Prodigy: «Siamo usciti dal caos»
Liam Howlett: «Classificateci come volete, l'importante è l'energia ritrovata»
LONDRA - A sette anni di distanza dall'ultimo lavoro, i Prodigy ritornano in scena con un nuovo album frutto del genio creativo della band di Liam Howlett, che per questa sua ultima fatica ha recuperato le sue radici punk, mescolandole a beat duri, adrenalinici e funk. Always Outnumbered, Never Outgunned uscirà in Italia venerdì e vanta collaborazioni diversissime tra loro, da Liam Gallagher degli Oasis, fino all'attrice Juliette Lewis.
La transizione dall'ultimo album, The Fat of the Land, che aveva venduto otto milioni di copie nel mondo, non è stata semplice e Howlett non ne fa mistero. «Il nostro ultimo singolo, Baby's got a temper, uscito nel 2002, era la descrizione sonora della band in quel momento: era il caos. Non andava bene, mancava l'energia, era una formula vecchia e dovevamo cambiare», ha detto il musicista che armatosi di computer portatile nel marzo del 2003 si è trasferito a Londra dalla sua casa nell'Essex per superare quello che era diventato un lungo blocco creativo.
L'ultimo album è stato interamente scritto e prodotto da Howlett, che ha preferito riservare agli altri membri della band, Keith Flint e Maxim, un posto sul palco nelle performance dal vivo (il loro tour, in Europa ed in Giappone avrà inizio a ottobre). Per i dodici pezzi dell'album ha invece scelto di schierare al suo fianco artisti dai background musicali diversissimi: a parte la Lewis e Gallagher compaiono le Ping Pong Bitches, Princess Superstar, Twista, Shahin Badar, Kool Keith e Paul Jackson.
«Con Keith e Maxim ci siamo concentrati su come presentare i brani live. Prima li suonavamo come in studio, adesso le performance live saranno molto diverse. Per l'album non volevo che l'attenzione si concentrasse su di loro, sull'immagine della band. Volevo riportare l'attenzione della gente sulla musica», ha detto Howlett.
Il risultato è un disco diverso, potente, pieno di un'energia ritrovata che si sprigiona da beat «sporchi» carichi di influenze che vanno dai Sex Pistols ai Public Enemy fino all'electroclash più duro. «Che venga classificata come electro o come punk, non importa, è l'energia che importa», ha detto Howlett.
Impressionante l'apertura con Spitfire, che vede la collaborazione dell'attrice Juliette Lewis, che sopra ad una sirena elettronica evoca le vocalità di Smack my bitch up con un testo che sa di terza guerra mondiale.
«Un mio amico di Los Angeles mi ha chiamato e mi ha raccontato di essere stato ad un concerto di Juliette Lewis con i The Licks e che lei era portentosa. Non mi importava che fosse un'attrice di Hollywood, le ho mandato un pezzo, lei ci ha registrato la voce e me l'ha rimandato indietro. Lavorare così era difficile ed alla fine lei è venuta a Londra per registrare insieme», ha raccontato il musicista.
Innovativo l'utilizzo dei campioni, a cominciare da Thriller di Michael Jackson che viene rigurgitata in versione funk anni '80 nell'adrenalinica The Way It Is. Howlett vuole chiaramente sorprendere chi lo ascolta, gioca con la voce della Lewis che tratta come un sample in un altro pezzo, Hotride, che trae parte del testo da Up Up & Away del gruppo soul Fifth Dimension. «E' un pezzo scherzoso. I Prodigy si stavano prendendo troppo sul serio», ha commentato.
Provocatorio ed irriverente è anche il brano che per primo uscirà come singolo il 30 agosto, Girls, che vede la collaborazione del duo electro-punk Ping Pong Bitches. «Conosco Louise e Emily da tempo, suonano nel circuito underground da molto. Non c'è nulla di profondo in questo pezzo, è musica dura che ti investe, ciò che ai Prodigy riesce meglio», ha detto.
A chiudere l'album è Shoot Down dove la voce di Liam Gallagher viene utilizzata come un campione e dove Noel Gallagher compare in qualità di bassista. «E' la mia produzione insieme alla sua voce. Liam voleva fare qualcosa di diverso da quello che fa con la sua band, qualcosa di più punk e meno melodico. Poi quasi per caso e senza neanche dirlo a Liam, Noel ci ha aggiunto il basso quando gli ho fatto sentire il pezzo nel suo studio», ha raccontato Howlett.
dalla gazzetta di parma