Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

Le radici e i percorsi dell'identità globale di Michael Jackson

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2012 01:17
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
23/07/2012 18:47
 
Quota
Post: 652
Registrato il: 30/06/2011
Città: SARZANA
Età: 60
Sesso: Femminile
Invincible Fan
OFFLINE
(di Sylvia J. Martin)
Nel 2011, il regno della cultura popolare Americana ha provato un sussulto quando un'icona Americana ha deciso di diventare globale. Nel numero 900 di “DC Comics” (è una delle più importanti e attive case editrici di fumetti negli Stati Uniti d'America, tra i suoi simboli ci sono personaggi come Superman, Batman e Wonder Woman, ndt), Superman ha rinunciato alla sua cittadinanza statunitense. Sostenitore del "modello americano,"Superman ha deciso che la sua missione per la giustizia dovrebbe comprendere le persone ed i fenomeni al di là dei confini territoriali degli Stati Uniti, dopo essersi sentito moralmente obbligato a sostenere i dimostranti non violenti in Iran. Le ripercussioni delle azioni di Superman hanno creato complicazioni per la politica estera degli Stati Uniti, e ha costretto l'egida dell’eroismo americano a differenziarsi ufficialmente per la sua posizione da quella del governo degli Stati Uniti. Eppure, mentre Superman continua a vedere il mondo come sempre più interconnesso e si sforza di diventare un cittadino del mondo, gli editori di “DC Comics” Jim Lee e Dan Didio insistono sul fatto che Superman rimane vincolato alla sua base americana. Dopo tutto, l’alter ego di Superman, Clark Kent, è cresciuto nel cuore Americano. Non ci sono solo icone immaginarie che rappresentano alcune sfaccettature dell’identità "all - American", che sono diventate soggetti cosmopoliti nel nostro mondo sempre più connesso, ma ci sono pure quelle vere. Anche se pochi hanno preso la drastica decisione di rinunciare alla loro cittadinanza statunitense, icone americane come Bill Gates e Oprah Winfrey, sono stati influenzati dalla circolazione globale dei loro prodotti così come le loro persone.

Eppure, anche se la frequenza con cui le persone ed i media oltrepassano sempre più i confini, rivelano che il transnazionalismo costituisce una caratteristica radicata e suggestiva dell'identità americana, l'identità nazionale resta una cornice predominante come realtà sociale e oggetto di analisi per le sue formazioni ed esternazioni specifiche, rese complesse dalla razza, classe e identità sessuale. Come Superman, Michael Jackson è un'icona americana che è diventata globale. La sua capacità di fondere insieme l'Africa occidentale, gli afro-americani, e le influenze musicali anglo-europei, nonché gli stili della coreografia del ghetto americano, Fred Astaire, e il mimo francese Marcel Marceau, ha supportato in linea di massima la maestria di Jackson, incluso il fascino. Dalla Svezia alla Corea del Sud, le riprese dei tour mondiali di Jackson mostrano i fan che applaudono, che cantano, che piangono, e che svengono mentre si esibiva, nonostante le polemiche che lo circondavano. La sua mobilità geografica ha ampliato la sua visione multinazionale;durante le molte pause dei suoi tour mondiali visitava anche ospedali e orfanotrofi ai quali donava denaro, regali e risorse.

Nel 1992 ha fondato la "Heal the World Foundation", che trasportò 46 tonnellate di forniture in una Sarajevo devastata dalla guerra. Secondo il libro dei Guinness dei primati, Jackson durante la sua vita ha donato una cifra stimata ai 300 milioni di dollari in beneficenza. Della sua filantropia Jackson commentava: "non potevo vedere e non essere toccato dalle cose che ho visto, come in quel villaggio in Cina, e le cose che ho visto in Africa e in Russia e in Germania e in Israele". Queste esperienze hanno determinato i suoi messaggi nelle canzoni come "Heal the World", "They don’t care about us" e "Earth Song" (vedi Vogel). Dalla sua morte nel 2009, i fan hanno commemorato Jackson erigendo sue statue in Inghilterra, in Cina, in Russia e in India. Tuttavia, Jackson era un'icona americana ed è stato il suo status negli Stati Uniti che ha lanciato la sua iconicità globale. Infatti, il giorno dopo che Jackson è morto, la Camera dei Rappresentanti a Washington DC, ha chiesto un minuto di silenzio per la pop star americana.

Ma quali sono i contorni precisi e le componenti dell'iconicità americana di Jackson? E come facciamo a capire le sfumature della sua identità razziale come afro-americano in relazione alla sua iconicità? La sua identità afro-americana è stata senza dubbio plasmata dalla storia della schiavitù, che ha menzionato nella sua autobiografia (Moonwalk), e alla quale fa riferimento nei suoi testi e nelle immagini visive. Eppure, mentre Jackson riconosceva le esperienze della schiavitù negli Stati Uniti dei suoi antenati, anche lui era uscito dalla migrazione forzata della diaspora Africana, e perciò era sempre già transnazionale. Il commercio transatlantico di schiavi africani ha implicato una stima dai 12 ai 20 milioni di africani occidentali costretti in schiavitù e spediti al Sud, al Centro e nel Nord America. In “Black Atlantic”, Paul Gilroy (professore presso la London School of Economics, ndt) sostiene che l'identità deve essere intesa in una prospettiva transnazionale e interculturale, al di là della stenosi dello stato-nazione.

Afferma quindi che non è sufficiente per analizzare le “radici" geografiche dell'identità nera, gli studiosi devono anche occuparsi dell'identità dei "percorsi", e la "interazione" che esiste tra di loro. Percorsi, per quanto se non più radici, che ci permettono di vedere l'identità come "un processo di movimento e di mediazione". I meccanismi delle categorie sociali, quali l’identità sessuale e il ceto sociale, variano attraverso i percorsi. Comprendendo la "politica dell'identità" si ottiene una più ampia comprensione antropologica dei flussi transnazionali di idee, obiettivi, costumi, e la fluidità della società. Riprendo l’appello di Gilroy per esaminare l'interazione delle radici/percorsi di Jackson e così facendo, espongo i modi in cui la sua iconicità americana è stata fondata sopra la sua multi-dimensionale identità americana, alimentata dalla sua iconicità globale.

Sostengo che districare nello specifico l'iconicità americana di Jackson, ciò che lui rifletteva e rappresentava dell'identità americana, ci aiuta a comprendere le radici e la determinazione della sua iconicità globale. Per farlo, ho esaminato in che modo la sua presenza carismatica è invocata nelle arene principali della vita contemporanea americana, come le cerimonie presidenziali, sportive, e militari. Queste arene sono anche spazi molto mascolinizzati, e le performance di diverso genere di Jackson e personaggi poliedrici aiutano a de-essenzializzare le normative etero della mascolinità ribadite in tali istituzioni. Ho poi discusso di come Jackson è stato sia criticato che celebrato negli Stati Uniti nelle storie razziali complesse del suo lavoro, in particolare nei suoi testi. Concludo seguendo la traiettoria del suo fascino transnazionale, che porta la sua iconicità fino in Cina e come è stata rafforzata dalla sua identità americana.

L'identità e l'iconicità nella vita Americana
Michael Jackson riflette e rappresenta le correnti della diversità dell'identità americana. Visto negli anni ‘70 come emblema del messaggio sulla “Parità dei Diritti Civili” (Dyson 1993), si era catapultato dallo status di performer bambino della classe operaia a editore miliardario della musica. Jackson, che ha infranto i record nel settore della musica americana vincendo il suo Grammy Award nel 1982 con l’album "Thriller", ha raggiunto un successo senza precedenti "attraversando" la cultura popolare globale americana. Il concetto importante di "crossover” è, in questo caso, il passaggio complicato di proteggere il pubblico di colore da quello bianco, era stata una tattica musicale e commerciale della Motown. La Motown di Detroit era l’etichetta discografica che aveva lanciato a 10 anni Michael Jackson ed i suoi fratelli in una serie di numeri uno come i “Jackson Five”. Il successo dei “Jackson Five”, timonati dal giovane Michael, era visto come l’aiutare la famiglia Jackson a realizzare il "sogno americano" della mobilità ascensionale sulla base della laboriosità.

Eppure la realtà vissuta del "sogno americano" generava alcune dinamiche inquietanti, in particolare per Michael Jackson. Dopo tutto, "il sogno americano era un discorso sia dell’essere bianco che sul razzismo", (Inderpal Grewal, professoressa all’università di Yale, ndt) un discorso reso evidente in momenti diversi, come nel 1980, quando il “Rolling Stone” rivista di primo piano di musica, rifiutò di mettere Jackson sulla sua copertina per il suo album "Off the Wall". Questo rifiuto spinse Jackson ad accusare la rivista di razzismo. Come nota bell hooks (Gloria Jean Watkins meglio conosciuta con il suo pseudonimo di bell hooks (volutamente in minuscolo), autrice americana, femminista e attivista sociale,ndt) i media di proprietà dei bianchi "hanno ammesso che il controllo sulle immagini è fondamentale per il mantenimento di ogni sistema di dominazione razziale". L'eredità di questo discorso del razzismo, risuona anche nel considerare a cosa Michael Eric Dyson (accademico americano, professore di sociologia alla Georgetown University, ndt) si riferisce come "apparente de-africanizzazione" degli interventi di chirurgia estetica di Jackson tra gli ideali oppressivi eurocentrici e gli standard di una industria dello spettacolo per lo più bianca.

Tenuto conto degli aspetti più strutturali della discriminazione razziale che permea tutti i settori dell’intrattenimento americano e contribuiscono ad orientare attori e cantanti asiatici, ebrei, latini, africani e altre etnie, di modificare, nel contesto, chirurgicamente le palpebre, il naso, gli zigomi, e varie parti del corpo, Jackson non può essere del tutto impeccabile, seguendo la logica di settore (che poggia su una logica culturale più ampia) di conformarsi ad una norma eurocentrica, al fine di raggiungere il successo commerciale in un settore prevalentemente bianco. Per quanto riguarda lo schiarimento della pelle di Jackson al quale anche Dyson si riferisce, il coroner di Los Angeles ha confermato nel suo rapporto dell'autopsia, che Jackson soffriva di vitiligine, un disordine che causa perdite irregolari di pigmentazione. Si ritiene che Jackson abbia subito un trattamento completo di depigmentazione che aveva schiarito la sua pelle in modo uniforme.

I membri della sua famiglia e del suo entourage, hanno parlato pubblicamente dopo la sua morte che Jackson aveva scelto questo trattamento, non insolito per le persone che soffrono di vitiligine, per i fini estetici uniformando le "macchie", come lui stesso descrisse gli effetti del disordine a Oprah Winfrey in una intervista televisiva del 1993. È importante sottolineare che, mentre il trattamento della pelle di Jackson ha generato la diffidenza e il sensazionalismo dei media, lui ha sfidato anche i concetti avuti sulla commensurabilità tra il colore della pelle e l’identità socio- razziale, usando il suo corpo come un modo per destabilizzare la percezione sull'essenzialismo.

Il "Re" e lo Stato
Mentre la celebrità di Jackson è facile da respingere per coloro che "non sono innamorati della cultura popolare", (Paul Hollander sociologo, ndt) per decenni Jackson è stato una forza carismatica, capace di "coinvolgere passioni e dominare le menti" (Clifford Geertz antropologo statunitense, ndt) e come tale, merita maggiore attenzione. Come ho sostenuto, Jackson ha scandito numerosi eventi determinanti nella vita americana, in particolare negli Stati Uniti all’apice della sua egemonia, con lo status di "superpotenza" alla fine della Guerra Fredda. Nella sua esposizione sulla nozione Weberiana del carisma, (Il sociologo Max Weber definì l'autorità carismatica come "fondata sulla devozione all'eccezionale santità, eroismo o carattere esemplare di una singola persona, e dei modelli normativi o ordini rivelati o impartiti da tale soggetto", ndt) Geertz esplora i “simboli del potere", esaminando come gli individui carismatici si collocano nei "centri vitali della società" nelle istituzioni sociali principali e nei fulcri dell’ innovazione attraverso forme spettacolari che ne consacrano il loro potere. Attraverso il loro coinvolgimento con la politica, le arti, la religione (e, vorrei aggiungere, i media e la tecnologia), le figure carismatiche confermano i loro interessi personali nelle storie culturali comuni sostenendole o sfidandole.

Jackson lo ha fatto sia attraverso la sua musica che in altre arene pubbliche per tutta la sua vita, come discusso di seguito. La presenza fondamentale di Jackson e l’invocazione nei settori centrali della vita americana, delle arti, politica, sport, e militari attestano, la sua personalità carismatica. Dopo i fenomenali successi degli album "Thriller" e "Bad", Jackson praticamente è diventato un ambasciatore culturale per gli Stati Uniti. Secondo Gerald L. Campbell, l'ex consulente della “United States Information Agency” per la promozione della diplomazia pubblica, le indagini intraprese dalla “Voice of America” nel corso degli anni ‘80 ha collocato Michael Jackson nella posizione più alta come artista pop per gli ascoltatori dell'ex blocco sovietico, con più del 50% di gradimento. Mentre i tour mondiali di Jackson erano stati sponsorizzati dalla Pepsi-Cola e non dal governo degli Stati Uniti (come era stato per i tour della "diplomazia jazz” durante la guerra fredda), la musica e la storia della vita di Jackson sono state sostenute in patria e all'estero come prova convincente dell’ascesa dell'individualismo americano, dell’imprenditorialità, del multiculturalismo, e del capitalismo dei consumatori.

Una delle istituzioni più visibili della società americana in cui Jackson è stato chiamato in causa e rappresentato, è stata la sede del potere politico americano: la presidenza degli Stati Uniti. Jackson è stato invitato più volte alla Casa Bianca a ricevere riconoscimenti da diversi presidenti degli Stati Uniti ed a promuovere cause amministrative e celebrazioni. Il riconoscimento più importante che Jackson ha ricevuto è stato il “Presidential Humanitarian Award” nel 1984 dal Presidente Reagan. Alla cerimonia della Casa Bianca per ricevere il premio dal presidente e da Nancy Reagan, Jackson eclissò la First Lady comparendo in uniforme militare, ornato con una selezione di lustrini scintillanti più comunemente visti nei vestiti da ballo delle donne sedute alle serate di gala della Casa Bianca. La sua scelta appariscente dell’ abbigliamento che comunque accennava alla militanza (un gesto astutamente ironico verso "Potere Nero"?) era in contrasto con il tradizionale tailleur scuro di Reagan. Jackson rappresentava una sfida sartoriale che rivelava "l'esistenza di uomini neri, il cui rappresentante creativo, aveva permesso loro di sovvertire le regole e di sviluppare modi di pensare sulla mascolinità che sfidavano il patriarcato" (bell hooks) in particolare il patriarcato bianco al suo centro geopolitico.

[IMG]http://i45.tinypic.com/3343vjb.jpg[/IMG]

Jackson era stato premiato da Reagan per la sua presa di posizione antidroga e anti-alcool, da parte della Commissione presidenziale sulla “Drunk Driving”, un'iniziativa che, per inciso, derivava dalla più ampia campagna di Reagan "War on Drugs". In particolare, la "War on Drugs" era stata criticata per il suo profilo razziale sugli autori dei reati di droga ed era quindi conosciuto da molti come la "War on Blacks", (Kenneth Nunn Professore di diritto, ndt) mostrando come Jackson, un maschio nero, era stato strategicamente schierato dall' amministrazione di Reagan come "l’eccezione" che si uniformava ai valori socialmente conservatori dell'amministrazione. Così, questo evento spiegava come Jackson spettacolarmente si era presentato ed era in accordo con le narrazioni culturali sulla mascolinità (nera) ai "centri vitali della società". Sotto la successiva amministrazione repubblicana del presidente George Bush Senior, Jackson si è aggiudicato due riconoscimenti in più.

Eppure nel 1992, Jackson fu invitato ad esibirsi durante la cerimonia di inaugurazione del presidente democratico Clinton trasmessa in televisione, evidenziando come, nonostante il passaggio dell’amministrazione da repubblicana conservatrice a populista democratica, l’iconicità di Jackson era rimasta una componente spettacolare della potenza presidenziale americana. A questa cerimonia, Jackson espresse un accorato appello per la nuova amministrazione Clinton a dedicare maggiore attenzione e risorse alla ricerca di una cura per l'epidemia dell'AIDS (che le precedenti amministrazioni repubblicane socialmente conservatrici, non avevano adeguatamente finanziato e promosso).

[IMG]http://i48.tinypic.com/2ltg6qa.png[/IMG]

Così Jackson fu costretto a proclamare a quel tempo la sua eterosessualità nelle interviste con i media, eppure aveva scelto di appellarsi pubblicamente al nuovo Presidente degli Stati Uniti per stanziare le risorse per una malattia che era stata fortemente associata con l'omosessualità, e illustra la diversità della sua posizione sull’argomento all'interno dell’America e il suo impegno alle questioni sociali. Le affiliazioni di Jackson con più amministrazioni presidenziali degli Stati Uniti, manifestano anche la serietà dei suoi risultati per gli Stati Uniti, e il modo in cui il popolare e la politica si strumentalizzano. Gli sport professionistici sono un altro settore maschile popolare e sono altamente orientati al profitto nella società americana, e Jackson ha svolto un ruolo senza precedenti pure in quel campo. La “National Football League Championship”, (o Superbowl, come viene chiamato) è probabilmente l’evento singolo sportivo più importante in America ed è visto da milioni di persone, con i pubblicitari in concorrenza per gli spot commerciali (come nel 4 febbraio del 2011, Forbes ha notato sul suo sito web, che per il Superbowl 2011, i pubblicitari hanno pagato 3 milioni di dollari per uno spot di 30 secondi).

Nel 1993, per il XXVII Superbowl, Jackson si esibì per tutto lo show dell’intervallo. In un altro precedente, a causa dello status di icona di Jackson, i rating della Nielson (azienda americana specializzata nella misurazione dell'audience di tv, radio e giornali, ndt) per il suo show sono stati superiori a quelli del gioco stesso, e la sua performance è diventata il più grande spettacolo nell’intervallo mai classificato. Il contenuto della sua prestazione è anche degna di nota: in un evento sportivo che celebra le manifestazioni dell’aggressività sportiva e della iper-mascolinità, Jackson allestì un’elaborata performance del suo inno umanitario, "Heal the World". Cantando sull’amore e sulla guarigione in mezzo a un mare di giovani e mettendo in posa una onnicomprensiva maniera, era stato un netto contrasto con la vista di uomini muscolari con dispositivi di protezione che si placcavano l'uno con l'altro. Jackson offre una mascolinità alternativa in questo bastione di etero mascolinità ,con i suoi lunghi capelli sciolti e il corpo flessuoso di ballerino.

[IMG]http://i49.tinypic.com/2u47bdz.jpg[/IMG]

Anche in una arena dell’esercito americano, Jackson è stato invocato e strumentalizzato, anche se postumo. Come riportato dalla “UPI.com” il 6 maggio 2011, la hit di Jackson "Thriller" è stata eseguita da una banda militare statunitense quando il presidente Obama ha incontrato i “Navy SEALs” statunitensi per congratularsi con loro per il loro raid che aveva ucciso il leader di “Al Qaida”, Osama Bin Laden. Mentre la canzone di Jackson suonava in sottofondo, i SEALs hanno ricevuto la “Presidential Unit Citation” (onorificenza militare, ndt) dal Presidente Obama. Le notizie di stampa non offrono una spiegazione per cui la canzone di Jackson è stata usata per raccontare questo momento della “Guerra al Terrore” in America, anche se il testo di "Thriller" si riferisce all'attività furtiva nella notte in mezzo allo spettro della morte, uno scenario stranamente simile al raid notturno dell’eliminazione di Bin Laden. Forse la banda militare o i funzionari della Casa Bianca che hanno scelto il brano, hanno pensato che il presidente Obama e Jackson sono due uomini di colore che hanno giocato diversi ruoli di primo piano nel mantenere l'immagine americana sulla scena internazionale. Come per l'iper-mascolinità del Superbowl, è interessante prendere in considerazione qui l'alterità di Jackson. Noto per la sua predilezione per l'abbigliamento militare scintillante che a volte si combinava con i capelli lunghi, qui l'invocazione a Jackson accenna alle diverse rappresentazioni della mascolinità, forse nascoste all'interno della uniformità forzata dei militari.

Le radici americane nella musica di Jackson
Passo ora ad un esempio di come la musica di Jackson rifletteva e rappresentava l'identità americana, e di come la sua identità afro-americana ha trovato espressione nella sua musica. Prima della canzone e del video di Jackson "Black or White" dell’album Dangerous del 1991, che contestava il concetto di limitare le categorie razziali, Jackson aveva già affrontato il tema delle esclusioni razziali nell’album del 1982 "Thriller". In "The Girl Is Mine", che io considero essere tra le sue canzoni che ha scritto la più sotto apprezzata e non esaminata con occhio critico, Jackson ha promosso un forte diritto razziale e sessuale, addolcito da testi e da arrangiamenti mielosi. In "The Girl Is Mine" si è esibito in un duetto con Paul McCartney, ed è una sfida sottile ma significativa a qualsiasi retaggio persistente di leggi contro gli incroci delle razze negli Stati Uniti, che erano state completamente dichiarate incostituzionali non più tardi del 1967, solo 15 anni prima. Nel duetto, Jackson e McCartney rivaleggiano per una donna, rivendicando entrambi la proprietà su di lei. Anche se le parole di Jackson non rivelano in modo esplicito l’etnia della donna, ciò che è stato interpretato da molti ascoltatori (in particolare da numerose stazioni radio negli Stati Uniti che avevano rifiutato di far ascoltare la canzone) è che un uomo nero e un uomo bianco, stavano litigando per una donna bianca. Nel raccogliere questa ipotesi, possiamo vedere come apparentemente questa canzone era drastica, Jackson aveva inviato un messaggio concreto oltrepassando i limiti razziali. Il coro ruota intorno a queste due righe: “The Girl Is Mine/The Doggone Girl Is Mine”.

[IMG]http://i48.tinypic.com/289fv9h.jpg[/IMG]

Anche se il brano è stato stroncato da molti critici come banale e da alcuni fan come un segno per attrarre il pubblico pop bianco, Jackson sta sfidando i concetti ricevuti sulle categorie razziali e sui vincoli, e lo sta facendo nientedimeno che con un insigne musicista bianco, un ex Beatle. Il linguaggio patriarcale del possesso nella canzone "The Girl Is Mine" è problematico, e la "ragazza" senza voce è una figura comune sulla quale gli uomini bianchi e gli uomini di colore, storicamente, hanno inscenato i loro incontri impari. Eppure il tono gioioso di Jackson allontana da qualsiasi messaggio effettivo di sessismo o di misoginia come è comunemente sentito in altri generi come il rock, il punk o hip hop. Jackson attenua apertamente le tensioni razziali nella canzone attraverso la scelta dei testi. Ciò che ha portato a ridicolizzare la canzone che tuttavia aveva salvato il suo messaggio radicale dalla disapprovazione tradizionale, è stato l'uso sdolcinato in modo astuto di Jackson del vernacolo di "doggone" nelle parole "The doggone girls is mine (dannazione la ragazza è mia)". "Doggone" è in realtà un eufemismo per "God damn" (maledetto, fottuto). Facendo appello ad una imprecazione, attenuandone tuttavia il suo impatto, Jackson indica abilmente la posta in gioco dell’appuntamento interrazziale e come si differenzia tra lui e un uomo bianco, in primo piano come sono contro una storia di timori e di violenze sugli appuntamenti interrazziali e meticciati. Le prime parole di Jackson, infatti, suggeriscono con cautela che la ragazza esiste solo nel suo mondo dei sogni:

"Ogni notte lei appare nei miei sogni...". Mettendo in scena il (presunto) incontro birazziale come una possibile fantasia, ci attira dolcemente l'ascoltatore. Nel "rap" alla fine della canzone, Jackson minimizza ulteriormente qualsiasi minaccia di tensioni razziali. Dopo McCartney dichiara, "Michael, non stiamo litigando su questo, okay? "Jackson risponde: "Paul, credo di avertelo detto, io sono un amante, non un combattente", ponendosi come un innocuo romantico pacifista rispetto a un militante (nero) maschile. L’eloquio di Jackson nella canzone modera anche gli animi: la sua voce è concitata e giocosa mentre amoreggia sulla "sua" ragazza. Eppure Jackson riesce a esprimere un profondo affetto per la sua ragazza, mentre il linguaggio di McCartney ne esce come relativamente indifferente, dato il suo indiscusso privilegio di maschio bianco. La competizione di Jackson e McCartney termina, e la ragazza omonima serve anche come precursore di una battaglia finanziaria e artistica che non si separa dalle avvisaglie razziali o dalle radici di Jackson. Nei primi anni '80, McCartney aveva accennato a Jackson del buon senso nel possedere i diritti d'autore sulla musica e la licenza sulle canzoni come fonte proficuo di reddito, una possibilità per un artista di impossessarsi del controllo in un ambiente d’impresa mediatico. Pochi anni dopo, molti dei successi di McCartney, che aveva scritto con il collega dei Beatle John Lennon, sarebbero diventati disponibili per la proprietà che era conosciuta come il catalogo ATV.

Nel 1984 Jackson cominciò a negoziare per acquistare il catalogo “ATV Music Publishing” contro McCartney, che non era contento dell’ offerta del suo amico. Nel 1985 l'offerta di Jackson di 47,5 milioni dollari per il catalogo ATV era stata accettata, e quindi entrò in possesso dei diritti di proprietà della casa editrice delle canzoni di McCartney e di Lennon (nel 1995, Jackson l’avrebbe incorporata con la Sony Corporation per diventare Sony/ATV). Dal momento che gli editori musicali incassano le royalty ogni volta che le canzoni sono autorizzate e utilizzate, pochi anni dopo Jackson autorizzò diverse canzoni dei Beatles per la pubblicità. Questa mossa aveva ulteriormente alienato McCartney che pensava che la sua musica non doveva essere usata per vendere articoli commerciali come i prodotti della Nike. Eppure, per tutto il lavoro nero non retribuito e non riconosciuto che è subentrato nel successo dell'economia delle piantagioni del sud americane, e per la quasi secolare appropriazione della musica nera da parte di artisti bianchi, Jackson, le cui origini familiari i sono coinvolte nella schiavitù americana, e che aveva studiato gli artisti neri sfruttati dalle aziende della musica bianca, affrontò una sfida del privilegio maschile bianco e impossessandosi della proprietà dei diritti del catalogo che crescerà fino ad includere anche le hit di Elvis. L'acquisto di Jackson del catalogo e la successiva commercializzazione di alcune delle canzoni dei Beatles, è stata anche il tipo di mossa commerciale aggressiva che sarebbe stata lodata da gente del calibro di Donald Trump (un amico di Jackson, per inciso) e altro bianco, tagliagole di magnati americani nel grintoso mondo degli affari degli anni '80, come rappresentato nel film del 1987 "Wall Street". In realtà, Jackson ha incarnato il tipo di imprenditore che la società americana continua a valorizzare, come è evidente nei reality show televisivi come "The Apprentice". Allo stesso tempo, Jackson sarebbe stato sempre più coinvolto negli anni ‘90 in questioni umanitarie in tutto il mondo, e questo si riflette nei testi e nelle immagini delle sue canzoni e nei video musicali.

Le radici e gli itinerari di una icona globale
Al culmine della sua popolarità negli Stati Uniti, Jackson fu coinvolto in quello che sarebbe stato l'inizio dell’impegno per la filantropia in tutto il mondo. Nel 1985 ha co-scritto "We Are the World" per il sostegno agli “United Artists for Africa” che ha venduto 30 milioni di singoli con i proventi designati per la carestia in Africa, il continente da cui hanno origine gli antenati di Jackson. Mentre si dedicava alle sue “radici", Jackson stava per intraprendere i suoi "itinerari" trasformativi attraverso i suoi tour mondiali. Jackson, infatti, era stato consigliato da un altro afro-americano le cui idee, afferma Gilroy erano state influenzate dai suoi viaggi all'estero: Quincy Jones. Gilroy fa notare la crescita artistica e personale del musicista e compositore jazz, attraverso i suoi tour in Europa e nel Medio Oriente per la missione diplomatica dell’ “America Jazz” durante la Guerra Fredda. Fra l’altro, fu Jones che alla fine produsse probabilmente gli album da solista di Jackson più iconici: "Off the Wall", "Thriller" e "Bad". Attraverso le visite di ospedali e di orfanotrofi in luoghi diversi come la Romania e le Filippine, Jackson apprese in prima persona degli effetti della povertà e della disuguaglianza sociale al di fuori degli Stati Uniti e donò denaro, risorse, e regali. Nel 1993, si esibì in due concerti a San Paulo, in Brasile, ciascuno con 100.000 persone. L'organizzatore dei concerti ricorda che Jackson invitò le persone provenienti dalle zone più povere per trascorrere una giornata con lui in un parco dei divertimenti locale e ha detto alla rivista “Billboard” l’11 luglio 2009, “egli mostrò grande preoccupazione per ogni cosa nel paese, insieme alla povertà". Come afferma Gilroy, gli artisti neri hanno avuto un impatto dai loro percorsi temporanei o dal trasferimento permanente o dall’esilio, con il risultato che "queste figure che iniziano come afro-americani ... vengono poi trasformati in qualcosa d'altro che elude le etichette particolari e, con loro, tutte le rigide opinioni sulla nazionalità e sulla identità nazionale".

La trasformazione quindi, è un fattore che fa colpo sull’esperienza transnazionale sia su scala privata che collettiva. Come risultato del raccolto di questi tour mondiali (ad esempio, il suo “Bad World Tour” del 1987 è durato 16 mesi e ha percorso 15 paesi, suonando per oltre 4 milioni di persone), Jackson si è occupato dei problemi della povertà, del razzismo, della giustizia sociale e del degrado ambientale a livello mondiale, nella musica e nelle immagini di canzoni come "They don’t care about us" e "Earth Song" del suo album HIStory del 1995. In tal modo, Jackson ha seguito lo spirito internazionalista di Paul Robeson. Robeson era un cantante americano di colore che è stato anche un attore, un intellettuale e un’attivista, e che è arrivato ad essere caratterizzato dai suoi "itinerari" nei suoi viaggi attraverso l'Unione Sovietica e il Galles, così come le sue "radici". Di seguito c’è un esempio lampante di come le "radici" ed i "percorsi" di Jackson sono intersecati e come la sua identità americana ha fondato la sua iconicità globale. Per la sua canzone del 1995 "They don’t care about us", una canzone che parla delle persone emarginate in tutto il mondo, Jackson ha girato due video musicali, uno dei quali in Brasile. Il Brasile, secondo lo storico Gerald Horne, è stato uno dei "due grandi imperi di schiavi del 19° secolo insieme agli Stati Uniti; nel 1850, si stima che 4,5 milioni schiavi africani sono stati spediti dall’Africa in Brasile.

Il risultato attinente l’impegno di Jackson verso le sue radici americane e africane attraverso i suoi percorsi, è che una delle località scelte per il video musicale brasiliano è stata Pelourinho, nella città di Salvador. Dal 1600 al 1800, Salvador era stata una destinazione per la vendita di schiavi dall'Africa, e Pelourinho (che significa "gogna") è il luogo in cui gli schiavi africani, sono stati frustati, torturati, venduti, e anche uccisi . Pelourinho ora è un patrimonio mondiale dell'UNESCO. Jackson ha usato nel suo video anche il famoso gruppo degli Olodum percussionisti neri del Brasile, e il loro abbigliamento di color rosso, giallo, verde e nero, riflette la loro eredità africana alla quale rendono omaggio con le loro percussioni. Nel video, Jackson balla nel luogo dove una volta agli schiavi africani era negata la libertà, la loro vita; il suo è un atto artistico di riverenza e di risanamento. La sua performance è accompagnata dai membri dell'Olodum, i cui colori sono indossati da Jackson anche a significare la sua difesa per la loro posizione. Jackson è cresciuto come membro di una comunità giuridicamente, politicamente, e socio-economicamente emarginata negli Stati Uniti per diversi secoli e che erano in esilio, e l'impronta di quella storia stratificata non ha mai lasciato la sua espressione artistica anche se ha intrapreso un suo percorso personale. Questo è evidente dai testi di "The Girl Is Mine" alle sue riprese nel sito di uno dei luoghi di destinazione per il commercio degli schiavi africani in Brasile. In questo modo la complessa identità di Jackson rafforza non solo la sua iconicità americana, ma anche una sua universalità.

[IMG]http://i50.tinypic.com/sv1cv8.jpg[/IMG]

Made in China
Per finire, voglio citare le mie osservazioni di quando ho partecipato all’inaugurazione della statua di Michael Jackson presso il Parco delle Sculture di Guangzhou, nella provincia di Guangdong in Cina durante un viaggio di ricerca. Il 1° gennaio 2011, nella città capoluogo della provincia cinese di Guangdong, il Michael Jackson fan club con sede a Guangzhou, ha presentato una scultura in bronzo di Jackson per la quale avevano raccolto 158, 000 yuan (23.000 dollari). Con le sue braccia aperte, Jackson è in piedi in una posa dalla sua performance del Superbowl, collegando il suo ruolo nella storia dello sport americano alla Cina. Quando ho parlato con i fan, alcuni di loro mi hanno detto che non vedevano Jackson come semplicemente americano, ma piuttosto, lo vedevano come un simbolo globale.

[IMG]http://i45.tinypic.com/2cxdjwx.jpg[/IMG]

Tuttavia, Jackson fu la prima pop star americana la cui musica e danza era stata autorizzata a essere mostrata in televisione in Cina negli anni ‘80 quando la Cina si stava aprendo, e ha venduto e continua più o meno (a vendere) allo stesso modo in cui lo fanno MacDonald e la Coca Cola. Per i fan che ho intervistato che ricordano gli anni ‘80 e '90, lui è sinonimo di cultura pop americana e di consumatore di capitalismo. Per gli appassionati più giovani, Jackson rappresenta l'epitome dello spirito imprenditoriale americano e dell'umanitarismo; questo giunge in un momento in cui la Cina, nel processo di privatizzazione, ha sentito Bill Gates e Warren Buffett parlare della necessità di filantropia. Questi fan hanno commentato che loro amavano guardare su Youku (la versione cinese di YouTube) i filmati di ospedali e orfanotrofi che Jackson visitava, perché apprezzavano la sua sincerità.

Michael Jackson rimane un'icona globale, eppure le sue esibizioni in luoghi determinanti e nelle istituzioni della vita americana, significano che egli sarà sempre indissolubilmente legato con l'America. Innegabilmente, le sue esperienze hanno contribuito a plasmarlo, proprio come il Kansas ha lasciato il suo imprimatur su Superman, la visione di un'altra icona americana ha oltrepassato la nazione. Nel frattempo, soddisfatti per la popolarità della scultura, un contingente di funzionari del governo cinese, artisti e gente del mondo del business, hanno inviato una riproduzione della scultura di Jackson negli Stati Uniti in Kansas, di fatto come parte di una programma di scambio culturale Cina-USA. Così, gli Stati Uniti riceveranno la prima scultura di una sua icona dalla Cina, un esempio di come iconicità e identità sono ugualmente in movimento vicino all’approdo.

uci.academia.edu/SylviaJMartin/Papers/1557649/The_Roots_and_Routes_of_Michael_Jacksons_Global_...

(articoletto [SM=x47930] segnalatomi da Cristiana)

- Traduzione a cura di Niki64.mjj per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie. -
23/07/2012 19:08
 
Quota
Post: 4.508
Registrato il: 20/03/2010
Città: MONTEVARCHI
Età: 56
Sesso: Femminile
HIStorical Member
Bad Fan
OFFLINE
Amo questa donna!!! [SM=g27836] Amora mia, aspettavo giusto te per finire di leggere questo lavoro tanto apprezzato sui social network [SM=g27822]

Per ora [SM=x47981]

O.T. e in bocca al lupo per domani col maestro Rava!! [SM=x47932]

23/07/2012 20:01
 
Quota
Post: 6.679
Registrato il: 30/12/2009
Città: BOLOGNA
Età: 53
Sesso: Femminile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Per fortuna che ce l'hai messa da sola l'ironia dopo "articoletto"!!!
Mi sa che me lo porterò in vacanza, è un pò lunghetto per il tempo che (non) ho in questi giorni.
Intanto grazie mille [SM=g2927039] !!
24/07/2012 07:34
 
Quota
Pure io lo leggerò con calma, intanto ho guardato le foto come al solito [SM=g27827] ...bellissima quella grande in bianco e nero con Paul

Grazie Niki per questa super traduzione :)

Per fortuna che ce l'hai messa da sola l'ironia dopo "articoletto"!!!

Esatto....ah ecco, c'è pure lo zampino di Cri, me pareva :)
[Modificato da badgirl. 24/07/2012 07:39]
24/07/2012 13:55
 
Quota
Post: 5.203
Registrato il: 19/06/2010
Città: ANDRIA
Età: 66
Sesso: Femminile
Utente Certificato
Bad Fan
OFFLINE
Anche io lo leggerò con calma.

Molto bella la foto in bianco e nero.

Grazie Niki..per questa lunga traduzione. [SM=g2927039] [SM=x47981]Cri per la segnalazione!

24/07/2012 14:56
 
Quota
Post: 448
Registrato il: 11/05/2011
Sesso: Femminile
Invincible Fan
OFFLINE
Lo stampo e lo leggo con calma.

Grazie Niki [SM=g27838]
24/07/2012 16:06
 
Quota
Post: 3.065
Registrato il: 06/03/2010
Città: COSENZA
Età: 46
Sesso: Femminile
Dangerous Fan
OFFLINE
Re:
tiziamj, 24/07/2012 14.56:

Lo stampo e lo leggo con calma.

Grazie Niki [SM=g27838]




Idem!!!

Interessante, e bellissima quella statua!!! [SM=g27836] [SM=g27836]

Grazie Niky!
24/07/2012 22:29
 
Quota
Post: 709
Registrato il: 25/10/2011
Città: TREVISO
Età: 59
Sesso: Femminile
Invincible Fan
OFFLINE
tiziamj, 24/07/2012 14.56:

Lo stampo e lo leggo con calma.

Grazie Niki [SM=g27838]




[SM=g2927031]
25/07/2012 16:22
 
Quota
Post: 1.118
Registrato il: 28/04/2012
Città: ALA
Età: 33
Sesso: Femminile
HIStory Fan
OFFLINE
Re:
tiziamj, 24/07/2012 14.56:

Lo stampo e lo leggo con calma.

Grazie Niki [SM=g27838]






[SM=g2927031] [SM=g2927031]

grazie per le immagine sono B E L L I S S I M E E E! Grazie!! [SM=x47938] [SM=x47938] [SM=x47938] [SM=x47938]

la statua è molto molto bellaaa [SM=g27836] [SM=x47928]
27/08/2012 07:56
 
Quota
Post: 4.661
Registrato il: 20/03/2010
Città: MONTEVARCHI
Età: 56
Sesso: Femminile
HIStorical Member
Bad Fan
OFFLINE
Premetto che non ho ancora fatto i compiti, ma metto questo tweet dell'autrice del pezzo [SM=g27822]

Non dimenticherò mai i miei studenti con le mascelle che toccavano il pavimento dallo stupore quando ho mostrato loro questa clip di virtuosismo di un giovane Michael Jackson



www.youtube.com/watch?v=74RUJLOxS9U

twitter.com/MediaAnthro/status/239260193786040320
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:50. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com