| | | Post: 329 | Registrato il: 22/04/2011 | Città: PORDENONE | Età: 49 | Sesso: Femminile | Number Ones Fan | | OFFLINE | |
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Eccomi qui ragazze
sono un blocco di marmo, sto scrivendo con i guanti!!! Non vi dico che goduria!
Veniamo alla storia, avrete capito che è un po diversa dalle altre, lo spero almeno, qui ci sono equilibri completamente diversi.
Lui sposato ancora con Debbie, le sue paranoie con il sesso, la sua educazione tutto questo lo hanno portato ad avere certi comportamenti e certe chiusure.
Arriva Renèè, bella, famosa, ricca e spregiudicata che gli fa credere che esiste anche il sesso senza amore, e lui che è un uomo come tutti gli altri, appena lo scopre, non capisce più nulla.
ma.....come andrà a finire?
lo sapremo solo vivendo e leggendomi ovviamente.
Capitolo 8
Lavorare con Keanu è davvero piacevole, è una persona molto complessa ma allo stesso tempo alla mano. Non ha nessuno di quei tipici atteggiamenti del divo bello e dannato che ho letto in molti articoli che lo riguardavano, è invece modesto , divertente e ama le cose semplici.
Durante le pause ci ritroviamo a parlare un po ‘ di tutto, scopro che pochi mesi fa è morta la sua bambina , avuta da Jennifer Symer, nata morta poco prima del parto. La tragedia ha minato anche il loro rapporto ma soprattutto lo stato pisico fisico di Jennifer che ha cominciato ad abusare di sostanze stupefacenti .
Gli chiedo come si supera un lutto del genere perdere un figlio è contro natura.
Mi risponde, con una serenità e una tranquillità che mi spiazzano, che sua figlia non è morta ma è in cielo ed un meraviglioso angelo biondo.
Quando mi parla di tutto questo mi ritrovo con gli occhi lucidi, e rifletto su come, ognuno di noi, abbia una vita nascosta, segreta e immaginabile.
Soprattutto noi personaggi famosi che sui giornali di gossip…sembriamo sempre belli eternamente giovani, spensierati e privi dei problemi, e delle sofferenze che invece affliggono i comuni mortali.
Lui mi spiazza alla fine chiedendomi “ma tu lo vorresti un figlio?”
“Oddio che domanda, si lo vorrei, ci penso…..ma forse non ho ancora incontrato l’uomo giusto!” rispondo rendendomi conto di aver detto la cosa più banale in assoluto e infatti lui ridendo me lo fa notare.
“Voi donne dite sempre questa cosa - dell’uomo giusto-, ma cosa vuol dire? Come fai a sapere che è l’uomo giusto, magari non lo è neppure se ci rimani insieme tutta la vita! Io invece un figlio lo vorrei eccome, anche con la donna sbagliata! Un figlio è qualcosa di tuo, niente può appagarti di più di un figlio! Neppure un oscar! Mi dice ridendo
“Oh grazie! Sei molto gentile!”
“Non volevo sminuire il tuo premio, anzi ma farti capire di non aspettare di avere 40 anni per fare un figlio, come tante nostre colleghe, non anteporre mai un figlio alla carriera….Mai!” su queste parole si alza e se ne va.
Resto seduta riflettendo su queste sue parole e sul fatto che in realtà non ho mai pensato di avere un figlio, non so neppure se lo vorrei, se sarei una buona mamma, se saprei rinunciare alla mia carriera per lui….
Forse si, io ho avuto due genitori meravigliosi che mi hanno amata, coccolata, rincuorata e anche sgridata se necessario...
Perché non dovrei essere un buon genitore? Ho avuto un ottimo esempio in casa….
“Reneè dai si ricomincia”
La voce di Pat mi riporta alla realtà. Le riprese sono a buon punto , ancora una settimana e lascerò anche questo set dove ho lavorato accanto a persone davvero eccezionali, uno su tutti, Keanu!
Dopo quella sera nulla è stato più come prima. Mi rivedo con lei, steso sul tappeto “ a fare sesso” e mi vergogno ad ammettere anche a me stesso…,che mi è piaciuto.
Mi è piaciuto farlo senza pormi domande, senza sentirmi in colpa, senza chiedermi se era giusto, se dovevo aspettar, se veramente quel gesto,dettato solo da un desiderio che supplicava di essere soddisfatto,non avrebbe avuto conseguenze.
Una conseguenza invece c’è stata ed era l’unica che non avevo previsto. No. Non mi sono innamorato di lei, io ho voglia di lei, e delle sue attenzioni …eccitate e febbrili sul mio corpo in estasi.
Per questo motivo l’ho invitata trascorrere il week and a Neverland, con il solo intento di rivivere quell’emozione per me unica, nuova e alla quale penso in modo ossessivo alimentandola con immagini, foto e notizie su di lei.
Sono le 12.00 quando sento la portiera della sua auto sbattere. Ho il cuore in tumulto quando mi accingo ad andarle incontro.
Cerco di essere tranquillo allegro e invece mi sembro goffo ed impacciato davanti lei.
Si avvicina e con voce dolce mi ringrazia dell’invito e mi appoggia le labbra appena accanto alla mia bocca., sull’angolo. Deglutisco rispondendo uno strascicato “grazie a te di essere venuta!”
Lei che è ancora incollata a me mi sussurra “non ancora, ma quando vuoi io sono pronta!”
Mi ha eccitato solo la sua voce , con un’allusione e Il mio cervello è partito per la tangente, e il mio corpo è già in fibrillazione,
La prendo per mano e senza parlare la trascino nella dependance poco lontano dalla casa padronale, camminando veloci lungo il sentiero di ghiaia, e già immaginando il suo corpo nudo sotto di me.
Varchiamo lo soglia ed è un attimo, non serve parlare, dire, convincere. No è tutto chiaro, regole non scritte non pronunciate ma che entrambi conosciamo e applichiamo con assoluta attenzione.
I vestiti volano sparpagliandosi sul pavimento, silenzio tombale e sacro interrotto solo da gemiti, respiri, baci rumorosi o soffocati, sfregamenti , frusci di lenzuola, tutto è veloce ma appagante, tanto da voler ricominciare appena possibile.
Cosi per due giorni, a soddisfarci in modi sempre diversi, stuzzicandoci con reciproche e inconfessabili fantasie.
Mi sto rivestendo dopo la doccia mentre lei mette le ultime cose in valigia, pronta a partire, quando sedendosi sul letto mi chiede “allora cosa pensi del sesso senza complicazioni?”
Sorrido imbarazzato,” ho ancora cosi tanta difficoltà a parlarne, una cosa è farlo…” rispondo chiudendo i pantaloni.
“Ti sto solo chiedendo se ti sembra cosi terribile?”
“No…..questo no….mi piace e anche parecchio….” E abbassa la testa facendo finta di avere difficoltà con la cintura..
Mi alzo e andando davanti a lui con il dito gli sollevo il mento “e allora dove è il problema?”
“Quando ci stancheremo?” mi chiede con un filo di voce
“Non lo faremo più, ci sentiremo ogni tanto…e basta! Te l’ho già detto ci saremo divertiti e stop!” dico tranquilla
“E’ un po’ triste però….” Aggiunge mettendo le sue mani sui miei fianchi..
“Forse…” lo bacio sulla bocca, afferro la mia valigia me torno sul set…
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