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La morte di Michael Jackson: una perdita importante nel mondo della musica nera

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2012 17:54
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03/07/2012 12:57
 
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A parte il merito del talento,per i divi della musica la diffusione,se vogliamo anche l'imposizione della loro musica a livello planetario,prevede uno staff di persone che curano l'immagine,la strategie di marketing,hanno contatti con i media e questo accresce il loro successo.Se fosse mancato questo,anche MJ non averebbe raggiunto quel livello di fama,non sarebbe stato conosciuto in ogni angolo del pianeta,cosi' e' per Madonna o L Gaga.E' anche questione di quello che si investe a livello economico per lanciare un progetto,uno show fatto con pochi mezzi e' certamente inferiore ad uno dove di investono milioni di dollari ed e' tutto strabiliante!Allora il cast diventa il migliore,il miglior regista,costumita,ecc,si confeziona un prodotto commerciale nella migliore maniera possibile.Ci sono ,pero',talenti ,come Prince,che non hanno bisogno di apparati grandiosi per fare risaltare le loro doti ed e' cosi' come per altri grandi artisti,che,come il Boss Springsteen,a 60 anni e con la sola chitarra, ancora incanta gli spettatori!
03/07/2012 12:58
 
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Volevo dire che, proprio qualche settimana fa lessi i risultati di una ricerca dell'università Columbia se non erro, e spiegavano il perchè ascoltiamo spesso le stesse canzoni o guardiamo lo stesso film piu di una volta, alla fine il risultato è stato decisamente Proustiano...non è che ci fosse bisogno di una ricerca fatta nel 2012, però è stato piuttosto interessante trovare quelle conferme scientifiche
[Modificato da Keep the faith 03/07/2012 13:00]
03/07/2012 13:26
 
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Re:
Keep the faith, 03/07/2012 12.58:

Volevo dire che, proprio qualche settimana fa lessi i risultati di una ricerca dell'università Columbia se non erro, e spiegavano il perchè ascoltiamo spesso le stesse canzoni o guardiamo lo stesso film piu di una volta, alla fine il risultato è stato decisamente Proustiano...non è che ci fosse bisogno di una ricerca fatta nel 2012, però è stato piuttosto interessante trovare quelle conferme scientifiche



Ci sono state conferme scientifiche che Proust era sempre in prima fila ai concerti di Avril Lavigne con lo skateboard in mano, perché non riusciva a parcheggiarlo fuori. Diceva che Maupassant glielo avrebbe fregato di sicuro, invidioso come era del suo berrettino con su scritto "skater boy". Anche così però non è che in musica si vada in peggio. Nel seicento un balzo in avanti clamoroso, nel settecento sono nati i più grandi nomi, nell'ottocento si pensava di avere raggunto il climax della musica sinfonica, poi nel novecento si è spiazzato tutto, avanguardie di ogni tipo, sinfoniche e per singoli strumenti, vedi un pianista su due che si dedica oramai esclusivamente al 900, poi dodecafonia, dissonanze, disarmonia, non-musica ed infine il capolavoro: il rock e la musica popolare (sì, il capolavoro). Ora, credere che per questo secolo si vada a peggiorare è solo un po' meno credulone che chi prevede la fine del mondo al 13 dicembre subito dopo il ponte, forse a causa del difficile rientro. Ok, sclero, ciao.

03/07/2012 14:28
 
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Re: Re:
°Mark Lanegan°, 03/07/2012 13.26:



Ci sono state conferme scientifiche che Proust era sempre in prima fila ai concerti di Avril Lavigne con lo skateboard in mano, perché non riusciva a parcheggiarlo fuori. Diceva che Maupassant glielo avrebbe fregato di sicuro, invidioso come era del suo berrettino con su scritto "skater boy". Anche così però non è che in musica si vada in peggio. Nel seicento un balzo in avanti clamoroso, nel settecento sono nati i più grandi nomi, nell'ottocento si pensava di avere raggunto il climax della musica sinfonica, poi nel novecento si è spiazzato tutto, avanguardie di ogni tipo, sinfoniche e per singoli strumenti, vedi un pianista su due che si dedica oramai esclusivamente al 900, poi dodecafonia, dissonanze, disarmonia, non-musica ed infine il capolavoro: il rock e la musica popolare (sì, il capolavoro). Ora, credere che per questo secolo si vada a peggiorare è solo un po' meno credulone che chi prevede la fine del mondo al 13 dicembre subito dopo il ponte, forse a causa del difficile rientro. Ok, sclero, ciao.




Dunque tu così mi trascini nel terreno del non sense, nel quale io notoriamente sguazzo... [SM=g2927030]

Il mio punto di vista però rappresentava la motivazione per la quale è difficile liberarsi dei vecchi miti e approcciarsi a qualcosa di nuovo, ossia esistono delle motivazioni psicologiche, dapprima letterariamente espresse da Proust e da ultimo riconosciute scientificamente..... [SM=g2927013]

Maupassant era notoriamente un dissoluto fannullone fallito...non avrebbe avuto alcun interesse a rubare nulla a nessuno se non una bella figa [SM=x47979]
03/07/2012 15:49
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
°Mark Lanegan°, 03/07/2012 12.55:



Guarda, ecciai anche ragione (su madonna). Di FIona Apple molla lì le robe che lo poareta deve fare se vuole vivere. Ascoltati Extraordinary Machines, che pure si tratta di un disco la cui versione che puoi sentire è frutto di un'odissea e le è stata imposta. Oppure l'ultimo di una settimana fa che, purtroppo ha ricevuto voti inverosimilmente alti in america, e questo solo perché la critica ripara a certi giudizi negati del passato. Non si tratta di roba stratosferica, eh, ma a mio parere già è un passetto. O perché no, l'ultimo di Nathalie Merchant?





Non ne dubito e mi applicherò, ma il nocciolo della questione è altrove e non risiede certo in ricerche pseudoscientifiche (mi viene abbastanza da ridere a pensare il metodo scientifico applicato alle cosiddette scienze umane, che scienze appunto non sono). Si tratta di un discorso culturale e sociale (in cui, come ha giustamente ricordato Rossella, c'entra anche il marketing, ma fino a un certo punto). Fondamentalmente è questo. Ci sono grandi artisti, e molti anche, che non sono mai stati spinti più di tanto dal marketing, eppure hanno avuto un enorme successo. Il problema, come ho già detto, è che ormai tutto è stato fatto e visto e non ci sono più tabù da infrangere (l'arte, che da secoli è strumento delle minoranze per emergere, serve anche a questo), per cui non c'è un riconoscimento, se non momentaneo, nei nuovi artisti.
03/07/2012 16:13
 
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...ma il nocciolo della questione è altrove e non risiede certo in ricerche pseudoscientifiche


se ti riferisci a quello che ho scritto io, quella ricerca di pseudo non ha proprio nulla, essendo stata svolta attraverso studi empirici dei comportamenti umani...e oltretutto non c'era neppure bisogno che me lo dicesse la Columbia quale è il motivo per cui ogni volta che guardo "C'era una volta il west" mi emoziono sempre per i piccoli dettagli che precedentemente avevo tralasciato...
[Modificato da Keep the faith 03/07/2012 16:13]
03/07/2012 16:36
 
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Re:
Keep the faith, 03/07/2012 16.13:

...ma il nocciolo della questione è altrove e non risiede certo in ricerche pseudoscientifiche


se ti riferisci a quello che ho scritto io, quella ricerca di pseudo non ha proprio nulla, essendo stata svolta attraverso studi empirici dei comportamenti umani...e oltretutto non c'era neppure bisogno che me lo dicesse la Columbia quale è il motivo per cui ogni volta che guardo "C'era una volta il west" mi emoziono sempre per i piccoli dettagli che precedentemente avevo tralasciato...




Guarda, siccome non soffro di soggezione rispetto a un nome altisonante, ti assicuro che anche la Columbia può dare corso a ricerche di dubbia utilità e serietà....giacché dovrebbero spiegarci quale metodo scientifico hanno usato per valutare l'emozione di qualcuno rispetto a un'opera d'arte...sempre se per scienza intendiamo tutti la stessa cosa. Questi sono aspetti, a mio avviso, che riguardano ambiti che con la scienza non hanno molto a che spartire....al massimo con la psicologia, vale a dire con le scienze umane...i comportamenti umani rilevabili empiricamente sono altri (mi vengono in mente gli studi antropologici), quelli insiti nella genetica oppure quelli rilevabili in alcune comunità, di sicuro non le reazioni davanti a un certo tipo di musica o film, che sono influenzate da ben altri fattori che non possono essere rilevati empiricamente, poiché individuali e multiformi.
Io dubito quasi sempre di queste cose....poi chiaramente ognuno è libero di pensarla come vuole, ma secondo me le motivazioni che spiegano l'interrogativo che ci siamo posti sono ben altre.
03/07/2012 16:38
 
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Mi pareva di poter dare il mio umile contributo alla discussione...solo per chiarezza la ricerca ha portato alla scoperta di alcune zone del cervello deputate al ricordo e alla fruizione delle emozioni...
ma va bene così
[Modificato da Keep the faith 03/07/2012 16:40]
03/07/2012 17:01
 
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Re:
Keep the faith, 03/07/2012 16.38:

Mi pareva di poter dare il mio umile contributo alla discussione...solo per chiarezza la ricerca ha portato alla scoperta di alcune zone del cervello deputate al ricordo e alla fruizione delle emozioni...
ma va bene così




Ci mancherebbe [SM=g27817] di questa faccenda delle zone del cervello so anche io ed è un fatto vecchio, ma è l'impianto complessivo che non quadra e comunque i fattori in gioco sono molti di più [SM=g27817]
18/07/2012 17:54
 
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Secondo me la musica rispecchia ciò che accade nella storia,nella culrura del periodo in cui viene scritta.
E' stata spesso il motore che ha mosso intere generazioni,è stata quella che ha buttato giù barriere e vinto battaglie,e Michael ne è la testimonianza,
lui ha saputo rinnovarsi,reinventarsi,collaborando anche con gli artisti che via via si affermavano nei vari anni,e sempre con i migliori,ha saputo essere innovativo e mai ripetitivo o noioso,o riprtitivo.
Credo che questa generazione musicalmente parlando e anche culturalmente parlando abbia poco da aggiungere e poche frontiere da abbattere.
Credo che ci sono un infinità di "cantanti" che sono più un prodotto commerciale del momento che un investimento nel futuro,magari qualcuno riuscirà a rimanere a galla negli anni,ma di tutti i nomi che sono usciti in questi anni,credo che il 95% fra 10 anni sarà nel dimenticatoio.
E' anche vero che ogni generazione ha i propri idoli e ben vengano,ma fare la storia della musica non è solo suonare o cantare,ma è saper legare il proprio lavoro e la propria musica a valori della vita come ha fatto Michael in tutta la sua carriera.
Michael ha un valore storico oltre che musicale anche se spesso lo si sottovaluta,per mancanza di conoscenza dei fatti e della sua storia.
Mi sono ancor di più convinta di questo proprio adesso che leggo il libro di Vogel,dove si capisce benissimo l'impatto culturale che Michael ha avuto con la sua musica,i suoi video e le sue scelte nel corso di 40 anni di carriera.
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