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Speechless....(in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2012 14:47
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02/01/2012 13:25
 
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Ciao ragazze!
Negli ultimi tempo sto leggendo un sacco di FF e ho deciso di cominciare anche io. Spero di continuarla anche quando tornerò in Spagna perchè lì avrò davver poco tempo.
Innanzitutto voglio dirvi che non sono una brava scrittrice però in questi giorni ho sentito il bisogno di fare qualcosa, di scrivere ualcosa riguardo a Michael e così ho inventato questa storia. Oggi ho scritto già due capitoli. Inizierò postandone uno.
Un'altra cosa...SE TROVATE QUALCHE SPUNTO PRESO DALLE VOSTRE FF MI SCUSO, NON E' MIA INTENZIONE COPIARE NESSUNO, VE LO GIURO. Può darsi che l'inizio sia uguale a quello di qualche altra FF ma spero vi piaccia lo stesso. La protagonista sono io però la differenza è l'tà perchè nella FF io ho 17 anni invece che 14.
Spero vi piaccia :)

Capitolo 1

Il salvatore

Era ormai passata la mezzanotte e Carlotta era seduta sul ciglio della strada. I suoi vestiti erano sporchi e stracciati e aveva lividi e tagli su tutto il corpo. Non aveva idea di dove si trovava. Si ricordava solamente di essere fuggita da quel posto tremendo. La strada sembrava abbandonata. Si trovava li da più di un’ora ma non aveva visto nessuna macchina. Non riusciva nemmeno a piangere, perché le lacrime erano finite. Non si aspettava che sarebbe andata così. Che senso aveva la sua vita adesso? Aveva 17 anni e non sapeva in che luogo si trovasse, non era neppure sicura di essere ancora in Italia. Quando ormai stava perdendo le speranze, vide una luce, i fari di una macchina. Si buttò subito in mezzo alla strada alzando le braccia e l’auto si fermò repentinamente a circa un metro da lei. Si avvicinò al finestrino e l’uomo all’interno del veicolo lo abbassò.
-La prego mi aiuti. Non voglio nulla, solo che mi porti lontano, altrimenti mi prenderanno, mi prenderanno di nuovo-.
-Signorina veramente, non credo di poter…-
Il discorso dell’autista fu interrotto da una voce proveniente dal sedile posteriore.
-John, che sta succedendo?-
Aveva una voce dolce e pacata, ma anche lievemente preoccupata da ciò che stava accadendo.
-Signore, c’è una ragazza che chiede un passaggio, sembra terrorizzata ed io….-
-Che aspetti John? Falla salire qui accanto a me.-
Carlotta non poteva credere di avercela fatta, di aver trovato qualcuno che la aiutasse, il suo salvatore. Ma il bello doveva ancora arrivare. L’autista scese e le aprì la portiera. Lei lo ringraziò ed entrò, ma appena vide l’uomo seduto accanto a lei, iniziò a tremare. Tutto incominciò a girare e le immagini si fecero sempre più sfocate fino a che non svenne. L’uomo si spaventò e capì che probabilmente l’aveva riconosciuto. Tentò di svegliarla scuotendola e parlandole e pochi minuti dopo Carlotta riprese i sensi.
Aprì gli occhi lentamente, quasi impaurita e ancora leggermente stordita dalla visione.
-Ma…M-ma t-tu……tu sei…-
-Michael, Michael Jackson. Sono proprio io…-
-N-Non….non ci credo….-
-Tranquilla. Piuttosto tu…tu chi sei?-
-I-Io? S-Sono Carlotta, ma puoi chiamarmi Charly-
-Charly? Mi piace…Che ti è capitato?- disse Michael tentando dimostrare un poco di tatto nelle sue parole. Lei incominciò a piangere, di nuovo, come se non lo avesse già fatto abbastanza.
-Oh, perdonami. Non volevo. Capisco che forse non hai voglia di parlarne…-
-No Michael…- disse lei asciugandosi le lacrime –Devi saperlo, anche perché mi stai aiutando….-
-Solo se te la senti, non voglio obbligarti Charly….-
Charly fece un respiro profondo e incominciò il suo racconto.
-Ok…Sono italiana e ho 17 anni. Purtroppo non ho una famiglia. I miei genitori sono morti quando avevo pochi mesi in un incidente stradale ed essendo la mia una famiglia poco allargata, nessuno si è preso cura di me dopo di loro. L’unico che ha accettato di tenermi è stato mio zio ed è con lui che ho vissuto tutti questi anni della mia vita. Mi ha sempre dato tutto ciò che poteva darmi, ma odiavo vederlo tornare tutte le sere ubriaco e sapevo che era coinvolto in affari poco puliti. Non ce la facevo più, così un giorno ho deciso di scappare.-
Mentre diceva questo quasi si vergognava e aveva paura della reazione di Michael a quelle parole, ma lui non disse niente e continuò a fissarla con uno sguardo dolce e concentrato nell’ascoltare il suo racconto.
-Mentre scappavo mi hanno rapita non mi ricordo bene. Ricordo che era notte e camminavo, quando due uomini mi presero, bendandomi e legandomi. Credo che mi diedero un sonnifero, perché mi risvegliai in una piccola stanza piena di….-

Cominciò a singhiozzare di nuovo…
-Forza Charly……- disse Michael accarezzandole dolcemente la guancia.
-Di ragazzi e bambini. Tutti minorenni, tutti buttati a terra e pieni di lividi, proprio come me. Era….era un’organizzazione credo. Ci sfruttavano, obbligandoci a lavorare tutto il giorno per loro, a spacciare droga e cose del genere. Poi ci picchiavano se non guadagnavamo quanto volevano loro.-
-Dio…non è possibile- disse Michael tentando di ricacciare indietro le lacrime che tentavano di bagnare le sue guance.
-Lo è Michael…Per fortuna sono riuscita a scappare, non so nemmeno come. Credo di essere rimasta lì per due settimane circa. Ma solo io ci sono riuscita, a scappare. Gli altri sono ancora lì, sono decine di ragazzi e bambini e devo fare qualcosa per loro.-
-Ti aiuterò, te lo prometto. Ma come ci siete finiti in America?-
-Non lo so Mike…- quella parola uscì dalla sua bocca senza che lei se ne accorgesse.
-Come mi hai chiamato?-
-Scusa, perdonami. Anzi….mi scusi. Non dovrei nemmeno darle del tu.-
-Stai scherzando? Ti prego dammi del tu e, soprattutto, chiamami Mike, ti prego.-
Entrambi sorrisero, quando Michael interruppe il silenzio.
-Ma dove hai detto che dobbiamo portarti?-
-Non lo so…Ho detto che volevo allontanarmi e poi non ho un posto dove andare al momento. Credo che il centro vada bene, poi mi arrangerò…-
-Mi prendi in giro? Non se ne parla. Sei minorenne e non ti trovi nel tuo paese. Vieni con me a Neverland, io non ti lascerò da sola. Non posso…-
-Ma Michael….Mike….Non posso. Tu sei Michael Jackson e non puoi portare un’estranea come me a casa tua. Non voglio dare fastidio a nessuno, tantomeno se si tratta del mio idolo di sempre.-
Anche questa volta non si rese conto di ciò che aveva detto, e Michael sorrise.
-Ah sì? Grazie….Ma non disturbi affatto. Non ti lascio qui da sola, te l’ho già detto. E poi non sei un’estranea e mi fido di te. Ci penso io ai contatti con la polizia per far arrestare quei…..-
-Bastardi.- disse Carlotta in tono secco e con uno sguardo pieno d’ira.
Michael odiava le parolacce specialmente dette da ragazze, ma la capiva. Immaginava ciò che aveva passato e non si sarebbe certo messo a farle la predica adesso. Charly lo sapeva, sapeva molte cose di lui, perciò si scusò.
-Mike perdonami ti prego. So che odi le parolacce, ma solo pensare a quei….malviventi…..mi fa arrabbiare.-
-Tranquilla, ti capisco. Adesso scendiamo, siamo arrivati-
-Grazie Michael…..di tutto-
-Hei….ma posso chiederti una cosa?-
-Certo- rispose Carlotta mentre scendevano dall’auto.
-Com’è che parli americano perfettamente?-
-Ho frequentato una scuola americana di Milano. Te l’ho detto, mio zio mi faceva vivere bene.-
Michael non rispose. Si fermarono davanti al cancello di Neverland.
-Ti piace?-
-E’ la seconda cosa più bella che abbia mai visto in vita mia-


...MICHAEL JACKSON...
02/01/2012 15:41
 
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Brava! E' interessante!
Com'é che devi tornare in Spagna?!
Foxy
02/01/2012 15:57
 
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Brava è bella
02/01/2012 18:19
 
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Ehi ragazze grazie mille per le risposte!
Stasera posterò il capitolo due ;)
Per quanto riguarda la Spagna ti spiego subito xD
Io sono italiana ma gioco a tennis ed è da settembre
Che vivo da sola a Barcellona in un'accademia
Di tennis. Sono qui per le vacanze ma domenica tornerò
In Spagna :)
Felice che vi sia piaciuto il primo capitolo :)

...MICHAEL JACKSON...
02/01/2012 20:02
 
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Capitolo 2
Neverland

-Ti piace?-
-E’ la seconda cosa più bella che abbia mai visto in vita mia-
Così Carlotta aveva realizzato un sogno. Aveva incontrato il suo idolo, del quale era pazza e tutto era successo grazie a una disgrazia.
-La seconda? Hai visto qualcosa di più bello della mia Neverland?- disse Michael fingendo di essere offeso. Charly diventò completamente rossa, come un pomodoro. Aveva fatto un’altra figuraccia. Davanti a lui le parole uscivano così, senza che le potesse controllare, e non capiva il perché.
-Sì….beh no. Non importa- disse ancora più imbarazzata di prima.
-Ora me lo dici….- ribatté Michael insistendo e sorridendole.
-Non posso…..Michael sul serio. Dimenticalo….-
Lui stava per ribattere di nuovo ma fortunatamente per lei la conversazione fu interrotta da John che chiese di seguirlo. Entrarono in casa….
-Non ci credo…..ma che spettacolo!- affermò Carlotta in italiano.-
-Come dici?- chiese Michael che in italiano sapeva dire solamente “ciao”.
-Dico che è fantastica questa casa!-
-Grazie- disse Michael sorridendo compiaciuto.
-Vieni che ti faccio vedere la tua stanza- aggiunse.
Salirono le scale e si trovarono davanti a due porte. Michael aprì quella a sinistra e gliela mostrò. Le fece vedere che c’erano dei vestiti nell’armadio che poteva usare e le disse di fare come fosse a casa sua. Poi la accompagnò fuori e aprì la porta a destra, la sua stanza. Dopo una breve visita si ricordarono che era davvero tardi e l’una di notte era ormai passata.
-Ok, facciamo così…Tu fai una doccia e prenditi il tempo che vuoi perché è davvero tardi. Se vuoi domani ti chiamo un dottore per le ferite. Che ne dici?-
-Per la doccia va bene, ma il dottore no, ti supplico. Non ce n’è bisogno. Sono solo lividi e non sono malata.-
-Mh, ok mi hai convinto. Ti aspetto in sala così mangi qualcosa. So che sei stanca ma di sicuro quei…..hai capito……non ti avranno dato molto da mangiare.-
-In effetti ho fame, ma non sono stanca. Mi preoccupo per te Michael. Non restare sveglio per me, davvero non voglio.-
-Ora sei con me e sono io che ho deciso di portarti qui. Vivo in una casa enorme ma sono solo, tremendamente solo. Ho trovato un’amica e potrei stare sveglio anche tutta la notte. Sono stanco della mia solitudine. Ti voglio aiutare.-
Michael iniziò a piangere. Parlare della sua situazione gli faceva un male tremendo. Carlotta lo sapeva, lo conosceva. Non aveva mai creduto a ciò che si diceva su di lui, sulla storia della pelle e tutto il resto, ma sapeva che lui era solo. Istintivamente lo abbracciò. Lui tolse le mani dal viso e la strinse…
-Grazie Charly. Non so come farei senza di te.-
-Pensa dove sarei io adesso senza di te Michael….Grazie.-
Si sciolsero imbarazzati da quell’abbraccio.
-Ti aspetto in salotto allora.-
-Ok, cerco di fare in fretta.-
Carlotta entrò di nuovo in quella camera e non poteva credere che fosse la sua. Probabilmente sarebbe rimasta solo quella notte perché non voleva disturbare Michael. Prese un accappatoio dall’armadio ed entrò nel bagno. Sotto la doccia, mentre l’acqua calda le scivolava sul corpo, pensò a tutto quello che le era capitato. Forse quel liquido poteva lavare via lo sporco, ma non avrebbe cancellato i lividi e i ricordi, mai. Era passata da “vita con uno zio ubriaco e fuorilegge” a “rapita e sfruttata costretta a spacciare” a “Neverland con Michael Jackson”. Era stato il destino, sicuramente. Ancora non ci poteva credere, ma forse le sue sfortune e disgrazie erano state ripagate così. Si accorse che nonostante non vedesse Michael da una quindicina di minuti, già le mancava. Le mancava il suo viso, il suo sorriso, la sua voce. Come poteva staccarsi a lui? Uscì dalla doccia e si vestì in fretta, per poi scendere le scale.
-Hei, non ci hai messo molto-
-Potevo essere più veloce- disse Charly sorridendo guardandolo. Ci fu un silenzio inquietante per oltre un minuto e lei non si accorse di passare quell’arco di tempo fissandolo, in piedi, come una scema. Lui non fu da meno e la guardò divertito finchè non decise di rompere quel silenzio.
-Che hai da guardare? Sono spettinato?-
Charly sembrò risvegliarsi dal mondo dei sogni.
-I-Io? No no, non sei spettinato. E’ tutto ok, almeno credo.-
-Non mi convinci, sai?-
Lei sorrise imbarazzata, ma fu lui a provvedere a cambiare discorso accorgendosi della situazione.
-Credo sia meglio mangiare qualcosina adesso, no?-
-Oh certamente Michael. Che hai di buono?-
-Vieni con me…-
Entrarono in cucina, era enormemente grande. Michael non era un golosone, ma aveva dolci e schifezze di ogni genere dato che molto spesso ospitava bambini nella sua Neverland.
-Allora….Ho un sacco di cose perché i bambini che ospito sono golosissimi. Posso offrirti dei biscotti, un sandwich, caramelle,…-
Michael continuava con il suo enorme elenco di golosità, ma Charly non sembrava prestare molta attenzione a ciò che diceva. Si era persa un’altra volta nei suoi occhi. Ci fu una breve pausa.
-Quindi che cosa hai scelto? Ah, dimenticavo che dovrei avere anche del gelato.-
-Ah sì. Vada per il gelato.- disse Carlotta che non aveva capito nulla del resto del discorso.
Michael aprì il freezer e ne estrasse un barattolo enorme di gelato al cioccolato, poi prese un cucchiaio da un cassetto.
-Tu non ne vuoi un po’?- chiese Charly.
-Beh, veramente ho già cenato. Quando ci siamo incontrati ero proprio di ritorno da una cena. Però non ho mangiato molto, quindi accetto volentieri.-
Michael prese un altro cucchiaio e le chiese di seguirlo in salotto. Si accomodarono sul divano e lui accese la televisione, come sempre sul canale dei cartoni animati. Carlotta era quasi commossa. Un bambinone di oltre 30 anni che guardava i cartoni animati. Era tenerissimo.
Mangiarono il gelato dallo stesso barattolo, e ogni tanto i loro cucchiai si scontravano emettendo suoni fastidiosi, ma che facevano sorridere entrambi. La magia continuò anche dopo questo “spuntino”. Michael riportò il gelato in cucina e tornò sul divano. Le mise una mano attorno al collo e restarono in silenzio, insieme, a guardare quei cartoni animati. Michael era buffissimo e ogni tanto imitava i personaggi facendo facce stupide e battute divertenti. Carlotta si rese conto solamente in quel momento che qualcosa era cambiato. Era una sensazione strana che non provava da tanto tempo, o che forse non aveva mai provato. Era la felicità.
Quella notte si addormentarono sul divano abbracciati. Carlotta aveva la testa appoggiata sulla sua spalla e dormivano entrambi tranquilli e con il sorriso sulla bocca. Aveva trovato un amico vero, ed era FELICE.

Ragazze so che non è il massimo ma spero vi piaccia!!! Scrivo malissimo :S [SM=g27813]

[Modificato da CharlyJackson97 02/01/2012 20:04]

...MICHAEL JACKSON...
02/01/2012 22:47
 
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Non ho resistito e ho appena finito anche il terzo ma lo posterò domani....sempre se ci saranno commenti.

...MICHAEL JACKSON...
02/01/2012 23:34
 
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Carlotta con Michael dimentica la brutta vita che doveva passare con suo zio ubriaco e il rapimento. L'ultima parte è dolcissima perchè ha trovato in Michael un vero amico
03/01/2012 00:04
 
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Re:
(StreetWalker ), 02/01/2012 23.34:

Carlotta con Michael dimentica la brutta vita che doveva passare con suo zio ubriaco e il rapimento. L'ultima parte è dolcissima perchè ha trovato in Michael un vero amico



So beh in realtà nel prossimo capitolo vedrete che suo zio con lei non era affatto cattivo ma lei non sopportava l'idea che fosse un truffatore....
Per Michael si è capito che lei è un po' cotta di lui ma non conosce ancor il vero Michael e per ora ci sarà solo profonda amicizia che aiuterà entrambi. I problemi non mancheranno e Charly dovrà affrontare suo zio.
[SM=g27827]

...MICHAEL JACKSON...
03/01/2012 00:49
 
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Mi piace...continua continua....aspetto il terzo domani. :)
03/01/2012 09:50
 
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Sono felice che ti piaccia anche se io diciamo che non sono la J.K. Rowling della situazione xD

...MICHAEL JACKSON...
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