Il Re Messaggero: Michael Jackson e la politica di #BlackLivesMatter

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2015 15:32
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19/12/2014 12:38
 
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Rarronno,ti giuro che quasi quasi mi odio proprio per star sul tuo commento, che in sostanza non andrebbe mai fatto, davvero.
Ma oddio, mi capita sin troppo spesso di osservare scritti quasi compiaciuti di fare spettacolo con l'uso delle parole, e boh, forse faccio fatica ad accettarli, anche se non so se è il tuo caso.

Ad ogni modo, non condivido per niente,nemmeno una parola di quanto hai scritto.
19/12/2014 17:43
 
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Se non si fosse capito (ma mi pareva abbastanza chiaro) la mia era una critica al giornalista, non a Michael.

Io ogni tanto cerco di commentare le news per dare qualche spunto di discussione, un qualcosa che non si limiti al "grazie", "che bello" "che vergogna", che vanno benissimo e uso anche io, ma non sono troppo stimolanti no?

Mi spiace (e non sono sarcastico) che il mio post ti provochi disgusto. Ora che il moderatore ha giustamente spostato il topic in una sezione più "delicata" ti va di dirmi le cose che non avrei dovuto dire? [SM=g27823]

20/12/2014 12:41
 
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Re:
Rarronno, 19/12/2014 17:43:

Se non si fosse capito (ma mi pareva abbastanza chiaro) la mia era una critica al giornalista, non a Michael.

Io ogni tanto cerco di commentare le news per dare qualche spunto di discussione, un qualcosa che non si limiti al "grazie", "che bello" "che vergogna", che vanno benissimo e uso anche io, ma non sono troppo stimolanti no?

Mi spiace (e non sono sarcastico) che il mio post ti provochi disgusto. Ora che il moderatore ha giustamente spostato il topic in una sezione più "delicata" ti va di dirmi le cose che non avrei dovuto dire? [SM=g27823]




Disgusto ?? Non l'ho scritto e non lo provo( non esageriamo) ho detto che non condivido.
Anderson sta fotografando una realtà molto sentita e americana, e riaccesasi attraverso le proteste a Ferguson e in gran parte dell'America. E' vero che nelle strade i protestanti fanno suonare la musica di Michael, ed è vero che They don't care about us era stata scritta per gli eventi accaduti all'epoca e a lui personalmente.
Ne ha scritto anche un altro , se non lo hai letto è qui: perceptive.kinja.com/sony-hack-re-ignites-questions-about-michael-jacksons-p-16... molto interessate, diretto e senza fronzoli.
Io ho capito la tua critica al giornalista(?) ma in realtà ho avuto l'impressione che nel voler criticare Anderson, tu abbia solo sminuito Michael e il suo impatto anche politico.
Poi che c'entra, se si vuol guardare esclusivalmente al considerarlo un cantautore di canzonette sdolcinate, o a un opportunista maggiore rispetto ad altri grandi della storia, lo accetto, ma come ho detto: non condivido affatto.


20/12/2014 18:12
 
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Valerie77, 20/12/2014 12:41:



Disgusto ?? Non l'ho scritto e non lo provo( non esageriamo) ho detto che non condivido.





Quando mi avevi detto che ti odiavi per stare a leggere il mio commento ho immaginato che ne provassi repulsione; a questo punto credo di aver capito male.
In ogni caso, ribadisco, nessun problema.


Valerie77, 20/12/2014 12:41:



Anderson sta fotografando una realtà molto sentita e americana, e riaccesasi attraverso le proteste a Ferguson e in gran parte dell'America. E' vero che nelle strade i protestanti fanno suonare la musica di Michael, ed è vero che They don't care about us era stata scritta per gli eventi accaduti all'epoca e a lui personalmente.




Si, non lo metto in dubbio che They Don't Care About us venga usata dai manifestanti. Ma il fatto che suonino le canzoni di Michael significa che lui sarebbe stato d'accordo con quelle proteste? Probabile, ma avrebbe mantenuto la stessa posizione anche quando son degenerate in sciacallaggio e vandalismo?

Io ho l'impressione che l'autore invochi una sorta di "solidarietà razziale" ("ma come, le star di colore non si esprimono? è un loro dovere in quanto neri!!").
E la solidarietà razziale è una roba che mi piace davvero poco.... però se la solidarietà razziale è diventata legittima e positiva che Anderson * mi avverta, così mi adeguo...

In breve, mi pare che nell'articolo manchi qualunque base per affermare che Michael si sarebbe comportato diversamente dalle altre star nere che non si sono espresse; di certo non basta il fatto che Michael abbia condannato - come più o meno tutto il pianeta - il pestaggio di Rodney King.
E dato che non mi piace che la memoria dei morti venga piegata - se non vogliamo dire distorta - per i propri fini meschinetti, ho postato il mio commento di sopra-

Valerie77, 20/12/2014 12:41:



Ne ha scritto anche un altro , se non lo hai letto è qui: perceptive.kinja.com/sony-hack-re-ignites-questions-about-michael-jacksons-p-16... molto interessate, diretto e senza fronzoli.




Ti ringrazio.
L'ho letto con attenzione e l'ho trovato decisamente più ragionevole dell'altro postato. A parte la solita citazione opinabile Spike Lee, grande regista quanto mediocre nelle sue dichiarazioni (artistiche e mediatiche).

Valerie77, 20/12/2014 12:41:


Io ho capito la tua critica al giornalista(?) ma in realtà ho avuto l'impressione che nel voler criticare Anderson, tu abbia solo sminuito Michael e il suo impatto anche politico.
Poi che c'entra, se si vuol guardare esclusivalmente al considerarlo un cantautore di canzonette sdolcinate, o a un opportunista maggiore rispetto ad altri grandi della storia, lo accetto, ma come ho detto: non condivido affatto.




Assolutamente nessuna intenzione di sminuire Michael: ho solo ribadito quella che è più o meno sempre stata la mia posizione.

Michael era sia un grande artista, sia un ottimo uomo d'affari.
Il suo scopo - assolutamente legittimo e giusto, dato che era il suo lavoro - era quello di raggiungere un pubblico il più ampio possibile.
Per farlo doveva cercare di inimicarsi meno persone possibile; per questo, quantomeno quando in pieno controllo, non ha mai rilasciato dichiarazioni politiche scomode e si è sempre impegnato in cause assolutamente non controverse. Che nemici ti fai se denunci la fame nel mondo, il problema AIDS o casi evidentissimi di razzismo? Diverso sarebbe stata un’opposizione specifica (e non una generica condanna della guerra) a, chessò, la campagna americana in Iraq.
Ti ripeto, nessun problema nella cosa: come lui hanno fatto centinaia di star e milioni di altre persone, non considero assolutamente Michael più opportunista di questi ne la mia stima per lui è diminuita.

Oltre a essere la sua arte, la musica era il suo lavoro e giustamente lo voleva sfruttare al meglio, così come fanno miliardi di persone (pure io figurati, mutatis mutandis, spesso non mi espongo quanto vorrei o dovrei).
Però esiste anche la categoria delle persone disposte a rinunciare ad una grossa parte del proprio “successo” (perchè vale per le star e per le persone normali), esponendosi, denunciando e supportando cause scomode e controverse. Solo che Michael non faceva parte di questa categoria, tutto qui.

Uno spunto che conferma questa mia tesi mi è venuta appunto dal video postato da Dangerous; al posto di mantenere ferma la propria (peraltro ragionevolissima e condivisibile) posizione, ossia che la canzone non era antisemita, Michael si è profuso in scuse profondissime e ha addirittura voluto cambiare il testo del pezzo.
Ora, la comunità ebraica è piuttosto potente nello show-business, quindi questo passo indietro significa:
- "coscienza sporca" (e non credo che MIchael fosse minimamente razzista), cosa che mi sento di escludere;
- una legittima scelta d'opportunità, che ha prevalso su quella artistica.

Sull'impatto politico di Michael, scinderei due aspetti:
1) è effettivamente stato il primo artista nero a diventare veramente "universale". Questo è un risultato incredibile, raggiunto grazie all'enorme talento e alla scelta di ampliare il più possibile la propria platea di fruitori (se vuoi pure questa, ancora una volta legittima e comprensibile, scelta d'opportunità);
2) è stata una delle tante star ad impegnarsi in cause importanti. Sono tutte cause meritorie, ma tendenzialmente ben conosciute, e Michael - per parte sua - ha contribuito solo a dare un po' più di visibilità ai problemi e a raccogliere denari che, per quanto abbiano sicuramente fatto bene, non hanno risolto il problema.
Poi a me più che la beneficenza sbandierata piace quella privata (e sappiamo che Michael ne faceva tantissima), ma questo è tutto un altro discorso.

* che hai ragione, manco ho capito se è un giornalista o se è nero.


Scusate la prolissità e un saluto a tutti. [SM=g27823]
21/12/2014 08:47
 
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Quando ho scritto che mi odiavo per " stare sul tuo commento" intendevo dire che stavo per rispondere con un commento al commento, nel mentre e nei forum, si dovrebbe, e sempre stare, sull'argomento del topic,e non fare polemica sui commenti altrui.
Questo, intendevo dire.
Ora ti devo rispondere e quindi continuerò a farlo, un pò.

Certo,l'articolo di cui sopra, è una romanzina alle star silenziose sostanzialmente, che( l'autore) equipara ad un Michael che, forse non avrebbe approvato la rabbia di adesso, ma di certo e raramente è stato zitto, sia in situazioni del genere che in altre, e sue personali anche,e questioni nelle quali non ha mai abbassato la testa.
Per cui non lo vedo così scandaloso il prenderlo ad esempio, la dove , sono stati i manifestanti per primi a scegliere.
Non mi pare cioè così campata in aria, o sfruttamento perchè lui non ha voce o perchè non ci sono parametri nel suo passato per ritenerlo tale.
Poi, io non mi permetto nemmeno di sostenere che è ridicolo cercare di richiamare solidarietà, perchè non chiede questo, chiede : il coraggio!. Io non sono di colore e tu nemmeno, non viviamo in america,e molto probabilmente, non abbiamo la più pallida idea del significato dell'essere un uomo di colore anche oggi, nel 2014.
E, non voglio farla tanto lunga,( ne stare a rimarcare su ogni tua parola,che non amo fare proprio) ma sinceramente, Michael ci ha rimesso la carriera si, e ci ha rimesso anche la vita, secondo alcuni, per aver sfidato tutta una serie di preconcetti, fra cui non escluso quello sulla razza.
Quindi, continuo a non condividere e penso che stai scambiando l'opportunismo commerciale,correlato certamente agli affari con il messaggio in se, o dai per scontato che il messaggio fosse solo asservito all'opportunità commerciale.
E per me non è affatto così.
[Modificato da Valerie77 21/12/2014 08:48]
21/12/2014 16:37
 
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Re:
Rarronno, 20/12/2014 21:33:




Sull'impatto politico di Michael, scinderei due aspetti:
1) è effettivamente stato il primo artista nero a diventare veramente "universale".




21/12/2014 21:27
 
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Re:
Valerie77, 21/12/2014 08:47:

Quando ho scritto che mi odiavo per " stare sul tuo commento" intendevo dire che stavo per rispondere con un commento al commento, nel mentre e nei forum, si dovrebbe, e sempre stare, sull'argomento del topic,e non fare polemica sui commenti altrui.
Questo, intendevo dire.
Ora ti devo rispondere e quindi continuerò a farlo, un pò.

Certo,l'articolo di cui sopra, è una romanzina alle star silenziose sostanzialmente, che( l'autore) equipara ad un Michael che, forse non avrebbe approvato la rabbia di adesso, ma di certo e raramente è stato zitto, sia in situazioni del genere che in altre, e sue personali anche,e questioni nelle quali non ha mai abbassato la testa.
Per cui non lo vedo così scandaloso il prenderlo ad esempio, la dove , sono stati i manifestanti per primi a scegliere.
Non mi pare cioè così campata in aria, o sfruttamento perchè lui non ha voce o perchè non ci sono parametri nel suo passato per ritenerlo tale.
Poi, io non mi permetto nemmeno di sostenere che è ridicolo cercare di richiamare solidarietà, perchè non chiede questo, chiede : il coraggio!. Io non sono di colore e tu nemmeno, non viviamo in america,e molto probabilmente, non abbiamo la più pallida idea del significato dell'essere un uomo di colore anche oggi, nel 2014.
E, non voglio farla tanto lunga,( ne stare a rimarcare su ogni tua parola,che non amo fare proprio) ma sinceramente, Michael ci ha rimesso la carriera si, e ci ha rimesso anche la vita, secondo alcuni, per aver sfidato tutta una serie di preconcetti, fra cui non escluso quello sulla razza.
Quindi, continuo a non condividere e penso che stai scambiando l'opportunismo commerciale,correlato certamente agli affari con il messaggio in se, o dai per scontato che il messaggio fosse solo asservito all'opportunità commerciale.
E per me non è affatto così.



Cercherò di essere sintetico per chiarire la mia posizione, che forse si è un po' persa mentre tentavo di argomentare approfonditamente:

1) non ritengo assolutamente che Michael abbia asservito il suo messaggio all'opportunità commerciale (non ne aveva nemmeno bisogno, dato il grande successo viene ben prima delle sue azioni filantropiche più rilevanti). Semplicemente è stato abbastanza abile, accorto e diplomatico ed è riuscendo ad evitare che le sue "cause" non andassero troppo a discapito del suo successo professionale. Questa è una cosa che praticamente tutti facciamo, a parte i più coraggiosi: quindi nessuna critica a Michael, solo una constatazione.
2) le cause per cui Michael ci ha rimesso carriera e vita sono molteplici e le conosciamo tendenzialmente tutti. Ma non mi pare che tra queste possa essere annoverate il suo essere nero (c'è al limite l'essere cresciuto in QUELLA famiglia nera), nè le cause che lui sposava/le persone che aiutava, se non indirettamente (mi viene in mente Arvizo).
3) la società americana è sicuramente razzista (anche se sarebbe meglio rifuggire da affermazioni di principio un po' facilone come fa l'autore), ma oggi è soprattutto classista. Michael era un nero (al netto della vitiligine), ma era enormemente ricco e famoso; nemmeno lui avrebbe la minima idea di quella che è la condizione di un un nero "ordinario" nel 2014, probabilmente (anzi, sicuramente) ce l'avrebbe di più un bianco delle classi più disagiate e addirittura della classe media.

Scusate se sono finito un po' OT.
22/12/2014 12:46
 
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Re: Re:
Rarronno, 21/12/2014 21:27:



Semplicemente è stato abbastanza abile, accorto e diplomatico ed è riuscendo ad evitare che le sue "cause" non andassero troppo a discapito del suo successo professionale.
2) le cause per cui Michael ci ha rimesso carriera e vita sono molteplici e le conosciamo tendenzialmente tutti. Ma non mi pare che tra queste possa essere annoverate il suo essere nero (c'è al limite l'essere cresciuto in QUELLA famiglia nera), nè le cause che lui sposava/le persone che aiutava, se non indirettamente (mi viene in mente Arvizo).





Sostanzialmente d'accordo con te.


Per il resto grazie Miss per la traduzione


22/12/2014 22:49
 
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Re: Re: Re:
migi.mj, 22/12/2014 12:46:



Sostanzialmente d'accordo con te.


Per il resto grazie Miss per la traduzione






Magari se scrivevo in italiano eri ancora più d'accordo.

Un giorno imparerò a rileggere quello che scrivo [SM=x47958]

Comunque la situazione Garner/Brown/polizia ecc. sta un po' degenerando (a causa di tutti direi), ma questo a occhio è un topic da politica....
[Modificato da Rarronno 22/12/2014 22:50]
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