29/01/2013 07:57 |
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Una promessa è una promessa per cui arieccomi qua con il saggio sull'infanzia di MJ
CAPITOLO BONUS
Avete visto la sua infanzia?
Questo estratto mai pubblicato prima era originariamente previsto per Man in the Music, ma è stato tagliato durante la revisione. Fornisce un breve schizzo dei primi anni di Jackson, da Gary in Indiana alla sua permanenza in Motown.
Nel booklet allegato al quinto album di Michael Jackson, HIStory, C'è un piccolo disegno di un bambino nero, probabilmente di età inferiore ai cinque anni, rannicchiato in un angolo di una stanza. Sta tenendo un microfono, ma sembra tutt'altro che ansioso di esibirsi. Sembra triste, spaventato, intrappolato. Il disegno è un autoritratto. Questo è il modo in cui Jackson ha scelto di rappresentare se stesso da bambino: non come l'affascinante, esuberante cantante dei primi posti in classifica e dei dischi d'oro, ma come un ragazzino isolato e spaventato. L'immagine arriva al cuore della sua identità in modo più rapido e penetrante di mille articoli. Accanto al disegno ha scritto a matita una parte del testo della sua canzone, "Childhood" (che una volta ha definito la canzone più "onesta" che avesse mai scritto): "Prima di giudicarmi, sforzatevi di amarmi / Guardate nel vostro cuore, poi chiedetevi / Avete visto la mia infanzia?"
Nel 1995 la canzone fu accolta con cinismo dalla critica e il disegno fu del tutto trascurato. Tuttavia entrambe le opere tentano di trasmettere qualcosa di molto personale e reale: l'infanzia di Michael Jackson è stata davvero traumatica e tragica. Ci sono stati maltrattamenti e sfruttamento, lavoro estenuante e aspettative imprigionanti senza fine, riflettori accesi sotto l'occhio del pubblico e l'onnipresenza di groupies isteriche. "Non è stata un'infanzia normale, non ho avuto i piaceri normali dell'infanzia," ha detto Jackson in seguito. "Sono stati scambiati con duro lavoro, sforzi e dolore". Per molti, la sua "infanzia perduta" e i successivi tentativi di riviverla sono diventati un luogo comune o un complesso, ma poche di queste persone potrebbero comprendere pienamente la vita difficile che ha vissuto. "Quando cresci come sono cresciuto io," ha detto, "sei automaticamente diverso".
Per comprendere questa "differenza" e come questa abbia influenzato la sua vita e il suo lavoro creativo è utile tornare, anche se brevemente, a questi primi anni ed esaminare come li ricordava, quali esperienze ed emozioni gli erano rimaste e il modo in cui lo avevano toccato allora e in seguito.
Dobbiamo tornare, quindi, alla metà degli anni '60, all'apice del movimento dei diritti civili, in una opprimente città dell'acciaio del Midwest chiamata Gary, a sud est di Chicago. Lì, prima che il mondo lo conoscesse, viveva il giovane Michael Jackson, settimo di nove figli. Sua madre Katherine lo ricorda come un bambino birichino, ma generoso e sensibile. Ricorda che gareggiava con i suoi fratelli maggiori per il quartiere, correva in mezzo agli irrigatori ed eccitato spendeva la sua piccola paghetta al negozio di caramelle locale. Ricorda anche che guardava "Soul Brother Number One" sul loro piccolo televisore e che era affascinato da James Brown e imitava ogni sua mossa....
Ecco qua Seeeee, ci avevate creduto? Nono, non è finito, se vi interessa il seguito dovete seguire il solito sistema, ovverosia contattarmi in privato
Edit: dimenticavo la buona educazione: grazie di cuore a valmjj70, lei sa perché
[Modificato da 4everMJJ 29/01/2013 13:56] |