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Le rockstar muoiono prima degli altri : Soprattutto se sono soliste

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2013 14:57
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26/12/2012 21:31
 
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Michael Jackson - Amy Winehouse etc.
Le rockstar muoiono prima degli altri
Soprattutto se sono soliste
Un gruppo di ricercatori inglesi dimostra la scientificità
di una convinzione popolare: la mortalità è tra i 40 e i 45 anni




«E' meglio bruciare subito che spegnersi lentamente». Così Kurt Cobain scriveva su un bigliettino lasciato ai posteri (ispirato probabilmente da una celebre canzone di Neil Young My My Hey Hey), prima di spararsi un colpo in testa a soli 27 anni. Non ultimo di una lunga lista di coetanei morenti che parte da Brian Jones e arriva fino a Amy Winehouse. Il cosiddetto Club 27, insomma: categoria che fino ad ora credevamo confinata un circolo sinistramente romantico, un gruppo ristretto di semidei contemporanei che non vollero, appunto, spegnersi lentamente, invecchiare come i comuni mortali.

LO STUDIO SU 1489 MUSICISTI - E invece a dimostrare che il mestiere della rockstar (e della popstar) sia da considerare pericoloso arriva la scienza: un gruppo di ricercatori dell'università di Liverpool hanno preso in esame 1489 musicisti di tutti i generi che abbiano raggiunto un minimo di fama. E hanno riscontrato che 137 di questi sono già passati a miglior vita. Ovvero una percentuale di mortalità ben superiore a quella delle persone normali. E se l'età media in cui costoro sono deceduti non è il fatidico 27 di cui sopra, si aggira comunque intorno a un misero 45 per i nordamericani e 40 per gli europei.

SE SI E' SOLISTI E' PEGGIO - Le cose vanno peggio se si è musicisti solisti, come erano Michael Jackson, Amy Winehouse, Jimi Hendrix o Whitney Houston: in quel caso la mortalità raddoppia. Il perché lo spiega bene Mark Bellis, responsabile del gruppo di ricercatori : «Gli artisti solisti, anche quando hanno un grande seguito, possono ritrovarsi relativamente isolati, al centro delle attenzioni di adulatori, ed emotivamente instabili. Un ego che chi fa il chitarrista o il batterista in una band ha meno sviluppato».

ROCK'N'ROLL NEVER DIE (?)- Qualcuno potrebbe obiettare che alcuni delle più famose rock'n'roll victims come Brian Jones, Jim Morrison, Sid Vicious e lo stesso Kurt Cobain facevano parte di ben noti gruppi. Ma guarda caso, al momento della loro morte, si erano allontanati o comunque avevano preso una pausa dal sodalizio di riferimento. Che spesso svolge il ruolo di contenitivo, di freno all'autodistruzione dell'elemento più sensibile o celebre della band. In ogni caso, non sarebbe la spregiudicata way of life del rock'n'roll in se la prima causa di morte, ma molti degli abusi di costoro verrebbero da esperienze negative maturate nell'infanzia. Cioè alcuni sarebbero predisposti all'autodistruzione anche prima della celebrità. Rock and roll never die, il rock non muore mai, cantava sempre in quella canzone Neil Young. Fino a un certo punto, a quanto pare.


www.corriere.it/spettacoli/12_dicembre_26/rockstar-soliste-muoiono-prima-cruccu_cfa320e8-4f6e-11e2-928c-8cc85a4034...


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26/12/2012 23:56
 
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Sono teorie da prendere con le pinze, sono sempre stata contraria a questo tipo di modi di pensare, secondo me non centra essere "solisti", piuttosto è la sensibilità individuale, la percezione oltre il normale sentire che può portare alla disperazione, negli artisti questo può succedere, specie quando ci si trova ad affrontare situazioni difficili e non si è aiutati dagli altri che non comprendono o non vogliono. L'autodistruzione non è solo determinata dalla scarsa stima di sè e dalla fragilità, può derivare dall'ambiente ostile che ci circonda. Nel caso di MJ, penso fosse comunque forte, sfido chiunque a resistere alle tremende pressioni cui fu sottoposto, ma era molto sensibile ed estremamente onesto, voleva fortemente un mondo migliore e dovette combattere sempre con l'invidia e con un mondo popolato da criminali speculatori.
27/12/2012 13:51
 
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E ci voleva pure la ricerca scientifica per confermarlo? L'ho sempre pensato, guardando in quanti ci han lasciato le penne!!
Del resto, anche nella "semplice" vita di tutti i giorni, spesso soccombono prima le persone sole o isolate.
E guardate cosa pare stia succedendo anche a quel poveretto di Justin Bieber: spero stiano esagerado i tabloid.
27/12/2012 14:03
 
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A me sembra una teoria poco credibile,le rockstar sono in bella mostra a livello mondiale, passa sotto i riflettori ogni piccolo momento della loro vita,vita che nella sua essenza non e' dissimile da quella dei comuni mortali.La sofferenza e' parte della vita e nessuno ne e' immune,solo che le vite di tanti sconosciuti non sono note ma hanno talvolta aspetti e risvolti altrettanto tragici!Non e' cattiveria ma realismo se affermo che gran parte di quelli citati sono morti per abuso di sostanze stupefacenti o psicofarmaci e questo attiene alla capacita' di reazione degli individui. [SM=g27813]
28/12/2012 23:45
 
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è arrivata anche la scienza [SM=g2927024]

La musica è una sostanza pesante senza effetti collaterali. (Gigi D'Agostino)
09/02/2013 17:13
 
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Ah, questa si' che e' bella!!!
Questi ricercatori dove lavorano? Nel paese dei luoghi comuni?
Conoscevo una che si e' buttata dalla finestra dopo essersi drogata..
Pero' non e' una rockstar, vale lo stesso, signori ricercatori? [SM=g27829]


"...You're just another part of me..."


"Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!" O.W.
10/02/2013 05:38
 
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Se i ricercatori hanno tempo da perdere dietro queste idiozie, non mi sorprende affatto che via sia malasanità ed errori medici che perfino un bambino non commetterebbe... [SM=x47958] [SM=g2927028]

Egregi signori, ma impiegare i soldi della ricerca dati dai contribuenti con qualcosa di più intelligente no?!
[SM=g27816]
10/02/2013 11:04
 
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Va bè,avevano un buco libero e l'hanno impegnato in questa "scoperta".
10/02/2013 14:27
 
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Ringraziamo i ricercatori per aver speso tempo e fatica e non aver detto niente di utile!...Grazie... -.-"
10/02/2013 14:57
 
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conclusione : è brutto essere una rockstar ....
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