Il Colle
Dall’eremo del colle guardo estraniata la mia vita, so che non mi appartiene ma continuo imperterrita ad osservarla.
Talvolta mi sembra di non farne parte, ma guardandola allo specchio mi accorgo che è mia.
Mia e sola mia, ma come vorrei che non lo fosse.
Una volta ne facevi parte anche tu piccolo ovetto dai fragili pensieri,
ma
oggi non ci sei più a farmi compagnia, hai preso la tua strada lasciandomi da sola su quel colle dove difficilmente qualcun altro verrà a prendere il tuo posto.
Domani sarà un altro giorno senza te, senza quel sostegno che per lunghe notti mi ha dato la forza di aspettare un altro di per scorgere un’altra alba verso quella valle che mi appartiene, a cui non ho fatto nulla ma che purtroppo giorno dopo giorno si accanisce verso di me, regalandomi dall’alto dei sui campi, frutti amari che io raccolgo e che lasciano sul mio palato un sapore di amaro dispiacere.
Tu hai saputo far rinascere i fiori del mio giardino verso quel colle che tutti disprezzavano perché troppo buio ed enigmatico, ma ora anche loro sentono la tua mancanza...
ed io,
li ascolto rinchiusa nella mia torre d’avorio disperata per non condividere quel pianto lento e misericordioso che si mescola al vento frusciante e devastante, perdendosi verso quella valle brulicante di pensieri.
[Modificato da MORGANA82 07/03/2005 11.08]