Se un poeta non ci meraviglia

il_rimario
00mercoledì 3 maggio 2017 07:28




Se un poeta non ci meraviglia

Se non ci meraviglia
pari a somaro è il poeta:
si merita la striglia.
La smetta col suo raglio
che al cielo non arriva


..............................



E' del poeta il fin la meraviglia
(parlo dell'eccellente e non del goffo)
chi non sa stupir,vada alla striglia

( da "Il poeta e la meraviglia" - G.B.Marino )





luigi38
00giovedì 4 maggio 2017 17:59
qualche autore più recente del Marino lo hai mai letto ?
il_rimario
00venerdì 5 maggio 2017 14:55
Re:
luigi38, 04/05/2017 17.59:

qualche autore più recente del Marino lo hai mai letto ?





[SM=g8051]




Gentile Luiss,mi sembra più significativo,oggi, chiedere: Quali poesie non leggi? A me delusero quelle dei libriccini stampati
a proprie spese,che tuttavia acquistavo per contribuire alle non lievi spese sostenute dai miei colleghi d'azienda o loro familiari.Certo non generalizzo,ci saranno dilettanti ottimi che non ho avuto modo di conoscere.

Confesso che certo buonismo, retoriche d'occasione, appelli al buon cuore,parole rare e preziose, mi urtano non poco. Così i maledettismi e pessimismi di maniera molto diffusi in certi forum..
Apprezzo la scrittura curata ,concisa a cui corrisponde anche la scioltezza di lettura, riflesso di chiarezza mentale.
Per i poeti postmariniani che più mi hanno colpito, potremmo parlarne in altra occasione.

Non riesco a emozionarmi con versi orientaleggianti tanto diffusi tra i dilettanti ( haiku,simil koan, ecc.). Attribuisco importanza ripeto,alla musicalità: preferisco ri - leggere a voce alta alcune poesie che hanno lasciato in me qualche segno emotivo, per condivisione concettuale, per immedesimazione, analoghi vissuti,presagi da temere,ecc.Mi piacciono anche le filastrocche.
Accetto certe chiusure liriche, purché non troppo ermetiche, ridondanti, e siano per senso universalizzabili e condivisibili.

Più che la quantità importa imparare a leggere anche non molte poesie. Spesso liceali, e anche universitari, sono scadenti quando li si invita alla lettura a voce alta. Non pare abbiano capito; come se riportassero nomi di un elenco telefonico, senza le dovute pause, i toni di voci appropriati. Quando andavo io a scuola i professori erano credo più esigenti in tal senso.


Non ritengo che la poesia sia "un prodotto assolutamente inutile "come affermò Montale in un discorso tenuto all'Accademia di Svezia, ma come notò la Valduga giorni fa alla TV, attività che concede di mettersi in contatto con la lingua, per perfezionarla e quindi anche per farci pensare meglio. Questo è uno dei sensi che le riconosco.
Leggere poesia arricchisce,certo, ma a mio parere, più che tantissime, quali,come, perché? Soprattutto imparare a essere selettivi, e a esercitarsi nella lettura con l'espressività richiesta.

Limitarsi a Marino ( come nel mio caso presumi) non sarebbe sufficiente, sia pure affermi qualcosa che ogni poeta dovrebbe seguire: se riesci a stupire,non certo con stramberie ma con qualcosa di folgorante,sei sulla buona strada.
Per analogia, Kafka:"Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?.

Mi dispiace aver dovuto interrompere la collaborazione al vostro forum;per un periodo sono riuscito a interagire con qualcuno di voi.Poi credo che i partecipanti si siano ridotti, e i rimanenti non hanno più capito certo mio stile di scrittura: le ultime poesiole che ho lanciato sono state ignorate( "Messi al mondo", "Fuori mazzo", "Il regno del poeta"). Per questo ho avuto l'impressione che gli ormai pochi rimasti formassero un gruppetto affiatato ma chiuso a qualcosa che ritenevano estraneo a un trend comune.


[SM=g10429]






galatea belga
00domenica 7 maggio 2017 17:44
Gentile Rimario, mi è piaciuto rileggere la tua super condensata poesia. L'ho trovata limata, curata, e forse, ciò che ha lasciato in me una traccia persistente è proprio l'estrema ricercatezza, divenuta quasi secchezza.
Ma vorrei leggerti ancora [SM=g8051]

galatea
il_rimario
00lunedì 8 maggio 2017 15:58
Re:
galatea belga, 07/05/2017 17.44:

Gentile Rimario, mi è piaciuto rileggere la tua super condensata poesia. L'ho trovata limata, curata, e forse, ciò che ha lasciato in me una traccia persistente è proprio l'estrema ricercatezza, divenuta quasi secchezza.
Ma vorrei leggerti ancora [SM=g8051]

galatea






Gentile Galatea grazie. Mi basta entrare in sintonia anche con un solo componente del gruppo.
Vorrei tentare in poesia quello che Hemingway dimostrò per il romanzo:bastano sei parole.

[SM=g10429]

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