Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 » | Pagina successiva

Grillo e il movimento a cinque stelle sono una minaccia per i partiti

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2017 21:44
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
27/05/2014 22:00
 
Quota
Post: 8.893
Registrato il: 30/12/2009
Città: BOLOGNA
Età: 52
Sesso: Femminile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Re:
migi.mj, 27/05/2014 10:04:

[IMG]http://i60.tinypic.com/30mbkvk.jpg[/IMG]

Al di là di analisi e motivazioni più serie che lascio
ai professionisti,
secondo mio modesto parere, decidere di parlare alla "terza Camera"- di cui ho visto solo 5 minuti - è stata una toppata grandiosa,
che ha contribuito al flop.
Sputa veleno sulla stampa e poi va da Vespa, che spettacolo [SM=g27827]


Edit: attento che il Maalox contiene alluminio [SM=x47979]




Ma guarda un pò chi ha riesumato il topic...provocatrice [SM=x47979] !!

Non credo che il distacco di 20 punti si possa spigare con la comparsata da Vespa: è la campagna sull'onda del #vinciamonoi che è stata ridicola, per non parlare delle uscite ad effetto fatte SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per finire nei titoli dei giornali e telegiornali che ha sempre detto di schifare tanto [SM=x47954] ....
Se è coerente e non un quaquaraqua come quelli che voleva processare [SM=g27831] , adesso il pagliaccio dovrebbe anche dimettersi, no (e taccio per pietà sul patetico messaggio video di ieri)?? Ma ovviamente non glielo faranno fare,Casaleggio per primo, sennò il movimento fa la fine dell'IDV!!
E lo dico, lo ripeto, da NON fan di Renzi, ma da persona convinta, come tanti a quanto pare ed oltre i sogni più pornografici, che sia l'unico che possa combinare qualcosa (e ho detto qualcosa, non i miracoli).
Spero il Movimento continui nella sua egregia opera di guardia della legalità e di certe porcate, di cui c'è sempre bisogno, ma che capisca che non si può solo ed esclusivamente contestare ma, se si vuol far politica e cambiare le cose, SCENDERE A COMPROMESSI. Sennò si sta a casa e si continuano a scrivere bischerate sui forum (come faccio io [SM=x47986]).

Lascio la parola al solito, ottimo (tranne quando scrive di Michael [SM=g27827] ) Michele Serra su Repubblica di oggi.

IL GRANDE SPRECO DI CAPITAN BEPPE

Ma davvero Beppe Grillo (tirando in ballo ex post De André e il suo Maggio) crede che gli italiani abbiano votato in massa Pd perché antepongono a tutto “la sicurezza e la disciplina”, perché hanno “paura di cambiare”? Di sicurezza e di disciplina ce n’è molta di più nel suo Movimento, blindatissimo anche nelle sue propaggini internautiche, piuttosto che in quella baraonda raccogliticcia e fratricida che è il Pd .

Quanto alla paura di cambiare è esattamente quanto può essere imputato a lui per avere dilapidato, poco più di un anno fa, un patrimonio politico formidabile e inedito, nel nome di quel ticchio stravagante (suo e di Casaleggio) secondo il quale «destra e sinistra sono la stessa cosa». Pidielle e Pidimenoelle: vi ricordate? Ora il paradigma grillino va brutalmente aggiornato. Alla luce dei risultati il Pd è, semmai, Pidipiuelle, nonché Pidipiucinquestelle.
Chieda Grillo agli analisti del voto — ammesso che ne conosca qualcuno che non ritenga venduto al nemico — quanti consensi hanno perduto, i Cinque Stelle, tra gli italiani di sinistra delusi che li avevano votati alle politiche. Troverà qualche buon indizio su quanto è costato, al suo movimento, il protervo isolazionismo sul quale si è eretto il traballante tripolarismo che da un lato ha rimesso in gioco (sia pure per poco) Berlusconi, dall’altro ha spianato la strada alla riconferma del detestato Napolitano e a quello sgorbio ancora semi-vigente che sono le “larghe intese”.

Basterebbe vivere in mezzo alla gente (anche a computer spento) e non barricati con la propria tribù, chiudere la bocca e aprire le orecchie, per capire che Renzi ha vinto per le ragioni opposte a quelle agitate da Grillo: ha vinto perché nella disperazione/depressione di una crisi di sistema, economica, politica, culturale, morale, gli si accredita — a torto o a ragione — la forza di cambiare.
È un trucco? Un inganno? Lo scopriremo vivendo. Una sostanziosa percentuale degli italiani che ha votato Renzi lo ha fatto nonostante riserve e diffidenze sulla persona (vedi l’esecuzione a freddo di Enrico Letta) e sul suo pragmatismo così poco identitario, così poco seduttivo soprattutto per l’ancora numerosissimo elettorato storico della sinistra. Ma se lo hanno fatto, se cioè hanno sciolto i loro dubbi, è solo per la ragionevole speranza di vedere ripartire il motore inceppato della politica; per il sollievo innegabile di scoprire finalmente nella pagina politica dei telegiornali, e alla voce “governo”, qualche faccia di figlio/figlia e non di padre/madre; per la speranza (l’illusione?) che l’energia di Matteo Renzi abbia veramente quegli effetti anticorporativi e “modernizzanti” che (per esempio) fanno sembrare vecchie le proteste dei tassisti, e nuove le app con le quali si prenota una macchina più facilmente e a costi minori. In una parola sola: il cambiamento. La speranza che sia ancora possibile.

È perfino superfluo dire che questa speranza può risultare fallace, o perché malriposta o perché è ormai troppo incrostato il paese, troppo debole la politica, troppo corrotto il rapporto tra società e istituzioni. Ma è del tutto evidente che è stata questa e solo questa — la volontà di cambiare — a spingere gli italiani a votare Renzi rompendo vecchi argini di appartenenza, e scommettendo sui vantaggi del post-ideologico dopo averne ampiamente pagato gli svantaggi, sotto forma di spaesamento e di disillusione.
Si capisce che per Grillo sia troppo doloroso ammettere che, alla voce “cambiamento”, un ex boy scout a capo di un vecchio partito ristrutturato in fretta e furia riscuota il doppio degli applausi di una star dello spettacolo a capo di un dirompente movimento di giovani. Ma è esattamente, precisamente quello che è accaduto. E la realtà, fino a contrordine, è ancora saldamente la sola, incontrastata padrona dei nostri destini.

Ps — Quanto a Berlinguer e De André: non sono monopolio di alcuno, se non di chi li ha amati e ancora li ama. Ogni volta che Grillo li cita, sappia che fa felici anche gli elettori di Renzi, di Tsipras o di altri, compresi gli astenuti e le schede bianche.

Fonte

Rileggendolo ora, direi che non son d'accordo solo su una cosa: Berlinguer è patrimonio di tutti, è vero, ma il nominarlo invano credo abbia fatto perdere a Grillo più voti della marchetta da Vespa.

[Modificato da (Miss Piggy) 27/05/2014 22:03]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 » | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:37. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com