STANLEY KUBRICK

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compagno grimm
00mercoledì 20 febbraio 2008 19:10
THE FILMAKER
Kubrick è sempre stato un autore molto versatile, sia nello scrivere sceneggiature, che nel manovrare la macchina da presa, e a mio avviso, ciò che lo ha sempre contraddistinto da tutti gli altri filmaker tra gli anni '70 e '80 in particolar modo, sono i suoi piani sequenza del tutto estranianti, che ti conducono in un viaggio eterno senza meta, facendoti dimenticare che vivi su questa terra e che sei vivo
Ne sono un chiaro esempio quelli (famosissimi) di Shining, in cui Kubrick segue con la cinepresa il piccolo Danny "Dock" Torrance tra i misteriosi corridoi del lugubre Overlook Hotel, e restando sempre nell'ambito dei piani sequenza e di Shining, possiamo fare riferimento anche a quello nelle prime scene, in cui ATTENZIONE SPOILER
Jack Torrance (Nicholson) giunge all'hotel dove deve incontrarsi con Mr. Hullman (Barry Nelson), e si può facilmente notare che per quasi un minuto non ci sono stacchi,
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
anche considerando il fatto che Kubrick nei suoi film ha quasi sempre utilizzato una sola macchina da presa per girare, e questo è un altro dei vari caratteri di distinzione tra il regista e gli altri filmaker dell'epoca.

Come già detto, Kubrick è sempre stato un cineasta versatile, infatti, nella sua carriera, composta da 15 opere, ha esplorato le vie e i sentieri più ignoti e sperduti della mente e dell'universo umano.

Tralasciando le sue prime pellicole: "Paura e desiderio"(1951), "Il bacio dell'assassino"(1955) e "Rapina a mano armata"(1956), vediamo di parlare di quelle che hanno veramente fatto la storia e reso noto Kubrick in tutto il mondo.
Cominciamo con Lolita(1962), che vede interpreti un grandissimo Peter Sellers e una meravigliosa Sherley Winters.
Lolita è un film che alla sua uscita, come gran parte delle opere di Kubrick, suscitò diverse polemiche e critiche negative per via dei temi trattati, uno su tutti: il sesso.
In questa pellicola, il sesso è chiaramente visto come un tabù, ma dobbiamo mettere in chiaro che non si tratta di sesso esplicito, ma fondamentalmente di allusioni sessuali, esercitate da una ragazzina (Lolita) a un uomo adulto (Sellers).
es.: all'epoca, vedere sullo schermo gesti piuttosto provocanti come l'attorcigliamento dei piedi, leccarsi le labbra, toccare il proprio corpo con aria sbarazzina, erano visti come delle provocazioni intense e al quanto esplicite, mentre ai giorni nostri, vengono il più delle volte sottovalutati e nenache presi in considerazione.
Lolita, come tutti gli altri prodotti di Kubrick, è un Capolavoro, che col passare degli è diventato un vero e autentico cult, soprattutto per la famosa foto della giovane protagonista che indossa i famosi occhiali rosa a forma di cuore

Veniamo ora a Il dottor Stranamore(1963), titolo completo: Il Dottor Stranamore, ovvero, come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, che vede come protagonista ancora un grandioso Peter Sellers.
Il dottor Stranamore è uno dei primi prodotti cinematografici che trattano il tema della satira.
In questa occasione, la satira è vista da Kubrick con occhio "crudele" e introspettivo, che "prende in giro" la guerra e la politica di quel tempo con l'intento di esserne un contro manifesto, e secondo me, Il dottor Stranamore, può benissimo considerarsi la prima vera prova voyeristica di Stanley Kubrick.

Spostiamoci ora di cinque anni arrivando così alla prima meta leggendaria di Kubrick: 2001: Odissea nello spazio(1968)
2001, oltre ad essere il più importante e famoso film di fantascienza mai realizzato, rappresenta la tappa forse più importante della carriera di Kubrick, primo perchè va a esplorare il vero e sconfinato ignoto dell'universo, fuori dall'atmosfera terrestre, con l'aiuto del fido computer parlante H.A.L. 9000
Con questa mitica prova registica, Kubrick ha ispirato tutti i futuri grandi registi di film di fantascienza, quali Steven Spielberg, il quale nel 2001 (ma guarda un pò ) omaggiò il Grande Stanley con il surreale A.I. - Intelligenza artificiale, suo "progetto incompiuto"; George Lucas, creatore, oltre che della saga di Star Wars, anche del "tecnologico" THX 1138: L'uomo che fuggì dal futuro, Robert Zemeckis con la trilogia di Back to the Future e tanti altri...

Correva l'anno 1971, e in quell'anno, si verificarono n particolare 3 fenomeni che cambiarono completamente il corso della storia: il 3 Luglio Jim Morrison morì fulminato da una crisi cardiaca nella vasca da bagno della sua casa di Parigi Francis Ford Coppola era impegnato nelle riprese del suo capolavoro: Il Padrino, e un certo film intitolato Arancia Meccanica(tratto dal romanzo culto di Anthony Burgess) registrò il maggior numero di critiche e polemiche entrando di diritto nella top list delle pellicole più violente e controverse della storia del Cinema.
Molto probabilmente è proprio questo l'aspetto che più ammiro in Kubrick, il coraggio e la capacità di mostrare il non mostrabile, di far vedere al pubblico ciò che non si può e non si deve far vedere, facendo un grande urlo di sfogo contro la società, la politica e il mondo intero...
Tutti i personaggi, le qualità, i misteri, le oscenità di questo film sono diventati subito culto di gran parte della popolazione mondiale, tant'è che alcune bande di teppisti, proprio come quella presente nel film composta da 4 drughi capitanata da Alex De Large(Malcolm McDowell), commetterono delitti e omicidi ispirandosi proprio alla pellicola simbolo di Kubrick e di tutta la cinematografia anni '70.
Indimenticabili sono le sinfonie schizofreniche di Ludovico Van Beethoven che contribuirono in mdo particolare a rendere questo film una vera e autentica leggenda, così come le terribili sequenze della cosiddetta "cura Ludovico "...Sono guarito !!!!! PORCO CANE !!!!!!!!! insomma...non c'è molto altro da dire...quando pronunciamo la parola "capolavoro", dobbiamo pensare ad Arancia Meccanica...

Nel 1975, Kubrick cambia nuovamente genere, e messi insieme i giusti ingredienti ne esce un altro gioiello: Barry Lindon,
che alla sua uscita nelle sale, registrò incassi al quanto deludenti rivelandosi quindi un flop, ma da considerarsi comunque un bellissimo film, certo...non di facile interpretazione, come lo sono tutte le opere di Kubrick, ma entrato anch'esso di diritto nella storia della settima arte.
Con Barry Lindon, Kubrick ricorre nuovamente, come successe anche nel '63 con Il Dottor Stranamore..., alla tecnica voyeristica, all'arte visiva e psicologica, che bene o male ha contraddistinto tutti i film di Kubrick, ma che a mio avviso, si nota molto più facilmente appunto in Barry Lindon e nel Dottor Stranamore.

Anno 1980: è tempo di luccicanza
ho già parlato un pò di Shining all'inizio del mio commento, e dopo aver messo in chiaro il discorso dei piani sequenza, voglio approfondire l'elemento soprannaturale e psichedelico presente nella 13a opera di Kubrick tratta dall'omonimo romanzo del Re del Brivido Stephen King
La pellicola si divide in diverse frazioni, in vari spicchi, uno diverso dall'altro, che vengono denominati dal regista con i giorni della settimana.
Gli elementi che contraddistinguono questo film sono, oltre all'agghiacciante Overlook Hotel, sono le scene simboliche della cascata di sangue, le visioni spaventose del piccolo Danny (il fantasma delle due bambine), il misterioso labirinto innevato che ATTENZIONE SPOILER
alla fine farà da sfondo alla morte di Jack Torrance
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
e la tremenda pazzia da cui viene colto lo stesso protagonista Jack Torrance (Jack Nicholson).
Shining è senza dubbio un film da "mal di testa", che ti penetra nelle mente e non vuole uscirne, desidera che tu viva con essa, uno dentro l'altro, psiche + psiche, immaginazione + immaginazione, compongono questa straordinaria frontiera orrorifica di Stanley Kubrick.
Altrettanto suggestive sono le sequenze d'apertura del film, viste dall'alto, dalla prospettiva dell'elicottero (ATTENZIONE SPOILER
di cui si riesce a vedere anche l'ombra
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
) accompagnate da una musica profonda e mistificatoria che anche in questa occasione rappresenta una delle componenti essenziali della pellicola di Kubrick.

1987 Full Metal Jacket: si parte per il Vietnam, ad accompagnarci è il rigido Sergente Hartmann(R. Lee Ermey) Tu non riderai ! Tu non piangerai ! Qui si riga dritto e basta !! insieme alle sue reclute Palla di lardo (Vincent D'Onofrio) e Joker (Matthew Modine), in uno dei più magniloquenti, tristi, tenebrosi, tragici, meravigliosi ritratti della guerra del Vietnam, paragonabile a pietre miliari come Apocalypse Now di F.F. Coppola e Platoon di O. Stone.
Caratteristica principale di questa opera di Kubrick sono in particolar modo i famosissimi cori intonati dai marines durante il loro addestramento che si svolge nella prima mezz'ora del film, i cannoni, i carrarmati, le mine che esplodono sotto il cielo grigio del Vietnam, che sussurra allo spettatore una sola, unica, intensa, terribile frase: Born to Kill

1999 Eyes Wide Shut: This is the END...
Con la sua ultima prova dietro la macchina da presa, Stanley Kubrick da fiducia alla coppia Hollywoodiana più discussa di quel periodo: Tom Cruise/Nicole Kidman, qui impegnati nel ruolo più importante e complesso della propria carriera.
Eyes Wide Shut ha come tematica principale, l'amore e il sesso, questa volta non come per Lolita, bensì, in modo esplicito e sfacciato, e la conferma è la famosa frazione dell'orgia in maschera, totalmente e meravigliosamente stravagante, trasgressiva e ancora una volta voyeristica.
Sono numerose le sequenze di questa pellicola entrate di diritto nella storia, a cominciare da quella iniziale, ATTENZIONE SPOILER
che vede la Kidman sfilarsi il suo vestito nero rimanendo completamente nuda...e quella finale: c'è una cosa che noi due dobbiamo fare al più presto...cosa ? SCOPARE... e insieme ad essa, la sequenza del pedinamento di Cruise da parte dell'uomo vestito di nero
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
e anche in questo caso, si prende nuovamente in considerazione il discroso dei (numerosi) piani sequenza.
Eyes Wide Shut è a maggior ragione il culmine della carriera e della vita di Stanley Kubrick, che parte per un lungo viaggio nel suo "io" e nella sua mente per non tornare mai più, lasciandoci in eredità, questa e le altre sue 14 opere d'arte che non cistancheremo mai di ammirare...

Termina qui...(forse)...la mia analisi sul più grande regista della storia del Cinema, avrete sicuramente notato che nelle varie volte in cui homenzionato il nome Stanley Kubrick, non ho mai attribuito un aggettivo...voglio farlo adesso, una sola volta, e voglio farlo bene, una volta per tutte...

STANLEY KUBRICK, IL MAESTRO.
Peppe Dallo Spazio
00mercoledì 20 febbraio 2008 19:54
venerdi 29 ho un esame su Kubrick, sto topic mi capita a pennello!
bbjbgp
00mercoledì 20 febbraio 2008 23:07
Re: THE FILMAKER
compagno grimm, 20/02/2008 19.10:

Kubrick è sempre stato un autore molto versatile, sia nello scrivere sceneggiature, che nel manovrare la macchina da presa, e a mio avviso, ciò che lo ha sempre contraddistinto da tutti gli altri filmaker tra gli anni '70 e '80 in particolar modo, sono i suoi piani sequenza del tutto estranianti, che ti conducono in un viaggio eterno senza meta, facendoti dimenticare che vivi su questa terra e che sei vivo
Ne sono un chiaro esempio quelli (famosissimi) di Shining, in cui Kubrick segue con la cinepresa il piccolo Danny "Dock" Torrance tra i misteriosi corridoi del lugubre Overlook Hotel, e restando sempre nell'ambito dei piani sequenza e di Shining, possiamo fare riferimento anche a quello nelle prime scene, in cui ATTENZIONE SPOILER
Jack Torrance (Nicholson) giunge all'hotel dove deve incontrarsi con Mr. Hullman (Barry Nelson), e si può facilmente notare che per quasi un minuto non ci sono stacchi,
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
anche considerando il fatto che Kubrick nei suoi film ha quasi sempre utilizzato una sola macchina da presa per girare, e questo è un altro dei vari caratteri di distinzione tra il regista e gli altri filmaker dell'epoca.

Come già detto, Kubrick è sempre stato un cineasta versatile, infatti, nella sua carriera, composta da 15 opere, ha esplorato le vie e i sentieri più ignoti e sperduti della mente e dell'universo umano.

Tralasciando le sue prime pellicole: "Paura e desiderio"(1951), "Il bacio dell'assassino"(1955) e "Rapina a mano armata"(1956), vediamo di parlare di quelle che hanno veramente fatto la storia e reso noto Kubrick in tutto il mondo.
Cominciamo con Lolita(1962), che vede interpreti un grandissimo Peter Sellers e una meravigliosa Sherley Winters.
Lolita è un film che alla sua uscita, come gran parte delle opere di Kubrick, suscitò diverse polemiche e critiche negative per via dei temi trattati, uno su tutti: il sesso.
In questa pellicola, il sesso è chiaramente visto come un tabù, ma dobbiamo mettere in chiaro che non si tratta di sesso esplicito, ma fondamentalmente di allusioni sessuali, esercitate da una ragazzina (Lolita) a un uomo adulto (Sellers).
es.: all'epoca, vedere sullo schermo gesti piuttosto provocanti come l'attorcigliamento dei piedi, leccarsi le labbra, toccare il proprio corpo con aria sbarazzina, erano visti come delle provocazioni intense e al quanto esplicite, mentre ai giorni nostri, vengono il più delle volte sottovalutati e nenache presi in considerazione.
Lolita, come tutti gli altri prodotti di Kubrick, è un Capolavoro, che col passare degli è diventato un vero e autentico cult, soprattutto per la famosa foto della giovane protagonista che indossa i famosi occhiali rosa a forma di cuore

Veniamo ora a Il dottor Stranamore(1963), titolo completo: Il Dottor Stranamore, ovvero, come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, che vede come protagonista ancora un grandioso Peter Sellers.
Il dottor Stranamore è uno dei primi prodotti cinematografici che trattano il tema della satira.
In questa occasione, la satira è vista da Kubrick con occhio "crudele" e introspettivo, che "prende in giro" la guerra e la politica di quel tempo con l'intento di esserne un contro manifesto, e secondo me, Il dottor Stranamore, può benissimo considerarsi la prima vera prova voyeristica di Stanley Kubrick.

Spostiamoci ora di cinque anni arrivando così alla prima meta leggendaria di Kubrick: 2001: Odissea nello spazio(1968)
2001, oltre ad essere il più importante e famoso film di fantascienza mai realizzato, rappresenta la tappa forse più importante della carriera di Kubrick, primo perchè va a esplorare il vero e sconfinato ignoto dell'universo, fuori dall'atmosfera terrestre, con l'aiuto del fido computer parlante H.A.L. 9000
Con questa mitica prova registica, Kubrick ha ispirato tutti i futuri grandi registi di film di fantascienza, quali Steven Spielberg, il quale nel 2001 (ma guarda un pò ) omaggiò il Grande Stanley con il surreale A.I. - Intelligenza artificiale, suo "progetto incompiuto"; George Lucas, creatore, oltre che della saga di Star Wars, anche del "tecnologico" THX 1138: L'uomo che fuggì dal futuro, Robert Zemeckis con la trilogia di Back to the Future e tanti altri...

Correva l'anno 1971, e in quell'anno, si verificarono n particolare 3 fenomeni che cambiarono completamente il corso della storia: il 3 Luglio Jim Morrison morì fulminato da una crisi cardiaca nella vasca da bagno della sua casa di Parigi Francis Ford Coppola era impegnato nelle riprese del suo capolavoro: Il Padrino, e un certo film intitolato Arancia Meccanica(tratto dal romanzo culto di Anthony Burgess) registrò il maggior numero di critiche e polemiche entrando di diritto nella top list delle pellicole più violente e controverse della storia del Cinema.
Molto probabilmente è proprio questo l'aspetto che più ammiro in Kubrick, il coraggio e la capacità di mostrare il non mostrabile, di far vedere al pubblico ciò che non si può e non si deve far vedere, facendo un grande urlo di sfogo contro la società, la politica e il mondo intero...
Tutti i personaggi, le qualità, i misteri, le oscenità di questo film sono diventati subito culto di gran parte della popolazione mondiale, tant'è che alcune bande di teppisti, proprio come quella presente nel film composta da 4 drughi capitanata da Alex De Large(Malcolm McDowell), commetterono delitti e omicidi ispirandosi proprio alla pellicola simbolo di Kubrick e di tutta la cinematografia anni '70.
Indimenticabili sono le sinfonie schizofreniche di Ludovico Van Beethoven che contribuirono in mdo particolare a rendere questo film una vera e autentica leggenda, così come le terribili sequenze della cosiddetta "cura Ludovico "...Sono guarito !!!!! PORCO CANE !!!!!!!!! insomma...non c'è molto altro da dire...quando pronunciamo la parola "capolavoro", dobbiamo pensare ad Arancia Meccanica...

Nel 1975, Kubrick cambia nuovamente genere, e messi insieme i giusti ingredienti ne esce un altro gioiello: Barry Lindon,
che alla sua uscita nelle sale, registrò incassi al quanto deludenti rivelandosi quindi un flop, ma da considerarsi comunque un bellissimo film, certo...non di facile interpretazione, come lo sono tutte le opere di Kubrick, ma entrato anch'esso di diritto nella storia della settima arte.
Con Barry Lindon, Kubrick ricorre nuovamente, come successe anche nel '63 con Il Dottor Stranamore..., alla tecnica voyeristica, all'arte visiva e psicologica, che bene o male ha contraddistinto tutti i film di Kubrick, ma che a mio avviso, si nota molto più facilmente appunto in Barry Lindon e nel Dottor Stranamore.

Anno 1980: è tempo di luccicanza
ho già parlato un pò di Shining all'inizio del mio commento, e dopo aver messo in chiaro il discorso dei piani sequenza, voglio approfondire l'elemento soprannaturale e psichedelico presente nella 13a opera di Kubrick tratta dall'omonimo romanzo del Re del Brivido Stephen King
La pellicola si divide in diverse frazioni, in vari spicchi, uno diverso dall'altro, che vengono denominati dal regista con i giorni della settimana.
Gli elementi che contraddistinguono questo film sono, oltre all'agghiacciante Overlook Hotel, sono le scene simboliche della cascata di sangue, le visioni spaventose del piccolo Danny (il fantasma delle due bambine), il misterioso labirinto innevato che ATTENZIONE SPOILER
alla fine farà da sfondo alla morte di Jack Torrance
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
e la tremenda pazzia da cui viene colto lo stesso protagonista Jack Torrance (Jack Nicholson).
Shining è senza dubbio un film da "mal di testa", che ti penetra nelle mente e non vuole uscirne, desidera che tu viva con essa, uno dentro l'altro, psiche + psiche, immaginazione + immaginazione, compongono questa straordinaria frontiera orrorifica di Stanley Kubrick.
Altrettanto suggestive sono le sequenze d'apertura del film, viste dall'alto, dalla prospettiva dell'elicottero (ATTENZIONE SPOILER
di cui si riesce a vedere anche l'ombra
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
) accompagnate da una musica profonda e mistificatoria che anche in questa occasione rappresenta una delle componenti essenziali della pellicola di Kubrick.

1987 Full Metal Jacket: si parte per il Vietnam, ad accompagnarci è il rigido Sergente Hartmann(R. Lee Ermey) Tu non riderai ! Tu non piangerai ! Qui si riga dritto e basta !! insieme alle sue reclute Palla di lardo (Vincent D'Onofrio) e Joker (Matthew Modine), in uno dei più magniloquenti, tristi, tenebrosi, tragici, meravigliosi ritratti della guerra del Vietnam, paragonabile a pietre miliari come Apocalypse Now di F.F. Coppola e Platoon di O. Stone.
Caratteristica principale di questa opera di Kubrick sono in particolar modo i famosissimi cori intonati dai marines durante il loro addestramento che si svolge nella prima mezz'ora del film, i cannoni, i carrarmati, le mine che esplodono sotto il cielo grigio del Vietnam, che sussurra allo spettatore una sola, unica, intensa, terribile frase: Born to Kill

1999 Eyes Wide Shut: This is the END...
Con la sua ultima prova dietro la macchina da presa, Stanley Kubrick da fiducia alla coppia Hollywoodiana più discussa di quel periodo: Tom Cruise/Nicole Kidman, qui impegnati nel ruolo più importante e complesso della propria carriera.
Eyes Wide Shut ha come tematica principale, l'amore e il sesso, questa volta non come per Lolita, bensì, in modo esplicito e sfacciato, e la conferma è la famosa frazione dell'orgia in maschera, totalmente e meravigliosamente stravagante, trasgressiva e ancora una volta voyeristica.
Sono numerose le sequenze di questa pellicola entrate di diritto nella storia, a cominciare da quella iniziale, ATTENZIONE SPOILER
che vede la Kidman sfilarsi il suo vestito nero rimanendo completamente nuda...e quella finale: c'è una cosa che noi due dobbiamo fare al più presto...cosa ? SCOPARE... e insieme ad essa, la sequenza del pedinamento di Cruise da parte dell'uomo vestito di nero
FINE SPOILER (Clicca qui sopra per visualizzarlo)
e anche in questo caso, si prende nuovamente in considerazione il discroso dei (numerosi) piani sequenza.
Eyes Wide Shut è a maggior ragione il culmine della carriera e della vita di Stanley Kubrick, che parte per un lungo viaggio nel suo "io" e nella sua mente per non tornare mai più, lasciandoci in eredità, questa e le altre sue 14 opere d'arte che non cistancheremo mai di ammirare...

Termina qui...(forse)...la mia analisi sul più grande regista della storia del Cinema, avrete sicuramente notato che nelle varie volte in cui homenzionato il nome Stanley Kubrick, non ho mai attribuito un aggettivo...voglio farlo adesso, una sola volta, e voglio farlo bene, una volta per tutte...

STANLEY KUBRICK, IL MAESTRO.



veramente complimeti per quello che hai scritto sono senza parole.
compagno grimm
00giovedì 21 febbraio 2008 19:06
Re: Re: THE FILMAKER
bbjbgp, 20/02/2008 23.07:



veramente complimeti per quello che hai scritto sono senza parole.



grazie [SM=g27817]
beh...come puoi facilmente vedere dal mio avatar, Kubrick è in assoluto il mio regista preferito, seguìto da Scorsese, De Palma e Tarantino (a breve scriverò qualcosa anche su di loro).


NoodlesDeNiro
00venerdì 22 febbraio 2008 17:14
Bel riassunto.
Attenzione però a non sottovalutare le pellicole degli anni '50: 'Il Bacio dell'Assassino', 'Rapina a Mano Armata' e soprattutto 'Orizzonti di Gloria' sono dei capolavori assoluti.
NoodlesDeNiro
00sabato 23 febbraio 2008 16:24
Oltre ad essere un convinto ammiratore del regista, ho sempre avuto una sorta di fascinazione per l'uomo.

Raccolgo qui alcune testimonianze che lo riguardano, estratte dal sito italiano archiviokubrick.it.

Jack Nicholson

Voglio andare a vedere a Las Vegas i 90 minuti dell'ultimo sogno, o incubo, del mio amico Stanley. Sono sicuro che neppure una partita dei miei prediletti Los Angeles Lakers mi potrebbe procurare un'emozione così forte!

Ogni suo film è stato un evento, ma la critica Usa e anche l'establishment non l'amavano. Lui fingeva di non sapere alcunché, >>in realtà era informatissimo e leggeva tutto. Era anche l'uomo più spiritoso del mondo e sbagliano quelli che lo descrivono come un orso cattivo. Era giocoso, anche quando era arrabbiato. E' vero, però, che ti costruiva intorno una tela di ragno e che voleva il possesso dei suoi attori durante la lavorazione.

Quando mi disse che sarei stato il protagonista del suo film aggiunse ridendo: "Mi diverte molto l'idea che, proprio tu, dovrai fingere di essere paranoico." E mi diede un suggerimento che non ho mai dimenticato: "Dovrai avere sempre gli occhi sbarrati per il tuo Torrance: pensa alla fotografia dell'arresto di Charles Manson dopo la strage di Sharon Tate." Ogni giorno mi arrivavano le pagine scritte da Kubrick sulle scene da girare e c'era sempre, a margine, il nome di Manson. Potevo vedere, leggendo le note, tutti i fantasmi della sua mente ma anche la sua ironica fantasia.

Lo gratificava l'idea di essere "un alieno" per Hollywood perché, in un cinema dove produttivamente tutto è trasparente, lui conservava i suoi segreti. E' vero che dovevo fare la stessa scena molte volte, ma quando ero esausto, spiritoso Kubrick diceva: "Devo vederla da un altro angolo, rifalla. Io sto al centro del triangolo e tu ti sposti ai suoi estremi."

Erano un evento le prime visioni del suo lavoro: Kubrick spariva per mesi e, poi, arrivava una sua chiamata perché tutto era pronto. Vidi il film con alcuni suoi amici: c'era Michael Herr, l'autore del reportage di guerra sul Vietnam Dispacci. Kubrick aveva lavorato al montaggio di Shining durante la presa degli ostaggi Usa a Teheran; la politica lo interessava molto, anche se non ne parlava mai. Alla fine della proiezione, disse: "Non è la copia finale, devo ancora apportare variazioni. Potrei avere bisogno di te per il nostro pornofilm sulla famiglia." Rideva e mi bisbigliava: "Tu hai avuto una infanzia infelice, ecco perché ti ho scelto. Ma ti ho scritturato perché sei un uomo apparentemente felice."

Corriere della Sera, 10 Marzo 1999

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Steven Spielberg


Quando lo conobbi nel 1980 stava giusto finendo di costruire i set per Shining. Ci incontrammo per la prima volta e parlammo molto di film. Mi sarei trasferito sui suoi set per girare I Predatori dell'Arca Perduta quando avesse finito. Quando il suo set venne distrutto, dovremmo prima girare in Francia per dare modo a Stanley di finire per poi lasciarci costruire "il pozzo delle anime" dove si trovava l'entrata dell'Overlook Hotel, quel famoso salone dove Jack Nicholson batteva a macchina.

Dopo la fine delle riprese, rividi Stanley e andai a casa sua a Londra per cena e mi chiese "Ti è piaciuto il mio film?" L'avevo visto una volta e Shining non mi era piaciuto la prima volta che lo vidi; da allora l'ho visto 25 volte, uno dei miei preferiti. I film di Kubrick ti piacciono sempre di più, ma il fatto è... ti sfido a nominare un film di Kubrick che riesci a spegnere una volta iniziato. E' impossibile, hanno tutti questa specie di sicura! Ma non mi era piaciuto la prima volta: gli parlai di tutto ciò che mi era piaciuto e lui capì subito e disse: "Steven, è ovvio che il mio film non ti è piaciuto molto" e io: "Mi sono piaciute molte cose" e lui "Ma forse sono più le altre. Dimmi cosa non ti è piaciuto". Allora gli dissi: "Beh, la cosa che mi... ho trovato Jack Nicholson, che è un grande attore, ho trovato che la recitazione fosse grandiosa ma mi ricordava quasi il teatro kabuki giapponese." Disse: "Vuoi dire che Jack ha esagerato?" e io dissi: "Sì qualcosa del genere" e lui disse: "Va bene e ora veloce, senza pensarci chi sono i tuoi attori preferiti in assoluto? Dammi qualche nome." Così velocemente dissi: "Spencer Tracy, Henry Fonda, Jimmy Stewart, Cary Grant, Clark Cable" e lui: "Fermati - disse - Ok, dov'è James Cagney in quella lista?" e io pensai: "Beh, è ai primi posti." Stanley disse: "Ah, ma non è tra i primi cinque, non consideri James Cagney uno tra i cinque migliori attori, vedi io sì. Ecco perché il lavoro di Jack é così grandioso."

Ogni conversazione telefonica era un'ispirazione per me: a Stanley piacevano le informazioni, gliele fornivi spesso, informazioni che lui voleva e io gliele fornivo. Conoscendolo ho capito la dinamica del nostro rapporto, Stanley mi dava consigli, collaborava con me io gli raccontavo una storia che volevo dirigere e lui mi faceva domande difficili: "Cosa c'è di interessante? Perché vorresti fare quel film? Mi sembra molto noioso. Come puoi renderlo interessante?" Ti spingeva continuamente. Mi ha dato lo stesso, se non più di quanto avrei potuto offrirgli io. Prima mi ha dato i suoi film, poi la sua amicizia, che voleva dire anche il suo tempo e non c'è dono più grande che si possa fare.

Quando guardi tutti i suoi film, anche se secondo me, hanno tutti una cosa in comune, la sua maestria è impeccabile, in ogni film che ha fatto la sua arte è impeccabile, le luci, le carrellate, i movimenti lunghi i primi piani in Barry Lyndon, le inquadrature, l'illuminazione, le finestre per la luce di sfondo, quella è la combinazione esatta! Devi essere molto preciso per accontentare Stanley, così poteva mettere la pittura sulla tela in modo da farti apprezzare il quadro; doveva essere perfetto, la scelta di obiettivi, il suo lavoro di steadicam negli ultimi anni, impeccabile! Il migliore nella storia, nessuno in assoluto può girare un film meglio di Stanley Kubrick, era impeccabile, ma il modo in cui narrava le storie a volte era antitetico al modo in cui di solito vengono raccontate e credo che a volte Stanley lo facesse solo per essere diverso e aveva un modo specifico di raccontare una storia. Non voleva darsi arie: "Sono molto diverso da te" diceva: "Perché dobbiamo raccontare ogni storia allo stesso modo?" mi diceva. Negli ultimi anni della sua vita continuava a dire: "Voglio cambiare la forma, voglio fare un film che cambia la forma" e io: "Non l'hai fatto con 2001?" Mi disse: "Solo un po', ma non abbastanza" e continuava a cercare modi diversi di raccontare le storie.

La prima cosa che rende Kubrick speciale è il fatto che era un camaleonte: non ha mai fatto lo stesso film due volte, ogni singolo film è un genere diverso, un periodo diverso, una storia diversa, un rischio diverso. L'unica cosa che univa tutti i suoi film era l'incredibile maestria che aveva nella sua arte e nel montaggio, la recitazione e la posizione della cinepresa, ma ogni storia era diversa e ogni storia, in qualche modo, era così misteriosa nel modo in cui veniva narrata che ti manteneva curioso: "Come andrà a finire? Non riesco ad immaginare cosa succederà" e tutti i suoi film sono pieni di alti e bassi, di sorprese nella trama e sorprese nei personaggi che li devi vedere più di una volta perché desideri quella stessa sorpresa. Stanley era un genio, potevi guardare uno dei suoi film 15 volte e anche sapendo cosa c'era dietro l'angolo te ne dimenticavi ed era di nuovo una sorpresa; non conosco nessun altro che possieda quella magia.

Ritornai più volte nella mia mente al film che avevo scelto di mostrare ai miei amici la domenica, ora americana, quando venni a sapere che Stanley era morto: venne della gente quella sera che doveva venire a cena in ogni caso, e parlammo tutta la sera di Stanley, e volevo mostrare a tutti una scena che per me simboleggiava quanto fosse profondo il cuore di Stanley e quanto potesse amare e mostrare le sue emozioni. Lo accusavano infatti di essere un regista senza emozioni; io penso che fosse un regista emotivo e così feci vedere l'ultima scena di Orizzonti di Gloria dove Christiane, che poi ha sposato, interpreta la prigioniera tedesca che si alza e canta davanti ai soldati francesi e commuove tutti quanti, e mentre i soldati piangevano, piangevamo anche noi guardando l'ultima scena, non tutto il film, quella ultima scena, da sola, ci toccò tutti, e due persone che non avevano mai visto Orizzonti di Gloria rimasero ugualmente colpite da quella scena e per questo per me rappresenta Stanley come essere umano.

Remembering Stanley Kubrick, di Paul Joyce
Dreamworks Offices, Hollywood, California, 22 Luglio 1999, 10:20
Traduzione dall'inglese come nel DVD di Eyes Wide Shut
L'intervista integrale è stata trasmessa su Channel4 nel settembre 1999


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Matthew Modine (attore; protagonista di Full Metal Jacket)

Un giorno gli dissi: "Ho una barzelletta per te. Tu muori e..." "Non è divertente", rispose. "Lascia che te la racconti. Dunque, anche Steven Spielberg muore." "Steven muore? Questa sì che è divertente." "Tu muori e vai in Paradiso. Anche Steven Spielberg è appena morto e viene accolto dall'Arcangelo Gabriele che gli dice: "Dio ha apprezzato moltissimo i tuoi film e vuole esser certo che ti troverai bene qui da noi. Per qualsiasi cosa tu abbia bisogno, chiamami pure." E Steven: "Vedi, mi sarebbe tanto piaciuto incontrare Stanley Kubrick. Pensi di poterlo fare?" Gabriele lo guarda e fa: "Ma Steven, con tutte le cose che potevi chiedermi, perché proprio questa? Lo sai che Stanley odia i meeting." "Ma tu mi avevi detto che per qualsiasi cosa..." "Mi dispiace davvero, ma questo non mi è possibile." Così, Gabriele lo accompagna in giro per il Paradiso e a un certo punto Steven vede un tizio con la barba che se ne va in giro in bicicletta e con la divisa militare. Allora Steven dice a Gabriele: "Mio Dio, guarda, quello è Stanley Kubrick! Possiamo salutarlo?" Gabriele prende da parte Steven e gli dice: "Quello non è Stanley Kubrick; è Dio e crede di essere Stanley Kubrick..." A Stanley questa barzelletta piaceva moltissimo.

Una volta gli chiesi perché faceva tutte quelle riprese. Mi rispose che lo faceva perché gli attori non sapevano le battute. Poi mi parlò di Jack Nicholson: "Jack era uno che, durante le pause, andava in giro borbottando le battute. Le imparava sul set. Si cominciava a girare e dopo le prime riprese, tre, quattro, cinque al massimo, ecco il Jack Nicholson che tutti conoscono e che fa la felicità della maggior parte dei registi. Poi si continuava fino alla decima, quindicesima ripresa, allora cominciava a capire le battute, il loro significato, e a non accorgersi più di quello che diceva. Alla trentesima o quarantesima ripresa le battute erano diventate qualcosa di diverso. Così devo impiegare il tempo facendo più riprese perché gli attori imparino quello che dovrebbe essere il loro mestiere."

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Gerald Fried (amico di gioventù di Kubrick e compositore; autore delle musiche di Day of the Fight, Fear and Desire, Killer's Kiss, The Killing e Orizzonti di Gloria)

Quando eravamo ragazzi giù nel Bronx, lui era uno di noi, brillante, nevrotico, pieno di talento, uno al quale piaceva giocare al softball e rimorchiare le ragazze. A quei tempi non c'erano scuole di cinema, per cui imparavamo guardando i film. All'uscita di sala si discuteva, anche se discutere voleva dire ascoltare Stanley prendere in giro il sentimentalismo privo di gusto della maggior parte dei film.

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Louis Blau (avvocato; legale di Kubrick dal 1958 al 1999)

Fece 2001: Odissea nello Spazio perché pensava che fino ad allora nessuno avesse mai fatto un film di fantascienza realmente scientifico. Quasi tutti i film, diceva, erano pura fantasia. Mi disse che avrebbe cominciato a documentarsi per cavarne fuori qualcosa di buono. Cominciò dall'Abc e alla fine ne sapeva abbastanza per parlarne da pari a pari con i grandi astronomi del mondo, molti dei quali ormai chiamava ormai per nome.

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Steve Southgate (responsabile delle attività tecniche Warner Bros. in Europa; ha lavorato a tutti i film di Kubrick da Arancia Meccanica in poi)

Conosceva l'industria del cinema. Sapeva tutto dei doppiatori, dei direttori del doppiaggio, degli attori; aveva rapporti con registi stranieri che supervisionavano il suo lavoro perché lui non poteva essere sul posto per farlo direttamente. Dovevamo girare per tutte le sale per assicurarci che le luci di proiezione fossero giuste, che il suono fosse perfetto, le copie a posto, gli schermi puliti. Sembrava che lavorasse 24 ore al giorno. Poteva essere quasi inavvicinabile, ma poi ti chiamava a tutte le ore della notte. Se qualcuno criticava un suo film, lo prendeva come un fatto personale. Era anima e corpo coi suoi film.

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Lee Ermey (veterano del Vietnam Marine Corps; consulente tecnico e attore in Full Metal Jacket)

Stanley mi disse che non capiva gli attori. Non aveva amici tra gli attori, erano solo compagni di lavoro, e li considerava viziati. Li implorava perché recitassero decentemente. Metà del tempo gli attori la passavano litigando con lui. A Vince D'Onofrio non piaceva lo sguardo da matto che Stanley gli diceva di fare; voleva farlo diversamente. Il problema è che per Vince quello era il primo film. Dunque lui diceva a Stanley come, secondo lui, doveva essere quello sguardo. Cominciarono a discutere animatamente, finché Stanley disse: "Ascolta, fallo come dico io, poi cambiamo pellicola e giriamo come dici tu." Quando girarono come voleva Vince, non c'era nessuna pellicola nella macchina da presa.

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