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Grillo e il movimento a cinque stelle sono una minaccia per i partiti

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2017 21:44
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13/03/2013 11:15
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
°Mark Lanegan°, 08/03/2013 17:10:




Ti faccio alcune domande che non sono né ironiche né hanno secondi fini, meglio precisare.
Del resto, dovrebbe essere il tuo settore di competenza ed io le rivolgo da osservatore esterno. Seguo un'elencazione di massima ma è per darmi consequenzialità logica, tu rispondi come preferisci.

1. Posto che i finanziamenti pubblici vengono comunemente indicati come necessari per l'editoria, addirittura per preservare la democrazia. perché alcuni giornali, in primis il fatto quotidiano, si vantano di rifiutarli?

2. Se i finanziamenti pubblici sono poi necessari per il sostentamento di un quotidiano, perché dunque un giornale come il fatto quotidiano può vivere da anni discretamente bene in edicola senza prendere i milioni di euro pubblici, anzi nemmeno un euro?

3. Sul punto: c'è proprio una corrente di pensiero economico (classico liberale) che, esattamente all'opposto di quello che vanno dicendo i sostenitori del finanziamento pubblico dei giornali quotidiani, afferma che sono proprio i finanziamenti pubblici che alterano la concorrenza dell'editoria, ne snaturano il mercato, alterano il normale principio per cui solo ovviamente chi vende può produrre qualcosa. Ora, se questa corrente di pensiero è sbagliata, perchè sono proprio paesi senza libertà di informazione, tipo cina e blugaria ad avere un sostegno pubblico di finanziamento ai quotidiani, e non vi è invece in paesi liberali, dove l'editoria è garantita ma non sovvenzionata?

4. Se i finanziamenti pubblici sono il bene della democrazia, ne amplificano il senso ultimo eccetera, e visto che in pratica in italia c'è stato questo regime a pieno vigore sino oggi, perché in pratica il panorama dei giornali italiani è il peggiore del mondo occidentale e non, e oramai un lettore quando va in edicola pensa già a che tipo di notizia vuole leggere e poi dice il nome del giornale all'edicolante? In altre parole, se i finanziamenti pubblici servissero, perché l'italia è il simbolo vivente al mondo che i finanziamenti pubblici sono la rovina dell'editoria? Il China daily l'altro giorno ammoniva prendendo a spunto l'italia (oramai facciamo scuola) sostenendo che gli italiani non possono capire nulla della loro situazione politica e qui il voto ridicolo ed è perchè vivono in una favola creata dalla loro informazione.

5. Qual è la norma costituzionale o, se in caso, la legge primaria che dichiara che il finanziamento pubblico all'editoria è coessenziale ad una democrazia? In altre parole, giro meglio la domanda perché così è un trabocchetto e voglio invece chiarirmi le idee, se davvero i finanziamenti pubblici all'editoria avessero le grandi finalità che da vent'anni sento sostenere da tutta la stampa finanziata, perché non vi è mai stata nessuna norma non dico costituzionale ma nemmeno fondamentale o primaria che prevedesse così ed il tutto è nato quando ai partiti sono stati tolti i finanziamenti pubblici (che usciti dalla porta sono così rientrati dalla finestra?)

5. Per assurdo, se proprio la democrazia dovesse essere tutelata attraverso la stampa, perché solo i quotidiani devono ricevere tutela e non i settimanali oppure i mensili? Fanno più informazione le notizie tutti giorni che quelle una volta al mese?

6. Scendendo dal pero, perché solo i gruppi parlamentari, nemmeno partiti politici, pubblicano fogliacci da due lire e fino all'avvento di grillo nessuno, ma proprio nessuno, osava dire che si trattava di tutto fuorché di sostegno all'editoria?

7. Ammesso che di sostegno all'editoria si tratti, perché non avviene tramite agevolazioni di credito, detassazioni, incentivi o cose realmente strumentali all'editoria? Cose che, detto per inciso, ovviamnete aiuterebbero molto di più a stampare. Perché invece si tratta di regalie indiscriminate, fiumi di soldi senza alcun controllo e basta, donazioni che presuppongono ovviamente da qualunque esito e che non aiutano in nulla l'editoria, anzi, al contempo il legislatore pdl cerca di creare un quadro normativo volto a limitare il più possibile la libertà di stampa intesa in senso ideologico?

8. Se il web non è libero o demcratico, perché la massima preoccupazione dei governi di centrodestra è quella di controllare e porre limiti ai siti di informazione, chiudendo i siti e perfino sanzionando penalmente i gestori per reati commessi da terzi, cioè gli utenti ? ricordo ovviamente per i non legali di questo forum che essere sanzionati penalmente per fatti di terzi è la cosa più grave e assurda che possa capiitare in un paese civile, eh? In italia capita anche questo.

9. Se il web non è libero o democratico, la carta stampata italiana, dove ogni partito ha un suo quotidiano, lo è di più? Cioè, se partiamo dal presupposto più assurdo del mondo ovvero che un sito di informazione, poniamo il blog di x o y non è libero tipo questo (e attualmente se non sono liberi è perché proprio interviene a limitarli quel potere pubblico che prevede finanziamenti pubblici all'unità o al giornale) allora la stampa italiana lo è? Ok, ammettiamo per un attimo che il web non sia libero e per assurdo, senza ridere, la stampa italiana invece sì, potendo godere di questi bellissimi finanziamenti pubblici, allora perchè non parificare il tutto, rendere i siti del web altrettanto sovvenzionati come quelli di carta stampata? Forse perché proprio il web non si può controllare ed è intrinsecamente libero, mentre la carta stampata no?

10. Ma in definitiva, perché i finanziamenti pubblici aiutano la democrazia, posto che i milioni che in un anno arrivano a repubblica e il corriere sono l'equivalente di una settimana di pubblicità per questi due grandi giornali e non servono a nulla, mentre ai giornali sulla cacca di cavalli e quelli sulla cacca di mastella e che non vengono letti nemmeno da chi li scrive, non hanno tiratura né distribuzione, servono solo per dare soldi ai partiti, eh perché?






Ho la sensazione che alle volte davvero si faccia finta di non leggere cosa uno scrive e non capisco perché. Ho detto esplicitamente che una riforma in merito è più che necessaria, ma che l'abolizione è una fesseria.

Cercherò di rispondere a tutto, ma poi francamente sono stanca, chi vivrà vedrà, se siete convinti di tutto ciò poi faremo le dovute valutazioni tra qualche anno.

1: Il Fatto Quotidiano è un giornale sui generis tra quelli nazionali: non ha redazioni locali, ma solo corrispondenti che paga a pezzo (ed è un enorme costo in meno, conosco personalmente i 2 corrispondenti pugliesi), a differenza dei giornali più antichi, che sono radicati anche nei territori e fanno servizio pubblico a tutti gli effetti; per questo sostiene costi molo più bassi e, nonostante tutto, sta calando parecchio nelle vendite e negli abbonamenti, tanto che recentemente ha annunciato una campagna di razionalizzazione delle copie distribuite e degli abbonamenti, come ben saprà chi lo legge. Non dimenticare che l'industria del dissenso è appunto un'industria e molto ricca e potente. Il Fatto ha legami con diverse realtà (Chiarelettere ecc.) molto fruttuose. Al momento possono anche rifiutarli, ma stanno calando, probabilmente per quello che è il loro obiettivo va bene così, ma la morale da Travaglio (che ho amato, letto e seguito per anni), dopo la figura meschina con Berlusconi a Servizio Pubblico ( [SM=x47954] ), io non me la faccio più fare. Tra parentesi, chi dice che prendere soldi dalle lobby che pagano la pubblicità (di parte e molto ricche, le uniche che possono permetterselo) sia meglio che prendere fondi pubblici di tutti?

2: Penso di aver già risposto, informandosi non è difficile saperlo.

3: Di ciò che avviene negli altri Paesi adesso ci interessa relativamente, tra parentesi citi Paesi non proprio democratici e quindi con finalità diverse (più o meno) da quelle italiane, in una situazione diversa. Se per te l'informazione è una merce come tutte le altre, assoggettabile al libero mercato e quindi chi vende di più ha il diritto di stare a galla (non so, Novella 2000?), è inutile pure portare avanti questo discorso. L'informazione è un interesse pubblico, non è una merce tipo mele o pere.

4: Premesso che il panorama informativo italiano è enorme e variegato, dimentichi il peculiare problema italiano del conflitto di interessi, che snatura il sistema, nonché l'assenza o quasi di editori puri. Se non si risolve quello, il resto non verrà da sé. Prendere lezioni di libertà dalla Cina è surreale e lo dici tu che la rovina della stampa sono i finanziamenti, non si capisce per quale meccanismo automatico sarebbe così.

5: Non è come dici tu e ovviamente convieni con me che in linea di massima editare un mensile non è come editare un quotidiano. Tieni conto che la maggior parte dei grossi periodici fanno capo a società editrici di quotidiani comunque.

6:Ma che cosa c'entra la norma costituzionale? Stai girando intorno all'argomento con cose che nulla c'entrano.

7/8: Ribadisco, o non leggi o fai finta di non capire. Una riforma è necessaria e urgente, ma non si può certo buttare il bambino con l'acqua sporca solo perché ci sono abusi. Sai cosa accadrebbe se venissero eliminati? Resterebbero i potenti, le lobby, verrebbe smantellata l'informazione locale, che è quella più vicina al cittadino e che fa vero servizio pubblico e alla professione potrebbe accedere solo chi è abbastanza ricco da farsi mantenere fino al momento di un'ipotetica assunzione o può pagarsi le costose scuole di giornalismo o ha la stampata in quel posto, perché sparirebbero le redazioni locali, che sono la vera fucina dei giornalisti, quelle dove si impara il mestiere sudando.
Assoggettare una cosa importantissima come l'informazione alla pubblicità (privata o istituzionale che sia, quest'ultima è anche un bel capitolo da trattare...), significa condizionarla per sempre. Solo i grandi gruppi possono pagare milioni di pubblicità e sono quelli che maggiormente commettono magagne che dovrebbero essere sgamate da quegli stessi giornalisti!! Prendi una qualsiasi rivista da donna, piena di pubblicità di case cosmetiche o di moda: potranno mai dirti che i cosmetici e i vestiti di quelle marche sono pieni di sostanze tossiche, come è di fatto? Ovvio che no, a meno di non voler chiudere baracca domani. E ancora, pensi che sia morale assoggettarsi alle multinazionali criminali?

9: Il tuo assioma di partenza è sbagliato, perché tu leghi la libertà ai finanziamenti ed è una BALLA, come ti ho già spiegato. Il web è altamente influenzabile, esistono addirittura figure professionali per orientare il web, non c'è controllo (il controllo non è un male, se fatto bene, anzi è necessario), verifica delle fonti, implica pericoli altrettanto gravi di quelli di una stampa corrotta. Anche qui servirebbe una seria riforma.

10: Penso di aver già risposto, nel caso ripeto: serve una riforma urgente ovviamente. Ma tu ignori la situazione della raccolta pubblicitaria, lanci dati e numeri errati e presi chissà dove, questo è un altro problema del conflitto di interessi (per non parlare della crisi economica).

Se la gente non comincerà a capire che il lavoro giornalistico va pagato, che un'informazione ben fatta va pagata (come qualsiasi altra merce, per restare in tema...), sarà sempre peggio. gli Italiani non leggono, pensano che l'informazione debba essere gratis, allucinante.

Tralascio le ultime uscite grillesche, lo Statuto ecc....staremo a vedere come questi saranno capaci di buttare via un'occasione storica. Tanto tra poco la mia categoria sarà con il cappello in mano, per la gioia di chi dimentica che dopo la pars destruens ci dovrebbe essere anche una pars costruens. Invece vedo che si continua a bollare come parole all'aria qualsiasi tentativo di discorso e confronto, è inutile, poi quando si raggiungerà il 100% ci direte noi dissidenti dove dovremo andare.
Cara Sery, lo sai che il famigerato libero mercato che tanto auspichi è proprio quello che ha causato la polarizzazione della ricchezza in tutto il mondo che denunci, nonché la crisi dello Stato Sociale? E non da oggi, parliamo almeno degli anni '80. Ma veramente credi (concordo con quanto dice Keep) che il problema dell'Italia siano i rimborsi del Pd? anche qui, una seria riforma è necessaria e urgente, ma l'abolizione è una fesseria che renderà la politica una cosa ancora più elitaria. Credi che senza i soldi di Grillo e la sua popolarità il M5s avrebbe fatto ciò che ha fatto? Questa è una cosa veramente antidemocratica. Gli abusi sono ben altri. Ma noi non vediamo, abbiamo vissuto altrove ultimamente.
[Modificato da AntonellaP85 13/03/2013 11:36]
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