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Italiani all'estero

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2013 21:23
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30/03/2013 11:47
 
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°Mark Lanegan°, 30/03/2013 06:24:


Nessuno che sapesse chi era Nietzsche? Eh... se nessuno avesse acoltato wagner e letto nietzsche magari ci saremmo risparmiati la II guerra mondiale. No, no, non facciamo finta che gli altri non valgano.
Va bene dire e sottolineare le cose positive dell'italia ma mi sembra che sminuisci troppo gli altri. Tra leishang, guilin eccetera ci saranno potenzialmente cento world heritage, tutte città da oltre 5000 anni, altro che quelle occidentali, solo che la gestione della cosa è per ora occidentale. Cambierà.

Edit: l'opera è italiana ma è sopravvalutata musicalmente. Quella cinese non la caga proprio nessuno? Cambierà. Il teatro no? Il kabuki? Bunraku? La commedia balinesiana? gli oratori degli ucraini e dei kirghisi? Insomma, da quale ottica l'illuminismo francese, il romanticismo tedesco e l'umanesimo italiano valgono di più? Il design è tutto italiano? Ma non mi pare più, mezzo design qua è zen, al limite, se non ikea. La moda italiana, vallo a dire ai francesi. La pasta viene tutta dalla cina che ha esportato in tutto il mondo la propria cucina, e avanti così.



e chi ha parlato di opera?
Prova a vivere in certi Paesi e ti accorgerai come in Italia si studia moltissimo l'estero, e questa è la mia esperienza molto diretta con certe realtà.
Onestamente il Kabuki è estremamente famoso, ha avuto meno piede poichè meno universale come interpretazione rispetto alla tradizione europea teatrale, tutto qui, ma l'opera cinese non mi è mai personalmente piaciuta e non la trovo accelsa per nulla [SM=g27825], ma questo sarà il mio parere personale. La cina è la cultura più antica la mondo insieme a quella mediterranea-medio-orientale, e come l'Italia si è formata attorno alla tavola, quindi sono le due cucine più esportate al mondo, dato di fatto, come è un dato di fatto che la cultura Cinese sia stata lentissima nella sua evoluzione restando invece attaccatissima alle origini, per poi con la rivoluzione culturale, eliminarne gran parte (punto fondamentale di Mao: eliminazione della cultura) per puntare al progresso.
PS: i nomi in Germania dei prodotti di design sono spesso italianizzati, è un dato di fatto, non che il design è italiano, anche se nasce e si sviluppa in Italia da inzio '900.
La moda italiana è apprezzata in tutto il mondo,tanto che il più grande gruppo tessile al mondo è italiano, e le case francesi hanno comprato i grandi marchi italiani, non è un problema di cultura, è un problema di attitudine al business, quello che si diceva prima: mentre le case francesi si ristringevano e perdevano colpi queste si sono unite in due grossi gruppi finanziari del lusso, mentre quelle italiane sono andate avanti a vacche grasse per un po' senza pensare al futuro, per poi vendersi a questi gruppi a suoni di milioni, è la solita storia del miopismo dell'impresa italiana. Cosa che appunto ha mandato in malora il Paese.
[Modificato da sery84 30/03/2013 11:56]

- you're squawking like a pink monkey bird -
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