Stasera ho visto questo film con R. Williams e R. De Niro
Quando guardo questo genere di film la poltrona (o divano che sia) diventa "spinosa".
Il film (del 1990) è tratto dall'omonimo romanzo di Oliver Sacks.
L'ambiente è la New York del 1969.
E' la storia di un medico ricercatore, il Dottor Sayer (Robin Williams), privo di esperienza clinica sugli esseri umani (fino ad allora si era occupato esclusivamente di botanica), che si trova a dover affrontare il ruolo di terapeuta su pazienti colpiti in gioventù da encefalite letargica e dati per incurabili.
Come tutti i medici atipici ed intraprendenti Sayer si convince che non tutto in loro sia morto e decide di cimentarsi in un'impresa giudicata più grande di lui: risvegliarli dal loro sonno. Grazie alla somministrazione di uno speciale farmaco, la LevoDopa (dopamina oggi utilizzata come neutralizzatore degli effetti invalidanti del morbo di Parkinson) il Dottore riesce a creare un elisir dai risultati sorprendenti. Il primo a beneficiarne è il quarantenne Leonard Lowe (interpretato da Robert De Niro) che, ridotto a statua da oltre trentanni, comincia a muoversi ed a parlare con progressiva, incalzante normalità. Il suo cervello si riattiva ed il suo organismo sembra biologicamente efficiente e questo porta ad estendere l'esperimento anche sugli altri pazienti considerati dagli altri medici inguaribili, con conseguente stupore per gli effetti "benefici" (almeno temporanei).
Mi sono trovato spesso a dover parlare di cinema con amici e testimoniare quanto non mi piacciono i film infarciti di effetti speciali, dove l'attore è condotto dal vettore scenografia. In questo caso l'interpretazione degli attori è memorabile e la scenografia soltanto secondaria (ma anche terziaria).
Al di là della magistrale interpretazione di Robert de Niro, ho apprezzato il modo in cui sono tratteggiate la professione e la ricerca medica, ma anche l'umanità dei pazienti.
Semplicemente un grande film.