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Il protagonista di questa assurda storia è un Escherichia coli (E. coli), batterio noto alle cronache per gastroenteriti e dolorosi mal di pancia, qui usato come un pendrive grazie alla facilità di manipolazione del suo genoma. I batteri vengono già utilizzati per una miriade di motivi, in questo caso dei ricercatori di Harvard ne hanno sfruttato uno vivo per inserire bits di DNA codificato con foto e una GIF di un cavallo al galoppo. Il tutto grazie al collaudato sistema Crispr.

Una volta inseriti i bits hanno effettuato il processo inverso, decodificato il genoma del batterio e ricostruito la medesima GIF con il 90% di accuratezza. Lo studio è alquanto particolare e pone diversi quesiti, ma è una prova diretta del metodo Crispr, capace di trasformare cellule vive in storage di dati, come confermato dal genetista di Harvard Jeff Nivala:

Il nostro vero obiettivo è far in modo che le cellule immagazzinino informazioni su loro stesse all'interno del genoma, così che potremo in futuro guardarci dentro.


A rendere possibile una simile tecnica è la rivoluzionaria molecola Crispr-Cas9 che combina speciali proteine e molecole di RNA per tagliare e modificare il DNA, fu scoperta in alcuni batteri che utilizzano questo sistema per difendersi dai virus e ''tagliarli fuori" quando necessario. Cas9 si occupa quindi dei tagli, ma il resto del lavoro lo svolgono le molecole Cas1 e Cas2, capaci di impartire l'ordine su dove devono avvenire i tagli.

Durante un'invasione virale le proteine escono per recuperare pezzi di DNA del soggetto che sta attaccando la cellula, la cosa conveniente è che Cas1 e Cas2 non inseriscono il DNA virale in maniera random, ma lo fanno in ordine di arrivo. Ecco quindi una mappa che trasforma il genoma in un sistema di registrazione temporale.

Sono ovviamente interessate a questi processi le multinazionali che lavorano nel campo dello storage, pensiamo ad esempio a Microsoft che lo scorso anno è riuscita ad immagazzinare 200MB di informazioni all'interno di un DNA. Pensate ai benefici con un sistema così denso ed efficiente; ci sono aziende come la Twist Biosciences che già offrono storage su DNA, anche se con volumi sono estremamente ridotti. Il futuro dei dati è già dentro noi stessi, dovremo solo capire come sfruttarlo al meglio.



hardware.hdblog.it/2017/07/18/Scienziati-GIF-batterio-vivo/
[Modificato da angelico 18/07/2017 11:48]
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