Rodney Melville, Giudice della Corte Superiore della Contea Santa Barbara, ha deciso: tutte le prove messe agli atti nel processo contro l’imputato Michael Jackson continueranno a essere sottoposte a un regime di totale segretezza. Nonostante l’eccezione sollevata dalle controparti e nonostante la petizione presentata da un team legale che rappresenta i media, la natura e i dettagli dei 28 atti illeciti che perfezionano le 10 fattispecie di delitti contestati al Re del Pop nonché tutte le prove raccolte dall’accusa non dovranno trapelare al di fuori del Tribunale di Santa Maria. Dopo aver riesaminato la situazione il severo Melville ha motivato la sua decisione adducendo la straordinarietà di questo processo e l’alto interesse dei canali d’informazione a speculare sul contenuto dei fascicoli, una condotta che nuocerebbe alle parti, ai teste e ai membri della Giuria. “E’ impossibile credere che si potesse diffondere qualcosa delle trascrizioni o dei capi d’accusa senza compromettere il diritto di Michael Jackson a un giusto processo”. E la decisione è ormai inappellabile.