Parla Paris, la figlia di Michael Jackson: “Quella voce è di mio padre”
Smentendo l’ultimo scoop di TMZ.com, la secondogenita del re del pop oggi nega che i brani dell’album postumo “Michael” siano stati registrati da un impostore.
Paris Jackson, 14 anni in aprile, ha già imparato la lezione. “La gente ormai dovrebbe sapere che non deve credere alle cose che Tmz.com scrive sulla mia famiglia”, ha tuonato la piccola erede della compianta superstar americana, “A cantare, nel brano ‘Hold My Hand’ (Il singolo in duetto con Akon che anticipò la pubblicazione, nel 2010, del controverso album postumo “Michael), è proprio mio padre”.
Con un post inequivocabile apparso sul suo profilo Twitter, la giovane Paris ha coraggiosamente smentito l’ultimo scoop del popolare sito americano di gossip, notizia non confermata secondo la quale, in occasione di una conversazione intercorsa nel 2010 tra la figlia di Jackson e un suo amichetto, e documentata da un video misterioso, Paris avrebbe affermato con assoluta certezza che le canzoni contenute nell’album pubblicato dal colosso Sony Music dopo la scomparsa del suo celebre papà sono cantate da un imitatore.
In particolare, la ragazzina avrebbe fatto ascoltare all’altro giovane la canzone “Hold My Hand” contenuta nel disco per poi confidargli che la voce non era quella di papà. “Non è lui”, avrebbe esclamato la piccola Jackson, “Non canta in nessun pezzo dell’album! Vai online e cerca Jason Malachi. E’ lui che canta! E io riconosco se si tratta di lui o meno (Michael Jackson, ndr) perché cantava sempre per me”.
Ebbene Paris oggi smentisce, ma è difficile dimenticare che l’indomani dell’uscita di “Michael” fu parte dello stesso clan Jackson ad accusare gli artefici di quella pubblicazione di voler prendere in giro i fan.
Ma se sia la casa discografica che il ben noto Malachi (Le performance del quale sono facilmente reperibili su Youtube) in un primo momento respinsero ogni accusa, l’imitatore più noto di re Jackson, Jason Malachi appunto, ammise in seguito su Facebook di aver prestato la propria voce in più canzoni di “Michael”.
Fatalità, qualche giorno dopo quella clamorosa rivelazione, ritrattò nuovamente affermando che era stato un hacker entrato nel suo profilo a scrivere quelle parole.
www.corriere.it/radio/12_marzo_02/paris_jackson_e8ef4842-647d-11e1-9522-b1c79df94a...
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