Re: blacksugar
bluscuro77, 05/04/2008 21.25:
Daiiiii! spara una poesia tua, sono curiosooooooooooooooooooooo!
grassie per l'interesse
non so proprio quale postare..vediamo,questa è una delle più recenti (ma soprattutto una delle più lunghe [SM=x47956] ).Non sempre,ma spesso scrivo quando sono triste,per cui il carattere amplificatore della poesia ingigantisce anche il sentimento più piccolo(lo dico perchè nessuno pensi che sia depressa o quant'altro,dato che è quello che può emergere da una prima lettura..).Questa in particolare è di un'angoscia indescrivibile
buona lettura!
LACRIME NERE
Calmo,timido e posato,
fra le tende birichine,
si addentra,vellutato,
un raggio di luce fine,
un barlume spensierato
che tenta di illuminare
quello spazio sconsolato
in cui solgo io sognare,
che tavolta,tuttavia,
sa diventare prigione
di rammarico e agonia
per la mia calma ragione
la cui anima confusa
tende a batter spesso il capo
in quell'atmosfera fusa
di silenzio consumato,
in quella stanza di ghiaccio
che mi sta là a congelare
e che il sole,col suo abbraccio,
tenta invano di scaldare
con la sua luce tranquilla
che fa ingresso pian pianino
e lentamente scintilla
sul mio soffice cuscino
imbrattato in superficie
da imperfette tracce scure,
residui di un'infelice
dì di tristi marcature
che neanche tra le correnti
fluide di lacrime amare
due o tre volti ridenti
son riusciti ad attenuare,
poichè presto dissoluti
in stille di tinta scura,
dai suoni a chiunque muti
e dall'aria insicura,
che scendon teneramente
e rapide lungo il mio viso
cancellando tristemente
ogni traccia di un sorriso;
scivolando dal mio volto
muoiono sulle lenzuola
o tentano,non per molto,
di star soffocate in gola,
poi indifese ed innocenti
cercano nel mio guanciale
dei rifugi inconsistenti
tra il cotone illeale;
e si aggrappano ansimanti
ai miei occhi senza aiuto
e a quelle ciglia grondanti
che a nessuno ho mai sbattuto,
poi riscendon lievemente
su un volto che non rischiara,
sciogliendo passivamente
il malinconico mascara
che mantiene incrostati
tra di loro senza cuore
i miei occhi torturati
da un maledetto dolore,
ostinato a divorare
quell'amore ingenuo e immenso
e,insaziabile,a squartare
quell'ucciso sguardo intenso,
che pur nella sofferenza
mai non smette di emanare
quel bagliore di innocenza
che anche in quel bagno letale
brilla di luce ansimante
e supplichevole speranza
che quel lago rosso sangue
priva di ogni rilevanza.
Ed intanto cadon lenti
nelle notti più sincere
quegli infestati torrenti
mesti di lacrime nere,
che,sebbene in quel visino
macellato d'afflizione
il tempo,calmo e meschino,
sa asciugare con cauzione,
nè l'antidoto più puro,
nè il più ricco di candore
sa cacciarne l'imperìturo,
nevralgico sapore
che laggiù,in quel mio palato
brucia peggio di un veleno
che io inghiotto in quello stato
buio e privo di sereno,
così poggio sconsolata
il mio capo sul cuscino
mentre resto traforata
da quel liquido assassino,
e impassibile e suopina
giaccio senza più reagire
mentre la carneficina
non si lascia mai supplire
e riposo,accorata
sotto quel martirio nero
che mi lascia imprigionata
nell'incubo veritiero
da cui prego ardentemente
di svegliarmi presto anch'io,
quindi,se ora puoi sentirmi,
liberami adesso,Dio.
finalmente ce l'ho fatta!!ditemi cosa ne pensate!un saluto,
Shirin