un 26enne che inseguiva solo il suo sogno
Sabato 14 Aprile 2012 - 18:02
PESCARA - A volte non si spiega l'accanimento assurdo del destino sulla vita di una persona. Piermario Morosini ne aveva viste di tutte i colori: nel 2001 aveva perso la mamma, due anni dopo il papà e successivamente anche il fratello. Lui però continuava a rincorrere il suo sogno: diventare calciatore. Dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili dell'Atalanta, Morosini fu ingaggiato nel 2004 dall'Udinese ed esordì in serie A nella gara al Friuli contro l'Inter, proprio la stessa gara che oggi è stata sospesa per la sua morte.
Con l'Udinese arriva anche la nazionale Under 21 di Casiraghi. A Udine Morosini, instancabile tuttofare di centrocampo, non trova molto spazio e inizia a farsi le ossa in prestito: Bologna, Vicenza, Reggina, Padova e ancora Vicenza. Rientrato a Udine dal veneto lo scorso anno, viene mandato in prestito al Livorno.
La tragica vicenda di Morosini conclude una vita piena di lutti e di dolore: Roberto Baronio, su Twitter, gli ha dedicato un bellissimo pensiero. "Adesso finalmente potrai riabbracciare tutta la tua famiglia", questo il tweet dell'ex centrocampista della Lazio.
Orario del decesso intorno alle 16:45.
L'ambulanza, a causa di un auto della polizia che sbarrava il passaggio, è entrata in campo tardi anche se per Morosini non c'era più nulla da fare. Aveva perso conoscenza fin dal primo arresto.