| | | Post: 2.928 | Registrato il: 15/11/2009 | Città: NAPOLI | Età: 58 | Sesso: Femminile | Dangerous Fan | | OFFLINE | |
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Buona notizia:sequestrata la Green Hill,la struttura che alleva cani beagle per la sperimentazione e la vivisezione che serve alle case farmaceutiche.Al solo pensiero delle sevizie a questi animali sto male,meno male che noi animalisti le battaglie le perseguiamo e tante volte si riesce a salvare poveri animali vittime di violenza!
La Brambilla,del PDL,a onor del vero,si da' da fare per la protezione degli animali ed ha anche fatto approvare una legge....
Da Leonardo.it
MONTICHIARI (Bs) – Circa 2700 beagle, fra fattrici e cuccioli, stipati a Green Hill messi in salvo poche ore fa dal corpo forestale dello Stato. L’azienda americana di Montichiari, nel Bresciano, è sotto sequestro e 30 dipendenti della “fabbrica della morte” risultano indagati per maltrattamento di animali. I cani, nonostante la liberazione “morale”, restano a Green Hill sotto custodia giudiziaria dei suoi rappresentanti che, da oggi, sono obbligati alla loro cura fino a nuove disposizioni. A coordinare l’operazione disposta dalla Procura della Repubblica del tribunale ordinario di Brescia, agenti dei comandi provinciali di Brescia e Bergamo, Nirda, Nucleo Investigativo per i Reati in danno agli animali e agenti della Questura locale.
UNA TELEFONATA SALVA LORO LA VITA - Nonostante le proteste, le manifestazioni di animalisti, e non solo, degli ultimi mesi, è stata una telefonata a far scattare gli ultimi eventi. Un operaio dell’azienda, durante una conversazione telefonica registrata a sua insaputa, ha parlato della soppressione dei cani prima del controllo veterinario dell’anagrafe canina per verificarne lo stato di salute. Soppressione ingiustificata che fa pensare a cani uccisi non solo dai veterinari, ma anche da comuni lavoratori.
COS’È GREEN HILL - Green Hill 2001 è uno stabilimento che alleva beagle destinati ai laboratori di tutta Europa. La struttura, di 5 capannoni, è inadeguata alle necessità etologiche e fisiche degli animali e qui, i beagle vengono allevati in massa e cresciuti senza vedere la luce del sole o poter passeggiare all’aria aperta, stretti all’interno di gabbie di dimensioni esigue. Vengono liberati solo per il trasferimento alla loro destinazione finale. Da questa escono cadaveri.
LA PROPRIETA’ - Da alcuni anni Green Hill è di proprietà della Marshall Farm Inc., nome noto in tutto il mondo in quanto più grande “produttore” di cani da laboratorio che esista e Green Hill è il suo unico baluardo in Italia, nonché l’ultimo stabilimento allevatore di cani da sperimentazione presente a casa nostra.
PERCHE’ I BEAGLE? - Ma perché tra tanti cani, proprio i beagle? «Si tratta di un cane docile, mansueto, che non si ribella all’operatore a cui è affidato – spiega Michela Kuan, biologa, responsabile nazionale settore vivisezione Lav, lega antivivisezione – Per prassi è la razza canina che meglio si presta a simili sperimentazioni, sebbene non vi sia una conferma scientifica in tal senso. È a pelo corto e ispido, il che facilita le operazioni di iniezioni e prelievi sul suo corpo. È un cane resistente, anche da punto di vista cardiaco, vive bene in gruppo, per questo viene scelto per la sperimentazione, ovvero per tutte quelle procedure pseudoscientifiche su animali vivi. Animali che possono subire ogni tipo di maltrattamento in quanto non c’è limite a quanto si può fare. Si può spaccare il cranio di un animale per studiarne i neuroni. Lo si può costringere a nuotare in maniera forzata in una piscina senza appigli, fino alla morte. Insomma, tutto». Le applicazioni sui beagle sono numerose: studi di tossicità per le sostanze industriali, per le sostanze d’abuso, come alcol e stupefacenti, trapianto di organi e tessuti, cancro, test bellici, ricerca di base in qualsiasi settore, compresi quelli sulla deprivazione materna e sull’erezione, prodotta fisicamente, tramite scosse elettriche e impianti odontoiatrici per testare nuovi apparecchi sulla dentatura del cane con estrazioni e trapianti negli alveoli.
LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE - Secondo la Lav la sperimentazione animale è un fenomeno che coinvolge 150 milioni di animali ogni anno, allevati, utilizzati e uccisi per fini scientifici. Né la direttiva europea 2010/63Ue, né il decreto nazionale vigente 116/92 pongono reali vincoli alla vivisezione. In Italia, infatti, si contano quasi 900mila animali uccisi in 600 edifici specifici, senza calcolare il numero di invertebrati e animali utilizzati già soppressi. La legge italiana limita l’utilizzo di cani, ma nonostante il vincolo, sono ancora tantissimi gli stabulari che utilizzano questa specie. In Italia, circa 1.200 cani all’anno, secondo le statistiche della Gazzetta Ufficiale n.53, sono sottoposti ai più disparati test che causano dolore, sia durante le prove, sia dopo.
LE AZIENDE CHE USANO I CANI - Nel nostro Paese, secondo le autorizzazioni concesse nel 2008 sono molte le aziende che usano i cani: Wyeth Lederle Spa di Catania per lo studio sulle tossicità a 1, 3, 6, 9 e 12 mesi, senza anestesia; la ditta Sigma Tau di Pomezia, Roma, sperimenta nuovi farmaci, via orale e parentale, sulle funzioni cardiovascolari, senza anestesia; Research Toxicology Center Spa, sempre di Pomezia, verifica l’innocuità di farmaci, prodotti chimici, biocidi, additivi alimentari e dispositivi medici, senza anestesia; Recordati Industria Chimica e Farmaceutica Spa di Latina sperimenta molecole farmacologicamente attive su disfunzioni dell’apparato urogenitale e cardiovascolare; l’Università degli studi di Milano usa cani per attività moxidectina iniettabile contro Dirofilaria repense senza anestesia; l’Università degli studi di Bari valuta innocuità ed efficacia stipite attenuato di canine coronavirus; la società Abiogen Pharma Spa di Pisa testa la tossicità tramite somministrazioni sui cani per la terapia dell’enfisema, antiossidante, ansiolitico, antidepressivo, sempre senza anestesia. Dopo le autorizzazione del 2009 si aggiungono l’Istituto Ricerche P. Angeletti Spa di Pomezia per i composti candidati preclinici senza anestesia; di nuovo l’Università di Bari per la prova clinica di campo efficacia dell’imidacloprid e permetrina relativa alla prevenzione di malattie da artropodi (zecche e flebotomi); ancora la ditta Wyeth Lederle Spa per l’ aumento di numero di animali da utilizzare per i propri fini aziendali.
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