La riforma delle pensioni: 1 anno dopo maturati i requisiti per i dipendenti

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angelico
00giovedì 30 dicembre 2010 00:39
X i lavoratori dipendenti l’assegno sarà del 46% del salario attuale.X i commercianti:44%.X gli artigiani:43%.X i parasubordinati: 14%
Ieri mattina il Corriere della Sera ospitava a pagina 5 un’intervista ad Antonio Mastropasqua, il commissario straordinario dell’INPS che, con quella disarmante sincerità propria di chi si sente intoccabile, tratteggiava con leggiadra ed allegra soddisfazione il futuro da incubo che si profila all’orizzonte per i lavoratori italiani. Se non fosse per il fatto che teniamo alla nostra e alla vostra cistifellea e che sappiamo bene quali pericoli per la salute può comportare il travaso di bile potremmo consigliarvi di procurarvi l’articolo, ritagliarlo, conservarlo in qualche cassetto ben custodito, per poi ritirarlo fuori nel momento in cui qualcuno di questi ladri verrà a chiedervi il voto. Prima di riportarvi sinteticamente alcuni dei passaggi più significativi dell’intervista vale però la pena di ricordare che non più di due settimane fa proprio il Corsera aveva pubblicato le proiezioni di quelle che saranno le pensioni percepite dai lavoratori nei prossimi anni. Per i lavoratori dipendenti l’assegno scenderà al 46% di quanto oggi guadagnano. Per i commercianti sarà pari al 44%. Per gli artigiani sarà del 43%. Mentre per i lavoratori parasubordinati la pensione dovrebbe arrivare al 14% (avete letto bene!) del salario attuale. Ora fatevi due conti in tasca e calcolate se sarete mai in grado anche solo di sopravvivere con quella cifra. Ma a chi dobbiamo tutto questo? Chi è che c’ha rubato il futuro? A spiegarcelo è proprio Mastropasqua, leggiamolo con la dovuta attenzione: Prima la riforma Amato, poi Dini, poi Prodi, Maroni, ancora Prodi con Damiano, e infine la riforma Sacconi-Tremonti. Ci sono voluti diciotto anni ma finalmente possiamo dire che il cantiere della previdenza in Italia è finalmente concluso. Per chi non ricordasse quali erano le forze politiche che sostenevano i suddetti governi proviamo a riscrivere la sequenza:
Amato (PSI, DC, PSDI, PLI)
Dini (Governo tecnico sostenuto dal centrosinistra)
Prodi (PDS, PPI, Rinnovamento Italiano, Verdi, Unione Democratica, Socialisti italiani, Alleanza Democratica, Movimento dei Comunisti Unitari, PRI, Patto Segni, Sinitra Repubblicana, PRC, Sudtiroler Volkspartei, la Rete, Union Valdotaine)
Berlusconi (Forza Italia, Lega Nord, AN, CCD, CDU)
Prodi (DS, Margherita, PRC, Rosa nel Pugno, IDV, Verdi, UDEUR, PdCI)
Berlusconi (PDL, Lega Nord, DC, Noi Sud)
Quind, a ben vedere, possiamo tranquillamente affermare che ogni volta che diciamo che sulle questioni importanti centrodestra e centrosinistra non sono altro che due facce della stessa medaglia non pecchiamo affatto di settarismo estremista, ma ci limitiamo a constatare la pura, semplice e incontrovertibile realtà dei fatti. Noi questo lo sappiamo e ovviamente lo teniano bene a mente, ma crediamo che se ne debba ricordare soprattutto chi tra qualche mese verrà a chiederci di votare Vendola, Bersani, o peggio ancora Casini o Montezemolo magari con la scusa della santa alleanza democratica per cacciare via Berlusconi. Così, seppure questi “compagni” non cambieranno idea, almeno sapranno perché li abbiamo mandati a fare in culo. Ma i sindacati confederali in tutto questo cosa hanno fatto? Dov’erano? E’ ancora Mastropasqua a risponderci indirettamente quando afferma: E vorrei sottolineare che tutte queste riforme sono state fatte senza tensioni sociali e, almeno le ultime, senza un’ora di sciopero… Ecco, appunto, Que se vayan todos!

www.militant-blog.org/?p=3812
rossijack
00giovedì 30 dicembre 2010 16:03
Io so che a me toccano al massimo degli anni il 60%,per cui sto pagando una pensione integrativa.I giovani prenderanno lo zero%,visto che non entreranno nel mondo del lavoro,diventera' una societa' di vecchi che non potranno percepire pensione perche' costeranno troppo allo Stato,del resto i giovani saranno costretti a trovare lavoro all'estero perche' qui non hanno nessuna possibilita'!E' un futuro molto triste,i nostri "governanti",quelli attuali ma anche quelli passati, non hanno mai pianificato degli interventi politici che contemplassero visioni di come sarebbe diventata la societa' nel futuro!E adesso non so come ne verranno fuori,ma il problema e' dei giovani e dei vecchi,sara' una societa' di poveri e di indigenti,mentre il futuro dei politici e' gia' assicurato da una esosa pensione maturata dopo una sola legislazione!
angelico
00venerdì 31 dicembre 2010 11:43
Re:
rossijack, 30/12/2010 16.03:

Io so che a me toccano al massimo degli anni il 60%,per cui sto pagando una pensione integrativa.I giovani prenderanno lo zero%,visto che non entreranno nel mondo del lavoro,diventera' una societa' di vecchi che non potranno percepire pensione perche' costeranno troppo allo Stato,del resto i giovani saranno costretti a trovare lavoro all'estero perche' qui non hanno nessuna possibilita'!E' un futuro molto triste,i nostri "governanti",quelli attuali ma anche quelli passati, non hanno mai pianificato degli interventi politici che contemplassero visioni di come sarebbe diventata la societa' nel futuro!E adesso non so come ne verranno fuori,ma il problema e' dei giovani e dei vecchi,sara' una societa' di poveri e di indigenti,mentre il futuro dei politici e' gia' assicurato da una esosa pensione maturata dopo una sola legislazione!




il bello di tutto cio e che la gente ha accettato tale riforma senza nessuna manifestzione...a differenza dei francesi...
rossijack
00venerdì 31 dicembre 2010 13:57
Re: Re:
angelico, 31/12/2010 11.43:




il bello di tutto cio e che la gente ha accettato tale riforma senza nessuna manifestzione...a differenza dei francesi...



La gente si lamenta ma non e' informata,quando parlo di notizie,tipo quella del vergognoso contratto della Fiat che riporta gli operai indietro di 5o anni rispetto ai diritti,le persone non sanno nulla,tutto passa nell'indifferenza!Pero',poi,conoscono tutti i c...degli attori e di quegli imbecilli del GF!Eccco perche' governa Berlusconi! [SM=x47958]
angelico
00venerdì 31 dicembre 2010 15:10
Re: Re: Re:
rossijack, 31/12/2010 13.57:



La gente si lamenta ma non e' informata,quando parlo di notizie,tipo quella del vergognoso contratto della Fiat che riporta gli operai indietro di 5o anni rispetto ai diritti,le persone non sanno nulla,tutto passa nell'indifferenza!Pero',poi,conoscono tutti i c...degli attori e di quegli imbecilli del GF!Eccco perche' governa Berlusconi! [SM=x47958]




c e anche da dire che esiste un PD che nn sa che pesci pigliare sulla vicenda fiat...a differenza di vendola e di pietro...chairi e netti!

poi il bello e che la gente da il voto al pdl per soli 5 euro....ecco perchelo votano..si vendono per una tazza di caffe....

ci hanno levato il lavoro, la pensione, l opposizione, l informazione, i sindacati.....ora tocca solo alla magistratura... e diventiamo come la russia...
rossijack
00venerdì 31 dicembre 2010 17:59
Re: Re: Re: Re:
angelico, 31/12/2010 15.10:




c e anche da dire che esiste un PD che nn sa che pesci pigliare sulla vicenda fiat...a differenza di vendola e di pietro...chairi e netti!

poi il bello e che la gente da il voto al pdl per soli 5 euro....ecco perchelo votano..si vendono per una tazza di caffe....

ci hanno levato il lavoro, la pensione, l opposizione, l informazione, i sindacati.....ora tocca solo alla magistratura... e diventiamo come la russia...




Sta gia' prendendo lezioni dal suo amicone...la tragedia e' che Fassino e D'Alema ritengono buono il contratto perche',dicono,per la concorrenza della Cina e dell'India nel mercato del lavoro gli operai devono adattarsi a nuovi standard !Poi dicono che perdono consensi!
angelico
00venerdì 31 dicembre 2010 21:42
Re: Re: Re: Re: Re:
rossijack, 31/12/2010 17.59:




Sta gia' prendendo lezioni dal suo amicone...la tragedia e' che Fassino e D'Alema ritengono buono il contratto perche',dicono,per la concorrenza della Cina e dell'India nel mercato del lavoro gli operai devono adattarsi a nuovi standard !Poi dicono che perdono consensi!




giusto adeguarsi...ma che si adeguino tutti!,,,,marchionne prende 5 mln di stipnedio l anno....perche nn prenderne solo 2 mln?

si devno adeguare semmpre i piu deboli e piu poveri....


sono piu che sicuro che perdendo consensi...quindi voti...quindi nn vinceranno mai....ai piegano alle posizioni del cavaliere...

angelico
00mercoledì 6 luglio 2011 11:32
Meno di 1000 euro di pensione
per i giovani dipendenti


Secondo uno studio, il 42% dei lavoratori che si ritirerà nel 2050 con introiti anche più bassi di quelli ricevuti a inizio carriera
. La previsione riguarda solo la fascia che oggi ha già un contratto fisso
ROMA - Il 42% dei lavoratori dipendenti che oggi hanno fra i 25 e i 34 anni andrà in pensione intorno al 2050 con meno di mille euro al mese. E' uno dei risultati del primo anno di lavoro del progetto 'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali' di Censis e Unipol, che mostra anche come la percentuale dei futuri pensionati 'under 1000' sia assai maggiore di quella attuale dei dipendenti in questa fascia di età con uno stipendio inferiore ai mille euro, ovvero il 31,9%. Ciò significa che in molti si troveranno ad avere dalla pensione pubblica un reddito addirittura più basso di quello che avevano a inizio carriera.

La previsione, aggiunge il Censis, riguarda i più 'fortunati', cioè i 4 milioni di giovani oggi ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard: poi ci sono un milione di giovani autonomi o con contratti atipici e 2 milioni di giovani che non studiano nè lavorano.

Nel 2030 gli anziani over 64 anni saranno più del 26% della popolazione totale: ci saranno 4 milioni di persone non attive in più e 2 milioni di attivi in meno. A fronte di un tasso di sostituzione del 72,7% calcolato per il 2010, nel 2040 i lavoratori dipendenti beneficeranno di una pensione pari a poco più del 60% dell'ultima retribuzione (andando in pensione a 67 anni con 37 anni di contributi), mentre gli autonomi vedranno ridursi il tasso fino a meno del 40% (a 68 anni con 38 anni di contributi).


www.repubblica.it/economia/2011/07/06/news/pensioni_censis-18733606/?ref...
rossijack
00mercoledì 6 luglio 2011 16:37
Re:
angelico, 06/07/2011 11.32:

Meno di 1000 euro di pensione
per i giovani dipendenti


Secondo uno studio, il 42% dei lavoratori che si ritirerà nel 2050 con introiti anche più bassi di quelli ricevuti a inizio carriera
. La previsione riguarda solo la fascia che oggi ha già un contratto fisso
ROMA - Il 42% dei lavoratori dipendenti che oggi hanno fra i 25 e i 34 anni andrà in pensione intorno al 2050 con meno di mille euro al mese. E' uno dei risultati del primo anno di lavoro del progetto 'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali' di Censis e Unipol, che mostra anche come la percentuale dei futuri pensionati 'under 1000' sia assai maggiore di quella attuale dei dipendenti in questa fascia di età con uno stipendio inferiore ai mille euro, ovvero il 31,9%. Ciò significa che in molti si troveranno ad avere dalla pensione pubblica un reddito addirittura più basso di quello che avevano a inizio carriera.

La previsione, aggiunge il Censis, riguarda i più 'fortunati', cioè i 4 milioni di giovani oggi ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard: poi ci sono un milione di giovani autonomi o con contratti atipici e 2 milioni di giovani che non studiano nè lavorano.

Nel 2030 gli anziani over 64 anni saranno più del 26% della popolazione totale: ci saranno 4 milioni di persone non attive in più e 2 milioni di attivi in meno. A fronte di un tasso di sostituzione del 72,7% calcolato per il 2010, nel 2040 i lavoratori dipendenti beneficeranno di una pensione pari a poco più del 60% dell'ultima retribuzione (andando in pensione a 67 anni con 37 anni di contributi), mentre gli autonomi vedranno ridursi il tasso fino a meno del 40% (a 68 anni con 38 anni di contributi).


www.repubblica.it/economia/2011/07/06/news/pensioni_censis-18733606/?ref...








Di sicuro,se fossi giovane,me ne andrei dall'Italia,qui il futuro e' di fame presente e futura!Un mio amico ventisettenne,ingegnere aerospaziale,a Napoli aveva trovato solo un lavoro da 500eu,lavorando tante ore al pc;ha mandato un semplice curriculum via internet all'estero,adesso e' in Germania ad un'ora da Monaco,in una ridente cittadina,guadagna 2400 eu netti!Non ha avuto bisogno di essere figlio di o amico di,li' il costo della vita e' inferiore che da noi,quindi quello stipendio vale molto di piu'!
Voglio vedere come fara' lo Stato in futuro a mantenere tutti questi poveri ed indigenti,ma di quale sviluppo parlano i politici,specie il PDL,se questi sono i presupposti? [SM=g27825]
angelico
00sabato 1 ottobre 2011 10:56
Effetto manovra sulle nuove pensioni
Riduzione del 19,3% in otto mesi
Secondo dati Inps, nel 2011 le nuove pensioni sono 208.134, a fronte delle 257.940 erogate all'agosto di un anno fa. Calo consistente soprattutto per le pensioni di vecchiaia (-24,1%). Colpiti dalla "finestra mobile" soprattutto i lavoratori dipendenti (-36,5%)


ROMA - Forte calo per le nuove pensioni, soprattutto per effetto degli interventi della manovra 2010. Con l'entrata in vigore della "finestra mobile" e dell'aumento di un anno per l'età minima per la pensione di anzianità, nei primi 8 mesi dell'anno le nuove pensioni sono passate da 257.940 a 208.134 (-19,3%). E' quanto emerge da dati Inps.

Il calo del numero di nuovi assegni erogati è stato consistente soprattutto per le pensioni di vecchiaia, passate dalle 115.812 accertate nei primi 8 mesi del 2010 alle 87.894 nello stesso periodo del 2011, una riduzione del 24,1%. Ha influito in particolare l'effetto "finestra mobile", ovvero il rinvio della decorrenza della pensione di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per gli autonomi. Nel 2010 per l'uscita dal lavoro con l'età di vecchiaia erano disponibili nell'anno quattro finestre.

Per le pensioni di anzianità si è verificato un calo del 15,4% con un numero di pensioni accertate nei primi otto mesi passate dalle 142.128 del 2010 a 120.240 del 2011.

Per la pensione anticipata rispetto all'età di vecchiaia l'inasprimento dei requisiti di un anno (da 59 a 60 di età minima per i dipendenti, da 60 a 61 per gli autonomi con rispettivamente quote 96 e 97) scattato nel 2011 era previsto dalla riforma del 2007 che ha modificato lo "scalone" della riforma Maroni.

Colpiti dalla misura sulla finestra mobile soprattutto i lavoratori dipendenti: nei primi otto mesi del 2011 sono usciti
con una pensione di vecchiaia solo in 43.221 a fronte dei 68.070 dei primi otto mesi del 2010 (-36,5%) mentre per i coltivatori diretti, artigiani e commercianti i cali sono stati molto meno consistenti (per i commercianti sono state solo 1.000 in meno, tra le 19.829 dei primi 8 mesi 2010 a 18.852 dei primi otto mesi 2011).

La diminuzione complessiva è stata superiore anche alle previsioni dell'Inps, fissate per il periodo a 226.692. Le pensioni di anzianità nel complesso nei primi 8 mesi dell'anno sono state 120.240 (a fronte di 123.240 previste). Le pensioni di anzianità dei dipendenti sono state 80.681 a fronte di 90.894 dei primi otto mesi del 2010 ma di più di quanto previsto dall'Inps per il periodo (63.650). Naturalmente i dati Inps tengono conto solo dei lavoratori del settore privato.

Un calo dovrebbe registrarsi poi anche per le pensioni delle donne del settore pubblico, che da quest'anno vanno in pensione di vecchiaia con 61 anni di età (e ancor di più l'anno prossimo quando potranno uscire dal lavoro per vecchiaia solo a 65 anni).

(01 ottobre 2011)

www.repubblica.it/economia/2011/10/01/news/calo_pensioni_effetto_manovra-2...
angelico
00domenica 16 ottobre 2011 21:57
Sicurezza sul lavoro
La Ue mette in mora l'Italia
Con una lunga e dettagliata lettera Bruxelles segnala l'apertura di un procedimento contro il nostro Paese
di FABIO TONACCI

L'Italia non rispetta le direttive europee in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Con una lunga e dettagliata lettera di "messa in mora", recapitata il 30 settembre scorso al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la Commissione europea ha aperto un procedimento di infrazione contro l'Italia. Facendo a pezzi, in sei punti, il Testo Unico sulla sicurezza, proprio nella parte riformata dal decreto Sacconi il 3 agosto 2009. Si scopre così che la tanto contestata norma "salva manager", quella che deresponsabilizza i datori di lavoro nel caso di incidente e che il ministro del Welfare Maurizio Sacconi disse pubblicamente - sull'onda dei processi Thyssen e Eternit - di aver stralciato, è in vigore. Mimetizzata dentro una complessa ragnatela di articoli e commi, ma ancora lì nel Testo Unico.

Tutto nasce dalla petizione di un operaio metalmeccanico di Firenze, Marco Bazzoni. A novembre del 2009, a titolo individuale e senza organizzazioni alle spalle, ha scritto alla Commissione europea, convinto che il decreto Sacconi appena approvato violasse alcune disposizioni dell'Ue. La Commissione ha dichiarato ricevibile la petizione a marzo del 2010. Poi i tecnici che si occupano di affari sociali e lavoro per mesi hanno passato al setaccio il Testo Unico, parlando anche con i funzionari del ministero del Welfare. A settembre di quest'anno, è stata decisa "la costituzione in mora" contro l'Italia <
Per ritrovare la "salvamanager" bisogna fare le acrobazie da un articolo all'altro del nuovo Testo Unico. Il presupposto di partenza è che i datori di lavoro e i dirigenti possono delegare e subdelegare specifiche funzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro (art. 18), mantenendo comunque l'obbligo di vigilare sul delegato. Obbligo che si considera pienamente assolto (art. 16 comma 3) in caso di adozione e ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo. Eccolo il passaggio che ha insospettito la Commissione. A valutare se i dirigenti abbiano correttamente vigilato e siano da ritenere non penalmente responsabili in caso di incidente, a valutare cioè se il modello di verifica e controllo sull'operato dei delegati alla sicurezza sia stato efficace, non è un soggetto terzo come l'Ispettorato del Lavoro, e nemmeno un giudice in sede di accertamento penale, com'è stato fino a prima della riforma. E' un organismo paritetico (art 51), costituito proprio da associazioni di datori di lavoro, quindi con un obiettività di giudizio quantomeno limitata. Una "salvamanager" più complicata e leggermente depotenziata rispetto a quella inserita nella bozza del decreto Sacconi, che aveva efficacia retroattiva applicandosi ai processi in corso, ma comunque considerata un escamotage dalla Commissione a vantaggio dei capi delle aziende. E non è l'unico profilo di irregolarità ravvisato nel Testo Unico.

La normativa italiana sarebbe in contrasto con la direttiva europea - si legge nella lettera di messa in mora - anche per l'obbligo di disporre di una valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro per i datori che occupano fino a 10 dipendenti e per la proroga dei termini impartiti per la redazione del documento di valutazione dei rischi per le nuove imprese o per modifiche sostanziali apportate ad imprese esistenti. Il Testo Unico (art 28) concede infatti al datore di lavoro ben 90 giorni dall'inizio dell'attività per elaborare il documento sulla valutazione del rischio. Troppi, secondo la Commissione.

Le altre quattro contestazioni riguardano l'obbligo di valutazione del rischio di stress legato al lavoro, l'applicazione della normativa su sicurezza e salute per le cooperative sociali e le organizzazioni di volontariato della protezione civile, le disposizioni di prevenzione incendi per gli alberghi con oltre 15 posti letto, esistenti in data aprile 1994. Adesso il governo italiano ha due mesi di tempo per trasmettere alla Commissione le proprie osservazioni. Dopodiché, in caso di chiarimenti non sufficienti, avrà un po' di tempo (si parla di altri due mesi) per modificare il Testo Unico ed evitare il ricorso per inadempimento alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con relative possibili e onerose sanzioni.
(16 ottobre 2011)

www.repubblica.it/economia/2011/10/16/news/sicurezza_sul_lavoro_la_ue_mette_in_mora_l_italia-2...
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