Non mi va di sprecare un topic per Al Bano, ma questo articolo merita diffusione, tiè!
Al Bano e il plagio: stavolta è lui ad avere copiato? Secondo un giovane compositore siciliano si…
Egregio Signor Direttore,
Mi chiamo Jonathan Cilia, sono un giovane cantautore di origini siciliane innamorato della musica.
Le scrivo con un grande peso nel cuore per sottoporLe il mio caso, che ha destato in me tanta tristezza ed amarezza.
Nel 2006 ho scritto, musicato, arrangiato, registrato e pubblicato anche in Italia una canzone intitolata “Immigration”, facente parte dell’album “From the darkness to the light”: un piccolissimo successo ma una grande soddisfazione per me perché racconta la storia della mia personale emigrazione dall’Italia per immigrare in America, in cerca di quella fortuna che già tanti italiani avevano cercato e sognato nel ‘900 con valigie di cartone e lunghissimi viaggi su “ferrose navi” (come ho scritto nella mia canzone) , quella opportunità che in Italia molto spesso manca, alla ricerca di quel successo meritocratico che in America ancora è presente, sulle orme di tanti emigranti che come me sono partiti con la propria famiglia alla ricerca della realizzazione di un sogno.Come un bambino che si reca dalla madre per far vedere un disegno che sente come una sua creazione della quale è orgoglioso e fiero, ho spedito questa canzone pregna di sogni, speranze ed emozioni a quello che era per me il mio “mito” ed il mito di tanti italiani all’estero che amano Al Bano per la sua umanità.
E così spedisco una email con il mio brano al grande e mitico Al Bano, chiedendogli di aiutarmi a realizzare uno dei sogni della mia vita, cioè quello di duettare con lui nella mia canzone.
Purtroppo non ricevo alcuna risposta da parte di Al Bano, nonostante le mie telefonate e le email. Quindi mi stringo nelle spalle e continuo a strimpellare le mie amate note, pensando che la mia storia non gli interessi e, di conseguenza, neanche la mia canzone.
Poi mi crolla il mondo addosso: durante il festival di Sanremo del 2011, dal televisore proviene la voce di Al Bano sulla melodia della mia canzone! Come può essere? Forse mi sbaglio…
No. È la mia canzone. Conto le battute mentre la canto: 32! È lei, la mia creatura, quella su cui ho passato nottate, che ho cantato decine di volte se non centinaia… la conosco come le mie tasche, quella che ho pubblicato sul mio CD, quella che ho mandato più di un anno fa per email ad Al Bano !!!
Provo rabbia, sdegno, stupore, ma rimango affascinato dalla canzone, e la sua voce la rende ancora più bella. Mi sento come un marito tradito, un amico accoltellato alla schiena, e rimango a guardare la televisione immerso fra lo sgomento e l’orgoglio di un padre la cui creatura viene applaudita. Il pubblico è entusiasta, la canzone è un successo, la MIA canzone piace.
Mi chiedo cosa possa essere accaduto, quasi mi aspetto che da un momento all’altro Al Bano dica in tv che la canzone l’ho scritta io. Mi illudo…. Poi iniziano a chiamarmi gli amici dicendo: “ma come: hai fatto fare la tua canzone ad Al Bano e non ci hai detto niente?”, mi mandano messaggi del tipo: “complimenti! La tua canzone cantata da Al Bano era bellissima!!!!”
Io non so che dire, non so che rispondere.
Tento di contattare Al Bano. Non ci riesco. Mi rivolgo ad un giornalista che, una volta sentita la mia canzone, cerca di intervistare Al Bano alla conferenza stampa post-Sanremo.
Alla precisa domanda del perché la sua canzone fosse identica per almeno 32 battute a quella di un giovane tenore-cantautore siciliano, lui risponde che le note sono 7, per cui è normale che le canzoni si assomiglino…
Ma come?
Nel mese di marzo ho tentato perfino con le Iene. Mi sarebbe bastato che lui mi dicesse che si è trattato di uno sbaglio, di una svista, di un errore e gli avrei creduto. Mi sarebbe bastata la sua parola e magari cantarla con lui. Non volevo soldi, mi sarebbe bastata la sua stima.
Neanche quella.
Mi rivolgo a Lei, Signor direttore, per raccontarle la mia storia. Una piccola storia di una grande delusione.
Ho sentito martedì scorso (07/02/2012) alla trasmissione “Socrate: il merito torna in tv” che Al Bano parlava di Michael Jackson e di come quest’ultimo gli avesse plagiato la canzone, di come il plagio fosse il più spregevole dei furti e di come Al Bano ci fosse rimasto male che Michael Jackson non avesse cantato con lui a Verona, e ho pensato: la storia si ripete, ma stavolta a parti invertite, con la differenza che io non sono Michael Jackson e per me quella canzone è la vita, la storia della mia vita!
In conclusione, desidero inviarLe questa lettera per avere un’opportunità: quella di poter raggiungere Al Bano, che da due mesi non riesce a ritirare le mie raccomandate e magari poter chiarire con lui la situazione. Certo che ancora in Italia ci sia ancora uno spiraglio per la meritocrazia giovanile ed umanità, resto in attesa di una Sua pronta risposta e Le porgo i miei più cordiali saluti.
Jonathan Cilia Faro, Massa Carrara
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