Voglio vivere un sogno... (in corso). Rating: verde

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Chiar@95
00giovedì 30 giugno 2011 10:41
Ciao ragazze, sono qui, oggi per farvi leggere la mia terza ff.
Lo so è la terza e non so come posso scriverne 3 contemporaneamente.....
Ma ce la farò.....
Allora, via con il primo, buona lettura.

Voglio vivere un sogno.

CAPITOLO 1:

NOTTE ALL' APERTO.

- Chiara -

Non so come iniziare a raccontare la mia storia, è molto complicata e si dirama molto, però sono qui, e adesso cercherò di riassumere dall'inizio quello che mi è capitato.....

21/12/1987, Ore 22,30.

Sono qui in questa sala, vuota, solo io e il caminetto acceso che ricopre di calore solo il mio corpo ma non la mia anima.
Sono qui, ora che cerco di dare delle risposte alle mie domande ma la mia mente sembra non volerle trovare e sta a pensare a cosa sta fecendo ora lui, il mio ragazzo, dov'è, con chi è, ecc.
Non voglio pensare che abbia un'altra ma purtroppo è evidente, torna a casa tardi, non mi risponde al telefono....
Tutti segni che a una donna fanno capire che la storia è arrivata al capolinea......
Putroppo, l'amore, era finito, almeno, il suo... Il mio invece era ancora molto acceso, ed era per quello che ora lo stavo aspettando, per chiedergli spiegazioni, e capire che cosa lo aveva spinto a fare quello che stava facendo....
Ero seduta sul divano del salotto, e il solo pensare che avevamo scelto insieme l'arredamento mi faceva male, ma cercai di non soffermarmi su quello e di aspettare paziente.....
Ad un certo punto, sentii la chiave infilarsi nella toppa, mi alzai di scatto e mi diressi all'ingresso dove lo vidi....
Era vestito come al solito, la solita giacca di pelle, la solita camicia, e i soliti jeans che spuntavano dalla tuta da lavoro legata in vita.
Lavorava in una fabbrica ed era un'addetto alle macchine,quindi una specie di meccanico....
Ma non è questo il momento delle spiegazioni di mestiere....
Incrociai le braccia sul petto mentre lui mi guardava con aria stanca e malinconica.....
- Allora?, nulla da dire Mathias? - Dissi con tono molto offeso e arrabbiato allo stesso tempo.
- Ma che c'hai?, sono giorni che sei così, ma che ti prende amore? - Cercò di abbracciarmi e di baciarmi ma io lo respinsi.
Come poteva ancora chiamarmi amore?....
- Senti,non mi toccare, sono giorni che torni a casa tardi come mai?, ti avevo chiesto di venire a casa presto che dovevo andare a lavorare,e volevo che tu uscissi come al solito, come mai questo ritardo?, eh? -.
Rimase allibito davanti alle mie parole cariche di rabbia, e odio, non capiva che cosa mi stesse accadendo...
- Senti, io ero a lavorare, come puoi pensare che... pensi che io abbia un'altra? -.
Rimasi per qualche secondo davanti a lui, muta, mentre lo guardavo con sguardi a dir poco tristi....
- Si, e non mentire perchè so che è così, la mia amica mi ha dato queste - Gli porsi delle fotografie,le fotografie che ritraggono lui e un'altra che non conosco, mentre si baciano....
Riamse immobile anche lui davanti a quelle prove, prove che confermavano che lui era stato con una donna che non ero io.
Alzai lo sguardo verso i suoi occhi e piano piano anche lui li alzò verso di me, la mia rabbia stava per scoppiare e quando lui cercò di avvicinarsi per spiegare,scoppiai veramente......
Sentivo che non volevo pronunciare quelle parole, quelle parole che ti allontanano da quella persona ma volevo anche essere libera, libera di fidarmi del mio ragazzo, del mio uomo.....
- è finita - Ora scoppiai in lacrime e corsi al piano di sopra per raggiungere la camera da letto, lui mi lasciò stare, mi lasciò andare via, correre come avevo sempre desiderato di fare, volare via come una farfalla, in un prato pieno di fiori........ Come se ognuno di quei fiori contenesse l'amore, un' amore che non ti fa soffrire ma che ti regala tante belle emozioni...

Ore 23.

Era passata mezzora da quella litigata ed ero ancora a piangere in camera.... " Come ha potuto?, come ha potuto fare una cosa simile?, eh?, io lo amo e cosa fa?, mi tradisce con una che nemmeno conosco e conosce,non so come spiegare il suo comportamento..... "
Forse non riuscivo a spiegarlo perchè non c' è spiegazione, non c' è spiegazione per un comportamento così, così da maschio, da donnaiolo....
Eh no,l'unica risposta possibilie era questa,l'unica risposta che ora vagava nella mia mente era no, non c'è spiegazione.....
Ributtai la testa sul cuscino quando sentii bussare alla porta della camera,e piano piano la vidi aprirsi, lui fece capolino dalla porta.....
- Allora?,decidi di scendere e fare la pace con me? - Chiese ma io rimasi immobile sulla mia posizione, non dissi nulla e non feci nulla, lo vidi avvicinarsi....
- NO!, ti ho detto che è finita vattene e lasciami sola,sei solo un codardo un buono a nulla,c' è solo una cosa che sei buono a fare, ferire le persone - Gli sputai in faccia tutto l' odio che avevo dentro......
- Ah si, allora vattene,vattene da qui, sotto prova contraria questa è casa mia, no?, allora dato che non mi vuoi più vattene - La sua rabbia e tristezza era arrivata al culmine, le valige mie erano già pronte,erano già cariche della mia roba così mi prese per un braccio e con violenza mi buttò fuori dalla porta,mi tirò un ceffone in faccia e poi mi lasciò lì,in mezzo alla strada da sola con la mia roba.....
Decisi di prendere il trolley, e piano piano mi incamminai, il sangue mi usciva dal naso ma senza considerazione continuai a camminare, e a camminare, perchè era l' unica cosa che mi rimaneva da fare...

Era più di mezzora che camminavo e ormai ero stanca e troppo debole per continuare,avvistai una panchina e piano piano mi ci avvicinai,appoggia a terra il trolley e mi sedetti.....
Le lacrime iniziarono a scendermi lungo tutte le guance e sapevo che sarebbero continuate per un bel pò....
Ad un certo punto però notai una figura in lontananza che mi si avvicinava, aveva un cappuccio,ma niente di più era vestito con abiti felpati e con calze di lana e mocassini.....
Si avvicinò a me e quando fu vicino alla panchina si sedette accanto a me.
Non avevo dato molto peso a lui a quel uomo che si era seduto vicino a me e poi, in quel momento, non avevo neanche la testa per capire chi fosse.....
Alzai lo sguardo che prima era rivolto a terra e ora lo volgo al cielo, al buio cielo che ricopriva l'intera Los Angeles.....
Lo sconosciuto mi guardò e continuava a guardarmi mentre osservavo le stelle che erano lì che illuminavano anche loro con la loro poca luce tutta la città.
Senza rendermi conto dello sconosciuto mi misi il Walkman nelle orecchie e misi una delle tracce che sulla mia playlist non poteva mancare.... Bad di Michael Jackson.....
Era uscito da poco l'album e sapevo che avrebbe subito fatto il giro del mondo quella notizia.
Infatti appena lessi la locandina la mattina alle 6,30 mi infilai insieme a Mathias nel negozio e acquistai il disco,era la prima copia e non l'avrei di certo persa....
Ecco di nuovo la mia mente era ferma su di lui,lui che ormai era parte del mio passato, e non un passato recente, era gia più di un mese che il nostro amore e storia era arrivata al capolinea...
Le lacrime ripresero a segnare le mie guance e lo sconosciuto se ne accorse....
- Signorina tutto a posto? - Chiese e io mi voltai per guardarlo negli occhi e per rassicurarlo perchè a quanto mi era apparso di sentire era molto preoccupato....
Appena mi voltai vide che avevo il viso sporgo di sangue,si preoccupò, come faceva sempre...
Non mi ero accorta chi era, le lacrime mi ingombravano gli occhi e la tristezza il mio cuore e la mia mente, erano fissi sul passato, su di lui,ma perchè tutto ritorna a lui?...
C'è solo una spiegazione... Lo amo ancora...
- Ma lei sanguina - Si mise le mani in tasca e prese un pacchetto di fazzolettini di carta,me lo porse...
- Tenga,e metta la testa giù, in modo tale che il flusso diminuisca... -
Io cercai di afferrare il pacchetto e feci per ringraziarlo...
- Gra... - Il mio cuore ora però lo aveva riconosciuto, era lui, ora finalmente Mathias non era più in primo piano, le mie lacrime si calmarono e lo vidi bene era lui il mio dolce e caro mito...
- Signorina sta bene? - Chiese e io continuai a fissarlo...
- Signor Jackson, io sono desolata mi scusi, non la avevo riconosciuta, colpa delle lacrime, grazie per quello che ha fatto per me, io non so come.....- mi mise un dito sulle labbra...
- Tranquilla,chiamami Michael,e tu? - "Mi ha chiesto come mi chiamo,oddio non ci posso credere....”
- Chiara,ma sicuro che non ti do fastidio se resto? Insomma… - E mi interruppe di nuovo ma questa volta con un sorriso, sapeva che quello che stavo dicendo lo dicevo solo perchè era famoso...
- No, e comunque dovrebbe essere l'incontrario, c'eri prima tu e sicura che io non ti do fastidio? - .
- No!, anzi ho bisogno di compagnia, anche se mi fa un pò effetto vederti qua, sei il mio idolo, e so che sei una persona stupenda, sei una delle meraviglie del mondo, e non voglio annoiarti con la mia storia quindi… perchè non parliamo di una argomento un pò più allegro? - Sapeva che cosa mi serviva, sfogarmi, liberarmi di tutto quel dolore che condividevo da sola, che tenevo nel mio cuore...
Ma io nel mentre che pensava a quello, avevo abbassato lo sguardo, lo avevo rivolto a terra, e piano piano sentì anche dei singhiozzi provenire dalle mie labbra...
- Ehi, Chiara, non piangere, dimmi quello che ti è accaduto, perchè so che non piangi per niente e mi farebbe piacere aiutarti, io adoro aiutare le persone - Disse e io mi sentii per un attimo, in un altro mondo, in paradiso, in quella terra dominata dalle farfalle e dall' amore...
"Io, beh, la mia storia è complicata, il mio ragazzo, fidanzato è andato con una donna che io non conosco e non mi ha detto nulla, e non è una mia fantasia perchè ci sono delle foto a testimoniarlo, e in questo momento,mi sento sola - Mi bloccai, Michael ascoltava attento, non si perdeva nemmeno un particolare, e a capire a come esprimevo quelle parole, capì che io, quel ragazzo di vent' anni, meccanico, lo amavo...
Le lacrime ripresero il percorso sul mio viso, non cessavano si affacciavano alla porta dei miei occhi, e come se avessero trovato il vuoto cadevano, formavano una piccola cascata, una cascata che veniva dritta dal mio cuore...
- Oh Michael, io mi sento sola - Dissi e mi fiondai tra le sue braccia, senza volerlo, d'istinto, come se lo avessi conosciuto da sempre...

- Michael -

Mi accolse così, dolcemente, tranquillamente, rimanemmo così, mi massaggiava la schiena, e io piangevo, singhiozzavo, e lui era felice, perchè, in quel modo, avrei sfogato tutta la rabbia e il dolore che in quel mese di sofferenze si era annidata nel mio cuore....
Non mi accorsi di essere abbracciata a Michael Jackson, almeno, non subito, avevo solo bisogno che qualcuno mi confortasse, mi aiutasse, anche se sapevo che dopo quella stupenda volta in cui lo avevo incontrato le nostre strade si sarebbero divise, ognuno per la sua strada, come due amiche che si incontrano per caso dopo tanto, che si vedono una volta e che poi ritornano alla vita di sempre.
Ma quella volta per me, non sarebbe stato così, sia che lo avessi rincontrato o che non lo avessi mai più sentito, io sarei comunque rimasta sola...
Ad un certo punto, mi ritornò la ragione, aprii gli occhi per un secondo e mi accorsi di essere abbracciata a lui,sentii che mi baciò sulla testa e mi accarezzò i capelli,io ritornai la mio posto spaventata, come se avessi fatto una cosa che fosse sbagliata.
Ero forse imbarazzata? Impaurita?, Non lo so,so solo che ero abbracciata al mio idolo....
- Scusa, non so cosa mi sia preso, mi dispiace, io vado - Dissi e tentai di alzarmi,ma lui mi afferrò la mano... Un brivido mi percorse la schiena e mi risedetti con gli occhi grandi, e spaventati...
- No aspetta!, ti prego, non andare - Disse, sentii il suo sguardo che cercava il mio che scappava... Lo sentivo pesante mentre cercava un contatto con il mio... - Io so perchè, volevi andare, ma ti prego, ti devo dire una cosa... Io mi sono accorto che tu, potresti essere un' ottima amica, vuoi esserlo? - Parola dopo parola mi accorsi che cosa mi stava chiedendo, rimasi colpita perchè non pensavo minimamente una cosa simile...
" E ora che faccio? Non lo so, ma sembra così triste. Ma cosa succederà se accetto?, Non lo so, ma uno come lui mi sembra sincero, e vedo che anche lui ha bisogno di conforto... ".
- Oh Michael, certo, ma tu sei sicuro? cioè, pensi che possiamo farci da spalla a vicenda?, perchè io per te lo farei sempre, ti consolerei, perchè ti voglio bene in fondo, ti conosco, ovviamente, non di persona da molto tempo e ti aiuterei più di qualsiasi persona al mondo ... - Rimase colpito dalle mie parole, e piano piano ci ristringiamo in un abbraccio,caldo,d' amicizia e si accorse di una cosa... che ero fredda, che tremavo...
- Ehi ma tu hai freddo, non hai abiti pesanti - Vidi che si alzò si slegò la felpa che aveva legata in vita, si risedette, e me la mise sulle spalle...
- Tieni ecco, così stai al caldo, non vorrei che prendessi un raffreddore - Disse, alzai lo sguardo, mi fissai sui suoi occhi, gli sorrisi...
- Grazie - Dissi timidamente,era strano per me ma cercavo di essere il più serena possibile...
- Ah, ti volevo chiedere, se non sono troppo indiscreto, tu hai un posto dove andare? - Chiese e io continuai a guardarlo, con sguardo dolce, e sincero...
- No - Dissi e continuai a guardarlo, lui si avvicinò a me, piano piano mi prese la mano e mi fece alzare....

- Chiara -

Non sapevo minimamente le sue intenzioni,non capivo che cosa avesse progettato nella sua mente e nei suoi pensieri,ma sapevo che aveva pensato a qualcosa di buono, e non come i soliti uomini che pensano solo a se stessi ...
Mi lasciai trasportare dalla sua forza, ma soprattutto dalla forza del suo cuore...
Ad un certo punto si fermò, vicino a noi c' era una macchina, si voltò verso di me, mi sorrise, con il suo sorriso inimitabile, smagliante, pieno di amore....
- D' ora in avanti non ti dovrai più preoccupare di nulla, ti ospiterò a casa mia per un pò di tempo - Disse, detto quello, non mi lasciò il tempo di ribattere,mi prese in braccio e piano piano, con grazia, mi fece accomodare sui seggiolini della sua macchina.....
Rimasi spiazzata dal suo gesto, così amorevole, pieno di affetto, ma allo stesso, carico di domande, domande che non servono a nulla perchè sicuramente Michael non mi amava, provava solo tenerezza, ma esse, quelle piccole frasi con un punto interrogativo finale, esistevano e non potevo farci nulla...
Rimasi lì,ferma,nella posizione in cui mi aveva appoggiata sui quei seggiolini, azzurro cielo di quella,grande lunga e lussuosa, macchina, ma io non mi sarei mai vantata di essere salita sulla macchina di Michael Jackson, non lo avrei mai fatto, la nostra amicizia, non sarebbe mai finita su tutti i giornali, sarebbe stato un legame privato, nostro, unico e irripetibile....
E con quella idea in testa mi lasciai cullare dal dondolio della macchina senza muovermi....

- Michael -

Sentiva che in quella macchina c' era solo un’aria, forte, che stringeva tutto in un freddo abbraccio di Dicembre....
Voleva spiccicare qualche parola, fare crollare quei muri che secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, si alzavano sempre di più....
- Ehi, ti vedo pensierosa c' è qualcosa che non và?, vuoi un pò di musica? - Chiese dolcemente, con aria da bambino, un bambino che è sempre stato privato di tutto ma non del successo....
- No tranquillo, tutto a posto, solo che sono un pò imbarazzata, e spiazzata, sai non vorrei recarti disturbo, a te, ma anche alla tua famiglia - Dissi con voce lieve spezzata dal freddo....
Michael rimase un attimo pensieroso, sapeva che i miei pensieri erano sbagliati, ma non sapeva cosa dire... " Ma cosa va a pensare, è dolcissima, sarà per questo che ho questo brivido ogni volta che mi guarda o che mi parla? " Non sapeva dare risposta a quella gioia e a quel brivido che il suo cuore teneva dentro ogni volta che parlavo, che lo guardavo o che mi muovevo, e io allo stesso tempo ero un turbinio di emozioni...
- Ma no, ehi guardami - MI tirò su il viso con la sua mano e fissandomi negli occhi... - Non pensare che darai fastidio, il mio autista ha già contattato Encino e la mia famiglia, e sono sicuro che saranno tutti felici, ma una in particolare, Janet, sai chi è no? -.
- Beh si, è la tua sorella minore, giusto? - Lui annuì semplicemente gli piaceva il mio modo di parlare, semplice e diretto, normale, di persona di certo non colta e saggia, ma solo di una ragazza in difficoltà...
Mi guardò un attimo, si perdette in quei miei occhi marroni,profondi,più chiari dei suoi ma pur sempre profondi....
- Si, esatto, e vedrai, che lei sarà la persona più felice, la conosco molto bene - Disse e piano piano mi strinse a se, vedeva che avevo freddo, che ero fredda, dentro e fuori, la mia anima si era gelata e non si sarebbe scongelata facilmente...
Solo una persona era in grado di farlo e quella era Michael......

To be continued....

Lo so, non è una storia eccellente come le vostre storie, ma ho inserito una storia un pò diversa dalle altre, alti e bassi, amori improvvisi....
Poi lo capirete....
Spero che vi sia piaciuto, con affetto Chiar@95...
(StreetWalker )
00giovedì 30 giugno 2011 12:50
Non essere abbattuta perchè è bella. Bellissimo Capitolo Mathias è la prova che quasi tutti non ammettono quando tradiscono le prorpie mogli o fidanzate per fortuna che hai incontrato Michael che con la sua dolcezza ti ha chiesto di andare via per non pensare a Mathias. Aspetterò con immensa gioia il prossimo
Chiar@95
00giovedì 30 giugno 2011 13:37
Sono contenta che ti piace...
Stasera o domani posterò il secondo...
Sai le mie prime due sono state ormai dimenticate per la mia assenza e allora... ho deciso di scrivere questa storia...
Grazie ancora.
Chiar@95.
maria0881
00giovedì 30 giugno 2011 15:20
Ciao :)
Bellissima storia,continua presto mi raccomando [SM=g27823]
Ti seguirò sempre proprio come tu fai con me e poi la tua storia è grandiosa! [SM=g27811] Sono solo al primo capitolo e già sono dipendente dalla tua FF! [SM=g27821]
Ti voglio bene [SM=g27828]
Mary
Chiar@95
00giovedì 30 giugno 2011 20:35
Ciao Mary,sono contanta che ti piaccia così tanto già dal primo capitolo... [SM=g27822]
Sul forum ci sono già anche altre 2 ff in scrittura,solo che dato la mia lunga assenza dal forum nessuno l'ha più letta.. [SM=x47964]
Allora.. intanto che qualcuno riprenda a leggere le altre mie due... posto questa... Che porterò avanti fino alla fine...
Domani o stasera posto il prossimo capitolo..
Grazie del commento...
Un bacio... [SM=g27838]
Chiar@95.
Chiar@95
00venerdì 1 luglio 2011 11:07
Come promesso ecco il nuovo...
Vi ringrzio con tutto il cuore..
Spero vi piaccia.. Buona lettura...

CAPITOLO 2:

L' INCONTRO DI FAMIGLIA.

- Chiara -

Quel viaggio, mi stava tormentando, domande a cui non riuscivo a dare risposta, pensieri verso quel uomo che mi aveva sbattuta fuori di casa...
Ma in quel momento, in quel abbraccio i pensieri volarono, via, liberi, come farfalle liberate...
Michael mi stringeva a se, mi accarezzava la schiena, il cuore mi batteva sempre più forte, mi sentii calda, piena, coccolata... " Ma cosa mi sta accadendo? eh?, cosa?, no, non posso, non posso sentire queste sensazioni... ".
Sentivo anche io un brividdo percorrermi la schiena, poi il cuore scalpitarmi nel petto, una gioia immensa dentro di esso, ma che cosa stava a significare?,
Michael vedeva che mi stavo riscaldando, e così smise di massaggiarmi la schiena, mi allontanai da lui e iniziai a guardarlo, anche se, sapevo che non dovevo...
Non riuscivo a capire il motivo di quelle sensazioni, poi sentii una voce, - Ehi -
Prima guardai Michael, poi il cielo e capii che era una voce che proveniva dal mio cuore, che potevo sentire solo io, io che vivevo quelle emozioni... - Ehi, devi svegliare l' amore che è nel tuo cuore - Si cessò lì, quelle poche parole.
Come un sogno, un sogno che era realtà, mi toccai un attimo e capii che era la pura e semplice verità, non stavo sognando, stavo solo vivendo quella nuova avventura...

- Michael -

Mi guardava e sorrideva, sapeva che sarebbe successo qualcosa, mi voleva già bene, mi considerava già un' amica speciale, una amica che non lo avrebbe mai lasciato e con quel pensiero continuò a fissarmi, a guardarmi, a immaginarmi....
Piano piano vide che alzai lo sguardo verso i suoi occhi, e vide che stavo levandomi il giubotto, la mia mano che si tende, che glielo porge...
- Grazie, ora sto bene - Dissi e lui lo prese e lo mise nel seggiolino accanto a lui,la macchina stava iniziando ad ondeggiare, capii che stavamo arrivando in una strada sterrata, mi affacciai al finestrino e vidi una casa, dei prati, scuri, coperti dal buio che era calato su tutta Los Angeles, ma soprattutto sul mio cuore...
Michael continuava a guardarmi, poi distolse lo sguardo da me e si mise a guardare fuori, spostò con la mano destra la tendina ed ecco che la sua enorme villa gli ritornava davanti, una villa che era il ricordo di momenti belli ma anche di momenti che vorrebbe dimenticare... Le litigate con suo padre, le discussioni e gli urli per avere lasciato la prima etichetta, ma Michael ad un certo punto fu rapito da un pensiero a come sarebbe stata la sua villa, la sua nuova casa che dopo qualche giorno doveva arrivare alle sue mani...
Ma adesso basta con i pensieri si doveva occupare di me, tirò un sospiro e poi scese dalla macchina, intanto io ero già scesa Michael mi raggiunse, mi prese per mano e piano piano iniziammo a camminare...
- Michael la valigia la porto dentro io - Disse il Bodyguard, lui annuii e riprendemmo a camminare per quella che era la sua casa...
Passo dopo passo eravamo già di fronte alla porta d'ingresso, il cuore mi battevo forte, Michael bussò e piano piano il portone in legno scuro si aprì, e lei era lì, Janet...
- Ciao, Fratellone allora sei tornato con una bella ragazza - Mi guardò e piano piano si avvicinò a me, mi abbracciò... - Io sono Janet, sono sicura che starai bene con noi, vieni e non avere paura, ti presento la mia famiglia -
Le parole mie entravano nelle orecchie a rallentatore, il cuore continuava a battere all' impazzata, le mani mi tramavano, le gambe lo stesso, essere in quella casa come ospite, nel modo in cui mi hanno preso, lì, su quella panchina era contro a come ero, mi piaceva cavarmela da sola, e ora mi sentivo come se tradissi me stessa...
- Io sono Chiara, e mi scuso per il disturbo che sto recando a tutti voi - Detto quello dalla cucina spuntò Katherine, spuntò con un espressione amorevole in viso, si vedeva che era una persona gentile.
Era ben curata, aveva i capelli tirati indietro, e un vestito normale, classico, la vedevo avvicinarsi a me e io feci un passo indietro...
- Ben venuta cara, non avere paura, io sono la mamma di Michael sono Katherine, piacere - Disse e io piano piano mi avvicinai, lei con grazia mi prese le mani e dolcemente mi avvicinò a se e mi baciò con un bacio da mamma sulla guancia...

- Chiara -

Mi sentivo tremendamente in imbarazzo sentivo che stavo diventando anche tutta rossa, ma ero sicura che, anche se un po’ lentamente, mi sarei abituata, almeno speravo...
Mi girai verso Michael che mi face l' occhiolino, io gli sorrisi, si avvicinò a me e a sua sorella....
- Bene Janet, mamma, è meglio che le facciamo vedere la camera, sarà molto stanca e vorrei che riposasse un pò, giusto? - Michael guardò sua sorella che annuì e poi sua mamma, che, con il suo solito sorriso....
- Ben detto figliolo, la camera è quella accanto alla tua e a quella di Janet, è già preparata, buonanotte ragazzi, e riposa bene Chiara, è stato un piacere incontrarti - Mi ridiede un bacio e poi da Michael e Janet fui accompagnata su per le scale, gradino dopo gradino sentivo la paura e l' ansia salirmi, sentivo che ero di troppo che quella non era casa mia, e mi chiedevo che cosa ci stessi facendo lì, ed ecco che la scenata di qualche ora prima mi veniva in mente, le sue parole, così brutali e selvagge che mi venivano marcate addosso...
In men che non si dica ecco che mi ritrovavo davanti ad una porta color nocciola, vedo Michael che la apre e davanti a me si pone una bellissima stanza profumata e ordinata, le lenzuola color rosa al letto, il comodino con un telefono, e addirittura un armadio a muro color panna, colore delle pareti....
Rimango colpita da quello spettacolo, la mia camera era più disordinata e molto più piccola, poi Janet si allontana da me e da Michael avviandosi verso una porticina azzurro acqua ed ecco che lì, davanti a noi si apre la porta del bagno...
Rimango colpita, una camera con bagno, mi sembrava di essere in un sogno.... Ma non lo ero....
- Questa è la tua stanza, spero ti piaccia - Disse Janet.
- Ovvio che mi piace, ma per me è troppo, dormire anche su un divano va più che bene... - Ecco che Michael mi interrompe...
- Ma che stai dicendo, secondo te, ti facciamo dormire su un divano, non ci pensare neanche, ora vai ti cambi e poi vai a letto, domani mattina poi ti vengo a prendere quando sei sveglia, per qualunque cosa, io e lei siamo qua accanto, io a destra e lei a sinistra okay? - Io rimasi colpita dalle sue parole...
Mi augurarono una buonanotte e poi scomparvero dietro la porta di quella bellissima stanza, mi sembrava di essere in paradiso.
Con passo lento mi avviai verso il bagno, presi il mio pigiama lo misi e poi presi il trolley lo aprii e aprii le ante dell' armadio, lo apro ed ecco che ci trovo un babydoll color rosa chiaro, mi piace e allungo la mano per sentirne il tessuto, è di senta, poi lo prendo e anche se non dovrei, trasportata dall' istinto lo vado a provare...
Mi rinchiudo in bagno mi levo il mio pigiama e lo infilo, è della mia misura, mi guardo un attimo allo specchio, poi, non contenta di quello che vedo mi levo quel bellissimo babydoll, e a mal volere mi rimetto il mio pigiama.
Mi riguardo un' ultimo momento allo specchio prima di spegnere la luce e uscire dal bagno, magicamente mi ritrovo in camera, vedo il letto, quel letto che non era il mio, il letto che non conoscevo, ma piano piano mi ci avvicinai, allungai la mano e abbassai le coperte, salii su quel enorme lettone e cullata dai pensieri che mi tormentavano, i miei occhi si chiusero, facendomi cadere in un dolce sonno...

ORE 8,30 - ( Encino ).

- Chiara -

La luce che filtrava dalla finestra, che trapassa le tende e che piano si posava sulla pelle del mio viso.
Ecco, anche da me il giorno era arrivato, e i raggi del sole si erano posati su di me facendomi svegliare, svegliare da un sonno che non era stato dei migliori, un sonno fatto da incubi e pensieri.
Quella notte mi era toccata la notte dei ricordi, dei rimpianti per le parole non dette o dette troppo tardi per farti capire.
Ecco, tutti gli errori che avevo fatto io erano rivenuti a galla senza un perchè e un senso logico...
Apro gli occhi lentamente, sbattendo le palpebre più e più volte, tocco accanto a me con la mano e ancora la testa sul cuscino, non sento nessuno, tocco ancora, il letto è fatto.
Piano piano apro gli occhi mi giro mi metto seduta e non sento nessuno accanto a me, guardo meglio e mi accorgo di non essere a casa mia, di essere sola, in quella stanza, una stanza forse troppo grande per tenere me e la mia anima...
Sento di nuovo le sue parole, chiudo gli occhi e rivivo la scena dello sfratto, quando lui mi butta fuori di casa, le sue mani sulla mia pelle, e poi il freddo della strada, la panchina.
Ecco in quel momento volevo che qualcuno facesse irruzione che rompesse quella catena di ricordi, duri e violenti...
I miei sogni vengono esauditi, sento la porta della mia stanza venire a contatto con un oggetto duro, la mano di qualcuno, sento bussare, mi alzo e vado ad aprire la porta, ma prima che ci fossi davanti la voce di Michael mi riscalda, la sento calda, ancora un pò addormentata....
- Chiara, sei sveglia? - Mi affretto per andare ad aprire e piano piano raggiungo la maniglia con la mano, faccio un respiro e la abbasso, tiro quel pezzo di legno verso di me e anche l' ultimo ostacolo per vederlo è superato...
Me lo ritrovo davanti a me, lui e solo lui, i capelli riccioli un pò arruffati, gli occhi ancora un pò assonnati ma l'unica cosa che è già sveglia è una, il suo sorriso, l' unico e irripetibile sorriso...
- Si ero sveglia, tu?, ti sei alzato adesso, immagino, si vede dalla tua faccia che sei ancora assonnato - Dico e accenno un sorriso...
- Si hai proprio ragione, ora però andiamo a fare colazione? - Annuii solamente rapita dal colore dei suoi occhi e dal calore del suo sorriso che mi riempiva l'anima...
Mi stringeva, mi rapiva e mi avvolgeva in un caldo abbraccio, ma sapevo che questa sensazione era legata a qualcos' altro...
Ci incamminammo lentamente e con calma verso le scale, scendemmo un gradino e poi sentii la sua mano sulla mia, ecco, un altro brivido mi percorreva la schiena, per poi entrarmi nel cuore.
Mi sentivo strana, calda, calda di una sensazione che non avevo mai provato, ma lui se ne accorse, rilasciò la mia mano...

- Michael -

Aveva capito che mi ero un pò spiazzata dal suo gesto che mi ero improvvisamente sentita strana, che ero stata colpita da un turbinio di emozioni e non voleva che io fraintendessi quel suo gesto d' amore...
E così lasciò la mia mano che piano piano ritornò a posarsi sui miei fianchi, piano, dolcemente, come una coperta che viene lasciata cadere e che si appoggia senza rumore al materasso...
Non ci accorgemmo di nulla, il tempo era volato e in men che non si dica eravamo già in fondo alle scale Michael mi vide un pò spaesata e mi fece cenno di seguirlo, nessuna parola, solo un gesto ed ora quella che aveva paura di non essere stata compresa ero io, forse l'unica non ancora capita e ascoltata da nessuno se non da lui Michael...
Ma in quel momento sentivo che anche lui mi stava trattando come amica e non più come una ragazza indifesa e questo mi lasciò molto impaurita...
Ci ritrovammo pochi minuti dopo in sala da pranzo, un enorme tavola era apparecchiata per 5, entrò prima Michael e appena entrai vidi li tutti Janet, Joe, Katherine, e lì mi bloccai, Joe mi guardava sorridendo, e io avevo paura ma fu Michael ad accorgersene per prima, e mi mise una mano dietro alla schiena facendomi mettere davanti a lui...
- Ecco, Joe, lei è la ragazza che ho trovato ieri sera e che abbiamo aiutato - Disse e io mi sentii morire dentro, le immagini di quella sera prima si ripresentarono alla mia mente come foto, ritagli di giornali che uno aveva ritagliato e incollato su un quadernino che veniva aperto ogni minuto... Un quedernino che però io volevo annegare per sempre, nella più lontana parte della mia mente...
- Io sono Chiara, piacere di fare la sua conoscenza - Dissi e Joe che intanto si era alzato venne vicino a me e ci stringemmo la mano, la mia paura piano piano stava ritornando nel più lontano dei sentimenti...
Ci accomodammo a tavola e iniziammo a gustarci quelle deliziose pietanze che aveva preparato la cuoca...

- Chiara -

Avevamo già finito e ognuno era ritornato nella propria camera, io ero nella mia, e pensavo, pensavo a quanto la mia vita fosse complicata piena di strada di bivi, di decisione da prendere, e sapevo che in futuro ce ne sarebbero state altre, sempre più difficili, complicate ma soprattutto tante scelte che io, in quel momento, non sentivo di poter affrontare,sopportare e tenere dentro...
Mi sentivo immatura, non più responsabile come prima, piena di fiducia, non riuscivo più a provare nulla, mi sentivo ad un tratto finita, rotta, come una bellissima bambola di porcellana che viene presa, accudita, poi ad un certo punto, tutto cambia, nulla è più come prima, questa bambola non viene più curata, si rovina, e poi un bel giorno cade a terra, si rompe in mille pezzettini.
E io, in quel momento, mi sentii proprio così, di fronte ad una scelta, rotta in mille pezzettini e mi chiedevo una cosa... " Ma se la mia vita sarà così per sempre?, sarò in grado di sopravvivere di nuovo a tutto questo? ".
Questo non lo sapevo ancora, ma una cosa era certa, tante scelte avrei dovuto affrontare, a volte condividendole a volte da fare da sola, prendere decisioni, e capire quando è il momento di dire stop, fermarsi e quando di rimettere play e ripartire.
Tutto questo mi spaventava ma avevo già capito una cosa, Mathias anche se lo avrei rincontrato, non avrebbe mai più fatto parte del mio amore, da neanche un giorno il mio nuovo obiettivo era Michael, l' unica persona forse, in grado di capire, cosa di cui avevo veramente bisogno...
Ero di fronte alla finestra della mia camera, e pensavo alla litigata, quella litigata che mi aveva messo così, per strada, e questo non mi andava giù, non mi piaceva l' idea di essere così senza una meta, al pomeriggio avevo il lavoro, e la macchina non la avevo presa, era là, davanti a casa mia, ma non mi andava di andarla a prendere, per un giorno mi sarei arrangiata con un taxi...
E mentre pensavo quello il mio cellulare suonò, fui risvegliata dal vortice dei pensieri e mi affrettai a rispondere...
Mi allontanai dalla finestra, raggiunsi la mia borsa e vidi il cellulare illuminarsi... Stella...
Le avevo promesso di chiamarla la sera , ma dopo quello che era accaduto, non mi andava di parlare, non la avevo chiamata, ma questa volta dovevo fare i conti con quello che mi era accaduto...
Ma prima di rispondere una domanda mi venne in mente " Per quanto tempo, riuscirò a stare in pace senza fare i conti con l' accaduto? "...
Risposi...
- Pronto? - Dissi e dall'altra parte una voce femminile, dolce e carina mi raggiungeva...
- Sono Stella, ti volevo dire, dovresti venire qua nello studio del direttore nel più breve tempo possibile, ci deve parlare, ma sento che sei giù, è successo qualcosa? - Chiese e ora cosa potevo fare?... " Devo mentire, è l' unica soluzione... "
- Tranquilla, poi ti spiego, si cercherò di venire, ma non prometto nulla, ti chiamo per dirti se ce la faccio - Sentii solo che annuì e per porre fine a quei ricordi riattaccai senza farle spiccicare parola...
Presi dal trolley un paio di jeans bianchi e una maglietta, color rosa chiaro scollata fino al seno, andai in bagno, mi sciacquai la faccia, mi lavai i denti, poi dalla mia trusse estrassi una matita per occhi color nero, la applicai leggera poi un pò di ombretto argentato, un pò di lucida labbra rosa chiaro e via!, Ero pronta...
Uscii dal bagno misi tutto quello che mi serviva nella borsa e raggiunsi la porta della camera, la aprii con il cuore che mi batteva a mille, avevo paura, non so precisamente di cosa o di che, comunque avevo paura...
Cercai di riprendere il mio cellulare e stando attenta a non cadere per le scale, raggiunsi il piano terra, dove mi scontrai con Michael...

- Michael -

- Oh scusa, sono molto agitata e sto cercando disperatamente un taxi per raggiungere Los Angeles - Michael mi guardò un' attimo, vide come ero vestita pesante ma pur sempre elegante...
- Ehi dove vai?, perchè ti serve un taxi? -.
- Devo andare a lavorare, scusa se te lo chiedo ma qualcuno potrebbe accompagnarmi, lo so che rompo, ma è importante - Dissi e Michael mi guardò con un sorriso, mi guardò mentre stavo diventando rossa, e piano piano, allungò la sua mano sulla mia...
- Certo, ti accompagno io, non c'era bisogno di chiederlo, era la cosa che avrei fatto, ma mi hai preceduto, vieni - Disse salutammo i fratta e furia tutti e poi salimmo sulla sua auto, un Mercedes nero con i vetri scuri.
Mi sentivo tremendamente in imbarazzo, più lo guardavo e più mi convincevo che c' era qualcosa che mi doveva dire che non diceva, che teneva tutta per se...
Io continuavo a guardarlo poi ad un certo punto ci fermammo ad un semaforo rosso, in fondo all' incrocio e lui mi guardò...
- Chiara, c' è qualcosa che non va? ti vedo strana stamattina - Lui mi sorrise e schiacciò con la mano destra il tasto di accensione dell' autoradio, una canzone speciale ci colpiva, Call me di Ivana Spagna, mi piaceva quella canzone, era una delle tante della mia playlist...
- No tranquillo, sai lavorare in un ufficio fotografico, accanto ad un architetto e un' impresa immobiliare, è difficile, e tutto sta nel fare foto, fare progetti, è un casino - Dissi e lui mi guardò sorridendo...
- Ah, lavori in quel campo, beh se è questa la ditta, lavorano anche per me - Disse e mi porse un bigliettino da visita sul quale c' era scritto anche il mio numero...
- Si è quella, e questo è il mio numero, ma tu? che centri, ti stai facendo costruire una casa, vero? - MI guardò, non sapeva se farmi rivelare la sorpresa o no, sapeva che io e lui saremmo finiti per avere un buon rapporto, se lo sentiva, se lo era sentito sin da quando mi aveva preso la mano la prima volta...
- Si, ma non voglio che te ne occupi, è una sorpresa e non voglio rovinartela, sai una cosa? - Chiese e prima che potesse finire la frase il semaforo divenne verde, lui schiacciò il piede sull' acceleratore e partimmo...
La sua frase non finita mi fece venire in mente un sacco di domande... " Perchè sento questo sentimento nel petto?, il cuore mi batte forte quando parla?, perchè? e poi cosa mi deve dire?, non posso, non mi dire che è quello che penso, ci conosciamo solo da due giorni e... " Pensieri solo pensieri nella mia mente, pensieri belli ma anche che rispecchiavano una scelta di vita...

- Chiara -

Minuti interminabili si stavano consumando, e io quel silenzio non lo sopportavo, volevo dire qualcosa… ma cosa?, cosa potevo dire se non quello che provavo?...
Ma questa volta fu lui a precedermi, rompendo il silenzio, con la sua voce....
- Chiara, siamo arrivati - Disse e io mi sentii vuota, come se mi dovessi staccare, allontanare da qualcosa che rappresentava tutto per me...
- Grazie, aspetterò 20 minuti fuori, sicuramente il direttore non è ancora arrivato, grazie per il passaggio - Dissi, aprii la portiera, ma lui mi bloccò la mano, con la sua, la sentii liscia con il contatto sulla mia pelle, era morbida, amorevole, e poi la sua calda voce, rassicurante che ti giunge alle orecchie...
- Allora aspetta, tanto io non ho fretta di tornare a casa - Disse e io mi lasciai tenere dalle sue mani...
Mi sentii improvvisamene, di nuovo piena, ce lo avevo davanti a me, lui, davanti a me, che mi guardava che scrutava il mio sguardo, io cercavo di non guardarlo troppo, sapevo come sarebbe andata a finire...

- Michael -

Continuava a guardarmi, a scrutarmi, sentiva che il mio sguardo sfuggiva dal suo, che si muoveva in continuazione, che scappava, che il suo non lo acchiappava...
Si sentiva pieno quando stava con me, si sentiva felice, felice di essere se stesso, solo Michael, e non la grande star, sapeva che io sarei stata un' ottima amica, ma aveva paura, paura di perdermi...
- Chiara, oggi sei bellissima - Disse e io lo guardai, alzai lo sguardo verso il suo e lui mi guardò, mi fissò dritto negli occhi, vedeva il loro colore che piano piano brillava e i suoi facevano lo stesso...
- Grazie, ma c' è qualcosa che dovevi dirmi prima?, quando eravamo al semaforo - Dissi e iniziai a scrutare i suoi occhi, in cerca di una risposta, Michael stava per rispondere, lo vidi fare un lungo respiro e schiudere le labbra, il mio cellulare ruppe la quiete che c' era...
Presi la borsa immediatamente e presi il mio cellulare che continuava a squillare, lo afferrai e risposi, però prima di schiacciare il tasto verde guardai Michael che intanto mi stava facendo cenno di rispondere...
- Pronto? - Lo guardai e la voce di Stella mi raggiunse...
- Ehi, allora? dove sei?, se sei qua sotto sali - Disse e io chiusi la telefonata.
Sentivo il cuore battermi forte, lo sapevo che mi sarei tormentata tutta la mattina su quello che doveva dirmi, ma non potevo farci niente, il mio lavoro chiamava e non avrei mai mancato ad un appuntamento per questioni di cuore... Guardai Michael che non riusciva a capire che cosa stesse accadendo poi fui io a rompere il silenzio che ci celava, che si celava davanti a noi...
- è la mia collega, devo andare, grazie del passaggio - Mi avvicinai un pò a lui e piano piano, quasi con timidezza gli poggiai un leggero bacio sulla guancia, gli sorrisi e piano piano uscii dall'auto chiusi la portiera e mi incamminai verso l' entrata dell' edificio... Un grosso grattacielo si prospettava davanti ai miei occhi, ma quella volta mi sembrava ancora più grande, non so il motivo, ma quel giorno sembrava più grande, forse perchè nel mio cuore un' altra persona aveva fatto breccia....
Ad un certo punto mi voltai e vidi che Michael era ancora lì, lì davanti a me, presi coraggio e gli feci ciao con la mano, lui fece altrettanto poi vidi che mi fece cenno di chiamarmi dopo, io gli feci ok e lo vidi ripartire verso l’ incrocio... A quel punto mi restava un' unica meta da seguire, andare al lavoro...

Aprii lentamente la porta dell' ascensore, per poi ritrovarmi nel mio ufficio, c' era Martina che stava tutto il giorno al telefono, una bella ragazza che come me gli piaceva fare la fotografa, ma che purtroppo, non aveva avuto la mia stessa fortuna... E si era ritrovata a fare la segretaria in un ufficio.
La saluto e lei mi fa un sorriso sforzato mentre continua a chiacchierare al telefono con un cliente, io invece vado avanti e apro la porta del mio ufficio nel quale c' erano 3 scrivanie, la mia, quella di stella, e quella di Sasha, una ragazza entrata da poco ma con la quale avevo instaurato un buon rapporto di amicizia, entro lì appoggio tutto sulla mia scrivania, appoggio le mani, e poi butto giù la testa e chiudo gli occhi, un mal di testa improvviso si era impossessato di me...
- Ehi ciao, allora? pronta per il turno con il capo? - Chiese, la guardai alzando la testa dolorante dalle mie braccia e piano piano sorrisi....
La vedevo sorridente, felice come sempre di essere al lavoro, lei, Stella, l'unica persona con cui ho legato veramente....
- Si grazie, tutto ok, solo che io e Mathias ci siamo lasciati e mi ha cacciato di casa, ora sono ospite da un amico, e spero di riuscire a trovare una casa per me, dove stare, senza scomodare tutte le persone che vogliono aiutarmi - Dissi e il pensiero che Michael dovesse dirmi qualcosa iniziò a tormentarmi,ma ora era tardi, tardi per tutto, tardi per scendere e correre dentro alla macchina e sapere quello che doveva dirmi.
Stella mentre parlavo mi ascoltava attenta, non perdeva neanche una parola che dicevo....
- Oddio, mi dispiace, ma sei sicura che stai dal tuo amico?, guarda che io ho una casa grande se vuoi puoi venire a stare da me, tanto sono sola un pò di compagnia non mi farebbe male - Disse e io alzai lo sguardo verso i suoi occhi,che mi guardavano, che cercavano di capire tutta la verità, anche se a volte, la verità non la si sa nemmeno noi stesse.
Non capivo nemmeno io quale era la mia verità, ripensare a Mathias mi faceva male, mi faceva male sapere che ero stata per anni, con una persona che nemmeno ti considerava, che invece di ritornare con te, la sera, invitava delle sue colleghe e poi se le portava a letto senza pensare che io ero lì, in quella casa, davanti a quel camino, ad aspettarlo, a desiderare il suo arrivo, credendo che fosse stanco per il suo lavoro faticoso, invece, mi ero solo illusa, illusa di avere un uomo leale al mio fianco....

Los Angeles centro - ( Appartamento Mathias ).

Oggi non era andato a lavorare, aveva chiesto un giorno di permesso, per potere stare a casa, non si sentiva di andare al lavoro dopo quello che aveva fatto, se ne era pentito, si era pentito di avermi cacciata di casa, come se fossi un' estranea, come se non facessi parte della sua vita, aveva creduto, solo per un attimo che potesse vivere anche senza me tra i piedi e invece ora si pentiva di avere fatto quello che ha fatto.
Si sentiva solo, vuoto, senza più una meta da seguire, senza più la sua anima gemella a fargli compagnia, senza più la luce che gli illuminava il cammino, il cammino tortuoso che se sei sostenuto da una persona amica, troverai più facile affrontare.
Ma ora, per lui, quella stella, quella luce, non brillava più, si era spenta per sempre, dopo anni di tradimenti, di fiducia negata, di scoperte, di litigate, tutte quelle cose che mi avevano fatto capire che era finita per sempre...
Lui però non se ne rendeva conto, c' erano ancora dei lati oscuri in questa faccenda, e come un detective era convito di volerli scoprire e alla fine risolverli...

Los Angeles - ( Studio fotografico, Ufficio).

- Stella -

Stella continuava a fissarmi, i suoi occhi continuavano a scavare in quello sguardo,i quegli occhi spenti, e piano piano anche a lei tornarono in mente quei momenti che avevamo passato insieme, dall'accettazione in quello studio al giorno del mio compleanno, però, anche lì, il mostro era già all' opera, sembrava bravo, bello, carino quel giorno del mio compleanno, ma non lo era più, il suo mostro era già in moto sin da allora....
" Chissà quante volte la aveva già tradita, poverina una brava ragazza come lei, non si meritava tutto questo, ma è vero a volte che basta un uomo per risolvere tutto questo? " Neanche lei riusciva a spiegarsi, perchè, solo ora saltava fuori la verità, perchè era solo ora che la nostra vita sarebbe potuta cambiare...

- Chiara -

La vedevo rapita nei suoi pensieri, vidi i suoi occhi però che continuavano a scrutarmi....
- Stella stai tranquilla, sto dal mio amico, non so ancora per quanto tempo, ma credo che almeno lui non mi sbatta fuori di casa - E come per magia ecco che il suo sorriso, i suoi occhi, le sue labbra, le sue mani, i suoi movimenti mi tornavano in mente, come se li stessi vedendo in quel preciso istante....
Il mio cuore stava scoppiando di gioia nel pensare a Michael, ma dall'altra parte il mio cuore era carico di rabbia e rancore, minuto dopo minuto stavo cadendo sempre più in un buco senza fondo, nel fondo della mia anima....
L' immagine di Mathias mi ritornò davanti i suoi occhi, i suoi capelli, il suo profumo, tutto era ancora parte di me, lo sentivo ancora vicino, cosa che non volevo assolutamente, volevo dimenticarmi di lui, cancellare dalla mia vita quella storia, con tutte quelle sofferenze...
Ma anche quello non era possibile, forse volevo solo dimenticare, il tradimento, o forse volevo solo arrendermi, che non ci sarebbe stato un ritorno, un sogno, svegliarmi e avere ancora la mia casa, il mio uomo sorridente al mio fianco, ma anche tutto questo non era un sogno, era successo realmente....
- Chiara senti, non pensiamoci, ne parleremo con più calma dopo, sono quasi le dieci, ora dobbiamo andare, il direttore ci aspetta - Disse e venni distolta ancora una volta dal dolore, dal dolore di un' amore mai ricevuto....
- Si hai ragione - Dissi e piano piano mi alzai da quella sedia, la mia testa era dolorante, mi scoppiava ma il mio lavoro veniva prima di tutto, non mi ero mai tirata indietro, mi avevano sempre insegnato che una persona fa un lavoro che vuole fare e che vuole svolgere a testa alta, che tutto è importante e che esso viene prima di tutto, e anche quella vola fù così.
Misi da parte il rancore dell' amore perduto, e misi in gioco l' orgoglio di lavoratrice e fotografa.....

- Michael - ( Macchina ).

Era ancora in macchina che stava tornando a casa, e la sua mente già era alla ricerca di una risposta ad una domanda....
" Ma è possibile che anche quando sono sul punto di dire la verità vengo interrotto, sono attratto da Chiara e non me la lascerò scappare, ma sarà la ragazza giusta?.
Fermò la macchina, non voleva ritornare a casa in quello stato, era sicuro che io sarei stata un' ottima compagna, ma c'era anche da fare i conti con la stampa e gli avvoltoi.
Mise la mano sulla maniglia e aprì la portiera, era sul ponte vecchio, un ponte che nessuno guardava mai, era una strada percorsa da migliaia e migliaia di persone ogni giorno ma nessuno si era mai fermato per guardare cosa rappresentasse.
Ma Michael, anche se non era un turista, sapeva benissimo che c'era dall'altra parte e di sotto, così chiuse la macchina e se andò verso quel ponticello, che nessuno avrebbe mai percorso....
Passo dopo passo sentì i suoi pensieri brutti librarsi in aria, come farfalle liberate nell' immenso cielo azzurro....
Aveva fatto solo pochi passi e il desiderio di rivedermi iniziò ad aumentare a vista d'occhio, come se mi avesse conosciuto da sempre, e invece mi conosceva solo da qualche ora....
Si fermò un attimo, si avvicinò alla sponda del ponte e iniziò a guardare l'acqua, quel acqua limpida che scorreva lenta sotto i suoi occhi, sotto quello sguardo che pochi avrebbero potuto decifrare.....

- Chiara - ( Ufficio direttore ).

Io e Stella stavamo camminando fianco a fianco, per quel corridoio che avevamo percorso tantissime volte, ma quella volta era diverso, tutto sarebbe stato diverso, non c' era la stessa armonia delle altro volte.
Quel corridoio che avevano percorso una marea di persone, da laureati a diplomati, dagli adulti ai ragazzi, Quel corridoio che era stato vittima di litigate alle lacrime di gioia di tante persone, quel corridoio che per l' ennesima volta veniva percorso da una ragazza felice del suo lavoro, ma triste della sua vita privata....
Quella vita privata, senza un' amore stabile...
Io e lei camminavamo sempre insieme, da quando ci avevano messe nello studio in coppia, ognuna era la spalla dell'altra, ci aiutavamo a vicenda, in coppia come due amiche di infanzia...
Ma in quel momento lei era più che una amica di infanzia, stava diventando la mia sorellina, la mia sorella maggiore....
- Chiara siamo arrivate - Disse e io ritornai sulla terra, mi sentii improvvisamente stanca, rintontita, e senza rendermene conto stavamo entrando nello studio del grande capo....
Era lì, come sempre, seduto su quella lussuosa sedia di pelle nera, con il suo solito sguardo da dirigente attento a tutto, appena sentì la porta venire a contatto con la mano di stella, con il suo vocione da uomo adulto ci fece accomodare dentro...
- Avanti - La porta si apre e io rimango lì, immobile, davanti al suo sguardo disarmante, che ti lascia senza parola, senza respiro, come se un killer ti stesse puntando un coltello, ma io da brava vittima, accolgo l' ordine e mi metto seduta di fronte a lui, con le gambe che mi tremano e la paura di un licenziamento imminente... Quel licenziamento, tanto temuto da tutti noi....

- Michael -

Continuava a fissare l' acqua, quel acqua che lui vedeva come la sua giovane vita, quella vita passata sempre sul palco scenico, il palco scenico dei re.
Il re che non si era mai spento ma solo assentato, ma ora era deciso a mettere una spiegazione per quella assenza, una assenza che lo aveva tenuto lontano dalla sua vita....
E mentre l' acqua scorreva vedeva in essa il suo lungo percorso....
Il percorso che aveva fatto per arrivare al successo assoluto, quel successo che però non lo riempiva, ora voleva colmare il vuoto che sentiva nel suo petto, il suo cuore doveva essere calmato....
Ad un certo punto, una leggera brezza iniziò a scagliarsi contro di lui, percepì che qualcosa sarebbe cambiato, che qualcosa grazie a qualcuno sarebbe cambiato, ma non riusciva a dargli una spiegazione...

Chiar@95

Scusate la lunghezza.... Il prossimo lo farò corto corto...
(StreetWalker )
00venerdì 1 luglio 2011 11:27
Non c'è bisogno di scusarti perchè la lunghezza non conta perchè è emozionante. Si vede che è innamortato di te deve pensare al vostro rapporto i Giornalisti scrivono cavolate ma non deve tenerle conto perchè il vostro amore durerà per sempre.Fatti coraggio non pensare a Matthias perchè non merita le attenzioni dopo che aveva ti aveva tradito e mandata via. Aspetterò con immensa gioia il prossimo
maria0881
00venerdì 1 luglio 2011 11:30
Solo una parola BELLISSIMO
Continua presto!!! [SM=g27823]
P.S.:I capitoli lunghi mi piacciono tanto non preoccuparti [SM=g27811]
Chiar@95
00venerdì 1 luglio 2011 11:54
Grazie... stasera o domani mattina il nuovo.
Lo devo finire... ma non sarà lunghissimo...
Vi voglio bene, grazie di cuore...
Chiar@95
Chiar@95
00venerdì 1 luglio 2011 19:37
Bhe ragazze con immensa gioia vi annuncio che il capitolo n° 3 è finito... [SM=g27822]
Stasera poi lo posto, [SM=g27835] ora devo andare.. [SM=x47964]
Un bacio a tutte le mie lettrici... [SM=g27838]
A presto... [SM=g27822]
maria0881
00sabato 2 luglio 2011 11:18
Posta,posta posta!!
Sono in ansia la curioosità si sta impossessando di me!
Chiar@95
00sabato 2 luglio 2011 11:42
grazie a tutte... visto che non sono tanto bad posto il nuovo capitolo.....

CAPITOLO 3:

IL RIMPIANTO DELL'ANIMA.

Los Angeles - ( Ufficio direttore ).

Ero lì,davanti a quella enorme scrivania, davanti a lui, a quell'uomo che aveva il mio destino nelle mani, ma non parlava, stava fermo, lì, immobile, senza compiere un movimento e senza spiccicare parola.
Riempiva quella stanza un eterno silenzio, un silenzio che a me e a Stella fece salire un brivido su per la schiena e poi fondersi nel nucleo della nostra anima...
Passavano, scorrevano veloci i minuti, interminabili minuti all'interno di quella camera che rispecchiava la mia anima, un' anima fatta di silenzio, di buio e di paura, una paura nata da una persona sola...
Ad un certo punto, però, il capo si mosse, guardò prima me poi Stella, con sguardo di chi cerca la verità, ma i nostri occhi non erano più trasparenti, si erano chiusi alla faccia del mondo, allo sguardo di altri tanti occhi che li scrutavano, che li guardavano....
" Ragazze, prego accomodatevi " Disse e Stella che accolse per prima il messaggio si sedette sulle sedie che avevamo di fronte...
Io rimasi per pochi istanti in piedi, davanti a quel uomo che continuava a scrutarmi e a fissarmi con sguardo poco affidabile...
Però, anche io, con la mia lentezza, afferrai il concetto, e mi accomodai accanto alla mia compagna, sempre unita a me, nel momento di gioia e di dolore, di lavoro e vita privata....
Continuava a fissarci, continuava a scrutarci ed i nostri occhi che si chiudevano sempre di più alle porte dei suoi...
Decise di abbandonare il tentativo, e spostò lo sguardo in basso su dei fogli appoggiati sulla scrivania iniziando a parlare...
- Allora, innanzitutto grazie di essere venute - Disse con il suo vocione da uomo adulto e realizzato, che credeva di avere in mano in mondo o comunque che credeva che potessere avere il controllo su qualcuno...
- Grazie a lei - Rispondemmo con educazione.
- C'è un motivo se vi ho chiamate da me..., Una persona molto importante di Los Angeles, una star di portata mondiale, ha deciso di affidare la costruzione di una nuova casa alla nostra azienda... -
Mi vennero i brividi... avevo paura, paura che tutto mi ricollgasse a Michael, che quella casa era la famosa sorpresa di cui mi aveva parlato fino a pochi secondi prima...
- Insomma, la casa è quasi terminata, solo che come sapete siamo molto pratici anche di fotografia e servizi fotografici, il signore ha richiesto un montaggio video e un servizio fotografico per l'inaugurazione di questa casa... -
Stella ed io ci guardammo un pò, lei sorpresa io triste..., non volevo rompere la promessa che avevo fatto a Michael, la promessa di non occuparmi io del progetto...
" è vero io non ho risposto alla domanda di Michael, ma è come se lo avessi fatto, so che se accetto il progetto romperei il patto stretto con lui... Ma, che posso fare? ".
- Bhè ragazze, spero che voi abbiate capito che si tratta di Michael Jackson, è un mito e la nostra ditta si occupa di soddisfare persone di portata mondiale e persone comuni come tutti..., In parole povere voi dovreste fare il servizio fotografico..., mi sembra tutto chiaro no? -.
Stella non sapendo niente parlò al plurale anche per me... dando una risposta sbagliata.
- Certo noi accettiamo... ma tutto questo rimarrà con le stesse caratteristiche economiche? -
Io non volevo entrare in merito... volevo solo non perdere Michael...
Sentendo la risposta data da Stella, il mio sguardo si incupì maggiormente,attirando l' attenzione di tutti e due...
- Certamente ma, signorina... tutto a posto? -
Il direttore mi guardò da capo a piedi, non sapevo cosa dire,ma di certo non avrei potuto rispondere... Guardi io non posso perchè ho stretto un patto con Michael Jackson?...
Non mi avrebbe di certo creduta, allora feci un respiro profondo, cercando di cacciare tutte le mie ansie e preoccupazioni, ma soprattutto per trovare una risposta plausibile per non accettare l'icarico che mi era appena stato offerto...
Ogni tentativo di risposta da parte mia veniva accantonato in un angolo della mia mente... " Ecco e cosa posso rispondere?, voglio bene a Michael non voglio perderlo ".
Ma era sempre il solito pensiero quello che mi ingombrava la testa, sempre la solita frase a farmi proccupare...

- Michael -

Qul lungo fiume che scorreve sotto i suoi occhi, era un pò come rivedere tutta la sua vita a fotografie.
Come se fosse suduto in una comoda poltrona di un cinema e in quella sala, trasmettessero il suo cammino, verso il successo assoluto.
" è incredibile come tutto possa eesere difficile quando si è all'apice del successo, quando hai tutti i riflettori puntati contro... Vorrei solo per un minuto avere quello che hanno, e quello che hanno avuto tutti..."
Non rimpiangeva il fatto di non avere avuto una vita come tutti voleva solo per un giorno, vedere come si vive essendo liberi da ogni tipo di cosa.
Andare in giro senza guardie del corpo, andare anche solamente a fare la spesa da solo, come fanno tutti gli esseri umani...
E mentre pensava a tutto questo, se sentì stranamente diverso, come se qualcosa all' interno dise fosse cambiato, come se qualcuno era entrato nel suo cuore per mai più uscire.
Pochi minuti ancora rivolti a guardare lo scorrere lento del fiume, e poi si incamminò verso la macchina, la raggiunse e ripartì per un' altra meta...
Non aveva volgia di andare a casa, voleva fare una sorpresa a una persona che per lui era diventata speciale...

- Chiara -

Non avevo ancora idea di cosa racconatre al mio direttore, non sapevo come avrei potuto giustificare il mio gesto, una volta rifiutato l'incarico...
Era pur sempre il mio lavoro, di solito veniva prima di tutto, ma io consideravo molto più importante l' amicizia di quel bellissimo angelo chiamato Michael.
" No, non avrò paura di rifiutare " L'immagine di Michael mi si pose davanti con il suo meraviglioso sorriso, e fù lì che acquistai forza e determinazione... " L'importante è non tradire la fiducia di quell' unica persona che mi sta vicino... ".
Ancora un secondo di silenzio, nel quale la pazienza del mio capo si stava esaurendo... Al che risposi.
- Si tutto a posto, solo che... Mi dispiace signore ma io non posso accettare, mi duole il fatto di rifiutare l' incarico, ma... Per questioni personali so che non farei un buon lavoro... - Feci una piccola pausa, e continuai... - So per certo, che prenderà dei provvedimenti, però la mia salute mentale e fisica, viene prima di tutto... -
Risposi, senza tentennare o balbettare, ero sicura di me, perchè sapevo che alla fine se avessi pagato con il mio lavoro, non mi sarei pentita della mia scelta, avrei avuto sempre e comunque il mio caro amico a proteggermi...
Vidi Stella un pò scossa e sorpresa della mia risposta... Spostai gli occhi per vedere lo sguardo del direttore, era visibilmente scosso e anche lui molto sorpreso...
- Signorina, mi dispiace se le è successo qualcosa, posso comprenderla benissimo, ma vede si tratta di una star molto importante, lei comprenderà che abbiamo bisogno della sua esperienza e bravura per fare un buon lavoro... e... - Non gli lasciai il tempo di continuare - Io comprendo benissimo, solo che... bhè... non mi sento molto bene per fare un buon lavoro, farei solo dei grandi danni... Non le posso spiegare i miei motivi personali e so che non la interesserebbero... Però... la prego di scusarmi per questo mio rifiuto, ma non ce la potrei fare - Feci una piccola pausa e ripresi immediatamente - Ora, scusi, ma vorrei andare un attimo in bagno, non mi sento particolarmente in forma... -
Mi guardò sempre più sorpreso, non mi ero mai comportata così, non avevo mai rifiutato, ero stata sempre molto rigorosa nei confronti del mio lavoro, ma ora era tutto motlo più diverso... le carte in tavola si erano mescolate... e con loro la mia vita di donna e lavoratrice.
- Capisco signorina, per qualunque cosa non esiti a contattarmi, bhè ora può andare, solo... Signorina Stella, lei accetta? - Annuì guardandomi, al che continuò... - Allora contatterò la mia segretaria per farle avere i moduli da firmare, per quanto riguarda lei signorina Chiara, può prendersi una settimana di riposo, vorrei che tornasse più serena la prossima volta... -
Mi voltai verso di lui, con uno sguardo tranquillo e più rilassato e risposi cortesemnete..
- Sarà fatto signor direttore - Sorrisi anche se non capii nemmeno io il motivo...

- Michael -

Aveva avvisato casa che non saremmo tornati per cena, almeno, lui...
Aveva intenzione di farmi una sorpresa, ma soprattutto aveva intenzione di farmi visitare qualcosa di veramente speciale...
Voleva che fossi io la prima a vederla, sapeva anche che mi conosceva da pochissimo diciamo niente, ma sapeva che ogni segreto sarebbe stato al sicuro, mi considerava una persona speciale....
Varcò il cancello di quel bellissimo ranch situato nella contea di Santa Barbara...
Il cancello di ingersso si aprì, davanti a lui si prospettò una lunga scia di verde, con mille sentieri e stradine che si intrecciavano...
Fece ancora qualche metro con la macchina, si fermoe scese...
Un' aria pure e pulita lo invase... e diede spazio solo per capire una cosa... " è una persona speciale, me lo sento, voglio che sia lei la prima a parte me a conoscere questo Ranch, e la prima a sapere il suo nome... "
A primo impatto può sembrare una cosa semplice... Solo non lo era per niente...

Los Angeles centro - ( Appartamento Mathias ).

Salì in camera da letto, non voleva pensare ad altro che a me, le ultime immagini stavano struggendo anche lui...
Si stava dando dello scemo da solo, e tutto questo per la verità che finalmente era arrivata anche alle mie orecchie, non era penstito o forse si, ma di certo non per il gesto che aveva scaturito in me quella prevedibile reazione.
Non se ne era reso conto, quando compiva le sue malefatte, che prima o poi le avrebbe pagate... Pemsava solo che tutto non sarebbe mai arrivato ai miei occhi, e che la nostra storia nonostante tutto andasse avanti da sola...
Ma non aveva messo in conto che io ero peggio della signora in giallo, e avrei fatto di tutto pur di capire se la nostra stroia era terminata o no...
" Sono uno stupido, l'ho persa solo per colpa mia, ma che pensavo?, che lei non lo sarebbe mai venuto a sapere dei miei tradimenti?, è incredibile come ti mancano le cose che sembravano le più semplici, ma che invece erano l'essenziale per vivere... Amore mio torna indietro... "
Si sedette sul letto, nel quale c'era ancora il mio profumo, e l'alone delle lacrime versate la sera precedente, prima che lui compisse quel bruttissimo gesto...
C' era ancora l' aramadio socchiuso, i cassetti del comodino aperti, e i cassettini del mio porta gioie rovesciati...
Tuttolo riportava a me e al mio ricordo, si alzò e intravide in quello spazio semi aperto dell' armadio qualcosa che brillava...
Aprì del tutto le ante e non fu per niente felice di vedere quello che vidde...

- Chiara -

Ero uscita a testa alta da quel ufficio, mentre Stella mi sguradava dalla testa ai piedi per capire il motivo della mia reazione...
La notai subito che cercava di trovare il moemnto giusto per farmi quell' esatta domanda, così mi avvicinai al suo orecchio e bassa voce le diswsi...
- Stella dopo ne parliamo, ci vediamo in terrazza, te vai avanti io prendo una cosa in ufficio e poi ti raggiungo -
Lei annuì al che mi allontanai da lei e raggiunsi di corsa la mia borsa, l'afferai la volo con uno scatto felino e la raggiunsi in terrazza.
Mentre camminavo verso la porta della terrazza, mi sembrava come se mi sentissi libera, e molto più tranquilla, e capii che in quella settimana lotano dall' ufficio sarebbero cambiate tante cose....

Chiar@95.

Spero vi sia piaciuto...
maria0881
00sabato 2 luglio 2011 13:15
che bello!!!
Mi è piaciuto tanto questo capitolo!!
Mathias lo odio sia chiaro (ahahah) invece Mike è assolutamente irresistibile *-*
Chissà cosa accadrà questa settimana!!!!
La curiosità mi sta divorando ti avverto!
Posta presto chiara mi raccomando
Un bacio,ti voglio bene
Mary
Chiar@95
00domenica 3 luglio 2011 11:15
Il capitolo è in scrittura...
Sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto...
Ahahaha tranquilla, prima o poi anche l'antagonista si leverà di torno...
Spero ti sia piaciuto questo capitolo.
Un bacio...
Chiar@95
maria0881
00domenica 3 luglio 2011 12:17
Attendo con ansia il prossimo capitolo,anche il mio è in scrittura!
Comunque questa FF mi piace sempre di più :D
Un bacio,
Mary
(StreetWalker )
00domenica 3 luglio 2011 17:01
Odioso Matthias concordo con Mary deve sparire perchè rovina il tuo rapporto con Michael. Hai fatto bene ad rifiutare l'incario. Aspetterò con immensa gioia il prossimo.
Chiar@95
00domenica 3 luglio 2011 20:00
Ragazze, grazie, sono contenta che vi piaccia...
Il nuovo capitolo è in scrittura....
Grazie di cuore...
chiar@95 [SM=g27838] [SM=x47938]
Chiar@95
00mercoledì 10 aprile 2013 21:38
è stata una assenza lunga la mia... ma non per questo posso mollare così, continuerò a scrivere per numerose richieste ricevute esterne al forum, sperano che ne arriveranno anche di interne..
Ecco qua il capitolo numero 4...
Buona lettura...

CAPITOLO 4:

APPUNTAMENTI.

ORE: 10,00 ( Terrazza ufficio fotografico )

- Chiara -

Stavo camminando verso la terrazza di quel immenso edificio, un arietta fresca che proveniva dalla porta scorrevole automatica, mi inebriava tutti i pensieri facendomi pensare solo ad una persona…
" è incredibile come tutto mi riporti a lui, adesso anche solo questa brezza mattutina, è incredibile come il mio cuore già lo sente vicino ".
Solo questi pochi pensieri, solo queste poche parole facevano parte della mia mente, in questo preciso istante...
Arrivai di fronte alla porta che automaticamente si aprì davanti a me... Un passo e mi trovai di fronte a Stella che mi guardava con aria curiosa...
- Chiara, ma si può sapere perchè non hai intenzione di partecipare al progetto?, è per quello che è successo con Mathias? -
Una domanda, alla quale era facile dare una risposta se avessi potuto raccontarle cosa era veramente accaduto la sera precedente...
Di certo neanche lei mi avrebbe creduta se avessi raccontato la verità, però allo stesso tempo sapevo che nessuno doveva sapere di me e Michael...
- Si, è anche per quello, e poi scusa... non ne ho voglia di parlarne, credo sia tutto molto più semplice se... lasciamo correre il discorso Mathias... -
Risposi così, lasciando a bocca aperta per la mia reazione anche le altre colleghe che stavano parlando per i fatti loro...
Avevo voglia di sfogarmi, dovevo sfogarmi, tutto il dolore e la rabbia doveva uscire dal mio cuore, ma soprattutto la voglia di cancellare quel volto, quella sera, quei ricordi, anche se senza di quelli non si vive.
Ora dovevo stare sola, forse era meglio per tutti, o solo per me stessa, in quel momento mi sentii forte poi d'improvviso di nuovo debole.
Un'altra piccola ragazza in difesa in mezzo a tutte, ma la risposta a tutta quella mia sofferenza, che nella mia mente si evidenziava in primo piano era... " Io non sono sola " e ancora ... " Io ho Michael accanto a me "

- Michael -

Quel aria lo faceva riflettere, non era facile il piano che aveva in mente ma se tutti i suoi collaboratori, solo pochi, ci si mettevano d'impegno, poteva anche funzionare.
Afferrò il suo cellulare, lo prese in mano, lo guardò per un attimo, tirò un sospiro profondo, e poi cercò nella tasca della giacca il bigliettino da visita dello studio fotografico... il mio nome, ed il mio numero...
Lo fissò per un attimo, cercò di leggere cosa c'era scritto, poi digitò quei pochi numeri con la tastiera del cellulare, la chiamata era partita ...

- Chiara -

Mentre la mia testa navigava ancora in quel oceano di pensieri, sentii vibrare qualcosa all'interno della borsa, era in mio cellulare.
Lo presi subito, numero privato ...
Mi battè forte il cuore, il mio cuore aveva capito che si trattava di Michael?, avevo paura di rispondere?.
Allontanai quel ultima ipotesi e poi premetti quel tastino verde, accettai la chiamata ...
- Pronto? -
- Ciao, sono Michael - Il mio cuore batteva all'impazzata, divenni rossa il volto così mi allontanai da Stella per cercare un pò di quella cosa chiamata, Privacy...
- Ciao, dimmi, è successo qualcosa? - Le uniche parole che mi vennero in mente, ero troppo emozionata o forse stupita di essere al telefono con lui...
- No, tranquilla, ti ho per caso disturbato? -
Mi venne da sorridere in quel momento, io che pensavo incessantemente a lui da 10 minuti buoni e lui che mi chiede se mi ha disturbato.
Non risposi per pochi secondi, li presi per riprendermi da quella situazione... al che risposi...
- No, ma che scherzi, ero in terrazza a chiacchierare con delle colleghe, hai fatto bene a chiamarmi, mi mancava la tua voce ... -
Mi resi conto troppo tardi di quello che avevo detto, il che mi mise un pò in imbarazzo...
- Anche te mi mancavi, ed infatti ti ho chiamata per chiederti se ti andava ti pranzare con me, in un posticino carino, io e te, insomma, per parlare un pò...- Una piccola pausa poi riprese mentre io ero attenta a quello che stava per dire... - E poi ci sarà anche una sorpresa -
Non sapevo cosa rispondere, non ero tranquilla, il cuore iniziò a battere ancora più forte, mentre, io cercai di non perdere la calma... Anche se era inevitabile...
Certo se avessi rifiutato tutto il mio sforzo per non accettare l'incarico di lavoro sarebbe stato inutile, ed infatti ci fu qualcosa in me, che mi disse di accettare l'invito... e così feci...
- Come sei carino Michael, accetto volentieri, grazie! - Lo sentii più tranquillo, potevo percepire la sua felicità anche se eravamo a chilometri di distanza...
- Allora a che ora ti passo a prendere? -
- Io sono libera anche subito se vuoi, ci possiamo vedere per le 11 dove mi avevi lasciata stamattina -
Un breve attimo di silenzio, nel quale solo un movimento, il battito dei nostri cuori...
- Va bene allora ti aspetto nel parcheggio, calcolato che ci metterò mezz'ora per arrivare... va benissimo... -
- Va bene... allora a dopo... - Non mi diede il tempo di terminare... - Ah Chiara? -
- Si? -
- Sono contento che hai accettato il mio invito... Un bacio... a dopo... -

- Michael -

Io riattaccai immediatamente, e lui rimase lì, con il telefonino tra le mani...
A differenza delle altre volte, era felice, perchè si fidava di me, si fidava di quello che gli avevo detto, e si fidava del fatto che ero sembrata tranquilla al telefono, cosa che non era assolutamente vera...
Se ne era accorto, solo non si sentiva di chiedermi il perchè fossi un pò eccitata... anche se si immaginava il motivo..
Decise di non stare troppo fermo ad immaginare come sarebbe andata e decise di salire in macchina e venirmi a prendere...
Salito in macchina, decise di pensare alla mia reazione, a quello che avrei fatto, detto, o pensato, anche se per la prima volta era tranquillo.
In pace con i suoi pensieri, non voleva crearsi dei film mentali nei quali cercava di placare la sua anima…

ORE : 10,30. ( Terrazza ufficio fotografico )

- Chiara –

" Mezz'ora, solo mezz'ora... Incredibile come il tempo passi in fretta, quando si è presi dai propri pensieri... Ho paura, forse no, ho freddo, forse no, una cosa solo è certa, che... "
Altra interruzione, è stella, non sento quello che dice, solo ho capito che sta parlando con me, perché vedo il movimento labiale, che mi era davanti.
Sinceramente non avevo voglia di ascoltare, ma era inevitabile...
- Scusa, avevo la musica, dicevi? - Cercai il metodo migliore per scusarmi, e forse anche il più classico, ma tra amiche succede così.
- Ti volevo chiedere se venivi con noi...- Disse indicando le altre ragazze del gruppo... - Rientriamo, e poi alle 11 stacchiamo che andiamo a mangiare qualcosa...? -
" Le 11 quel numero che nella giornata che sta svolgendosi, è l'ora di un appuntamento importante, quanto vorrei gridare al mondo di essere una sua amica... quanto lo vorrei... ".
- Aspetta, guarda... rimango ancora un po qui, che poi tra meno di mezz'ora arriva il mio amico a prendermi, grazie comunque -.
- Chissà che amico, se si può definire amico - Disse Emy, la più strana del gruppo, una ragazza furbetta, faceva parte della redazione non da molto tempo, ma abbastanza sveglia per riuscire a fare scampare un licenziamento a chiunque, grazie alle sue capacità da ragazza a cui piacciono gli uomini...
" Ma sempre in mezzo... Santo cielo, adesso capisco la Privacy perché è così fondamentale...”
- Sono sicura che è solo un amico, comunque voi sarete le prime a saperlo se dovesse esserci qualcos'altro, ora vado però... ciao... -
Detto quello mi allontanai dal gruppo che in lontananza mi guardava uscire dalla porta scorrevole...
Dentro l'ufficio, c'era un aria pesante di lavoro incessante, da battiti di dita sulle tastiere dei vari computer, alle fotocopiatrici in funzione.
Diciamo che erano rumori che accompagnavano la mia mente in continuo movimento, che dalla sera prima erano solo ed esclusivamente ferme su un punto fisso...
"Come è difficile pesare sempre e solo ad una persona, però devo dire che in questo caso, è un ottimo rimedio per allontanare i brutti ricordi"

Mi ritrovai circa 5 minuti dopo davanti alla porta del mio ufficio, ma mi soffermai poco a leggere i nostri nomi sulle porte, sapendo che avevo un appuntamento al quale era impossibile rinunciare...

- Michael -

" Un quarto d'ora, solo un quarto d'ora prima di vederla, ma non capisco perché sono così ansioso, o forse così agitato... "
è difficile interpretare i propri pensieri o le proprie emozioni, ma sicuramente aiuta a capire come si è dentro...
Non vedeva l'ora di arrivare davanti a quella piazzetta dove mi aveva lasciato poche ore prima, anche solo per vedermi, sentiva che sarebbe nato qualcosa dalla nostra amicizia....
Ma era ancora presto per tirare le conclusioni e si riconcentrò sulla musica...

ORE 11,00 ( Piazzale ufficio fotografico )

- Chiara -

Ero scesa per aspettarlo o solo per rimanere un po da sola lontano da tante parole e tanti rumori, che erano solo di intralcio alle mie emozioni.
Non poteva mancare la musica, ovviamente la sua... " Di una cosa sola sono però contenta, non tanto del fatto di aver conosciuto il mio idolo, ma quanto il fatto di aver potuto conoscere quel suo lato docile e gentile, lato che noi spettatori non possiamo distinguere durante un concerto..."
D'improvviso però, un clacson, una macchina ferma, vetri oscurati, capii che era lui... Mi spuntò un sorriso spontaneo sulle labbra che di certo non sarebbe andato via in fretta...
Mi incamminai verso di lui, e soprattutto verso quella grande e nuova avventura...
" Un passo, due passi, devo stare calma in fondo che cosa può succedere?, oddio che bello! " A suon di pensare avevo la mano sulla maniglia della portiera, e con uno scatto di circa mezzo millesimo di secondo ero in macchina...

Mi voltai, era davanti a me.
Con il suo sguardo, il suo sorriso, i suoi occhi profondi da cucciolo bisognoso d'affetto, tutto di lui era bellissimo e ovviamente mi attraeva...
Lo abbracciai d'istinto, e le sue mani si posarono sulla mia schiena, mentre lo sentii sorridere...
- Ciao Michael - Sentii di diventare un po rossa, sentii il mio cuore battere forte...
- Ciao, come è andata? - " Santo cielo, oddio come è bello, come posso non pensarlo... è la verità".
E mentre la mia mente si rifaceva un altro giro sul super jamaica partimmo verso la grande ed avventurosa sorpresa...

NOTA DALL'AUTRICE: Scritto ascoltando Man in the mirror.

Spero sia piaciuto.

Chiar@95
(StreetWalker )
00mercoledì 10 aprile 2013 22:11
Un ritorno alla grande e Michael si vede è innamorato. Posta sapere se dirà a Chiara che la ama
Chiar@95
00giovedì 11 aprile 2013 21:23
Sono contenta ti incuriosisce.. [SM=g27822] domani promesso posto il seguito...
è scritto già da un pò e penso sia il momento migliore per riprendere il filo delle mie storie lasciate in sospeso...
Prima o poi avranno tutte la parola fine,... anche se di questa è molto lontana...
Un bacio. grazie mille.. [SM=x3072554] [SM=x47981]


Chiar@95!
Chiar@95
00martedì 23 aprile 2013 21:10
Eccoci con il capitolo 5,...Buona lettura...

CAPITOLO 5:

Il luogo proibito.


-Chiara-

A volte ci chiediamo, perchè la mente ci porta lontano dalla realtà, perchè altera in qualche modo le nostre convinzioni o comunque le nostre scelte.
Credo dipenda tutto dai nostri pensieri, e dalle emozioni di quel attimo...

Saranno stati venti minuti che guardavo fuori da quel finestrino in cerca di qualcosa di cui parlare, a parte dirgli come era andata al lavoro, ovvero una risposta secca – Bene - Non avevo detto altro...
Pensavo meritasse molta più attenzione, in fin dei conti era lui che mi aveva salvata da quella strada ghiacciata la sera precedente, ma non so perchè non avevo forze per spiccicare due parole...
" Come mi sento scema, come mi sento maleducata, essere in macchina con la persona che mi ha aiutata e non riuscire a dire nemmeno come gli è andata la mattinata, mi sento una scema... si... decisamente una scema..."
Sarebbe stato tutto più semplice se avessi avuto il coraggio di guardare dentro me stessa, di scavare dentro le mie emozioni e scovare il grande segreto che avvolgeva ormai il mio cuore...

-Michael-

Nemmeno lui aveva la forza di aprire la bocca e dire due parole e come me si sentiva in imbarazzo, immerso nella sua più totale testardaggine che lo avrebbe fatto lui a tutti i costi il primo passo verso una conversazione...
Ma come capitava a me, ogni dettaglio della strada o del paesaggio o un altro pensiero, per un attimo lo facevano staccare dall'auto criticarsi per non averne il coraggio...
Ma con la coda dell'occhi notò lo mio sguardo stupito verso quel bellissimo paesaggio, così trovò l'occasione di parlare...
- Ti piace il paesaggio? -
Credo di essere stata colta un attimo di sorpresa ma risposi...
- Si è tutto così bello, così naturale, così magico... Deve essere bello questo lato di Los Angeles in cui non ho mai messo piede... -
- Si, è bello, ma diciamo che Los Angeles è un pò più il là... tra pochi metri saremo a Santa Barbara...
- Oh, ho sentito molto parlare, insomma è assurdo, io che vivo in un paese e che non visito tutti i suoi luoghi - Sorrisi e lui lo fece con me, non pensando che ero svitata come potevo immaginare...
- Non penso sia assurdo, per tante persone nel mondo d'oggi non è facile muoversi o visitare luoghi paesi e città... tutto è dovuto alla vita frenetica, alla routine, cosa possiamo farci, la vita che si sta sviluppando non è come tutti se lo immaginavano qualche anno fa... -
Credo che ammirai fortemente quelle parole, non perchè derivavano da Michael Jackson, ma bensì tutto il contrario, mi aiutarono il qualche modo a sentirmi sempre di più simile a lui, che come ho sempre sostenuto era la persona che seguivo con tutta me stessa..
- Hai perfettamente ragione - Ecco un'altra pausa, però più breve del solito, mentre lo guardavo, mentre scrutavo ogni suo movimento...
“ No, non è possibile, perché mi batte il cuore a mille, perché?, no, non posso! “.
Così seguendo quella voce nei miei pensieri ritornai a guardare fuori dal finestrino….

ORE 12,00 ( Macchina ).

- Chiara -

Era da circa mezz'ora che non avevamo più parlato di niente, immergendoci per l'ennesima volta ognuno nei proprio pensieri, fino a che non fu lui a rompere il seguente silenzio.
- Chiara io ti devo dire una cosa -
Sobbalzai sul seggiolino, aveva interrotto il mio pensare, il mio torturarmi, il mio pensare ai battiti del mio cuore.
- Si, dimmi Michael -
- Bhè ecco, ti devi mettere questa- Mi porse una benda nera - Mettila, non devi vedere, te l'ho detto che è una sorpresa -
Non replicai e mi misi la benda mentre, piano piano davanti a me, scompariva quel suo magico sorriso.
Pochi minuti dopo sentii la macchina entrare nello sterrato, ovviamente non vedevo niente il che mi fece preoccupare... Ma nonostante fossi al buio più totale mi sentivo sicura, non ero sola ed era un particolare importante.
Si perchè c'era lui con me, e non mi avrebbe mai portato in un posto nel quale non sarei stata al sicuro..
- Ok siamo arrivati, ora ti faccio scendere, aspetta che arrivo -
Sorrisi, mi divertiva il suo gioco, mi divertiva perchè erano cose semplici ma pur sempre piene d'amore...
- Ok va bene - Mi diede un bacio sulla guancia e sentii la portiera aprirsi, poi richiudersi, e in men che non si dica eccolo che mi aiutava...
- Eccomi sono qua, scendi piano piano e poi di conduco io -
- Michael, so che posso sembrare patetica ma ho paura - Ecco che sorrideva, lo conoscevo troppo bene..
-Stai tranquilla, non devi avere paura ci sono io con te non ti succederà nulla, siamo arrivati tanto -
Avevamo fatto pochissimi passi ed eravamo già arrivati... - Ok, al mio tre levo la benda - Disse.
Ed ecco il conto 1-2-3 , la benda non c'era più...
Aprii gli occhi e rimasi a bocca aperta... Capii il perchè non voleva mi occupassi del progetto, capii perchè il mio batti cuore.
Quel posto era magico, emanava calore e sicurezza, guardai Michael che mi guardava a sua volta con sguardo felice e speranzoso come quello di un docile bambino che aspetta una risposta...
- Allora che ne dici?, ti piace? -
Lo abbracciai forse era troppo ma lo feci lo stesso, e fu in quel momento, in quel istante che la nostra amicizia diventò una vera unione, forse era solo per quello che mi batteva il cuore...

- Michael -

Felicità, quella l'unica emozione che provava, felicità.
Nel vedermi così felice, mentre sentiva le mie mani stringerlo, accarezzarlo, coccolarlo.
- Michael è bellissimo -
- Sono contento che ti piace, sai dovevo avere un posto tutto per me nel quale giocare, cantare, correre - Detto quello iniziai a correre...
- Dai Michael! vieni, giochiamo - Dissi e lui mi raggiunse, cercò di prendermi ma io con i miei riflessi passai sotto le sue braccia, e corsi via alla sua destra, libera sapendo che quella giornata non l'avrei dimenticata mai, nemmeno se la nostra amicizia sarebbe finita, perchè non mi sarebbe importato del passato, ma del presente quel attimo di pura felicità.
Ci sentivamo dei bambini, ai quali non serve molto per divertirsi, solo un prato, qualche fiore, e un pò di vento...
- Dai Mike su, prendimi anche se so non ce la farai mai -
- Ma che cosa dici, guarda che se ti prendo la paghi cara, e non sto scherzando - Disse - Oh che paura -
Ridevamo, eravamo felici e spensierati, non c'erano più problemi, redazioni, capi, direttori, solo una distesa di prato verde ben curato, mentre in lontananza si scorgeva una casetta.
La vedevo piccola ma eravamo anche molto lontani, così mi fissai su quel quasi puntino distraendomi...
- Ah Ah, ti ho presa - Perdemmo l'equilibrio... cademmo..
Lui era sopra di me, con i suoi riccioli ribelli, con il suo sorriso, tutto in quel momento era fantastico.
Qualcuno aveva messo stop su quel immagine, ed ero più che felice...
Poi si tolse e si sedette di fianco a me...
" Oddio chissà cosa avrà pensato, sono uno stupido "

- Chiara -

" Oddio che bello, no aspetta, non è bello, è bellissimo ".
Mi girai verso di lui e lo vidi più cupo, il sorriso era svanito e c'era solo quell’ immagine di colpevolezza...
- Michael, che c'è?, stai bene? -
Un attimo di silenzio al che rispose - Si, tutto a posto, solo che mi sento un attimo scemo, spero non abbia frainteso il fatto che sono caduto su di te, mi dispiace -
Occhi semi spenti, lo sguardo perso, ed io che sorrisi solo perchè si stava sbagliando... Gli andai sempre più vicino...
- Michael guardami, è stato bellissimo non hai fatto nulla di male, è tutto stupendo e non ti devi preoccupare se sei caduto su di me e se siamo stati a pochi centimetri d distanza, io sono felice..- Mi guardò... - Credo che se qualcuno di noi ha una colpa, sono io che mi sono messa a correre nemmeno fossi a casa mia...- Abbassai lo sguardo...
- Ehi, era proprio questo il mio scopo, staccare da tutto, ed essere felici e ti obbligo a correre, credo che se non lo avessi fatto la mia sorpresa non era come me l'ero immaginata, come volevo che fosse, è per questo che ho creato il mio luogo segreto, perchè spero di passarci momenti in cui le persone che lo visiteranno si sentano bambini, e spero di passarci momenti belli, anche con te! -
Mi brillavano gli occhi, lo sentivo, ed ecco che un'altro abbraccio ci univa, convinti di essere l'uno cotto dell'altra.

TO BE CONTINUED...

NOTA DELL' AUTRICE : Spero vi sia piaciuto, mi sembrava più adatto un capitolo dolce e non pesante, ma soprattutto che avesse come protagonista i sentimenti. Grazie dell' attenzione.
(StreetWalker )
00martedì 23 aprile 2013 21:23
E' bellissimo perchè esprime i sentimenti che provano Michael e Chiara
Chiar@95
00martedì 23 aprile 2013 22:25
Sono contenta che ti piaccia... domani molto probabilmente posterò il nuovo capitolo... a presto e grazie [SM=x47981]

Chiar@95
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