Xscape nei media: commenti e recensioni

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2014 19:31
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11/05/2014 21:24
 
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Visto che l'album è uscito in molti paesi e ormai siamo quasi all'uscita ufficiale anche da noi torno a postare qualche recensione di critici musicali (queste prime due sono positive, ma ce n'è anche qualcuna non proprio entusiasta, pur dando 3 stelle su 5... ma partiamo con quelle buone [SM=g27822] )





All'inizio c'era la voce, e con essa Michael Jackson ha costruito la bellezza. Le paillettes e il moonwalk vennero dopo.

Anche da bimbo ha affascinato con la purezza di tono, e nei successivi quattro decenni e 10 album da solista quella voce è stata un'unione, immersa non solo all'interno di brani universali, ma nei nostri stessi neuroni - come chiunque si sia mai svegliato con la linea di basso di " Billie Jean "o il ritornello di" Rock With You" improvvisamente nella testa può attestare. "Devi sentire quel calore" infatti.

Quasi cinque anni dopo la sua morte quella voce rimane, ed è alla massima potenza sul nuovo album "Xscape". Otto canzoni che usano le demo di Jackson come modelli per costruire brani moderni, vivaci, il secondo album postumo di registrazioni in studio dell'artista suona incredibilmente vitale, come se i produttori incaricati di reinventare questo lavoro avessero sfruttato dei defibrillatori da pista da ballo.

Altrettanto vive sono le otto demo di queste canzoni incluse nel pacchetto deluxe, con una conseguente forte aggiunta al confronto del Re del Pop. A quasi ogni rotazione "Xscape" riesce nel suo obiettivo previsto di "trovare modi nuovi e interessanti per catturare l'essenza, l'emozione e la magia che è Michael Jackson", come indicato nelle note di copertina.

Considerando che una di quelle otto è un riff su "A Horse With No Name" della soft rock band degli America non è cosa da poco. (La traccia finale della deluxe abbina l'erede Justin Timberlake con Jackson per un duetto falso di "Love Never Felt So Good." E' superfluo.)

Fin dai primi versi del primo brano, "Love Never Felt So Good" scritta da Paul Anka, "Xscape" conferma che sentire Michael cantare "nuovo" materiale può essere ancora un'esperienza mistica, e per tutte le registrazioni prodotte ex novo il suono di uno spirito ancora vitale sfreccia nel presente con energia rinvigorita.

È possibile ascoltare il suo respiro nel crescendo di "Chicago", su un appuntamento innocente andato storto, puoi quasi toccare il tremolio nel suo falsetto durante "Loving You". "Blue Gangsta" è puro funk, con una portata vocale che è stupenda in modo imbarazzante e una concezione che aumenta l'atmosfera "Smooth Criminal". Quella crepa di emozione, ascoltata in cuffia, porta verso il centro del piacere, mentre i produttori della traccia, tra cui Dr. Freeze, Timbaland e Jerome "J-Roc" Harmon, costruiscono un Robocop sonoro per sostenerla.

In effetti "Xscape" spesso supera la prova dello scettico.

Ha un buon ritmo? Sì. Sembra un album fatto per obbligo contrattuale? No. Onora l'eredità di Jackson? Sì. Si può ballare? Dio, sì. Si può eccitarsi con esso? Sicuramente.

Prodotto del "produttore/curatore dell'album" Antonio "L.A." Reid e dei produttori esecutivi Timbaland e i curatori dell'Estate di Jackson, la release offre ologrammi sonori del migliore tipo. Ciò è particolarmente vero per la title track prodotta da Rodney Jerkins, che chiude l'album con gloria robotica, e per l'apertura quasi perfetta, "Love Never Felt So Good".

Il che, onestamente, è un sollievo, perché un modo sicuro per distruggere la grande arte è attraverso lo sfruttamento incontrollato.

Dopo 4 anni che Elvis Presley era morto, per esempio, la sua Estate aveva autorizzato 12 uscite diverse, e al 10° anniversario il fantasma di Presley era stato monetizzato per 24 diversi album autorizzati. La reputazione del Re ne ha sofferto. L'Estate di Jimi Hendrix ha così diluito il mercato con outtakes del defunto chitarrista che è difficile sapere da dove cominciare e dove finire.

Per questo i fan di Jackson sono giustamente preoccupati che dei graffitari dipingano i baffi sulla loro Monna Lisa. Poi sono diffidenti dall'essere rimpinzati di musica da parte di coloro responsabili di massimizzare i profitti del patrimonio.

C'è da dire che l'Estate di Jackson è stata finora avara, pubblicando solo un album postumo di registrazioni in studio, "Michael", a partire dal 2010. Un'altra offerta, l'edizione anniversario "Bad 25", è uscita nel 2012. L'unico vero flop estetico, la spesso ridicola produzione del Cirque du Soleil "Immortal", comunque è stato un successo commerciale in tutto il mondo.

Una misura del successo di questo sforzo? Jackson compie qualcosa di praticamente impossibile quando, durante "A Place with No Name", rende funky il suono del gruppo vocale soft rock America. Una rivisitazione con lui perso nel deserto della canzone dei primi anni '70, la suo demo è del tutto sorprendente, come Frank Ocean che trasforma una canzone degli Eagles nella sua "American Wedding". Aggiornata dai maestri della dance-pop svedese Stargate ('"The Fox" di Ylvis, "Diamonds" di Rihanna, "Firework" di Katy Perry), la nuova traccia colpisce con ganci e melodie classici.

Tematicamente "Do You Know Where Your Children Are" è meno efficace nel suo messaggio di "Sign O' the Times" di Prince, e mette in mostra il lato sdolcinato più fastidioso del tardo periodo di MJ, il dolce protettore degli innocenti che faceva la morale sui problemi dei giovani e sui genitori assenti, con una ammirevole, se indulgente, rettitudine. L'originale "Slave to the Rhythm" suona più come un jam di Roger Troutman e Zapp che come una traccia di MJ, con la voce rauca e il grugnito forte e convincente. Aggiornata dal produttore esecutivo L.A. Reid e dagli altri, la sua robustezza è impressionante.

Per concludere i produttori hanno ipotizzato un futuro per l'ologramma Michael, uno che brilla in modo surreale, catturando l'idea dell'artista come cifra, e rendendoci temporaneamente ciechi alla verità che i suoi resti sono sepolti a Glendale. Allo stesso tempo "Xscape" offre la possibilità di essere nuovamente riportati alla sua primitva fase creativa e ricordare l'uomo prima che i suoi difetti lo facessero cadere, quando era intoccabile.

Voto 3,5 stelle su 5

www.latimes.com/entertainment/music/la-et-ms-michael-jackson-xscape-review-20140510-col...




Ci vuole un grande uomo per ammettere quando sbaglia, per cui guardatemi mentre mi muovo come Hulk.

Quando qualche settimana fa è trapelata la notizia che un altro album postumo di Michael Jackson stava per uscire ero piuttosto scettico.

Beh, ancora più del solito.

La maggior parte degli album postumi si conclude in un disastro totale, che forza la voce di un artista defunto in ritmi di tutt'altra generazione di musica. Il risultato è uno scontro estremo di stili. Non avevo nessun desiderio di sentire la voce di MJ schiaffeggiato su una traccia intossicata con la voce di Future sparata in background.

Ma dopo la diffusione di "Love Never Felt So Good" mi sono rincuorato. Questo era il suono vintage di MJ che ci piaceva, consegnato a una nuova generazione di fan. Ha funzionato.

E per fortuna è così per Xscape, la migliore collezione di canzoni di Jackson che abbiamo sentito da anni.

"Love Never Felt So Good" trionfa perché ci dà tutto quello che amavamo del Re del Pop - un'elegante partitura che schizza attraverso gli altoparlanti con energia incommensurabile. E' puro divertimento - il tipo di canzone che anche vostra nonna può improvvisare.

Anche se la produzione è sicuramente degna di nota, in gran parte grazie a Timbaland, con Rodney Jerkins e gli altri che restano fedeli ai suoni classici, le parti vocali di Michael sono ancora una cosa seria.

"Loving You" dà spazio appena sufficiente alla voce di MJ per essere in mostra, prima che la 808 inizi a martellare nel gancio. Inoltre i fiati celestiali in "Blue Gangsta" sono un complemento perfetto per la voce di Jackson.

Ancora meglio, non ci sono tentativi di ristrutturare il materiale di MJ a immagine di qualche artista più giovane. MJ non fa "popping bottles" (dallo stappare bottiglie di champagne nei club, espressione usata nelle proprie canzoni da molti artisti contemporanei fra i quali Usher, Kanye West, Akon, ndt) né si tira giù il cappuccio, per fortuna. I suoi temi di lunga durata rimangono gli stessi.

"A Place With No Name" vede MJ affrontare la tentazione, ma poi corre nella direzione opposta. Non è mai stato noto per apprezzare il sesso mercenario, non c'è bisogno di cambiare la sua immagine. "Slave to the Rhythm", che inizia con rumore di catene come Django prima che il ritmo le spazzi via, è il suo omaggio alle donne non apprezzate. E, naturalmente, Michael ne ha uno per i bambini - “Do You Know Where Your Children Are”mette in evidenza la difficile situazione dei giovani che vanno su una cattiva strada. Avrebbe potuto facilmente venire fuori come sdolcinata, ma il ritmo ad alta energia (quasi frenetica) intratterrà l'ascoltatore fino alla fine.

Gl intenditori di musica potrebbero intercettare alcuni problemi tecnici su Xscape. Orecchie allenate potrebbero notare che alcune parti vocali sono leggermente fuori squadra con il ritmo, ma questo è il prezzo per l'utilizzo di parti vocali vecchie di 13 anni. Eppure, questi casi sono pochi e lontani tra loro.

Xscape raggiunge i livelli di Thriller ? Neanche per idea. Ma come album tributo è un successo travolgente - oserei dire in molti modi che è più coeso dell'ultimo album vero e proprio di MJ, Invincible.

Fan di MJ, confessate. Va bene ammettere di aver sbagliato.

E io sto iniziando con l'uomo nello specchio (cit. da Man in the Mirror, ndt).

Migliori brani: “Love Never Felt So Good,” “Blue Gangsta,” “Slave to the Rhythm”

Voto 4 stelle su 5

youknowigotsoul.com/album-review-michael-jackson-xscape-4...

[Modificato da 4everMJJ 11/05/2014 21:24]
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