Un anestetico la causa del decesso della popstar. Incidente o arma del delitto? E se fosse un suicidio? E se fosse tutta una ricca messinscena? La certezza è che sul destino di Jacko fioriscono ogni giorno tesi e verità presunte. Come per ogni mito che si rispetti
Il Coroner: "Jacko ucciso dall'anestetico"
Il Propofol, il potente anestetico con cui il medico personale Conrad Murray "aiutava" Michael Jackson a combattere l'insonnia, è ufficialmente la causa della morte della popstar. Ma che di tipo di morte sia stata è ancora materia tutta da decifrare. E l'incertezza sulle modalità con cui un farmaco possa essersi trasformato in un'arma letale, da oggi e per gli anni a venire andrà a braccetto con la certezza che sul destino di Michael Jackson fioriranno interpretazioni, versioni contrastanti con l'ufficialità, mitomania e nuove leggende metropolitane. E non solo perché simili speculazioni siano prassi che da sempre accompagna tutti i grandi che hanno preceduto Michael Jackson nell’Olimpo del rock-pop.
Nel suo caso, la "teoria del complotto" - per approfondire la quale basta fare un giretto in rete e scoprire quanto il sospetto sia dilagante tra i fan -, si giustifica provando a rispondere alla semplice domanda: chi poteva trarre vantaggio dalla morte di Michael Jackson? Un "movente" a cui è possibile dare mille volti e un unico rumore di fondo: il fruscio dei dollari.
Che dire della strana "verve" di Joe, padre-padrone dell'infanzia di Michael, vecchio manager truccato, ingioiellato e persino sorridente al cospetto delle mille telecamere che lo hanno attorniato nei giorni seguiti alla tragedia? Che dire della spettacolarizzazione di una veglia funebre celebrata in un palasport, lo Staple Center di Los Angeles, diventata l'occasione per una parata in palcoscenico. Che dire dei fratelli maschi di Michael, che col lutto ancora al braccio si annunciano protagonisti di un reality e addirittura in procinto di rimettere in piedi i Jackson 5, pur sapendo che quella band girava tutta attorno al talento del fratellino scomparso? Che dire del sito della multinazionale della discografia per cui Michael incideva, che nella pagina del cordoglio per la scomparsa del suo artista non rinuncia a visualizzare il link per acquistarne online la musica?
In realtà, quella multinazionale ha
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fatto semplicemente il suo mestiere: cogliere ogni occasione buona per far soldi. Quanto ai membri della famiglia Jackson, i loro atteggiamenti pubblici sono in perfetta sintonia con quelli mantenuti prima della morte di Michael, quando nessuno di loro lesinava atteggiamenti divistici e fuori dagli schemi muovendo nel cono d'ombra dell'unica vera stella della del clan. La sorellina La Toya, ad esempio, che oggi ringrazia il Coroner per aver rivelato che la morte del fratello in realtà è un assassinio, ha sempre brillato più per esibizionismo che per qualità artistiche.
Ma della famiglia faceva parte anche lui, Michael. E anch'egli rientra in pieno tra i sospetti quale "mandante" della propria morte. Vera o presunta. Perché anche la convinzione che Michael in realtà sia ancora vivo, è una tesi che in Rete trova convinto sostegno, grazie ai tanti video che i fan caricano ovunque per dimostrare che Jackson uscì dall'ambulanza del Coroner sulle proprie gambe. COME IN QUESTO VIDEO
Perché, dunque, Michael doveva, per così dire, sparire? Innanzitutto, la prematura scomparsa di Jacko ha fatto sì che i suoi dischi, ormai privi di qualsiasi appeal dopo che le note vicende personali avevano imbrattato l'immagine della popstar, conoscessero un'autentica resurrezione nelle classifiche di tutto il mondo, tornando a incassare milioni di dollari. Proprio il bisogno di dollari aveva indotto Michael, sull'orlo della bancarotta, a vendere pezzi importanti del suo mito, come il famigerato ranch di Neverland. Sempre i dollari avevano spinto la popstar a un ritorno dal vivo pieno di rischi: 50 concerti a Londra, per i quali Michael si stava preparando fino a poche ore dalla morte.
E se Michael non fosse morto? E se avesse inscenato la sua fine per mettere in moto un meccanismo in grado di sanare le sue difficoltà finanziarie e poi sparire senza dover cantare più una sola nota in vita sua? E se non avesse retto alla pressione del ritorno scegliendo di morire attraverso un suicidio assistito dal suo medico personale? E se il dottor Murray fosse stato al servizio di chi voleva lucrare sulla commozione dei fan di tutto il mondo? E se...
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