[dicono di lui] Pharrell Williams e le canzoni rifiutate dallo staff di Michael Jackson

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Dangerous89
00venerdì 14 marzo 2014 17:42
Il cantante e produttore scrisse 8 brani per il re del pop poi finiti a Justin Timberlake. "Il suo entourage le bocciò, ma successivamente Jacko mi disse che gli erano piaciute"


Il rifiuto. Pharell Williams ha rivelato che alcune canzoni scritte da lui per Justin Timberlake in realtà erano destinate a Michael Jackson. Arrivarono a Timberlake soltanto perché l’entourage di Jacko le rifiutò. Ed ora il cantante si dice dispiaciuto di aver mancato l'opportunità di lavorare con una delle più grandi leggende della musica pop. L'autore di “Happy” ha conosciuto Jackson diversi anni prima della sua morte per intossicazione da propofol nel 2009. Pharrell aveva scritto alcune tracce per il re del pop che furono però rifiutate dallo staff di quest’ultimo, ed alla fine finirono a Justin Timberlake per il suo album di debutto come solista “Justified”. Pharrell rimase scioccato quando successivamente Jackson gli cantò alcuni di questi brani spiegandogli che, tutto sommato, gli sarebbe piaciuto inciderli. “Ho scritto otto canzoni che però alla fine non sono state cantate da lui ma sono andate a Justin Timberlake. Qualche tempo dopo Michael stesso mi ha cantato quelle canzoni spiegandomi che gli sarebbe piaciuto fossero sue ed io gli rivelai che era quella la mia intenzione iniziale”.

Nessun paragone. Il cantante di “Get Lucky” però non vuole sentire paragoni tra lui e Michael Jackson: “Non c'è proprio nessuna possibilità di confronto e di paragone tra me è lui. Lui è il re del pop, un grandissimo ballerino, un grandissimo autore, un incredibile visionario. E' riuscito davvero a cambiare il mondo in tanti modi diversi. Io sono solo un suo grandissimo fan a cui è stata data l'occasione di fare musica”.

Fonte:Radio 105


Intervista originale:



C'è un nome che continua ad emergere nelle recensioni del disco solista di Pharrell Williams: Michael Jackson.

Anche se Williams e Jackson parlavano spesso - e il Re del Pop ha anche intervistato il suo chiaro erede per una rivista - non hanno mai avuto la possibilità di lavorare insieme.

"Beh, non c'è paragone tra me e Michael Jackson. Lui è il Re del Pop, un ballerino incredibile, un autore incredibile, un incredibile visionario, ha cambiato il mondo in tanti modi", dice.

"Io sono solo un fan a cui è stata data la possibilità di fare musica.

"Avevo fatto otto canzoni per lui che non gli sono mai arrivate, che sono finite sul disco di Justin.

"Più tardi lui mi ha cantato tutte quelle canzoni e mi ha detto che avrebbero dovuto essere sue e gli ho detto che erano per lui.

"Quando abbiamo fatto un'intervista per la rivista Interview nel 2003 ho sempre detto che era il re che intervistava il contadino.

"Lui sapeva chi doveva essere e io sto ancora dandomi i pizzicotti".

Williams ha molti pizzicotti da darsi. GIRL è andato dritto al top delle classifiche di iTunes in 60 paesi e "Happy" ha venduto un fantastiliardo di copie.

E poi c'è la sua impronta digitale sui due altri grandi successi degli ultimi due anni, "Blurred Lines" e "Get Lucky".

E' stato quando alla Columbia Records hanno sentito la collaborazione con i Daft Punk che hanno deciso di tirare via Williams da dietro la scrivania di produttore per fargli fare un album da solista.

Era titubante sulla prospettiva visto il flop del suo disco di debutto da solista del 2005, In My Mind. Da qui le sue genuine gratitudine e umiltà per il suo fortunato successo.

"Io sto facendo le cose nello stesso modo. Sono i fan, loro lo stanno rendendo tale e non posso prendermi la paternità del successo, perché non l'ho fatto io", dice.

Anche quando si precisa che è lui che ha creato la musica che ha generato il successo, Williams non gongola.

"Quanto sei fortunato per essere scelto dalla gente per andare così in alto?", dice.

Prima che chiunque altro avesse sentito "Happy" o "Brand New" o "Lost Queen" o "Gust of Wind" o "It Girl", Williams sapeva che voleva che l'album fosse sulle donne e sui suoi sentimenti nei loro confronti. Così ha testato i brani con la moglie Helen, girando nei dintori di Miami nel loro "truck", l'equivalente americano di un pick-up.

"Devi ascoltarle in macchina perché è lì che la gente le ascolta, lì puoi verificare se ti arrivano", dice. "Se hai voglia di sentire di nuovo ecco dove ti rendi conto che c'è qualcosa lì dentro."

home.mj-upbeat.com/2014/03/08/williams-talks-missing-out-on-working-...
Neverland1973
00venerdì 14 marzo 2014 22:40
Grazie Dangerous per questa testimonianza, è interessantissima [SM=x47981]
humannature
00sabato 15 marzo 2014 01:35
Peccato ! [SM=x47981] Neverland

4everMJJ
00sabato 15 marzo 2014 11:43
Visto che l'avevo già tradotta inserisco l'intervista originale (senza i Jacko [SM=g27815] ):




C'è un nome che continua ad emergere nelle recensioni del disco solista di Pharrell Williams: Michael Jackson.

Anche se Williams e Jackson parlavano spesso - e il Re del Pop ha anche intervistato il suo chiaro erede per una rivista - non hanno mai avuto la possibilità di lavorare insieme.

"Beh, non c'è paragone tra me e Michael Jackson. Lui è il Re del Pop, un ballerino incredibile, un autore incredibile, un incredibile visionario, ha cambiato il mondo in tanti modi", dice.

"Io sono solo un fan a cui è stata data la possibilità di fare musica.

"Avevo fatto otto canzoni per lui che non gli sono mai arrivate, che sono finite sul disco di Justin.

"Più tardi lui mi ha cantato tutte quelle canzoni e mi ha detto che avrebbero dovuto essere sue e gli ho detto che erano per lui.

"Quando abbiamo fatto un'intervista per la rivista Interview nel 2003 ho sempre detto che era il re che intervistava il contadino.

"Lui sapeva chi doveva essere e io sto ancora dandomi i pizzicotti".

Williams ha molti pizzicotti da darsi. GIRL è andato dritto al top delle classifiche di iTunes in 60 paesi e "Happy" ha venduto un fantastiliardo di copie.

E poi c'è la sua impronta digitale sui due altri grandi successi degli ultimi due anni, "Blurred Lines" e "Get Lucky".

E' stato quando alla Columbia Records hanno sentito la collaborazione con i Daft Punk che hanno deciso di tirare via Williams da dietro la scrivania di produttore per fargli fare un album da solista.

Era titubante sulla prospettiva visto il flop del suo disco di debutto da solista del 2005, In My Mind. Da qui le sue genuine gratitudine e umiltà per il suo fortunato successo.

"Io sto facendo le cose nello stesso modo. Sono i fan, loro lo stanno rendendo tale e non posso prendermi la paternità del successo, perché non l'ho fatto io", dice.

Anche quando si precisa che è lui che ha creato la musica che ha generato il successo, Williams non gongola.

"Quanto sei fortunato per essere scelto dalla gente per andare così in alto?", dice.

Prima che chiunque altro avesse sentito "Happy" o "Brand New" o "Lost Queen" o "Gust of Wind" o "It Girl", Williams sapeva che voleva che l'album fosse sulle donne e sui suoi sentimenti nei loro confronti. Così ha testato i brani con la moglie Helen, girando nei dintori di Miami nel loro "truck", l'equivalente americano di un pick-up.

"Devi ascoltarle in macchina perché è lì che la gente le ascolta, lì puoi verificare se ti arrivano", dice. "Se hai voglia di sentire di nuovo ecco dove ti rendi conto che c'è qualcosa lì dentro."

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