Beh, dai, questo 30° anniversario bisognava in qualche modo commemorarlo sul forum
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Io apro e metto due o tre cosine, voi aggiungete pure se trovate qualcosa di interessante per ricordare l'evento
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Trent'anni fa questa sera il mondo vide per la prima volta Michael Jackson fare il
moonwalk. Il grande momento accadde durante la fine della sua performance di "Billie Jean" allo speciale per il 25° anniversario della Motown, registrato presso il Pasadena Civic Auditorium e mandato in onda sulla NBC circa sei settimane più tardi. Il moonwalk durò solo due secondi e non era nemmeno così originale (James Brown l'aveva fatto per anni), ma Jackson lo eseguì con perfezione sorprendente. Catturò l'attenzione di tutto il mondo e il giorno dopo i bambini in tutta l'America stavano provando il movimento nei parchi giochi.
Thriller era nei negozi da quattro mesi quando andò in onda il concerto televisivo e "Billie Jean" era la canzone numero uno nel paese, ma la performance di Jackson portò la sua fama ad un altro livello. Si potrebbe anche sostenere che è stato il culmine della sua carriera. Mise anche in ombra una serata di musica piuttosto sorprendente in cui c'erano state la prima volta insieme di Diana Ross e le Supremes dal 1969, le esibizioni di Marvin Gaye, i Miracles e Stevie Wonder e un incredibile "battaglia delle band" tra i Temptations e i Four Tops.
Michael Jackson era inizialmente riluttante ad esibirsi al concerto. Era sotto contratto con la CBS Records e gli organizzatori volevano che facesse i vecchi successi dei Jackson 5 con i suoi fratelli. Alla fine accettò a condizione che gli sarebbe stato permesso di cantare "Billie Jean" dopo il medley dei successi dei Jackson 5. Fu l'unica canzone della serata non pubblicata dalla Motown e, ironia della sorte, il più grande momento dello spettacolo.
www.rollingstone.com/music/videos/thirty-years-ago-tonight-michael-jackson-first-moonwalked-...
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Questo è estratto dalla biografia di J. Randy Taraborrelli
"The Magic, The Madness, The Whole Story":
....Poi, il riflettore trovò “lui”. Colse il riflesso della sua giacca di paillettes nera con i polsini che si intonavano con la camicia argento con i lustrini, i calzini bianchi luccicanti che facevano capolino da sotto i pantaloni neri appena sopra la caviglia, i lucidi mocassini neri, e naturalmente c'era il guanto sinistro bianco con le paillettes cucite a mano... Michael ringraziò il pubblico, esitante “Devo dire che questo erano i buoni vecchi giorni. Amo queste canzoni. Erano bei momenti con i tutti i miei fratelli, incluso Jermaine” iniziò percorrendo il palco con la mano in tasca, parlando come se stesse ricordando delle cose da solo, come se il pubblico non fosse lì. In realtà stava camminando verso la parte del palco dove c'era il suo cappello fedora, per afferrarlo. “Queste erano grandi canzoni. Mi piacciono molto, ma specialmente mi piacciono” - a questo punto era nel centro del palco davanti al pubblico - “le nuove canzoni!” Il pubblico sapeva cosa stava per succedere. Cominciarono a gridare “Billie Jean”! Poi la chitarra funk di Billie Jean iniziò il suo lavoro. L'avrebbe fatta in playback, questo fu ovvio dalla prima nota, ma nessuno ci fece molto caso. Come la musica iniziò a pulsare, lui indossò il fedora e si mise in posa, la sua mano destra sul cappello, la gamba sinistra piegata e pronta per l'azione. La posizione poteva essere un tributo a Bob Fosse o Sammy Davis Jr, ma Michael ci aveva impresso la sua personale magia. Mentre molti entertainers si esibiscono per il loro pubblico, quella sera Michael sembrava farlo per se stesso. Forse era catarsi, il suo modo di affrontare il suo personale dolore, esorcizzando i demoni nella sua vita, venendo a patti con le delusioni del passato.
Gettò via il cappello con un grazioso svolazzo, il pubblico era in delirio. Si muoveva continuamente. Anche quando era fermo, sembrava muoversi. I fratelli erano dietro le quinte, a bocca aperta. I genitori e le sorelle sedevano fra il pubblico, incantati. “Ha appena rubato la scena” esclamò Joe rivolto a Katherine “Il ragazzo ha appena rubato la scena!”. Anche Berry stava guardando in piedi e applaudendo.
“Billie Jean is not my lover” cantava Michael, una espressione di dolore dipinta sul volto. Era una canzone profondamente personale, su rifiuto, trappole e ipocrisia, sull'avvicinarsi ai bordi estremi della follia. L'intera performance fu ammaliante, ma durante un breve interludio strumentale eseguì una combinazione di movimenti che avrebbe sancito la sua reputazione come leggenda del ballo. Cominciò con una serie di movimenti e stop da una frazione di secondo prima di scivolare sul palco attraverso il suo ormai celebre elegante e aggraziato moonwalk, concluso con una piroetta e una sosta sulle punte. Nessuno tranne Michael Jackson poteva ballare così, e il pubblico andò in delirio.
Michel non aveva inventato nessuno di questi movimenti: le pose erano versioni modificate del “locking”, un ballo di strada degli anni '70. Il moonwalk era un movimento lanciato in tv dai ballerini del “Soul train” circa 3 anni prima. Il giro su se stessi lo facevano anche Sammy Davis Jr, James Brown e Jackie Wilson e restare sulle punte Michael l'aveva visto fare a Fred Astaire nei suoi film degli anni '30. Combinare tutti questi movimenti di tutti questi periodi diversi – per farne uno stile diverso e renderli personali – questo è il genio di Michael Jackson come ballerino e creatore. Fin da quando era bambino e cantante dei Jackson 5 Michael ha posseduto l'abilità magica di emozionare un pubblico con il canto e il ballo. Ma quella notte, chissà perché, qualcosa era diverso. Quella notte il suo pubblico era euforico per la forza della sua personalità. Il video della performance di Michael non riesce a catturare il pandemonio che quello che ha fatto ha generato quella sera. I pochi minuti in cui Michael si è esibito da solo al Pasadena Civic Center sarebbero stati la performance della sua vita. Dopo questa sera la sua vita – personale e professionale – non sarebbe mai stata più la stessa.
Quando finì, Michael sembrava sorpreso; fece un altro passo prima di rendersi conto che la musica era finita, o forse fu solo il suo stesso impeto che glielo fece fare. Ci fu una standing ovation. Michael si inchinò, si sollevò e allargò le braccia. I suoi occhi guardavano dritto davanti a sé, il suo corpo immobile, senza sorridere. Più tardi ricorderà che era insoddisfatto della prestazione. Aveva programmato di eseguire una piroetta e fermarsi sulle punte, sospeso. La piroetta funzionò, ma non era riuscito a rimanere sulle punte quanto aveva programmato provando nella sua cucina. Sempre perfezionista, avrebbe voluto poterlo rifare. E se fosse stato un video – non la televisione – avrebbe potuto. Non era stata una gran performance, avrebbe ricordato di aver pensato, nonostante l'approvazione della folla....
...Mentre attraversava la hall un ragazzino in smoking lo seguì. “Ehi Michael, aspetta”. Michael si fermò. “Senti, chi ti ha insegnato a ballare in quel modo?” il ragazzo guardava il suo idolo con occhi adoranti “La pratica, suppongo” “Sei stato strabiliante” gli disse il piccolo fan “Grazie, ne avevo bisogno” rispose Michael. Il giovane si girò e si allontanò. Michael annuì a se stesso e mentre percorreva la hall da solo iniziò a sorridere. Adesso, si sentiva bene.
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E infine: di sicuro conoscerete questo sito, non poteva mancare in un topic commemorativo del primo moonwalk
www.eternalmoonwalk.com/
[Modificato da 4everMJJ 25/03/2013 19:26]