Ma chi vota Berlusconi?
di Francesca Marrucci
E’ di nuovo il momento di farsi questa domanda. Perché di nuovo in giro, sulle nostre piazze, è pieno di gente che commenta con toni tutt’altro che clementi le recenti ‘avventure’ del Premier tra veline, escort e feste varie. La tentazione è troppo grande: come possono notizie come queste non affollare le chiacchiere da bar, da edicola, da piazza, da giardinetti pubblici? La cosa che mi meraviglia non è tanto l’appetibilità dell’argomento, ma il modo in cui se ne parla. Berlusconi viene definito con gli epiteti peggiori, condannato sull’altare della pubblica moralità, con un finale ormai scontato: ‘Vorrei proprio sapere chi l’ha votato questo! Ah io no, certo!’
Sono sicura che questa frase l’avete sentita un po’ tutti, magari colorita dai vari accenti paesani, ma alla fine c’è sempre: una chiosa che rassicura. Ma se tutti sputano sentenze e maledizioni, Berlusconi chi l’ha votato? Mi sbaglio o in Italia ha una bella maggioranza? Eppure, tranne quelli coinvolti nell’attività politica, difficilmente qualcuno del cosiddetto ‘popolino’ ammette di averlo votato. Se proprio sono costretti, quasi si scusano d’averlo fatto, adducendo il classico ‘Tanto so’ tutti uguali!’ come scusante per tutte le stagioni.
Ma è storia già nota. E’ già successo con Berlusconi al Governo. Mi ricordo la vigilia delle scorse elezioni: chi lo malediva, chi faceva professione d’odio puro con promesse più o meno surreali della serie: ‘Piuttosto de votallo me faccio taglià una mano…’, ma non ho visto molti moncherini in giro dopo che Berlusconi ha di nuovo fatto il pieno di voti.
La verità è che agli italiani Berlusconi piace, perché rappresenta quello che l’italiano medio vorrebbe essere: uno che la fa franca sempre, che ha il potere, le belle donne a mo’ di harem come sembra dalle ultime notizie, uno furbo, insomma. Non è la vecchia favola dell’uomo che si è fatto da solo che piace agli italiani, quella era una bella cornice, più applicabile ad un popolo come gli americani che da sempre inseguono l’american dream. No, gli italiani sono più concreti: all’italiano interessa arrivare al punto, il fatto fondamentale è che non gli importa molto con quali mezzi. Altro che sogno, qua contano i fatti. Berlusconi, o forse meglio dire il suo staff, questa cosa l’ha capita e l’ha usata.
Hanno capito la vigliaccheria e l’ipocrisia degli italiani, che davanti fanno i perbenisti scandalizzati e dietro preparano i festini, e l’uomo di Arcore incarna sempre di più quella figura così agognata dall’italiano medio. Poco senso hanno quindi le chiacchiere da bar e le sentenze sparate davanti ad un caffè di mezza mattina: alla fine gli italiani tornano alle urne e lo votano, anche se poi si vergognano a dirlo. Ma a Berlusconi anche interessa solo il risultato, poco importa che se ne parli male, ricordate? Basta che se ne parli e poi si voti.
Lasciamo il popolino alle sue pantomime, l’importante è che poi in cabina elettorale torni nel gregge.
E’ per questo che il problema in Italia non è Berlusconi. Il problema sono gli italiani. E a quanti si illudono affermando che l’Italia non è Berlusconi, che il nostro Premier non rappresenta gli italiani, dico di parlare in prima persona, perché i dati ci dicono altro. Aggiungo purtroppo, ma del resto questo non basta a cambiare le cose.
Le cose cambiano solo nel momento in cui gli italiani non trovano più conveniente votare qualcuno. Appellarsi all’indignazione, alla morale, ai valori e all’etica è cosa antica, retaggio di pochi sopravvissuti resistenti. Gli italiani sono più cinici di quanto non si creda e hanno memoria corta. Ma anche questa è una riflessione personale. Lascia il tempo che trova.
L’unica cosa che conta, in questo momento, è che gli italiani possono anche nascondersi dietro le chiacchiere da bar, dietro i giudizi perbenisti e le prese di distanza plateali, ma la verità è che hanno quello che si meritano, che si sono scelti e che continuano a scegliere. La verità è che gli italiani aspirano ad essere come Berlusconi, ma nessuno ce la farà. Forse smetteranno di votarlo solo quando si renderanno conto che questo obiettivo è irraggiungibile e si volteranno a prestare attenzione a qualcuno che promette di più…