La notizia è di quelle che lasciano sconcertati, anche perchè noi non siamo abituati ad una simile eventualità, seppure il Codice di Diritto Canonico lo preveda espressamente. Io ho profondo rispetto per questa decisione che sarà stata tribolata, pensata e ripensata. Nel comunicare la notizia io ho visto una grande sofferenza e una grande tenerezza. E' sicuramente un Papa stanco che ha dovuto raccogliere l'eredità di un Pontefice straordinario com'è stato J.P. II. Ha dovuto faticare non poco per farsi accettare e per affrontare il fatto che il paragone col suo predecessore fosse sempre in agguato. Si è trovato dinanzi ad una crisi profonda della Chiesa cattolica, a nuove sfide da combattere e a nuovi interrogativi a cui rispondere. Lo stesso scandalo della pedofilia nel mondo ecclesiastico, l'allontanamento dal messaggio di Cristo degli stessi membri della Chiesa e, non ultimo, il tradimento del Suo maggiordomo, secondo me, non hanno fatto altro che accrescere dentro di lui la voglia di ritornare in qualche modo a quella semplicità e a quella spiritualità che la Chiesa dovrebbe avere. Non ha più la forza di rappresentare un qualcosa, la Chiesa, che ha perso il suo valore e il suo significato.
Alla morte di J.P. II, la Chiesa, già in crisi, avevava capito che il peggio doveva ancora venire e ha cercato di ristabilire un certo ordine con un Pontefice di grandi capacità intellettuali che avrebbe dovuto preparare il terreno per un rinnovamento profondo. Nessuno più adatto di Ratzinger. L'età già avanzata non era un problema: non doveva essere lui il riformatore ma solo spianare la strada con le sua capacità. Quello che poteva dare lo ha dato con tutta l'anima. Ora non è più in grado, nè mentalmente, nè fisicamente e nel dire "lascio per il bene della Chiesa" io ci vedo un atto di grande coraggio. Certo può sembrare una decisione impopolare, certo avrebbe potuto, come il suo predecessore, arrivare fino allo stremo delle forze e accrescere così verso di lui una certa simpatia, ma lui è stato coerente con se stesso nel non voler somigliare a nessuno. Ben consapevole di scegliere la via più difficoltosa ha preso la sua scelta, credo, in tutta libertà.
Ora, se il mio pensiero è giusto, il prossimo Papa sarà molto più giovane poichè dovrà avere il tempo necessario di riformare la Chiesa, magari addirittura indicendo un nuovo Concilio Vaticano. Dopo le idee, la Teologia e la Filosofia di Ratzinger, ora c'è bisogno di grande coraggio per dare freschezza alla Chiesa, affrontare e risolvere problemi rimandati da troppo tempo. I papabili? Un Papa nero, perchè no! O anche il filippino Luis Antonio Tagle che svolgerebbe un ruolo fondamentale per il dialogo interreligioso in Estremo Oriente. E poi ha una faccia simpaticissima.