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Michael Jackson e la chirurgia plastica

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2013 18:17
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19/02/2012 18:42
 
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Articolo della Dott.ssa Willa Stillwater
Altra analisi, questa volta volta sul rapporto di Michael con la chirurgia plastica. (non mi mandate a quel paese per la lunghezza, ricordatevi che ho una "complice" [SM=g27832]. Grazie Cris [SM=g27835] )

Rileggendo Michael Jackson

Il seguente articolo è stato scritto dalla Dott.ssa Willa Stillwater e pubblicato in esclusiva dal Fan Club di Michael Jackson nel luglio 2011. E' stato ripubblicato qui con il permesso.

Durante la fine degli anni ‘80 e all'inizio degli anni ‘90, un sorprendente fenomeno culturale paralizzò la nazione e il mondo: Michael Jackson sembrava essere "diventato bianco" Nella metà degli anni ‘80, Jackson era probabilmente l'uomo più famoso del mondo. E poi, con tutto il mondo a guardare, a poco a poco alterare i significati fisici della sua razza proprio davanti ai nostri occhi stupiti. Era inimmaginabile, come se gli fossero spuntate le ali. La gente semplicemente non ci poteva credere, e non riusciva a smettere di parlarne.

Stavo andando a scuola di specializzazione nel Sud e sembrava che ogni classe, almeno una volta durante il semestre, si trasformasse in un gruppo di discussione su Michael Jackson. Non importava se la classe doveva fare qualcosa sui poeti Cavalieri o sulle scrittrici inglesi o sui trascendentalisti, a un certo punto saremmo entrati nel contesto di un dibattito su Michael Jackson che avrebbe completamente preso la discussione in classe.
L'ho visto accadere più volte. Studenti e professori allo stesso modo, così come la nazione in generale, non riusciva a smettere di parlare del cambiamento di colore della pelle di Jackson, come interpretarlo, come reagire, e che cosa significasse culturalmente. E ne stiamo ancora parlando. Venti anni più tardi, il volto mutevole di Michael Jackson ancora ci sfida, ci costringe a confrontarsi con alcuni dei nostri più profondi sentimenti più repressi sulla razza e sull'identità.

In genere con un evento culturale di questa portata, c'è una vasta gamma di opinioni per quanto riguarda le cause basilari. Eppure con questo fenomeno particolare, non sembravano esserci. Con la possibile eccezione dei fan di Jackson, era generalmente accettato che avesse cambiato il colore della sua pelle e altri evidenti significati razziali, a causa di profonde insicurezze e dei suoi demoni interiori. Eppure, se guardiamo attentamente la sua opera e la sua vita, Jackson ci propone una interpretazione molto diversa: che si trattava di una decisione artistica.

Ad esempio, nel suo video "Scream", pubblicato nel 1995, il personaggio di Jackson prende in considerazione tre immagini.

Il primo è un ritratto di Andy Warhol, che soffriva di disturbi autoimmuni come un bambino, disturbi che avevano attaccato il pigmento della pelle e in seguito sviluppò un volto pubblico eccentrico come parte della sua arte: la pelle molto pallida, sopracciglia nerissimi, e una serie di logore parrucche bianche.

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Il terzo è un dipinto di René Magritte, “Il Figlio dell'uomo”, in cui ad una natura morta, un'opera d'arte, è stato sovrapposto il volto del soggetto: vediamo l'arte dove ci aspettiamo di vedere un volto.

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Tra di loro c'è un astratto di Jackson Pollock, il cui primo nome acquista un significato in questo contesto. Funziona come una freccia, che ci dice da che parte guardare, come interpretare le due immagini adiacenti. Jackson rafforza questa idea, tagliando la sua immagine prima di tornare alla pittura di Pollock. Attraverso l'accurata selezione e il collocamento di queste immagini, Jackson utilizza il linguaggio dell'arte per spiegare che, come Warhol, il cambiamento del suo aspetto era iniziato come una condizione medica che aveva attaccato le sue cellule pigmentate, ma era diventata una decisione artistica ponderata.

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Le conversazioni di Jackson con il suo dermatologo, il dottor Arnold Klein, sostengono questa interpretazione. Il Dr. Klein ha confermato che Jackson soffriva di vitiligine. Tuttavia, egli ha detto nelle interviste che Jackson ha discusso più volte del suo volto come "un'opera d'arte."

Ci sono inoltre altri indicatori più sottili, il più importante che Jackson non ha mai mostrato alcuna incertezza eccessiva sulla sua razza. Invece, vediamo il suo evidente orgoglio per essere stato considerato un erede di James Brown e parte di una lunga tradizione di artisti neri, e vediamo il suo lavoro nei giovani artisti come Lenny Kravitz, Will.i.am, Akon, Usher, Ne-Yo, e molti altri, tra cui giovani artisti hip hop.

Il produttore Teddy Riley, che ha lavorato con Jackson per i suoi album "Dangerous", "Blood on the Dance Floor", e "Invincible", dice:

Naturalmente lui amava essere nero. Potevamo essere in sessioni in cui avevamo appena creato l'atmosfera e lui diceva: "Noi siamo neri, siamo il popolo più talentuoso sulla faccia della Terra". So che questo uomo amava la sua cultura, amava la sua razza, amava il suo popolo.

Vediamo anche il suo sostegno per le cause come la NAACP, la United Negro College Fund, il Congressional Black Caucus, la National Rainbow Coalition, e gli sforzi per l'aiuto all'Africa. E ascoltando le interviste nel corso degli anni, quelle dove sembra più a proprio agio sono le sue interviste con Ebony, come la sua ultima intervista nel novembre 2007, dove lui è impegnato a ridere e a divertirsi. Tutto questo porta alla conclusione che se l'aspetto di Jackson non fosse cambiato, non avremmo mai probabilmente messo in dubbio la sua identificazione razziale. Il disagio con la sua razza semplicemente non era una parte evidente del suo make-up psicologico.

Ci sono inoltre altri indicatori. Ad esempio, c'è il suo consiglio a Kobe Bryant, che ha chiamato Jackson suo mentore, che " va bene spingere se stesso e la propria professione all'estremo nella ricerca di un ideale”:

Una delle cose che mi ha sempre detto era: “non avere paura di essere diverso. In altre parole, quando si ha quel desiderio, quell'istinto, la gente cercherà di allontanarti da questo, e di tirarti più vicino al branco per essere "normale". E lui diceva, “OK devi essere entusiasta, Ok devi essere ossessionato da ciò che si vuole fare. Questo è assolutamente giusto. Non aver paura di discostarti da quello”.

E c'è un aneddoto buffo che Stevie Nicks racconta dall’insediamento di Bill Clinton. Lei e Jackson si stavano esibendo al concerto inaugurale per Clinton, e Jackson le chiese attraverso un aiutante, se poteva prendere in prestito qualche trucco. Lei glieli mandò, ma tornarono inutilizzati. "Io sto usando un fondotinta chiaro Chanel...Michael mi mandò una nota per ringraziarmi, ma la tonalità non era abbastanza chiara per lui”. Questa storia mi fa solo ridere e scuotere la testa. Semplicemente non è l'azione di un uomo nero insicuro che sta cercando di passare per bianco, sperando che nessuno se ne accorgerà. Piuttosto, mi sembra come il lavoro di un prestigiatore, un artista sicuro con uno scaltro senso dell'umorismo, che sta cercando di dire una cosa importante.

Ma cos'era quella cosa? Se accettiamo che il cambiamento del volto di Jackson era arte, come ha detto il dottor Klein e come suggerisce in Scream (e Ghosts e Black or White ) cosa vuol dire? Come lo interpretiamo? Forse il modo migliore per avvicinarsi a questo è di guardare l'effetto che ha avuto. Bill Clinton più volte ha dichiarato di voler avviare un "dibattito nazionale sulla razza", ma anche con il potere della presidenza alle spalle, non fu mai in grado di farlo accadere.

Michael Jackson lo ha fatto, e lo ha diffuso in maniera globale. Anzi, non riuscivamo a smettere di parlare della razza, o a smettere di pensarci. Ogni volta che i colleghi si riunivano attorno ad una fotocopiatrice e lo deridevano perché "stava diventando bianco", oppure ogni volta che un genitore correggeva un bambino dicendo: no, non è una donna bianca, ma un uomo di colore, hanno dovuto pensare, ad un certo livello, al significato di quelle etichette. Che cosa significa essere nero o essere bianco? Che cosa significa essere maschile, o essere femminile? Ogni volta che Jackson si definiva un uomo di colore, come ha fermamente fatto, anche quando il suo viso era bianco come una geisha, ci siamo dovuti fermare un attimo e pensare. Che cosa significava esattamente, e perché è così importante per noi? Ogni volta che lo guardavamo, abbiamo sperimentato la strana dissonanza ai nostri occhi in disaccordo con il nostro cervello, costringendoci a mettere in discussione convinzioni che pensavamo di conoscere come vere.

Jackson comprese il potere raffinato di quella dissonanza, e sapeva con precisione come crearla e sostenerla. Non ci ha mai fatto dimenticare il cambiamento di colore della sua pelle. In realtà, ha fatto in modo che rimanesse in primo piano nelle nostre percezioni su di lui. Ha variato il suo sguardo costantemente da non poter mai abituarsi al suo aspetto, e ha spesso usato il trucco che era sorprendentemente bianco, non la tonalità che avrebbe potuto scegliere se avesse cercato di passare inosservato.

Ma lui non voleva "passare inosservato". Questo non era il suo scopo. Il suo obiettivo era esattamente il contrario. Quando le persone di colore cercano di “passare inosservati”, sperano che nessuno noterà il colore della loro pelle. Jackson ci ha costretto a notare, ci ha costretti a occuparci di questo, ci ha costretto ad affrontare la vergogna e la rabbia, l'arroganza e il disprezzo, i molti sentimenti nascosti sulla razza che il suo volto cambiato ha portato in superficie. Jackson non voleva farci acquisire familiarità con il cambiamento di colore della sua pelle, non voleva farci smettere di sentire il conflitto dentro di noi di fronte a questo cambiamento, e non voleva farci smettere di pensare alle implicazioni di quel conflitto e perché lo sentivamo così fortemente. E non l’abbiamo fatto. Dopo due decenni, e anche dopo la sua morte, sentiamo ancora quel conflitto dentro di noi, dobbiamo ancora parlarne, e ancora ci sfida.

E’ importante che Jackson abbia scelto di rivoluzionare i significati dell’identità sessuale in aggiunta alla razza, dal momento che la nostra reazione si illuminava l’uno con l’altra. Mentre molte persone lo hanno accusato di vergognarsi della sua razza, nessuno lo accusò di vergognarsi della sua identità sessuale. Il suo spostamento di significati in termini di razza e di sesso erano simili, ma le nostre reazioni sono state molto diverse. Quindi la differenza era in lui, o in noi? Si vergognava di essere nero, o eravamo così insistenti nell’ interpretarlo in quel modo, anche dopo che lui ci aveva detto che aveva la vitiligine, perché vediamo ancora qualcosa di vergognoso in certi aspetti nell'essere nero e non vediamo nulla di vergognoso nell'essere maschio? Questi sono i tipi di domande inquietanti che Michael Jackson, l'artista, ci costringe ad affrontare dentro di noi.

Forse l'effetto sui bambini è stato ancora più profondo. Mio figlio di dodici anni riconosce immediatamente Jackson in tutto, da ABC al videoclip di Beat It a Men in Black II, e sembra perfettamente a suo agio con l'idea che una persona possa apparire così diversa eppure così univocamente e, ovviamente, se stessa. Michael Jackson, sia come persona che come concetto, è comprensibile per lui in un modo semplice che non capisco completamente.

Questo porta a interrogarmi sulla intera generazione di ragazzi che sono cresciuti con i molti volti di Michael Jackson. Mi chiedo se in qualche modo hanno designato a "essere nero" e "essere bianco" meno rigidamente rispetto alle generazioni precedenti, se le loro percezioni sui confini razziali sono in qualche modo più fluidi e meno assoluti, tutto perché un uomo ha avuto la visione e il coraggio di attraversare quei confini.

E ha preso coraggio. Le pressioni su Jackson per adeguarsi devono essere state tremende, dai suoi sostenitori e detrattori, neri e bianchi. A nessuno piaceva quello che stava facendo. Ma ha sfidato tutti noi e ha fatto quello che voleva o doveva fare. Se l'obiettivo dell'artista è quello di turbarci, sfidare le nostre percezioni e credenze, costringendoci a vedere noi stessi e la nostra cultura in modo nuovo, allora l'opera più provocatoria dell'arte di Jackson è stata senza dubbio l’evoluzione del proprio corpo. Mentre Warhol ci ha costretto a guardare le lattine di zuppa “Campbell” e pensare al nostro rapporto con la cultura del consumo in un modo nuovo, Jackson ci ha costretto a guardarlo, il ragazzino che avevamo amato fin da bambino che era cresciuto in qualcosa di inaspettato, mettendo alla prova le nostre supposizioni sull'identità e sulla razza, sul sesso e sulla sessualità.

"sono la bestia che avevi in mente?"
Ma, come abbiamo visto con i precursori da Socrate a Galileo, da William Tyndale a Charles Darwin, non è possibile sfidare senza conseguenze tali credenze profondamente radicate. Nel 1993, nel momento in cui Jackson si stava impegnando più duramente con le nostre idee sulla razza, sul sesso e sulla sessualità, quando ci sembrava apparire spiacevolmente diverso e sconosciuto e quindi estremamente vulnerabile alle interpretazioni errate, in questo momento critico, l'impensabile è accaduto: un uomo accusò Jackson di aver abusato sessualmente del figlio.

La prova contro Jackson è, nella migliore delle ipotesi, problematica. L’intensa ricerca del padre all’inseguimento di una grande tangente in contanti, allarma quindi la madre del ragazzo e il patrigno, il quale si convinse che il padre stava complottando un tentativo di estorsione, quel patrigno che registrò una delle loro conversazioni telefoniche. In quella conversazione, il padre ammette che ha pagato della gente a realizzare "un piano che non è solo mio", dicendo: "Ci sono altre persone coinvolte che stanno aspettando la mia telefonata che sono in certe posizioni. Li ho pagati per farlo". Dice anche: "Ho provato su cosa dire e cosa non dire," e si vanta: "Se vado fino in fondo, ho vinto alla grande".

Otto giorni dopo questo colloquio, il padre, che era un dentista, portò suo figlio al suo studio dentistico, dove furono raggiunti da un anestesista al quale era stato chiesto di lasciare la sua posizione precedente a causa di violazioni dell'etica e che ora si guadagnava da vivere facendo lavori occasionali. Il padre estrasse uno dei denti da latte di suo figlio e poi iniziò interrogando il ragazzo in modo aggressivo sul suo rapporto con Jackson. Il padre scrisse in seguito una cronologia basata sulla sua memoria degli eventi, e il suo racconto di quel giorno nello studio dentistico rivela un quadro molto inquietante.

In primo luogo, il padre inizia la conversazione mentendo al figlio, dicendogli che "ho spiato nella sua camera da letto", quando non lo aveva fatto, e "so tutto", quando non sapeva niente. Si inventa poi una storia che include espliciti atti sessuali e dice al ragazzo che sa che lui e Jackson hanno fatto queste cose. Il padre chiede a suo figlio di ripetere questa storia di abusi sessuali verso di lui, dicendogli che "so tutto e che comunque voglio sentirlo solo da lui." E poi minaccia di distruggere la carriera di Jackson, se il ragazzo non fa quello che vuole, dicendo che se non gli dice quello che si aspetta di sentire, “poi lo annienterò (Jackson)”.

Sulla base della descrizione del padre di quello che successe quel giorno, è chiaro che interrogò il figlio in un modo molto manipolativo e coercitivo. Tuttavia, non solo le parole del padre sono coercitive, l'intera situazione è coercitiva. Perché ha scelto di interrogare il ragazzo nel suo studio dentistico, subito dopo l'estrazione di uno dei suoi denti? Questo, per me, è la parte più sorprendente di tutta la storia. Avrei pensato che il padre volesse discutere un tema sensibile come questo, quando suo figlio si fosse sentito sicuro a proprio agio e libero di parlarne, non quando era seduto in uno studio dentistico, sanguinante per una ferita che suo padre gli aveva inflitto. Difficile trovare una dimostrazione più chiara della potestà genitoriale, o la capacità del padre di concretizzare le sue minacce e di infliggere dolore. In effetti è difficile immaginare una situazione più spaventosa per un bambino, di questo interrogatorio del padre al suo giovane figlio.

Tuttavia, è possibile che il padre avesse una ragione per interrogare il figlio in un posto e in un momento così improbabile: perché voleva interrogarlo mentre era sotto sedativi. Nella sua cronologia, il padre afferma chiaramente che ha aspettato fino a quando suo figlio non era più sedato per sollevare la questione: "Quando Jordie uscì dalla sedazione gli chiesi di parlarmi di lui e di Michael". Tuttavia, in un resoconto alla KCBS-TV il 3 maggio 1994, il padre racconta a un giornalista che suo figlio fece le accuse contro Jackson mentre era sotto sedazione, anche se non rispose alla domanda del giornalista che gli chiedeva il tipo di farmaco usato per sedare il ragazzo. Se la risposta del padre alla KCBS-TV è vera, è molto preoccupante che il ragazzo fece quelle prime affermazioni mentre era sotto l'influenza di qualche droga sconosciuta, soprattutto in considerazione del modo in cui il padre ha condotto l'interrogatorio: con menzogne e minacce, e il suggerimento di specifici atti sessuali.

Nonostante tali prove fossero dubbie, l'ufficio del procuratore distrettuale perseguì aggressivamente il caso contro Jackson, e la stampa e l'opinione pubblica seguirono l'esempio. E' una domanda valida chiedere se la polizia (e la stampa, e il pubblico) sono stati motivati principalmente da elementi di prova o dal fraintendimento della personalità di Jackson a causa della sua arte, a causa della sua trasgressione dei confini tradizionali sulla razza, sul sesso e sulla sessualità. Come Jackson suggerisce in Ghosts , forse il vero crimine per il quale si trovava sotto accusa era di essere un "freak", uno "strano", e molte persone sembrano averlo trovato colpevole di quella accusa.

"sono spaventoso per te, baby?"
Da più punti di vista, Ghosts è l'opera più importante di Michael Jackson. Non solo fornisce interessanti spunti di riflessione sull'analisi di Jackson del caso di pedofilia, ma fornisce anche una chiave per interpretare altri suoi lavori. Si articola sulla visione artistica di Jackson e sulla filosofia che l'arte dovrebbe essere divertente ma coinvolgente, addirittura "paurosa", in altre parole, che l'arte dovrebbe incoraggiarci a mettere in discussione noi stessi, i nostri pregiudizi e le nostre supposizioni in modo che ci possa farci sentire "spaventati" o minacciosi o a disagio, ma che alla fine ci condurrà verso nuove opinioni.

Tutto questo indica che il brano "Is it Scary" da Ghosts, deve avere qualcosa di molto importante da dire: il titolo va al cuore della visione estetica di Jackson. Eppure i suoi testi sono misteriosi. Ecco un estratto:

Sto per diventare
Esattamente quello che vuoi vedere
Sei tu che mi stai provocando
Perché mi stai cercando
Per essere lo straniero nella notte


Che cosa significa? Questa canzone è stata scritta in un'epoca in cui l'opinione pubblica cominciava a cambiare e consolidare in modo nuovo: le persone avevano iniziato a vedere Jackson come un molestatore di bambini, uno "straniero nella notte". Egli sembra riferirsi agli umori dell'opinione pubblica che circondano lo scandalo. Ma per quanto riguarda le strofe, "sarò esattamente quello che vuoi vedere"? Che cosa significa?

Nelle strofe seguenti, Jackson ripete questa idea, che rifletterà le idee che stanno proiettando su di lui, e lo rende più esplicito:

ti sto divertendo
Oppure ti sto solo confondendo?
sono la bestia che avevi in mente?
E se vuoi vedere
stranezze eccentriche
sarò grottesco davanti ai tuoi occhi
Lascia che tutto si materializzi


Cosa vuole dire con "stranezze eccentriche" e “sarò grottesco davanti ai tuoi occhi"? E cosa vuole dire con queste righe alcune strofe più tardi?

Allora dimmi,
è questo il realismo per te, baby?
ti faccio paura?


Che cosa significa? Cosa sta dicendo esattamente?

Se sto interpretando correttamente, penso che significhi che dobbiamo tornare indietro e rivalutare tutto ciò che pensiamo di sapere sulla vita di Michael Jackson dopo il 1993.

"Sono esattamente ciò che vuoi vedere"
Una delle cose che crediamo di sapere su Jackson dopo il 1993 è che ha avuto considerevoli interventi di chirurgia plastica, anzi che era ossessionato dalla chirurgia plastica. Tuttavia, tali giudizi si basano sulle fotografie, e quando assemblano quelle fotografie per un confronto, i tabloid scelgono sempre quelle più divergenti, i valori erratici: in altre parole, quelle che più chiaramente supportano la conclusione che stanno cercando di dimostrare. Ma cosa succede se facciamo il contrario? Che cosa succede se eludiamo i valori erratici e confrontiamo le foto che sembrano più simili? Di seguito una serie di cinque fotografie che coprono 34 anni di vita di Jackson, dai suoi primi anni dell'adolescenza ai suoi 40 anni, e fatta eccezione per le modifiche al naso e la fossetta nel mento che Jackson ammette nella sua autobiografia Moonwalk, nel 1987, non vedo alcun segno di chirurgia plastica.



Io so molto poco di chirurgia plastica, ma guardando queste foto e molte altre simili, vedo soltanto la naturale evoluzione di un volto in maturazione. La sua fronte, gli occhi, le guance, le labbra, e la linea della mascella sembrano tutte più o meno le stesse per me. In realtà, a mio avviso la foto del 1987 è più simile alla foto del 2002, scattata 15 anni dopo, piuttosto che la foto del 1984 scattata solo tre anni prima, mentre il suo volto stava ancora maturando, una somiglianza che contraddice completamente l'idea prevalente che Jackson cambiò radicalmente la forma del suo viso dopo il 1993.

La madre di Jackson lo conferma, dicendo a Oprah Winfrey, in un'intervista nel novembre 2010, che Jackson ha avuto diversi interventi chirurgici al suo naso, ma non su tutto il suo volto come ampiamente riportato e generalmente creduto.
La Winfrey le chiede: "dato che continuava ad avere altre operazioni e ha cambiare il modo in cui appariva, sentivi che avresti potuto dirgli qualcosa a riguardo"? La signora Jackson risponde dicendo: "Ha avuto altre operazioni al suo naso, ma non ha fatto niente altro, tranne che per la sua vitiligine". A quanto pare, la madre vede solo la naturale evoluzione di un volto diventato adulto, e la considererei l’esperta definitiva sull’argomento.

Allora perché è stato così comunemente accettato che Jackson ha avuto notevoli interventi di chirurgia plastica? Penso che in parte è perché ha sfidato i concetti acquisiti sulla razza e sull’identità cambiando il colore della sua pelle e la forma del suo naso, così sia i media che il pubblico, divennero ossessionati dal suo viso. I tabloid, in particolare, hanno costantemente fotografato e analizzato il suo volto, alla ricerca di ulteriori modifiche. Aveva anche una linea della mascella molto spigolosa e gli zigomi prominenti, che avrebbero potuto apparire molto diversi a seconda dell'angolo della fotocamera, dell'illuminazione, e dell'espressione del suo volto, fornendo ai tabloid abbondanza di materiale per la speculazione.

Tuttavia, la fotografia occasionale strana, di per sé non avrebbe potuto causare l'isteria mediatica che è arrivata a circondare il viso di Jackson. C'era di più di questo, e la spiegazione delle menzogne sta nella natura della percezione stessa, e di come le nostre convinzioni influenzino le nostre percezioni: vediamo quello che ci aspettiamo di vedere. Una volta che i media e l'opinione pubblica si convinsero che Jackson aveva avuto numerosi interventi di chirurgia plastica, che era, in effetti, dipendente dalla chirurgia plastica, hanno cominciato a interpretare la prova fotografica in modo da sostenere le loro idee prevenute.

Ad esempio, ecco una serie di sei immagini che enfatizzano gli zigomi sporgenti di Jackson e la linea della mascella quadrata:



Ed ecco un'altra serie di sei immagini scattate con un angolo che fa apparire il suo volto più sottile, le guance meno spigolose, e la linea della sua mascella più lunga e stretta:



Queste sei immagini hanno un aspetto molto diverso dalla prima serie di sei, ma coprono periodi di tempo sovrapposti.
Se li ordinate cronologicamente, sarebbero state intervallate, in questo modo:



La conclusione ovvia da trarre da questa raccolta di tutte le 12 foto, è che le linee e la forma del volto di Jackson variano molto a seconda di fattori come la direzione del volto, la sua espressione, il suo peso, il tipo e la direzione dell’illuminazione.

Tuttavia, quella non era la spiegazione che era stata presentata nei tabloid, e non era quella che il pubblico accettò come vera. Il racconto predominante nei tabloid, e infine nei mezzi di comunicazione tradizionali e anche nella mente del pubblico, è che Michael Jackson era nato con un carino mento a punta, con le guance arrotondate di un tamia (scoiattolo striato, ndt), una linea stretta della mascella, e che poi ha completamente cambiato il suo volto attraverso una ossessiva chirurgia plastica, rendendo il suo mento più largo e più mascolino e i suoi zigomi più netti e più prominenti. Per questa ragione le nostre menti sono arrivate a crederci, questo è ciò che i nostri occhi hanno cominciato a vedere.

Questa progressione l’abbiamo immaginata a qualcosa di simile:



In effetti, abbiamo evidenziato e dato la priorità alle immagini che si adattano alla storia alla quale abbiamo creduto, e abbiamo mentalmente eliminato le altre (immagini). E ogni volta che abbiamo visto una nuova foto, l’abbiamo valutata in termini di trama pre-esistente. Se era adeguata alla storia e in qualche modo suggeriva delle modifiche aggiuntive per rendere il suo viso più maschile,(la foto) era accettata come prova ancora più della chirurgia plastica ed era aggiunta al "cambiamento del volto", una serie di foto che spuntavano come funghi in tutto il web. Se non era stato fatto, era stato largamente ignorato.

Solo per divertimento, si potrebbe effettivamente creare una serie di foto che "dimostri" l'esatto contrario: che Jackson è nato con una mascella quadrata e con gli zigomi prominenti e in qualche modo li aveva limati, nel corso degli anni, verso il basso per apparire più femminile, in questo modo:



Questa storia è altrettanto plausibile data la stessa prova fotografica, ma non è mai stata mai una volta presentata dai media. Al contrario, la trama dominante diffusa dai tabloid ai media convenzionali, senza una seria discussione o analisi, e prima che i suoi necrologi fossero scritti, era stata generalmente accettata come dato di fatto.

Sulla base di una revisione completa del resoconto fotografico, nessuna di queste storie è vera. Sembra che, fatta eccezione per il cambiamento della forma del suo naso, Jackson ha fatto ben poca chirurgia plastica, proprio come ha detto nel corso della sua vita e come sua madre ha confermato dopo la sua morte. Tuttavia, la sua affermazione di non aver cambiato radicalmente il suo volto attraverso la chirurgia plastica è stata generalmente trattata dalla stampa e dal pubblico, come nella migliore delle ipotesi, delirante e peggio una assoluta bugia.

"Sarò grottesco davanti ai tuoi occhi"
Ma come ha fatto la storia che Jackson avesse ossessivamente alterato il suo volto attraverso la chirurgia plastica, arrivare ad essere così predominante? Penso che in parte è perché i tabloid e in certa misura i media tradizionali, tendono verso il sensazionale, e questa storia era certamente sensazionale: si sono adattati alle loro naturali inclinazioni. Ma penso anche che Jackson abbia contribuito a perpetuare quella storia, come sostanzialmente disse in "Is It Scary".

Ad esempio, una storia bizzarra iniziò a circolare nel 1995, che la punta del naso di Jackson era caduta durante una prova di ballo. Ecco una descrizione dalla rivista “Rolling Stone”:

Jackson si stava allenando quando la sua mano ha sfiorato il suo naso pesantemente modificato. La punta (del naso), in realtà una protesi, è volata attraverso la stanza, e Jackson ha cominciato a urlare istericamente. I membri della troupe l’hanno rincorsa. "C'era un buco, un piccolo foro, proprio dove dovrebbe essere la punta del naso, una apertura perfettamente circolare", dice una fonte che era nella stanza quel giorno.

Questa storia mi sembra altamente sospetta. Posso solo immaginare la scena: Jackson che "sta gridando in modo isterico", i membri della troupe che nel panico “lottano” per il suo naso, altri che stanno guardando con orrore. Sembra una follia totale, e perfettamente in linea con il senso comico dell'umorismo di Jackson. (Amava i "Tre Marmittoni", così come Charlie Chaplin). Era anche un accanito e abile burlone e molto esperto con i travestimenti. Gli sarebbe piaciuto tirare fuori uno scherzo spettacolare come questo.
Come disse al rabbino Shmuley Boteach, "Stai scherzando? Questa è la cosa che preferisco di più al mondo, fare scherzi alla gente". Ancora più importante, che ci aveva appena detto l'anno prima, che sarebbe stato “grottesco davanti ai tuoi occhi". Sembra prevedere proprio questo tipo di incidente. Allora, è possibile che Jackson abbia intenzionalmente creato questa scena piuttosto "grottesca" per far sembrare che la punta del suo naso fosse caduta? Io, per esempio, sono molto sospettosa.

Jackson fornisce un indizio intrigante che le cose non sono quelle che sembrano in “Ghosts”, girato l'anno successivo. A un certo punto si trasforma in un mostro che alla fine sembra mancare del suo naso, ma il suo no. E’ lì e visibile per tutto il tempo, solo che noi non lo interpretiamo in questo modo. Jackson rivela come questa intelligente, ma relativamente semplice illusione, funziona, mostrando il processo del trucco mentre stanno scorrendo i titoli di coda.

Ecco una schermata :



Vediamo che mentre la base del naso è coperta da strati di protesi, non lo è la punta del suo naso. Viene creata una cresta dove finiscono le protesi per suggerire che il naso del mostro è marcito, ma il naso reale di Jackson è lì e visibile. E’appena fuori scala con le protesi circostanti in modo da sembrare mancante, vale a dire il centro di ciò che dovrebbe essere lì.

Si tratta di un'illusione singolare e rappresenta una scelta interessante per raffigurare il volto di questo personaggio considerando le percezioni comuni sul naso di Jackson. E' ancora più interessante il fatto che Jackson ha scelto di portarci dietro le quinte e di mostrarci accuratamente come è stato creato. Ha usato una tecnica simile per tirare fuori uno scherzo "grottesco" durante le prove di ballo dell'anno prima? Sta a noi dare un indizio su cosa sia realmente accaduto, e come lo ha fatto?

Jackson fornisce un altro indizio nel libretto del suo album “HIStory”, uscito nel 1995, non molto tempo prima di quella prova di danza "grottesca".
In un'immagine stranamente bella, Jackson appare curiosamente come una sfinge, una sfinge che deve ancora perdere il suo naso:



Attraverso indizi come questi, Jackson suggerisce che aveva di gran lunga il pieno controllo della sua immagine pubblica "grottesca" e abbiamo realizzato che lo scandalo della chirurgia plastica, in particolare, era un'illusione perpetuata da Jackson stesso.

La domanda importante è perché lo ha fatto. Come Jackson ci dice piuttosto esplicitamente in "Is It Scary", è intenzionalmente diventato "grottesco davanti ai tuoi occhi" come risposta all’ opinione del pubblico che fosse un molestatore di bambini, uno "straniero nella notte." E' stata una risposta artistica che affrontava diverse questioni, alcune delle quali sono piuttosto complicate, ma uno scopo era quello di mostrare alla stampa e al pubblico quanto fossero sbagliate, come erano sbagliate le loro percezioni, quando lo hanno accusato di aver molestato un bambino.

Nel periodo in cui "Is It Scary" è stata scritta, Jackson è stato sottoposto ad un "Armageddon del cervello", come lui lo chiama in “Stranger in Moscow” . E' stato giudicato dai media e dal pubblico, e il verdetto fu sempre che era un molestatore di bambini, che era intollerabile per lui. E’ stata costruita una bugia su di lui, sul suo lavoro, su tutta la sua vita. Ma niente ha detto o ha fatto alcuna differenza.

Una volta che i media e il pubblico hanno cominciato a pensare che Jackson fosse un pedofilo, hanno cominciato a concentrarsi su elementi di prova che sostenevano tale conclusione, ignorando in gran parte le prove che sostenevano la sua innocenza. Così, mentre i commentatori che seguivano lo scandalo nel 1993 di solito ammettevano che non c'erano prove sufficienti per trovare Jackson colpevole, ripetevano all'infinito le prove circostanziali contro di lui, molte delle quali dicerie e insinuazioni, e ignoravano in gran parte le prove che avrebbero dovuto discolparlo, o almeno sollevare seri interrogativi sul caso contro di lui.

Per esempio, quasi nessuno ha riconosciuto che le accuse del ragazzo erano state fatte in uno studio dentistico o mentre era sedato o immediatamente dopo la sedazione, e in entrambi i casi, cosa possa avergli detto suo padre mentre era sedato, e quale effetto può aver avuto sulla memoria del ragazzo. Eppure questo è un fatto indiscusso e di fondamentale importanza, in questo caso da fa sorgere dubbi significativi sulla testimonianza del ragazzo, e la sua testimonianza è l'unica vera prova contro Jackson. Tutto il resto è circostanziale.

Tuttavia, la copertura mediatica dello scandalo, e la reazione del pubblico che ne seguì, non è stato guidata da un attento riesame delle prove. Invece, Jackson era stato processato e condannato sui giornali e dai media, in particolare nella testa del pubblico, sulla base di emozioni allo stato puro rasentando l'isteria, un forte orientamento verso il sensazionalismo, "testimoni esperti" con scarsa conoscenza di questo particolare caso, "informatori" disposti ad esagerare o addirittura a mentire a scopo di lucro, e la conseguente disinformazione e false percezioni. Così Jackson iniziò un esperimento per dimostrare proprio quanto poteva essere sbagliata la percezione del pubblico. E’ stato, in effetti, un atto estremo di arte rappresentativa, ma come disse a Kobe Bryant, "OK devi essere entusiasta, Ok devi essere ossessionato da ciò che si vuole fare". In questo caso, "è OK" per spingere la definizione di arte così all’estremo per provare qualcosa di così fondamentale importanza.
Tuttavia, Jackson avrebbe potuto scegliere un'illusione diversa per dimostrare la sua tesi. Non doveva diventare "grottesco davanti ai tuoi occhi." Ha scelto quella particolare illusione per un motivo.

Per molti versi, il progetto più incessante di Jackson era di stimolare e di cambiare le nostre reazioni su se stesso come una icona culturale, come un nero americano, e semplicemente come un altro essere umano. Durante la sua carriera, ha lottato con un pubblico che a volte lo idolatrava e, talvolta, lo derideva, ma in ogni caso sembrava deliberatamente riluttante a vederlo come una persona.

Come canta in "Breaking News" sulle voci insistenti che il suo matrimonio con Lisa Marie Presley era stato una farsa, "Perché è strano che mi sia innamorato? Chi è questo boogeyman (uomo nero, orco, è una parola che viene usata per far paura ai bambini, ndt) a cui stai pensando"? In “Monster” fa la parodia delle rappresentazioni esagerate dei media su di lui "E’ un mostro, è un animale", ma poi rovescia questa prospettiva, suggerendo che i veri mostri sono i media "Perché mi stai tormentando? Perché mi stai perseguitando"? e conclude con un avvertimento, che questi eccessi dei media ci fanno del male così come (ne fanno) a lui "Ti stanno trascinando giù come un mostro, ti stanno tenendo giù come un mostro". Lottando con la nostra incapacità di vederlo come una persona ragionevole, un sensibile essere umano diventato nell’arco della carriera il fulcro dell'arte di Jackson. E durante tutta la sua carriera, lo vediamo rispondere a questo problema in un modo molto interessante: catturando le emozioni che il pubblico stava proiettando su di lui e riflettendole di nuovo su di noi, rielaborando e cambiando radicalmente intanto la nostra reazione.

Jackson è apparso all’inizio sulla scena mondiale, come un ragazzo nero di grande talento cresciuto in un paese profondamente razzista. E se le folle si accalcavano per vederlo trattandolo con una passione estrema, come una sorta di animale esotico domestico, "come un animale in gabbia", come disse sua madre, allora lui ci dà un animale esotico: un topo, un boa constrictor, un cucciolo di tigre, uno scimpanzé. Ma poi ci incoraggia a simpatizzare con questi animali. In "Ben", la sua prima hit come artista solista, uscita nel 1972, ci porta dentro la mente di un topo che è, egli stesso, vittima del pregiudizio irrazionale, canta, "la maggior parte della gente si allontana da te" e "senti che non sei voluto (accettato) da nessuna parte". E intervista dopo intervista, Jackson incoraggiò i giornalisti ad interagire con il suo boa constrictor, con il suo scimpanzè e a vederli in maniera meno timorosa.

Nel 1983 Jackson era maturato in un giovane uomo molto sexy, e in tutta la storia della nostra nazione, l'immagine dell'uomo sessuale nero era stata vista come estremamente minacciosa, così minacciosa che gli uomini neri in un passato non così lontano, sono stati linciati per questo. I tabù culturali pretendevano che le razze, fossero tenute separate senza confondere i loro confini, motivo per cui le relazioni interrazziali hanno destato una profonda ostilità per tanto tempo, ed è importante ricordare che le leggi contro i matrimoni misti, non sono state decretate incostituzionali fino al 1967. Alcuni dei più brillanti e disinvolti giovani neri, sono stati torturati e uccisi per paura che le donne bianche avrebbero potuto vederli come desiderabili. (Anche se non era quello che era stato detto, ovviamente, era stato detto che non erano abbastanza ossequiosi verso le donne bianche, ma il messaggio è lo stesso in entrambi i casi: gli uomini neri non dovrebbero frequentare le donne bianche).

Ora, non tanti anni dopo, molte giovani donne bianche stavano vedendo Michael Jackson come molto desiderabile. Era un idolo degli adolescenti, il nostro primo idolo nero dei teenager. Questo era un territorio inesplorato, e più che un pò minaccioso. Jackie Robinson era integrato al baseball, ma Michael Jackson era integrato al sesso, e questo era il tabù più profondo, più oscuro, più sacro di tutti.

La risposta di Jackson era stata brillante: ci ha dato “Thriller”. In altre parole, se l'America bianca era stata culturalmente condizionata a vedere un giovane nero sexy in qualche modo come mostruoso, come minaccioso o alieno o niente altro di completamente umano, allora lui ci dà un mostro: un lupo mannaro, uno zombie. Quindi, di nuovo, Jackson cattura le nostre emozioni contrastanti su di lui e le riflette verso di noi. Ma durante tutto Thriller, lui cambia più volte, da familiare a straniero e viceversa. Jackson si trasforma sette volte nel corso di Thriller : ragazzo dolce, lupo mannaro, ragazzo dolce, zombie, ragazzo dolce, ancora uno zombie, ragazzo dolce, una sconosciuta creatura emergente.

Ogni volta che si cambia in un mostro, noi come cultura, ragazze bianche adolescenti, in particolare, siamo in grado di esprimere alcuni dei sentimenti conflittuali che avevamo represso su di lui, vedendo un giovane nero in modo sessualmente attraente e sessualmente un tabù, come fisicamente attraente e fisicamente minaccioso, come esotico, affascinante e un pò pauroso. E ogni volta che ricambiava, eravamo rassicurate dal fatto che lui aveva ancora lo stesso viso dolce di quel Michael Jackson che avevamo amato fin da quando era ragazzo.

Un decennio dopo Thriller, nel 1993, Jackson fu accusato di aver molestato un ragazzino. E se abbiamo sentito le accuse di pedofilia e provato un brivido segreto alla sua vista, quindi quel disgusto che si materializzava sul suo volto. Ecco perché noi, come popolo eravamo talmente ipnotizzati dall'immagine del suo volto "devastato", e perché si rifletteva così profondamente dentro di noi. Come "Ben" e “Thriller” prima, si allineava esattamente con le emozioni sommerse che stavamo già provando su di lui, dandoci il paesaggio simbolico di cui avevamo bisogno per esprimere pienamente quelle emozioni, e quindi rifletterle verso di noi, rendendole visibili.

Ma era solo un'illusione. Non era realmente cambiato. Erano solo le nostre percezioni ed interpretazioni che proiettavamo su di lui che erano cambiate, non lui. E’ sempre lui come era prima delle accuse, come canta in “Stranger in Moscow” "Signore, io sono lo stesso" e lui è ancora bello, se abbiamo gli occhi per vederlo. (E’ interessante che questa illusione sembra aver riprodotto cosa gli individui specifici provavano per lui. Quelli di noi che pensavano che fosse innocente tendevano a vedere la sua faccia vagamente diversa in qualche modo, ma non sfigurata. Coloro che pensavano che fosse colpevole tendevano a vedere la sua faccia come "devastata". E pochi individui emotivi hanno visto la sua faccia come veramente orribile, a quanto pare).

Così, come con "Ben" e “Thriller”, ci fornisce il paesaggio simbolico di cui abbiamo bisogno per esprimere completamente tutte le nostre emozioni contrastanti su di lui, e poi ci costringe a confrontarsi con questi sentimenti e cominciare a elaborarli.

Jackson sfida ripetutamente le nostre più profonde e più represse emozioni su di lui, e lo fa parlandoci direttamente nel linguaggio del subconscio. Se il bianco nell'America degli anni '80 era per qualche motivo uno dei pazienti di Freud, e gli avessimo raccontato che il simpatico ragazzino di colore della porta accanto era diventato un uomo molto attraente e che avevamo sognato che era diventato di notte un licantropo, Freud avrebbe saputo subito come interpretarlo. E se avessimo detto a Freud 10 anni dopo che il giovane della porta accanto era stato accusato di aver molestato un ragazzino, e che avevamo sognato che lui era così inorridito dalle accuse da tagliarsi il naso, Freud avrebbe saputo interpretare anche quello.

Mentre l'idea di Jackson di tagliarsi il naso simbolicamente potrebbe non avere molto senso a livello conscio, ha perfettamente senso a livello inconscio, e forse è per questo che tante persone erano pronte a credere ad una storia incredibile, e noi rispondiamo emotivamente e psicologicamente in modo complesso, anche se coscientemente non le comprendiamo. In realtà, le storie come Jackson sia diventato amico di un topo, o sia diventato un lupo mannaro o si sia tagliato il naso, possono funzionare meglio quando non le capiamo, quando semplicemente ci arrendiamo a loro e le subiamo completamente, non le analizziamo o non ci opponiamo o cerchiamo di controllare le nostre reazioni personali.

Penso alle "stranezze eccentriche" di Jackson, come le chiama in "Is It Scary," e come le abbiamo rifiutate così violentemente, e mi chiedo che cosa ci dicono, non su di lui, ma su di noi. Proprio come le nostre reazioni al cambiamento di colore della sua pelle rivelano i nostri sentimenti sommersi sulla razza, forse le nostre reazioni alle sue "stranezze eccentriche" rivelano come tendiamo a rispondere più in generale alle differenze. E forse, come Jackson ci mostra in Ghosts, l'arte ha il potere di cambiare il nostro modo di percepire e di rispondere alle differenze che ci dividono.

"Così che la performance inizi"
Più studiavo Jackson e il suo lavoro, più mi convincevo che era un uomo di straordinario coraggio e profonda introspezione psicologica, impegnato intensamente al cambiamento sociale, ironicamente divertente anche nei momenti più difficili, e un artista al cuore del suo essere. Ha capito tutto in termini di arte e del potere di trasformazione dell'arte. Noi non abbiamo accesso immediato al mondo, si può accedere al mondo solo attraverso i nostri sensi e le nostre percezioni e l'arte ha la capacità di sfidare e modificare tali percezioni. Si tratta di uno potere straordinario, e Jackson lo ha capito meglio di qualsiasi altro artista del suo tempo.

Per esempio, appena i sintomi della vitiligine di Jackson sono diventati progressivamente più gravi, avrebbe potuto rispondere coprendo le macchie bianche con il trucco scuro per il resto della sua vita, come la sua truccatrice, Karen Faye, dice di aver fatto i primi anni della malattia. Oppure avrebbe potuto completamente rivelare tutto, portare poco trucco, e diventare un portavoce per la consapevolezza e per il trattamento della vitiligine. Invece, ha sviluppato una risposta artistica che mette alla prova le nostre convinzioni fondamentali sulla razza e sull'identità, e ha cambiato noi e la nostra cultura, in un modo che non abbiamo ancora cominciato a valutare.

Allo stesso modo, Jackson avrebbe potuto rispondere alla percezione del pubblico di essere un molestatore di bambini cercando di ignorarla o di mostrarsi al di sopra in qualche modo, anche se è difficile immaginare come avrebbe potuto ignorare un problema così in contrasto con i suoi valori principali. Oppure avrebbe potuto ritirarsi dalla vita pubblica e godersi una agiata vita privata con la sua nuova famiglia, qualcosa che non aveva mai avuto prima.

Invece, ha sviluppato una risposta artistica che ha scosso le fondamenta della percezione stessa, e sfidato alcune delle nostre ipotesi più fondamentali su come si vede, si interpreta e si dà un senso al mondo.

Questa è l'opera di un artista potente.

dancingwiththeelephant.wordpress.com/rereading-michael-...

- Traduzione a cura di Niki64.mjj per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie. -
[Modificato da 4everMJJ 04/03/2012 11:50]
19/02/2012 21:32
 
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Questa è l'opera di un artista potente.

Accidenti, è lunga davvero: quando ce la farò [SM=g27825] ??
Sembra interessante, ho sleggiucchiato in qua e in là: che trattasse la sua apparenza come un'opera non ci son dubbi,ma di sicuro l'opera ad un certo punto gli è scappata di mano....

Edit: compito fatto, complice la pioggia [SM=g27817] . Dire che son sconcertata è dire poco. Lettura interessante, ma se dovessi riassumere il tutto con un emoticon, userei senz'altro questo [SM=x47930] .

Non potendo commentare ogni riga, mi limito ad alcune considerazioni, riassumibili in questa: nonostante quanto affermato da Willa, non mi pare proprio che MJ, ahilui, abbia acceso nessun dibattito SERIO sulla razza, ma solo pettegolezzi sulla sua persona/personalità.


Si vergognava di essere nero, o eravamo così insistenti nell’ interpretarlo in quel modo, anche dopo che lui ci aveva detto che aveva la vitiligine, perché vediamo ancora qualcosa di vergognoso in certi aspetti nell'essere nero e non vediamo nulla di vergognoso nell'essere maschio? Questi sono i tipi di domande inquietanti che Michael Jackson, l'artista, ci costringe ad affrontare dentro di noi.

Sarebbe una gran bella interpretazione, non fosse che, guardandolo nelle sue trasformazioni (o “giochi di prestigio”, come preferisce chiamarli Willa) nel corso di 20 anni mai e poi mai ho pensato che questa fosse la sua intenzione (e con me il 95% del pianeta, ho la presunzione di dire), ma solo che ci fosse un problema che andava affrontato.
Se questa era davvero la sua intenzione perché non dichiararlo apertamente??
Non dico a parole, ma con una scelta più estrema che allora sì, avrebbe fatto capire alla gente che era una scelta ponderata e non una deriva, che è quello che, inesorabilmente, è sempre sembrata.
Lui, che era così didascalico nei suoi spettacoli, pensate davvero che si aspettasse che gli altri arrivassero ad un’interpretazione tanto cervellotica? Proprio lui, che voleva arrivare a tutti [SM=g27834] ??


Come Jackson suggerisce in Ghosts , forse il vero crimine per il quale si trovava sotto accusa era di essere un "freak", uno "strano", e molte persone sembrano averlo trovato colpevole di quella accusa.

Su questo purtroppo non ci son dubbi….


Così Jackson iniziò un esperimento per dimostrare proprio quanto poteva essere sbagliata la percezione del pubblico.

Se questa era la sua intenzione, e lo credo solo in parte, mai esperimento fu più fallimentare…la percezione del pubblico è solo peggiorata [SM=g27829] .


Per molti versi, il progetto più incessante di Jackson era di stimolare e di cambiare le nostre reazioni su se stesso come una icona culturale, come un nero americano, e semplicemente come un altro essere umano. Durante la sua carriera, ha lottato con un pubblico che a volte lo idolatrava e, talvolta, lo derideva, ma in ogni caso sembrava deliberatamente riluttante a vederlo come una persona.Lottando con la nostra incapacità di vederlo come una persona ragionevole, un sensibile essere umano diventato nell’arco della carriera il fulcro dell'arte di Jackson.

Fin qui ci siamo: la disumanizzazione che è stata operata nei suoi confronti e che è lampante. Ma l’esperimento artistico, se tale fosse stato, sarebbe dovuto cessare ad un certo punto, proprio per dimostrarne la natura di “esperimento” e farci capire quanto eravamo stati stolti a credere a quello che i media (o lui) ci avevan fatto credere. Così non è stato, non certo e non solo per colpa di chi guardava.

Poi, coinvolgere in questa fantaspiegazione anche il testo di “Ben”, non certo scritto da lui, di quando era un bambino che neanche lontanamente poteva immaginare cosa gli riservava il futuro, mi sembra davvero troppo tirata per le orecchie.

Ma era solo un'illusione. Non era realmente cambiato. Erano solo le nostre percezioni ed interpretazioni che proiettavamo su di lui che erano cambiate, non lui. E’ sempre lui come era prima delle accuse, come canta in “Stranger in Moscow” "Signore, io sono lo stesso" e lui è ancora bello, se abbiamo gli occhi per vederlo. (E’ interessante che questa illusione sembra aver riprodotto cosa gli individui specifici provavano per lui. Quelli di noi che pensavano che fosse innocente tendevano a vedere la sua faccia vagamente diversa in qualche modo, ma non sfigurata. Coloro che pensavano che fosse colpevole tendevano a vedere la sua faccia come "devastata". E pochi individui emotivi hanno visto la sua faccia come veramente orribile, a quanto pare).

Questa deve fare l’avvocato. Davvero.
Ma come si fa a sostenere certe cose….Purtroppo ci son foto, altro che quelle postate qui su, che raccontano altre realtà, e non certo perché sono venute male.


Per esempio, appena i sintomi della vitiligine di Jackson sono diventati progressivamente più gravi, avrebbe potuto rispondere coprendo le macchie bianche con il trucco scuro per il resto della sua vita, come la sua truccatrice, Karen Faye, dice di aver fatto i primi anni della malattia. Oppure avrebbe potuto completamente rivelare tutto, portare poco trucco, e diventare un portavoce per la consapevolezza e per il trattamento della vitiligine. Invece, ha sviluppato una risposta artistica che mette alla prova le nostre convinzioni fondamentali sulla razza e sull'identità, e ha cambiato noi e la nostra cultura, in un modo che non abbiamo ancora cominciato a valutare.

[SM=g27831] ………….son senza parole……….
La parte in grassetto è la più discussa da decenni, ormai tutti o quasi son convinti che oltre un certo grado di gravità della malattia non avrebbe potuto coprirla, ed è il motivo per cui si è “uniformato” con le creme “sbiancanti” che ben conosciamo, e questa tipa toglie la pietra angolare della convinzione????? Secondo me manco se ne è resa conto…..
Invece, perchè non abbia scelto di diventare un portavoce degli altri malati, non me lo spiegherò mai. Dopo l'ammissione da Oprah, non c'era mica bisogno che si facesse vedere a chiazze, se il problema era la riservatezza. E probabilmente avrebbe metabolizzato meglio la malattia anche lui, confrontandosi con altri malati.

Niki: ora e sempre, viva la sindrome di Stoccolma e l'associazione a delinquere [SM=x47979] .
[Modificato da (Miss Piggy) 20/02/2012 16:30]
19/02/2012 22:36
 
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Devo leggerla per bene ma ....non so, se la premessa sono le interviste di Klein...non mi fido! [SM=g27820]

Grazie Niki per il lavorone.
20/02/2012 07:52
 
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La mia collega adorata!!! [SM=g27836]
Ce l'hai fatta, grande! [SM=x47932]
Anch'io avevo letto solo qualcosa qua e là, ma viene presentato ovunque come un "must read" per ogni fan per cui abbiamo pensato valesse la pena di tradurlo [SM=g27822]

20/02/2012 08:02
 
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Voi due siete un'associazione a delinquere..altrochè...ahaha

Grazie infinite come sempre per il grandissimo lavoro che svolgete per tutti [SM=g27823]
20/02/2012 12:11
 
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Jackson avrebbe potuto rispondere alla percezione del pubblico di essere un molestatore di bambini cercando di ignorarla o di mostrarsi al di sopra in qualche modo, anche se è difficile immaginare come avrebbe potuto ignorare un problema così in contrasto con i suoi valori principali. Oppure avrebbe potuto ritirarsi dalla vita pubblica e godersi una agiata vita privata con la sua nuova famiglia, qualcosa che non aveva mai avuto prima.
Invece, ha sviluppato una risposta artistica che ha scosso le fondamenta della percezione stessa, e sfidato alcune delle nostre ipotesi più fondamentali su come si vede, si interpreta e si dà un senso al mondo.
Questa è l'opera di un artista potente.


Che dire di più?
Grazie all'"Associazione a delinquere". [SM=x47963] [SM=x47963]
20/02/2012 12:31
 
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"... era un uomo di straordinario coraggio e profonda introspezione psicologica..."

Questo articolo è un capolavoro, da leggere assolutamente.
Grazie per averlo postato.
20/02/2012 16:08
 
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L'ho letta a tappe, molto interessante e la conclusione mi ha colpito
Questa è l'opera di un artista potente, una frase che racchiude l'essenza di Michael. Grazie per il lavorone di traduzione!
20/02/2012 17:22
 
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Grazie per la traduzione! Ho letto l'articolo e l'ho trovato per alcuni versi interessante sebbene non possa dirmi daccordo su molto di ciò che è stato scritto.
Premesso che non mi pare si faccia chissà quale rivelazione scioccante, poichè già nell'ormai lontano 1995 la stessa Presley, nella sua intervista con Michael, disse qualcosa di molto simile a proposito del suo aspetto, riflettevo piuttosto sul fatto che la dottoressa Stillwater analizzi il solo rapporto tra Arte, aspetto esteriore e il Michael Jackson artista...nulla dice (e per fortuna, altrimenti chissà che raffica di ovvietà avremmo letto) del rapporto tra aspetto esteriore e il Michael Jackson Persona.
Non mi è difficile credere che l'Artista abbia usato il proprio volto come "opera d'Arte", abbia usato il proprio aspetto per comunicare e, perchè no, anche per provocare ma l'Uomo che rapporto aveva con la propria immagine? Michael è sempre stato restio a parlare di questo, così come della sua vitiligine. Ha spesso mostrato una grande timidezza e insicurezza a proposito del suo aspetto e, se non ricordo male, ha anche dichiarato di avere difficoltà a guardarsi allo specchio. Direi quindi che il Michael Uomo avesse non poche difficoltà nel modo di percepire la sua immgine che mi fa un po'dubitare che abbia usato il suo volto come "esperimento artistico" con la sicurezza e la disinvoltura che la Stillwater descrive...Ancora una volta, quindi, bisogna distinguere le decisioni del "personaggio" dal sentire della "persona".
[Modificato da meryna81 20/02/2012 17:23]
20/02/2012 17:36
 
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Intanto Niki ti ringrazio per il lavorone svolto, spero di avere presto un pò di tempo per leggermela con tranquillità [SM=g27823]
Alla "complice" che dire... staccategli internet! Così sta un pò buona e non trova più niente da tradurre [SM=g27828]
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