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La morte di Michael Jackson: una perdita importante nel mondo della musica nera

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2012 17:54
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01/07/2012 16:48
 
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Se posso tirare fuori un'idea che forse ho già esposto ma magari ribadire torna utile, eccola qui.
In realtà i grandi della musica che muoiono entrano di diritto in una hall of fame e bella lì. Saranno compianti, ricordati, il loro passaggio non è stato vano.
Ma per quanto dispiaciuti per le grandi perdite, bisogna essere più che ottimisti per il futuro. Continuano a nascere talenti, la musica non si ferma mai, vi sono sempre nuove cose e giovani incredibili artisti stanno bussando alle porte (per essere un po' retorici).
La tiritera che non c'è più grande musica non è assolutamente vera, anzi. Forse è vero il contrario che un numero elevato di dischi di ottima qualità continua ad uscire anche oggi solo che non ci accorgiamo a causa di un monopolio dell'informazione musicale. Ci vogliono dieci-quindici anni prima che ci si accorga di un grande artista, e di solito solo dopo la sua scomparsa capiamo quanto grande x o y è stato.
Si tenga anche conto che la frase "oggi non ci sono più grandi artisti di musica" è stata riferita a lennon nel 1962, quando venne bocciato con il suo gruppetto di liverpool alle audizioni della decca. E poi abbiamo visto che cosa è successo con quel gruppetto. Poi, la storia si è ripetuta nei 70, che avevano il difetto di non essere i magnifici 60, e così di decade in decade. Oggi, finalmente stiamo scoprendo quanto magnifici fossero i 90's e tra qualche anno toccherà ai 00's.
La cosa al limite un po' avvilente è leggere su youtube di ragazzini di quindici anni che dicono "vorrei essere nato nei 60's per ascoltare x o y".
In realtà, questo è un atteggiamento di malinconia mista ad una buona "ignoranza", detto nel termine buono del termine.
E ovviamente quando da ragazzino anche io ho detto questa identica frase sul mio primo forum musicale, è apparso un grande della musica italiana che mi ha scritto esattamente quello che sto scrivendo a voi adesso (senza che io sia quel grande che mi ha scritto all'epoca, ovvio). HO imparato la lezione e ho cambiato presto idea, accorgendomi della verità della cosa.

p.s.
ma in effetti, come poi ho avuto modo di dire a quel "grande", i sei anni che vanno dal '66 al '72 sono i più importanti nella storia del rock. Logico che si guardi ad un'età dell'oro per alcuni periodi della storia, come potrebbe essere per il rock quel periodo lì. Solo che è/era il suo racconto ad essere vero da un punto di vista teorico e storico, non quel mio passato atteggiamento vittimistico




[Modificato da °Mark Lanegan° 01/07/2012 16:51]
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