Quentin Tarantino ? UN MITO !
Innanzitutto Quentin Tarantino, oltre ad aver diretto capolavori su capolavori tra i quali ricordiamo "Reservoir dogs", "Pulp Fiction", "Jackie Brown", "Kill Bill 1&2" e il segmento di "Grindhouse" "Death Proof", ha anche firmato gli script di vari lavori di altri registi, come ad esempio "True Romance - Una vita al massimo"(1993) di Tony Scott, "Natural born Killers"(1994) di Oliver Stone, "Dal Tramonto all'alba"(1996) dell'amico Robert Rodriguez e tanti altri ancora...
Come posso chiaramente notare, in questo sito non ci sono dei grandi amanti del regista italoamericano, ho l'impressione che venga visto da voi con un pò (forse troppa...) freddezza; nei suoi film viene fatto un grande uso di sangue e violenza, e un chiaro esempio sono "Le Iene" e "Pulp Fiction", ma ciò che la maggior parte della gente stenta a comprendere è il significato di questa violenza, che non viene esercitata gratuitamente e in modo animalesco come in una pellicola di Ruggero Deodato (andatevi a vedere "Cannibal Holocaust"(1979)), ma viene giustificata per fini comuni, che possono essere necessità("Jackie Brown"), lavoro("Le Iene"/"Pulp Fiction"), difesa...e arte("Kill Bill") ecc. ecc.
Non contesto affatto chi definisce Tarantino come un bambino troppo cresciuto, perchè in fondo ogni filmaker, ogni attore, italiano, americano che sia, si diverte a giocare stando rispettivamente dietro o davanti alla macchina da presa, inventandosi ogni volta nuovi modi e nuovi metodi per intrattenere lo spettatore, un pò come un divino infante...
Dobbiamo poi calcolare che Tarantino si è fatto da solo, nel senso che non è uno di quei raccomandati che pur di apparire in televisione si venderebbero l'anima, bensì, è sempre stato un uomo onesto, che come tutti i grandi artisti contemporanei e di un tempo (Scorsese, Coppola, Leone, De Palma, Kubrick ecc.) ha fatto per tantissimi anni quell'odiosa gavetta per tentare di afferrare il successo, finchè il destino, il talento e un pizzico di fortuna lo hanno premiato, e in effetti, se l'è meritato...
Grazie di tutto, Quentin !