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Nove canzoni per Mr. JT in concerto a Milano
Il nuovo idolo delle folle pop è passato dall'Italia con lo stesso impatto di una meteora: Justin Timberlake ha concesso solo nove canzoni all'audience che ieri sera ha riempito l'Alcatraz di Milano.
Del suo arrivo in Italia se ne parlava da mesi.
Ovvio: i suoi video sono fra i più trasmessi dell'etere, il suo album di debutto ha fatto scempio di premi (non ultimo, ha raggranellato più awards di tutti agli EMA 03 di Edinburgo) e sia pubblico che critica lo hanno incoronato sex-symbol del pop del Terzo Millennio.
Eppure, il live di Mr. JT - per la prima volta sulle nostre coste, visto che neppure con gli *N Sync c'era mai arrivato - per certi versi ha deluso: era partito con le migliori premesse, una versione upbeat dell'altrimenti malinconica ballata "Cry Me A River", vivacizzata da una squadra di 13 persone (fra musicisti e coristi) dalle eccellenti qualità interpretative. Ci ha fatto pure sorridere quando, a fine traccia, ha inserito a sorpresa un verso da "You're So Vain" di Carly Simon: "I bet you think this song is about you" continuava a ripetere.
Non c'è voluto tanto a presumere che si riferisse alla povera Britney, of course.
Poi, nel cruciale momento iniziale del 'riscaldamento', ha interrotto l'eccitazione con un interludio di free-jazz - che sarebbe tornato anche più avanti - e l'accoppiata "Senorita"/"Let's Take A Ride".
Come dire: canzoni perfette post-coitum. Peccato non avessimo ancora raggiunto l'orgasmo. Il risultato? Gelo totale.
Come se il pubblico avesse bisogno di essere raffreddato!
La popolazione che si è presentata allo show ieri sera era decisamente peculiare: da una parte giovanotti ispirati, nel look e nelle movenze, dal signor Timberlake. Stesso modo molleggiato di camminare, stessi berrettini, stesse magliette, stessi pantaloni-cargo, stessa barba incolta. Dall'altra ragazzine in erba somiglianti a una vasta gamma di R&B princesses di oggi - da Lumidee a Mariah Carey - spesso sfociando nell'eccesso. Ma la sensazione era che fossero lì per farsi ammirare piuttosto che per lasciarsi coinvolgere dallo spettacolo. Tant'è che si eccitavano solo con i singoli, tanto per Justin quanto per i Black Eyed Peas (supporter ahimé mai annunciati).
Un vero peccato, visto che ci sono stati momenti molto entusiasmanti: come quando sono saliti sul palco gli energicissimi BEP per una versione corale della hit "Where Is The Love?". L'occasione ha trascinato onstage pure Cameron Diaz, l'attuale fiancée di Justin, che - scatenatissima - riprendeva con telecamera digitale tutto quello che stava succedendo dentro la venue. Will.I.Am si è pure fermato per un freestyle con Timberlake in sconvolgente versione human beat box!
Curiosamente piacevole è stato lo 'stravolgimento' sonoro di "Gone", ballatona strappalacrime degli *N Sync trasformata all'uopo in uno struggente addio e il twist hard-rock in coda a un'indiavolata "Like I Love You".
In generale, è degno di tutto rispetto il tentativo da parte di Justin di volersi togliere di dosso a tutti i costi il quasi indelebile marchio di 'boyband' e di volersi far apprezzare come artista a pieno titolo (in qualche occasione ha addirittura imbracciato la chitarra): ma talvolta sembrava si sforzasse fin troppo, risultando noioso.
Un caso eclatante è "Lovin' It", il pezzo che fa da jingle allo spot McDonald's, qui trascinato all'infinito, giusto per dare il tempo di presentare tutta la band che lo ha seguito.
D'altronde è semplice matematica: nove brani in un'ora e mezza. Fate i vostri conti...
Però, ci ha lasciato scatenare alla fine con l'esilarante dancefloor filler "Rock Your Body". Lì, gli abbiamo perdonato gran parte degli 'scricchiolii' di qualche minuto prima.
E uscire da un concerto canticchiando è sempre un buon segno...un'arguzia non da poco!
La scaletta dello show:
Cry Me A River
Senorita
Let's Take A Ride
Like I Love You
Gone
Where Is The Love
Nothin' Else
Lovin' It
Rock Your Body
UN SALUTO SPECIALE A MJFAN80 BEAT IT STRITTI AIRAY E A TUTTI I FAN CHE C'ERANO!