Nella giornata di ieri il Daily Mail ha pubblicato un lungo articolo in cui Ron Weisner parla delle stelle di cui è stato manager, raccontando anche degli aneddoti. Tale articolo, scritto da Caroline Graham, è una sorta di vetrina per il nuovo libro di Weisner intitolato ‘Listen Out Loud: A Life in Music – Managing McCartney, Madonna and Michael Jackson’.
Di seguito vi propongo la traduzione dell'articolo solamente nel pezzo in cui si parla di Michael:
Uno dei più grandi clienti è stato Michael Jackson. Lui è stato originariamente assunto da Joe Jackson per rappresentare i Jackson Five nella fine degli anni '70, ma sarebbe andato a fare da manager anche a Michael al picco della sua popolarità durante gli anni di 'Off the Wall' e 'Thriller'.
Ha parlato l'ultima volta a Michael meno di 24 ore prima della sua morte.
"Siamo rimasti vicini alla fine. Michael stava facendo le prove nel centro di Los Angeles in vista degli spettacoli alla O2 Arena di Londra.
Sono andato a vederlo e sono rimasto scioccato da quello che ho visto. Aveva l'aspetto di qualcuno che proveniva da un campo di concentramento. Era chiaramente malato, debole e sofferente.
Io gli ho detto, "Michael, hai bisogno di prenderti più cura di te stesso". Lui mi ha sorriso e mi ha riposto "Lo so, Ron, lo so. Ma questo spettacolo deve essere il più grande ed il migliore di sempre".
Giusto, alla fine Michael era un perfezionista. Voleva che tutto fosse al meglio possibile, ma il suo corpo non era all'altezza.
Ci siamo salutati e il giorno dopo mi ha chiamato LaToya dall'ospedale per dirmi che se ne era andato".
Nel suo nuovo libro senza veli 'Listen Out Loud', Weisner descrive il patriarca di famiglia Joe Jackson come
"un delinquente che provava sempre a fare il bullo e ad imbrogliare per cercare di guadagnare anche un centesimo in più".
Durante il pranzo in un caffè all'aperto vicino la sua casa a Santa Monica, California, Weisner mi dice:
"Stavo rappresentando Gladys Knight e avevo una lista di nomi famosi e Joe è arrivato cominciando a dirmi che aveva bisogno di "un ragazzo bianco Ebreo" che avrebbe dovuto trattare con la casa discografica.
Lui ha trattato i Jackson come la sua vacca da mungere personale. Joe e io avevamo scontri massicci ogni settimana. Lui mi avrebbe accusato di essere "un Ebreo solo per te stesso".
Lo presi nella speranza di poter proteggere Michael e dargli spazio per creare la sua magia. Ma lui era pietrificato per suo padre".
Weisner ha sviluppato una particolare amicizia con Michael che lui descrive come
"quasi come un figlio per me".
Lui dice:
"Fin dall'inizio c'era qualcosa di ultraterreno in Michael.
In scena è stato il performer più talentuoso che abbia mai visto.
Ma fuori dalla scena era un bambino permanentemente danneggiato dal suo padre abusivo ed era sempre in cerca dell'infanzia che gli era stata negata.
Michael era terrorizzato da suo padre. Quello è il motivo per cui ha sempre voluto essere bianco. Non voleva somigliare a Joe Jackson".
Weisner dice che una volta che Michael ha lanciato la sua carriera solista, lui è diventato come un genitore surrogato della superstar, accompagnandolo in viaggi a Disneyland e assecondandolo ad ogni capriccio, incluso una volta in cui è stato trascinato fuori dal letto per andare a guardare la performance di Liberace.
In un'altra occasione, Weisner stava guardando Top of the Pops nella sua stanza d'albergo a Londra quando è arrivato Adam Ant.
"Sembrava incredibile, indossando questa uniforme stile militare. Michael si è catapultato fuori. Sono andato ad un negozio di vestiti e ho comprato dozzine di uniformi militari e il nostro costumista li ha trasformati in abiti di scena.
Più tardi ho chiesto a Michael, "Crediterai Adam Ant per averti ispirato?" ma non lo ha mai fatto".
Il manager dice che lui ha assistito Michael con i ragazzi giovani ma non ha mai creduto che lui fosse un molestatore di bambini.
"Michael era normale? Assolutamente no. Ha abusato di bambini? Mai. C'era innocenza in Michael ma anche ignoranza.
Mio figlio girava con lui da un'età molto giovane e io credevo in Michael completamente. Lui era un uomo-bambino. Non è mai cresciuto. Amava i bambini perchè erano i soli che non si sono mai approfittati di lui".
Weisner dice che i problemi di droga di Jackson erano evidenti da anni.
Ha anche tentato di mettere in scena un intervento, che ora ammette
"era più come un rapimento", dieci anni prima della morte della superstar da un overdose di Propofol per mano del Dr. Conrad Murray.
Lui spiega:
"Era chiaro che Michael stava abusando di pillore prescritte. Non ero più il suo manager in questa fase, ma parlavamo ancora regolarmente.
Ho chiamato LaToya e le ho detto che dovevamo fare qualcosa.
Michael era in Bahrain e ho organizzato una squadra che lo avrebbe prelevato e un aereo lo avrebbe portato a un centro di riabilitazione nei Caraibi.
Ma due giorni prima che fosse tutto pronto per partire, LaToya andò fuori di testa e ha annullato tutto. Qualcosa l'aveva scossa. Non ho mai saputo cosa".
Weisner ha anche rappresentato Paul McCartney e ha organizzato per McCartney e Jackson la registrazione del loro famoso duetto, 'The Girl Is Mine' (1982). Ma aggiunge che McCartney era devastato quando Jackson lo "tradì" per un affare.
"Michael era ossessionato dal catalogo dei Beatles. Lui chiedeva a Paul come funzionasse il commercio e Paul rispondeva pazientemente ad ogni domanda dettagliatamente.
Tre anni dopo, Michael ha comprato il catalogo dei Beatles sotto il naso di Paul.
Paul si è sentito terribilmente tradito da ciò. Non ha parlato più con Michael sino alla fine degli anni '80.
Io ero qui quando hanno fatto pace, ma non è stata una tregua facile".
Articolo originale:
www.dailymail.co.uk/home/event/article-2720046/Madonna-ruthless-diva-Michael-Jackson-weak-Manager-Ron-Weisner-biggest-pop-stars-pla...[Modificato da Simone Jackson 10/08/2014 02:18]
by
SimoneMJJ