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dati falsati su you tube!?!?!?

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2013 02:40
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03/01/2013 02:40
 
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Re: Re:
divo80, 03/01/2013 00:14:




grazie mille per la risposta.....ho sempre odiato il fatto dei negozi a campione....se avessi la possibiltà comprerei 1000000 copie di un album sconosciuto in un negozietto di periferia e romperei in testa a chi stila le classifiche le copie una per una per il fatto che forse quel album non starebbe nemmeno in classifica nei primi 100!!!!!

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Diciamo che questa tua affermazione non si discosta molto dalla realtà [SM=g27828]

Mi viene in mente il Nino D'Angelo degli anni '80, che pareva vendesse molti dischi nei piccoli negozi, ma purtroppo, non venivano rilevati e in classifica veniva penalizzato. Casi più recenti (parlo di anni '00) ci sono quelli di Adriano Celentano. Uno o due dei suoi album usciti nello scorso decennio furono soggetti a polemiche perchè si fermarono al #2, pur avendo venduto più del primo classificato. Questo perchè Celentano vendeva molto anche nei piccoli negozietti e negli autogrill.

Questo è vero, è fastidioso, ma bisogna capire che i costi per stilare una classifica non sono affatto bassi e per di più, non sempre i mezzi a disposizione permettono di poter controllare tutto. Parto da principio per essere più chiaro.

Prima della rilevazione a codici a barre c'erano due metodi per rilevare le vendite dei dischi: 1) chiamavi i negozianti via telefono e ti facevi dire i prodotti più venduti; 2) ingaggiavi un provider (Nielsen, GfK, ecc.), che rilevava i prodotti più venduti personalmente, negozio per negozio.

Il primo metodo era più economico, ma molto soggetto a manipolazioni. Tutti possono dire quello che vogliono via telefono, nessuno ti controlla. Il secondo caso invece è più dispendioso, ma permette di avere una rilevazione più accurata rispetto alla precedente già citata.

Come avrai ben capito, qui entrano in scena ben due fattori: il costo e i mezzi non proprio all'avanguardia per poter estendersi oltre un certo numero di negozi (che però erano estratti a sorte, tenendo conto solo dei negozi medi e grandi).

Con la venuta del metodo a codice a barre, per un provider stilare una chart con la stessa quantità di punti di vendita di una volta diventa più economico e più preciso. Proprio per la tecnologia all'avanguardia e per il basso costo si è potuto allargare di gran lunga il campione rispetto alle vecchie chart. L'unico problema è che più il campione si allarga e più il prezzo cresce e supera inevitabilmente quello delle vecchie metodologie. Quindi, per forza di cose, si è costretti a rimanere statici e aspettare il momento giusto per poter aumentare ulteriormente il campione e andare verso la totalità.

Quindi, per certi versi, non è nemmeno colpa di chi stila le classifiche e nè di chi li commissiona. Poi certe volte ci si mettono pure i negozianti, che rifiutano di aderire al campione. In Brasile infatti dovettero aspettare non so quanti anni prima di avere una classifica, perchè i negozianti non volevano aderire.



by
SimoneMJJ
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