Michael Jackson: linciaggio sia!....riassunto delle ultimi fatti!

Michael Jackson: linciaggio sia!
A nemmeno un mese dalla disposizione del Giudice Melville sul regime di segretezza al quale dovranno essere sottoposte le prove a carico del Re del Pop - il magistrato ha sancito che entrambe le parti non dovranno lasciar trapelare alcuna notizia riguardante dichiarazioni o materiale probatorio messo agli atti – la stampa planetaria, in particolare i fantasiosi tabloid britannici, mettono in scena un linciaggio mediatico senza precedenti. Soprattutto dal punto di vista monetario. Tra gli scoop, rigorosamente non confermati, che sono rimbalzati da una parte all’altra del pianeta, ce ne sono alcuni davvero sconcertanti. Il più innocuo riguarda l’ex moglie del Re del Pop, Debbie Rowe, l’infermiera che diede alla luce i primi due rampolli della superstar, Prince Michael e Paris Michael. La donna ricevette, in un sistema giuridico che indirettamente avvalla questo genere di transizioni (!), una cifra astronomica in cambio della rinuncia alla potestà sui suoi pargoli. Ebbene, secondo il tabloid inglese The News Of The Worlds, la stessa Ms. Rowe che recentemente aveva dichiarato voler riprendersi i figli, sarebbe stata zittita con un assegno di 2 milioni di dollari gentilmente sottoscritto dal suo ex marito. Ma veniamo alle cose ‘serie’. Il Daily Star ha rinverdito un vecchia panzana ai danni di Wacko Jacko, una dichiarazione di un ex dipendente della sicurezza del Neverland Ranch, tal Robert Wegner, che più di un anno fece sapere di aver visto il divo nero con più di cento ragazzini. All’epoca non c’era nessuna prova mentre oggi, sebbene la dichiarazione riportata dalla rivista risulti implicitamente post-datata, ci sarebbe anche la foto di un ragazzino di non più di 7 anni. Biondo e nudo. E ancora: Maureen Orth, una giornalista del Vanity Fair che sostiene di aver condotto accurate indagini sulla vita del cantante, dice di aver scoperto che il divo di Dangerous ha un cassetto segreto dove tiene la biancheria intima dei suoi giovanissimi amanti. Di più. La donna sostiene che Jordy Chandler, il bimbo che nel 1993 incassò - grazie allo stesso avvocato che oggi patrocina la nuova presunta vittima di Mr.Jackson - 20 milioni di dollari in cambio della rinuncia al processo penale a carico della superstar, fu a sua volta ‘scippato’ dei suoi boxer poco prima di lasciare il Neverland. Rimanendo sulle pagine del Vanity Fair, troviamo l’intervista a Myung-Ho Lee, ex socio in affari del cantante. Il business-man ha spifferato tutto – e anche di più – sulla dipendenza dalla morfina e dal Demerol sofferta da Mike nella fine degli anni ’80. Lee afferma anche che durante un viaggio aereo con destinazione Giappone, il suo celebre socio fece ubriacare un ragazzino con del vino, spingendolo subdolamente a bere più bicchieri di ‘Jesus juice’, cioè ‘succo di Gesù’. Ricapitolando: pedofilo, blasfemo e, considerato che tra le accuse contro Jacko ce ne sono anche due riguardanti la somministrazione di sostanze intossicanti (una miscela di vino e psicofarmaci) al fine di commettere atti di molestie su minori di 14 anni, plagiatore. Un consigliere del divo di Leave Me Alone, lo zelante Firpo Carr, si è preso la briga di spiegare che alla dipendenza del suo cliente dalla morfina e dal Demerol – scaturite dall’abuso di quelle sostanze dopo il famoso incidente sul set dello spot Pepsi, quando, per intenderci, al cantante presero fuoco i capelli - seguì un ricovero per disintossicazione. E che tutto il resto non corrisponde alla realtà. Considerazioni sull’integrità morale di Michael Jackson a parte, a noi non resta che ricordare che, lo scorso anno, il Vanity Fair pubblicò uno scoop secondo il quale il cantante, dopo essere stato scartato dall’amico Steven Spielberg per il ruolo di Peter Pan, avrebbe fatto un macabro rito voodoo. Wacko Jacko voleva, sempre – e solo – per il Vanity, uccidere il regista di Schindler’s List. Come? Immergendosi nel sangue di 23 vacche morte. Vacca più vacca meno, si capisce. Ma l’editore del Vanity Fair insiste: “L’articolo ha subito un rigoroso controllo dei fatti”. Chiudiamo con la notizia delle ultime 24 ore: tal Chris Larkin avrebbe intravisto dei cartoni nascosti nel garage del suo vicino di casa di Calabas, in California. Sopra gli scatoloni delle etichette sospette, una con scritto MJ 1 e una con scritto Michael Jackson. Secondo chi ha diffuso questa agenzia, Mark Shaffel sarebbe un amico intimo del cantante nonché il produttore di What More Can I Give?, la canzone benefica registrata da Michael e da un nugolo di superstar dopo l’11 settembre 2001 ma mai pubblicata dalla Sony. Il motivo? Il regista – e non il produttore – del video aveva un passato nei video porno-gay, davvero troppo per il rigoroso music-biz a stelle e strisce (!). Volete il nome del regista? Mark Shaffel. E non c'è altro. Per ora.
fonte 105news

Non mi sembra male come articolo, anzi ...

quelli di 105 sono dei miti
questo è un bell'articolo
certo, riporta notizie brutte, ma sottolineando la natura da tabloids e facendo leggere tra le righe che loro non credono a nulla di tutto cio!

quelli di 105 sono dei miti... tanto è vero che a natale noi e shout gli abbiamo fatto recapitare dei pasticcini (che però sembra si siano pappati quelli del centralino )

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Scritto da: mjfan80 05/02/2004 23.52

tanto è vero che a natale noi e shout gli abbiamo fatto recapitare dei pasticcini (che però sembra si siano pappati quelli del centralino )

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Scritto da: mjfan80 05/02/2004 23.52
"..a natale noi e shout gli abbiamo fatto recapitare dei pasticcini (che però sembra si siano pappati quelli del centralino )"

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per la serie "scrocchiamo tanto chi se ne frega"

si sa cm vanno queste cose...
chissà cm si sentiranno se mike verrà dichiarato innocente.. secondo me ... in un mare di guai..