La morte di Umberto Eco

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AntonellaP85
00mercoledì 24 febbraio 2016 19:34
Mi sembra doveroso aprire un topic a riguardo, per ricordare uno dei più grandi intellettuali del Novecento non solo italiano. Ci mancherà moltissimo. Ho amato i suoi romanzi, i suoi saggi e le sue Bustine di Minerva, le sue acute analisi e la sua innovazione anche nella televisione. Una perdita enorme per questa società già molto misera e degradante.
(Miss Piggy)
00mercoledì 24 febbraio 2016 22:52
Degradante e degradata, insistiamo e facciamoci del male!
Sinceramente ho letto ben poco di suo, articoli più che altro, e ricordo quanto ho goduto, l'anno scorso, quando disse, senza indulgere nel politicamente corretto, "Con i social network parola a legioni di imbecilli ".
Certo che mancherà, a tutto il mondo.

La moglie ieri ha detto che le sue ultime parole sono state "Mi chiudo come un riccio" (vado a memoria, potrei sbagliare qualche sfumatura): non sono bellissime?
rosi@
00giovedì 25 febbraio 2016 13:45

La morte di Umberto Eco è una grande perdita per la cultura. Mi piace ricordarlo con alcune sue frasi:

"Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro."

"Il sapere non è come la moneta, che rimane fissamente integra anche attraverso i più infami baratti: esso è piuttosto come un abito bellissimo, che si consuma attraverso l'uso e l'ostentazione. Non è così infatti il libro stesso, le cui pagine si sbriciolano, gli inchiostri e gli ori si fanno opachi, se troppe mani lo toccano?"

"Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti."

"Si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo."

Yukino.mjj
01sabato 12 marzo 2016 13:20
Ci vuole un coraggio a definire Eco "uno dei più grandi intellettuali del novecento" e "una perdita enorme per questa società già molto misera e degradante". Nulla di personale Anto ma l'osservazione è doverosa. Società misera e degradante che Eco a contribuito a determinare. Nel suo famigerato romanzo "Il nome della rosa" distorce la verità storica sul medioevo e sull'inquisizione arrivando a concludere che Dio e la verità non esistono. Un relativista antistorico, per questo il mondo lo ha esaltato. Eco era un nominalista radicale e tale è rimasto per tutta la sua vita. Per lui non esistevano verità universali, ma solo segni, nomi e convenzioni. Le cose esistono per come uno le percepisce perciò di ogni cosa ciò che rimane è solo il nome. Gran bella filosofia non c'è che dire, che ovviamente non considera le prevedibili e pericolose conseguenze. Eco è stato anche un abile giocoliere che si è preso gioco di tutti: dei suoi critici, dei suoi lettori, e soprattutto dei cattolici che lo invitavano nei loro convegni. In occasione del referendum del divorzio nel 1974, si rivolse ai divorzisti delle colonne dell'Espresso. Il suo appello per una intelligente impostazione della loro campagna propagandistica, recitava così: «La campagna per il referendum dovrà essere scevra di presupposti teorici, spregiudicata, immediata, volta a un effetto a breve scadenza. Diretta eminentemente a un pubblico facile preda di sollecitazioni emotive, dovrà vendere una immagine positiva del divorzio che ribalti esattamente gli appelli emotivi di parte avversa... I temi di questa campagna di «vendita» dovrebbero essere: il divorzio fa bene alla famiglia, il divorzio fa bene alle donne, il divorzio fa bene ai bambini... Da anni i pubblicitari italiani vivono un loro dramma di identità: colti e informati, si sanno oggetto di una critica sociologica che li indica come servi fedeli del potere consumistico... Tentano campagne gratuite per la difesa del verde e la donazione del sangue. Ma si sentono esclusi dai grandi problemi del proprio tempo, condannati a vendere saponette. La battaglia per il referendum sarà la prova della sincerità di tante aspirazioni civili più volte asserite. Basta che un gruppo di agenzie esperte, dinamiche, spregiudicate, democratiche, si coordini e si autofinanzi per sostenere una campagna del genere. Basta un giro di telefonate, due riunioni, un mese di lavoro intenso. Distruggere un tabù in pochi mesi è una sfida che dovrebbe far venire l'acquolina in bocca a ogni pubblicitario che ami il suo mestiere...».

Il tabù da distruggere era la famiglia, che, per un relativista come lui, non aveva nessuna ragione di esistere. La distruzione della famiglia in Italia, dal 1974 è proseguita, per tappe successive. Eco l'ha accompagnata con compiacimento, uscendo di scena alla vigilia dell'approvazione delle unioni omosessuali, che è l'esito conclusivo dell'introduzione del divorzio, quarant'anni prima. La famiglia naturale viene sostituita da quella innaturale.
Eco sarebbe stato d'accordo con l'istituzione del matrimonio omosessuale perchè secondo lui la famiglia è solo un nome; per il resto esiste solo per come uno la concepisce: per alcuni è unione uomo-donna, per altri è uomo-uomo o donna-donna, per altri ancora uomo-cane, donna-gatto e via discorrendo.

Oltre alle varie frasi citate aggiungo: "l'odio è la vera passione primordiale.E' l'amore che è una situazione anomala", (Il Cimitero Di Praga, 2010). Grande affermazione, non c'è che dire.

C'è da sperare che il mondo non senta la sua mancanza. Il tempo moderno è intriso di relativismo e il mondo è pieno di relativisti come lui perciò qualcuno che dica scempiaggini al posto ci sarà sempre.

"Con i social network parola a legioni di imbecilli ": questa forse è l'unica su cui ci ha preso.
migi.mj
00martedì 15 marzo 2016 18:53


«Quando una qualsiasi autorità religiosa di qualsiasi confessione si pronuncia su problemi che concernono i princìpi dell’etica naturale, i laici debbono riconoscerle questo diritto: possono consentire o non consentire sulla sua posizione, ma non hanno nessuna ragione per contestarle il diritto di esprimerla, anche se si esprime come critica al modo di vivere del non credente. Non ritengo esista il diritto inverso. I laici non hanno diritto di criticare il modo di vivere di un credente. Non vedo perché debbano scandalizzarsi perché la Chiesa cattolica condanna il divorzio: se vuoi essere cattolico non divorzi, se vuoi divorziare fatti protestante. Io confesso che sono persino irritato di fronte agli omosessuali che vogliono essere riconosciuti dalla Chiesa, o ai preti che vogliono sposarsi. Ci sono ricevimenti (laicissimi) in cui è richiesto lo smoking, e sta a me decidere se voglio piegarmi a un costume che mi irrita, perché ho una ragione impellente per partecipare a quell’evento, o se voglio affermare la mia libertà standomene a casa» (In cosa crede chi non crede, Liberal Libri 1996, p. 13).

Il pensiero unico a me personalmente fa orrore da sempre.


edit : e riportiamola per intero la sua considerazione critica
nei riguardi dei social, meglio:

«danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel».
dollarboy77
00mercoledì 16 marzo 2016 15:43
Re:
migi.mj, 15/03/2016 18.53:




edit : e riportiamola per intero la sua considerazione critica
nei riguardi dei social, meglio:

«danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel».





Magari ci sono anche io tra questi, ma è un dato di fatto questa frase, se ne leggono davvero troppe, per ogni argomento! [SM=g27829]

migi.mj
00mercoledì 16 marzo 2016 20:01
Re: Re:
dollarboy77, 16/03/2016 15.43:





Magari ci sono anche io tra questi, ma è un dato di fatto questa frase, se ne leggono davvero troppe, per ogni argomento! [SM=g27829]





Dovremmo darci, tutti, una regolata, concordo.

P.S.:
Peraltro, bisognerebbe citarle le fonti, mi riferisco al post dell'utente Yukino.mjj!
(strano che stavolta nessuno sia intervenuto a stracciarsi le vesti ....... [SM=g27829] )

Per chi avesse voglia di leggere l'articolo per intero
www.corrispondenzaromana.it/umberto-eco-la-triste-parabola-di-un-nomi...
Yukino.mjj
00sabato 26 marzo 2016 12:48
Re:
migi.mj, 15/03/2016 18.53:



«Quando una qualsiasi autorità religiosa di qualsiasi confessione si pronuncia su problemi che concernono i princìpi dell’etica naturale, i laici debbono riconoscerle questo diritto: possono consentire o non consentire sulla sua posizione, ma non hanno nessuna ragione per contestarle il diritto di esprimerla, anche se si esprime come critica al modo di vivere del non credente. Non ritengo esista il diritto inverso. I laici non hanno diritto di criticare il modo di vivere di un credente. Non vedo perché debbano scandalizzarsi perché la Chiesa cattolica condanna il divorzio: se vuoi essere cattolico non divorzi, se vuoi divorziare fatti protestante. Io confesso che sono persino irritato di fronte agli omosessuali che vogliono essere riconosciuti dalla Chiesa, o ai preti che vogliono sposarsi. Ci sono ricevimenti (laicissimi) in cui è richiesto lo smoking, e sta a me decidere se voglio piegarmi a un costume che mi irrita, perché ho una ragione impellente per partecipare a quell’evento, o se voglio affermare la mia libertà standomene a casa» (In cosa crede chi non crede, Liberal Libri 1996, p. 13).





una citazione interessante che a prima letta sembrerebbe liberale, ma non lo è affatto.
La filosofia ha uno scopo. Non è che uno si diverte a ragionare sull'esistenza perchè non ha nulla da fare. La filosofia "indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana, tenta di definire la natura e analizza le possibilità e i limiti della conoscenza", (wikipedia).
Tenendo presente questo e tenendo presente cos'è il relativismo, corrente filosofica cui appartiene Eco, cerchiamo di rifletterci un po' sopra.
Dunque, secondo il relativismo non esistono verità universali ma solo soggettive. Per capirci, prendo ad esempio l'opera più famosa di Eco, "Il nome della rosa". La rosa non esisterebbe come realtà oggettiva, ma come percezione ed essendo questa diversa da individuo a individuo, ne viene che per una persona la rosa è rosa, per un'altra è una cosa diversa e così via. Quindi alla fine cosa rimane della rosa? Rimane solo il nome.
Ora, dato che la filosofia ha uno scopo, cerchiamo di vedere se questo modo di ragionare può essere applicato alla realtà.
Riprendo ciò che Eco dice sul divorzio e, ipotizzando che in Italia non ci sia una legge sul divorzio, vi chiedo se voi foste il presidente del consiglio e vi trovaste a legiferare sulla questione, avendo la popolazione divisa in due, divorzio sì e divorzio no, cosa fareste? Come vi comportereste? Tenete presente che le singole posizini sono equivalenti secondo il relativismo, non ce n'è una dominante rispetto ad un'altra.

PS: per la fonte non citata nell'altro post mi scuso ma capita di chiudere in fretta un post quamdo tuo figlio di due anni ti chiama ogni 15 secondi
migi.mj
00sabato 26 marzo 2016 14:00
Per quel che mi riguarda ti ho già risposto.

La filosofia la lascio a chi ne capisce più di me. E non mi piace affrontare le cose partendo dal mio credo religioso.

A me personalmente tornano in mente i racconti delle mie nonne, nate ai primi del novecento, o della mia mamma casalinga, che mi parlavano di donne non autonome economicamente, che erano costrette a restare in matrimoni falliti di fatto, con uomini non sani, in condizioni di violenze fisiche e/o psicologiche.

All'epoca per un Eco pro-divorzio, vi era tutta una schiera di esimi filosofi cattolici praticanti che avevano pari opportunità di espressione e si appellavano all'anima cattolica del Paese per un voto contro.
(e tralasciamo la Sacra Rota di quegli anni).

C'è stato un referendum ed è passata la legge sul divorzio.
Yukino.mjj
00martedì 29 marzo 2016 14:14
Re:
migi.mj, 26/03/2016 14.00:

Per quel che mi riguarda ti ho già risposto.

La filosofia la lascio a chi ne capisce più di me. E non mi piace affrontare le cose partendo dal mio credo religioso.

A me personalmente tornano in mente i racconti delle mie nonne, nate ai primi del novecento, o della mia mamma casalinga, che mi parlavano di donne non autonome economicamente, che erano costrette a restare in matrimoni falliti di fatto, con uomini non sani, in condizioni di violenze fisiche e/o psicologiche.

All'epoca per un Eco pro-divorzio, vi era tutta una schiera di esimi filosofi cattolici praticanti che avevano pari opportunità di espressione e si appellavano all'anima cattolica del Paese per un voto contro.
(e tralasciamo la Sacra Rota di quegli anni).

C'è stato un referendum ed è passata la legge sul divorzio.



Non si tratta di partire da un credo religioso o di conoscere la filosofia. Si tratta semplicemente di fare un ragionamento e di capire le conseguenze del relativismo, cosa comporta nella pratica. E il tuo post è la dimostrazione che hai scelto di non affrontare la questione. Quindi no, non mi hai risposto.
AntonellaP85
00martedì 29 marzo 2016 14:32
Vi ricordo che il topic è sulla morte di Umberto Eco, non sulle convinzioni religiose di ciascuno.
Yukino.mjj
00martedì 29 marzo 2016 14:39
Re:
AntonellaP85, 29/03/2016 14.32:

Vi ricordo che il topic è sulla morte di Umberto Eco, non sulle convinzioni religiose di ciascuno.




Eco era un relativista ed è sul relativismo che sto cercando di intavolare una discussione. Se hai capito che sto difendendo le mie convinzioni religiose mi dispiace ma hai frainteso.
migi.mj
00martedì 29 marzo 2016 15:21

Io invece penso di essere stata fin troppo chiara.


Antonella, condivido, ma ho ritenuto di rispondere per una forma di
normale cortesia.
Yukino.mjj
00martedì 29 marzo 2016 16:23
Re:
migi.mj, 29/0y3/2016 15.21:


Io invece penso di essere stata fin troppo chiara.


Antonella, condivido, ma ho ritenuto di rispondere per una forma di
normale cortesia.




Penso di essere stata fin troppo chiara nel post in cui ho risposto ad Antonella quindi non vedo perché tu debba insistere. La tua cortesia nel rispondermi dimostra la tua presunzione nel pensare che la tua opinione è migliore della mia. E menomale che il pensiero unico ti faceva orrore!
Se avessi scritto in un post un elogio a E. sarebbe andato tutto bene. Se provo a contattarlo significa che difendo le mie convinzioni religiose. Ditemi voi...
migi.mj
00martedì 29 marzo 2016 17:50
"La tua cortesia nel rispondermi dimostra la tua presunzione nel pensare che la tua opinione è migliore della mia"

Non capisco perchè le persone dal nulla e sul nulla diventano così aggressive.
Intendevo dire che pur rendendomi conto di essere OT ho ritenuto opportuno rispondere.
Non ho "presunzioni" di sorta da difendere, ho espresso la mia personalissima opinione, come gli altri esprimono le proprie.

Trascorrere del tempo a fare graduatorie tra le mie opinioni e quelle
di chiunque altro non mi interessa affatto.

Buon proseguimento.
Yukino.mjj
00mercoledì 30 marzo 2016 19:13
Re:
migi.mj, 29/03/2016 17.50:

"La tua cortesia nel rispondermi dimostra la tua presunzione nel pensare che la tua opinione è migliore della mia"

Non capisco perchè le persone dal nulla e sul nulla diventano così aggressive.
Intendevo dire che pur rendendomi conto di essere OT ho ritenuto opportuno rispondere.
Non ho "presunzioni" di sorta da difendere, ho espresso la mia personalissima opinione, come gli altri esprimono le proprie.

Trascorrere del tempo a fare graduatorie tra le mie opinioni e quelle
di chiunque altro non mi interessa affatto.

Buon proseguimento.



Aggressività e graduatorie?!?! Dai per piacere. E' che si poteva fare una discussione interessante. Ma se non interessa...amen.
ste2016
00sabato 11 giugno 2016 10:57
Re:
AntonellaP85, 29/03/2016 14.32:

Vi ricordo che il topic è sulla morte di Umberto Eco, non sulle convinzioni religiose di ciascuno.




Io credo che prima di ricordare a qualcuno che è andato in off topic, bisognerebbe aspettare che sia andato in off topic. La discussione non era neanche iniziata e non si poteva capire quindi come si sarebbe evoluta. Eco è stato cattolico per un periodo della sua vita. Poi ha abbracciato un'apostasia radicale. Perciò è inevitabile il confronto con il cattolicesimo, dato che è antitetico alle vedute di Eco.
ste2016
00sabato 11 giugno 2016 11:28
Re:
migi.mj, 15/03/2016 18.53:



«Quando una qualsiasi autorità religiosa di qualsiasi confessione si pronuncia su problemi che concernono i princìpi dell’etica naturale, i laici debbono riconoscerle questo diritto: possono consentire o non consentire sulla sua posizione, ma non hanno nessuna ragione per contestarle il diritto di esprimerla, anche se si esprime come critica al modo di vivere del non credente. Non ritengo esista il diritto inverso. I laici non hanno diritto di criticare il modo di vivere di un credente. Non vedo perché debbano scandalizzarsi perché la Chiesa cattolica condanna il divorzio: se vuoi essere cattolico non divorzi, se vuoi divorziare fatti protestante. Io confesso che sono persino irritato di fronte agli omosessuali che vogliono essere riconosciuti dalla Chiesa, o ai preti che vogliono sposarsi. Ci sono ricevimenti (laicissimi) in cui è richiesto lo smoking, e sta a me decidere se voglio piegarmi a un costume che mi irrita, perché ho una ragione impellente per partecipare a quell’evento, o se voglio affermare la mia libertà standomene a casa» (In cosa crede chi non crede, Liberal Libri 1996, p. 13).

Il pensiero unico a me personalmente fa orrore da sempre.


edit : e riportiamola per intero la sua considerazione critica
nei riguardi dei social, meglio:

«danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel».



La citazione di Eco è interessante. Mi fa pensare a un certo Voltaire che diceva: "Non son d'accordo con la tua idea ma combatterò fino alla morte affinchè tu possa esprimerla". Peccato che Voltaire intendesse le idee uguali alle sue. Tipico degli illuministi proclamare tolleranza (e venerare la ragione) e essere intolleranti (e non usare la ragione) nei confronti di chi la pensa diversamente da loro. Eco predicava libertà ma dava pubblicamente dell'imbecille a chi votava a destra considerandolo appartenente ad una sottospecie culturale. Eco apparteneva a quelli che decidono di venerare (ma non usare) l'intelletto a scopo di propagandare odio nei confronti del cattolicesimo e della chiesa cattolica. E' stato un abile bugiardo. Purtroppo c'è chi gli ha dato retta e chi continua a farlo. La propaganda anticlericale ha una matrice precisa. La stessa che ha avuto la rivoluzione francese, e anche la guerra di secessione americana e anche la prima guerra mondiale e anche quel disastro che abbiamo avuto in questo paese dopo 1500 anni di gloriosa storia cattolica italiana, l'unità d'Italia, le cui conseguenze (mafia e questione meridionale) le paghiamo ancora oggi dopo 150 anni. Questa matrice è la massoneria. Non sto dicendo che Eco fosse un massone (non ho idea se lo fosse). Dico che la propaganda anticlericale viene da lì. Molti ne sono stati contagiati, compreso Eco e hammo continuato a montare l'opinione pubblica contro la chiesa cattolica falsificando la realtà storica, con i risultati che tutti vediamo.
Anche a me il pensiero unico ha sempre fatto orrore. Peccato che forse non vi siate accorti che viviamo in piena dittatura massonico-mondialista. Viviamo in un regime totalitario ateo, marxista e laicista. I massoni sono di nuovo al potere, perchè a loro quello interessa. E hanno imposto come religione di stato l'ateismo. Peccato che anche l'ateismo sia una religione (a meno che gli atei non siano in grado di dimostrare l'inesistenza di Dio). Hanno spazzato via dall'Europa i tre pilastri su cui si è sempre fondata: il pensiero greco, il diritto romano e, soprattutto, il cristianesimo. Siamo immersi fino al collo nel relativismo (ecco che Eco ritorna) partendo dall'asssunto che le religioni siano tutte uguali e che una verità non esiste e, se esiste, non è conoscibile. Peccato che anche questa sia una verità, un'affermazione dogmatica. E' quella che si chiama dittatura del relativismo. Un vero relativista dubita di tutto e quindi diventa uno scettico assoluto. I relativisti moderni, come Eco, invece dubitano di tutto fuorchè di ciò che pensano loro. Loro hanno ragione e gli altri torto. Loro hanno la verità e gli altri sono da trattare alla stregua di trogloditi ignoranti e irrecuperabili. Ma come si fa ad avere stima di Umberto Eco?
ste2016
00sabato 11 giugno 2016 13:14
prendiamo ad esmpio il concetto di giustizia. Per il relativismo non esiste una giustizia assoluta. quindi vale il concetto che ognuno ha della giustizia. Se ad esempio accade che caio rubi a tizio un sacco di patate, tizio potrebbe reputare giusto tagliargli una mano. se caio ruba a sempronio, questi potrebbe reputare giusto rinchiuderlo dieci anni in gattabuia?In pratica vale il concetto relativo di giustizia. Questo per fare un esempio. Ma la conseguenza deleteria di questo modo di pensare è che ognuno può trcouia perchè una giustizaia assoluta non esiste. Quella che si configura non è una società liberale ma anarchica. Ripeto: come si può avere stima per Eco?
migi.mj
00sabato 11 giugno 2016 17:26
Papa Giovanni Paolo II in merito alla S.Inquisizione
tanto per notizia

www.repubblica.it/online/cultura_scienze/inqui/inqui1/inq...


ste2016
00sabato 18 giugno 2016 14:46
Il fatto che la Chiesa Cattolica continui a chiedere scusa (e sarebbe ora che la smettesse) non cambia la verità storica. Sta solo a significare che in passato a volte in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza. Ma è chiaro che si è trattato di fatti in netto contrasto con i valori del cristianesimo. Ogni storia ha le sue luci e le sue ombre. Queste sono le ombre. Le luci sono di gran lunga più numerose. Lèo Moulin, storico, autore di testi accurati di storia medievale, agnostico, con molta onestà intellettuale riconosceva il contributo decisivo della fede e della cultura cristiana alla formazione dell'Europa e alla nascita del mondo moderno. Questo era quello che diceva: "Date retta a me, vecchio incredulo che se ne intende: il capolavoro della propaganda anti-cristiana è l’essere riusciti a creare nei cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza; a instillargli l’imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia. A furia di insistere, dalla riforma sino ad oggi, ce l’hanno fatta a convincervi di essere i responsabili di tutti o quasi i mali del mondo. Vi hanno paralizzato nell’autocritica masochista, per neutralizzare la critica di ciò che ha preso il vostro posto. Femministe, omosessuali, terzomondiali e terzomondisti, pacifisti, esponenti di tutte le minoranze, contestatori e scontenti di ogni risma, scienziati, umanisti, filosofi, ecologisti, animalisti, moralisti laici: da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere. Non c’è problema o errore o sofferenza nella storia che non vi siano stati addebitati. E voi, così spesso ignoranti del vostro passato, avete finito per crederci, magari per dar loro manforte. Invece io (agnostico, ma storico che cerca di essere oggettivo) vi dico che dovete reagire, in nome della verità. Spesso, infatti, non è vero. E se qualcosa di vero c’è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi: perché non chiedere a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è venuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?" Léo Moulin
Linko anche questo articolo che tra le altre cose spiega che ogni epoca ha la sua inquisizione. Nella Italia odierna iper-liberale, ossia nell'Italia dei diritti a tutti ad ogni costo, abbiamo la legge Mancino, il divieto di apologia del fascismo e il reato di negazionismo (quest'ultima è recentissima).

www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3633

ste2016
00sabato 18 giugno 2016 15:22
www.tempi.it/ho-vissuto-undercover-a-molenbeek-probabilmente-e-troppo-...

Al prossimo attentato non raccontassero la favola della falla nei servizi di sicurezza. I terroristi ce li abbiamo in casa grazie a questo geniale modo di pensare. E grazie al fatto di non saper gestire l'immigrazione. E ci risparmiassero l'ennesima manifestazione contro la paura, unica cosa che sanno fare. L'incompetenza di chi ci governa è talmente grave e diffusa da sembrare voluta. Non puoi azzardarti neanche a dissentire altrimenti sei tacciato di xenofobia e slamofobia. Si accontentano di manifestare e sono contenti se ci vedono tutti riunuti in cerchio a cantare Imagine, canzone che non ha mai incontrato le mie simpatie anche perchè più che un inno alla pace, è un inno al manifesto del partito comunista, al materialismo e all'edonismo (come ha detto lo stesso Lennon e riportato su wikipedia).
www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1273
www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3651
www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1113

migi.mj
00sabato 18 giugno 2016 17:08
Gli estremismi non li sopporto, da qualsiasi parte essi arrivino.
Non amano il dialogo e hanno bisogno di creare il nemico "là fuori" per poter esistere.

L'Occidente (cristiano o meno, la cosa non mi interessa quanto interessa te a quanto pare), ha le sue belle colpe e a volte
prima o poi le colpe, o le responsabilità come le si voglia chiamare,
si pagano. Mia modestissima opinione.

chiedo scusa ai mod per l'ennesimo ot. la finisco qua.
AntonellaP85
00domenica 19 giugno 2016 20:15
A me questa discussione pare davvero un grosso scherzo.
ste2016
00lunedì 20 giugno 2016 16:12
Re:
AntonellaP85, 19/06/2016 20.15:

A me questa discussione pare davvero un grosso scherzo.




Posso chiederti perché?
ste2016
00martedì 21 giugno 2016 22:59
Re:
migi.mj, 18/06/2016 17.08:

Gli estremismi non li sopporto, da qualsiasi parte essi arrivino.
Non amano il dialogo e hanno bisogno di creare il nemico "là fuori" per poter esistere.

L'Occidente (cristiano o meno, la cosa non mi interessa quanto interessa te a quanto pare), ha le sue belle colpe e a volte
prima o poi le colpe, o le responsabilità come le si voglia chiamare,
si pagano. Mia modestissima opinione.

chiedo scusa ai mod per l'ennesimo ot. la finisco qua.


Non credo che tu abbia capito ciò che ho scritto. Forse non lo vuoi capire. Ma va bene così. Anche se mi sarei aspettata una reazione diversa da chi ha orrore per il pensiero unico una volta che viene a sapere che nel nostro Paese c'è il reato di negazionismo che di fatto limita la libertà di opinione, e quindi dimostra che è in atto una dittatura del pensiero unico. Così come mi aspettavo una reazione diversa all'apprendere che sull'inquisizione non ci hanno raccontato la verità. Addirittura qualcuno ha visto uno scherzo in questa discussione. Ma ripeto, va bene così [SM=x47913]


(Miss Piggy)
00martedì 21 giugno 2016 23:54
Re: Re:
ste2016, 21/06/2016 22.59:


Anche se mi sarei aspettata una reazione diversa da chi ha orrore per il pensiero unico una volta che viene a sapere che nel nostro Paese c'è il reato di negazionismo che di fatto limita la libertà di opinione





Lo dicevo che sei un troll [SM=g2927014] !!!
Massì, lasciamo che qualunque idiota neghi l'olocausto, non sia mai che senta violentato il suo bisogno di esprimersi!

Se si è presentata la necessità di introdurre il reato di negazionismo, è perchè purtroppo ci sono troppi, troppi, segnali preoccupanti.

Edit: vedo che sei Stefania Lanzi!! Mi ricordo bene di te...
ste2016
00mercoledì 22 giugno 2016 09:34
Re: Re: Re:
(Miss Piggy), 21/06/2016 23.54:




Lo dicevo che sei un troll [SM=g2927014] !!!
Massì, lasciamo che qualunque idiota neghi l'olocausto, non sia mai che senta violentato il suo bisogno di esprimersi!

Se si è presentata la necessità di introdurre il reato di negazionismo, è perchè purtroppo ci sono troppi, troppi, segnali preoccupanti.

Edit: vedo che sei Stefania Lanzi!! Mi ricordo bene di te...



Tipico dei sinistresi utilizzare due pesi e due misure. L'inquisizione della chiesa cattolica (che ovviamente è il male assoluto) è da condannare senza se e senza ma, l' inquisizione adottata in un paese democratico ad opera di un governo liberale (e liberticida direi) è assolutamente lecita. Così come è tipuco dei sinistresi fare una legge in base a ipotetiche cause ma senza preoccuparsi delle conseguenze. Tu parli di "troppi segnali preoccupanti", io personalmente non vedo tutto questo antisemitismo in questo Paese non lo vedo. Ci sarà qualche caso.isolato non dico di no ma non servono tutele speciali. Ci sono le leggi sulla discriminazione e basta applicare quelle. Così come non serve la tutela della legge se il fatto è realmente accaduto. Se anche uno lo nega e ci fa la figura dell' idiota qual è il problema? Piuttosto consideriamo che il negazionismo non riguarda solo la shoah, ma è esteso potenzialmente ad altri fatti storici. Ad esempio molti non danno credito alla versione ufficiale degli avvenimenti dell' undici settembre. E dato che per sua natura la storia è soggetta a revisione, qualche storico potrebbe essere inibito nel fare il suo lavoro grazie a questa legge. Poi mi chiedo se uno mette in dubbio una cosa, è normale che rischi la galera? Come si può considerare normale tutto questo? A me pare ovvio che la massoneria (che ha caratteristiche relativiste, sataniste e occultiste) abbia voluto estendere la sua egemonia e lo abbia fatto senza ricorrere alla mediazione. Tra l' altro questa legge è stata approvata nelsilenzio generale. E pure questo è preoccupante. E mi sembra quindi ovvio che il massone renzi e il suo governo di marionette esegua ordini dati dall' alto. Non scherzo quando dico che viviamo.sotto dittatura massonica. Almeno a riflettere un po' su questo. "La massoneria è una cricca di ebrei fanatici che mira sconsideratamente a distruggere la chiesa cattolica. Poveretti, pazzi vanno a sbattere contro una roccia", san padre Massimiliano Kolbe.


Edit: hai visto chi sono. Bene. Non vedo il problema.

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