Se vi sfiora l’idea malsana di diffondere una bufala online, da oggi pensateci due volte. Su Raidue il 19 luglio arriva «Il verificatore», un programma di Roberto Giacobbo che si propone di smascherare le bugie della Rete. Per ora viene proposta una sola puntata, ma si guarda già all’autunno per nuovi appuntamenti.
Il titolo richiama figure cinematografiche leggendarie come Mister Wolf, il personaggio di Harvey Keitel in «Pulp Fiction». Quello risolveva problemi, mentre il protagonista di questa trasmissione vuole liberare il pubblico dalle «patacche» del web.
Che sono parecchie, vero Giacobbo?
«Internet è pieno di notizie false o non verificate. È stato calcolato che siano almeno il 50 per cento di quelle che circolano on line. Attenzione, però: questa notizia l’ho letta sulla Rete, quindi…».
Chi è il verificatore?
«Il suo volto non lo vedremo mai. Abita in un’ex officina e ne ha fatto la sua casa. Non si perdona di aver procurato indirettamente, in passato, la morte di una persona per aver creduto a una notizia falsa. Da allora gira il mondo per controllare, e noi vediamo tutto dalla sua ottica: la sua auto, le scarpe che vuole cambiare…».
Uno stratagemma per poter mandare in giro chiunque a realizzare servizi da sistemare in post produzione.
«Esatto. Infatti ogni nostro inviato ha in dotazione il suo anello, le stesse scarpe… E la voce è sempre quella di Claudio Sorrentino, doppiatore di Bruce Willis, John Travolta, Mel Gibson e Ron Howard, il Richie di “Happy Days”».
Di che cosa vi occuperete nella prima (e per ora unica) puntata?
«Fra l’altro del Club Bilderberg, quello che riunisce gli uomini più influenti del pianeta, e del complottismo mondiale, per arrivare poi al luogo comune secondo cui le donne sono incapaci al volante. Ci sarà spazio anche per rievocare la morte di Michael Jackson, con i suoi tanti punti interrogativi».
Pensa che il giornalismo sia oggi inaffidabile quanto la Rete?
«Mi auguro proprio di no. Certo, una bufala sul web si propaga con una velocità pazzesca. Inoltre l’anonimato, o peggio ancora le false identità, peggiorano la situazione».
Parlando di «Voyager», viene in mente anche «Kazzenger», la parodia di Crozza…
«Maurizio Crozza è un comico e fa benissimo il suo lavoro…».
Anche alcuni servizi di «Voyager» sono stati accusati di scarso rigore scientifico. Per esempio, Wikipedia…
«Vogliamo parlare di Wikipedia? Per tre anni ha scritto che sono nato a San Benedetto del Tronto. Quando li ho contattati per segnalare che sono di Roma, mi hanno risposto: “E chi ce lo garantisce?”. In ogni caso, “Voyager” in 10 anni ha collaborato con 100 università e 300 professori. Prendiamo l’80% del materiale da Bbc e Discovery, e la stessa Discovery ha voluto collaborare con noi. Serve aggiungere altro?».
Fonte: www.sorrisi.com/2013/07/19/roberto-giacobbo-a-caccia-di-bufale-nel-suo-nuovo-programma-il-verif...