La RIAA comincia ad includere anche gli streaming nelle certificazioni degli album

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Simone Jackson
00lunedì 1 febbraio 2016 19:17
In seguito al nuovo regolamento, Thriller vince 32 dischi di platino
Una decisione che sta già facendo discutere, ma che ormai è stata presa e strafavorirà senza dubbio gli artisti emersi negli anni '00 a discapito della vecchia guardia. La RIAA ha deciso di conteggiare anche lo streaming (sia audio che video) nelle vendite degli album. Ogni 1,500 stream, equivale a 10 tracce, che a loro volta equivalgono ad 1 album venduto. Per i singoli digitali, in cui lo streaming viene già conteggiato da quasi tre anni, i valori sono stati aggiornati. Ogni 150 stream equivale ad una vendita. In precedenza, erano sufficienti già 100 stream per una vendita.

In seguito al nuovo regolamento, Sony ha fatto subito ricertificare dalla RIAA Thriller con 32 dischi di platino, che significano 32 milioni di copie sul suolo Americano. Il disco si conferma così l'album più venduto di sempre negli Stati Uniti, ma la sensazione è che con il nuovo regolamento, anche una cifra del genere possa essere abbattuta senza non troppi problemi.

Per maggiori info, questo è il comunicato stampa della RIAA:
www.riaa.com/riaa-debuts-album-award-streams/
Neverland1973
00lunedì 1 febbraio 2016 19:53
[SM=g27836]
Però...
Grazie [SM=x47981]
(Miss Piggy)
00lunedì 1 febbraio 2016 23:01
Re: In seguito al nuovo regolamento, Thriller vince 32 dischi di platino
Simone Jackson, 01/02/2016 19:17:



In seguito al nuovo regolamento, Sony ha fatto subito ricertificare dalla RIAA Thriller con 32 dischi di platino, che significano 32 milioni di copie sul suolo Americano. Il disco si conferma così l'album più venduto di sempre negli Stati Uniti, ma la sensazione è che con il nuovo regolamento, anche una cifra del genere possa essere abbattuta senza non troppi problemi.




32 milioni in totale??? Con questa nuova certificazione avrebbe venduto 32 milioni di copie dal 30/11/1982??? Ho capito male?
A dicembre 2015 era ufficilamente a quota 30 milioni, no? quindi il ricalcolo sembrerebbe averlo avvantaggiato, per ora, ma sul lungo periodo mi sa che stan cercando il modo di consegnare lo scettro di "più venduto" a qualcuno di vivo e più "spremibile".
Simone Jackson
00martedì 2 febbraio 2016 05:17
Stanno cercando di favorire il più possibile i nuovi pop idol mescolando i fagioli con le lenticchie. Già quando aggiunsero lo streaming ai singoli digitali, successe l'impensabile, con Rihanna a 100 milioni di singoli digitali venduti in USA. E di quella grossa cifra, la stragrande maggioranza proveniva dallo streaming. E che dire di Baby di Justin Bieber, che passò da 3 milioni a 12 milioni?

Prepariamoci al peggio. In più, diventerà praticamente impossibile capire le vendite Americane degli album sottocertificati da decenni. Nel momento in cui quelli dovessero essere ricertificati, nessuno saprà mai quanto c'è di vendita reale e quanto no. L'unica fonte che ci è rimasta per le vendite Americane è Nielsen SoundScan (attiva dal 1991), che però è diventata più attendibile solamente dai primi anni '00.

Ora non so quanto Sony voglia puntare nel ricertificare i dischi di Michael sotto il nuovo regolamento, ma se lo facesse, Off the Wall, Bad, Dangerous e HIStory vincerebbero almeno il diamante. In più, ci sarebbe praticamente tutta la discografia da aggiornare. Sotto il vecchio regolamento, avevamo la certezza che Ben e The Best of Michael Jackson erano elegibili almeno per il disco d'oro, mentre Number Ones e The Essential Michael Jackson erano elegibili rispettivamente per un disco di platino in più e due dischi di platino in più. Molto probabilmente, anche Dangerous e HIStory erano elegibili per un platino in più, così come era molto probabile che Anthology e Immortal fossero elegibili per l'oro. Tutti gli altri album invece, erano aggiornati.
alex945
00martedì 2 febbraio 2016 12:33
Quindi a quante copie sarebbe Dangerous? E gli altri?
Simone Jackson
00martedì 2 febbraio 2016 15:26
Questi gli album certificati dalla RIAA:

Anno di uscita - Titolo - Premio (unità vendite) - Data certificazione

1972 - Got to be there - Oro (500,000) - 2 Agosto 2013
1979 - Off the Wall - 8x Platino (8 milioni) - 21 Agosto 2009
1982 - Thriller - 32x Platino (32 milioni) - 1 Febbraio 2016
1987 - Bad - 9x Platino (9 milioni) - 16 Maggio 2013
1991 - Dangerous - 7x Platino (7 milioni) - 30 Maggio 2000
1995 - HIStory: Past, Present and Future, Book I - 7x Platino (7 milioni) - 12 Ottobre 1999
1997 - Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix - Platino (1 milione) - 30 Ottobre 2000
2001 - Invincible - 2x Platino (2 milioni) - 25 Gennaio 2002
2001 - Greatest Hits: HIStory, Volume 1 - Platino (1 milione) - 16 Maggio 2013
2003 - Number Ones - 4x Platino (4 milioni) - 16 Maggio 2013
2004 - The Ultimate Collection - Platino (1 milione) - 16 Maggio 2013
2005 - The Essential Michael Jackson - 3x Platino (3 milioni) - 16 Maggio 2013
2009 - Michael Jackson's This Is It - 2x Platino (2 milioni) - 4 Dicembre 2009
2010 - Michael - Platino (1 milione) - 19 Gennaio 2011
2014 - Xscape - Oro (500,000) - 18 Settembre 2014

TOTALE = 79 milioni di unità

NOTA: Gli album aventi più dischi, vengono certificati tanti quanti sono il numero dei dischi, a patto che la durata complessiva sia superiore a 100 minuti (i multialbum usciti nell'era del vinile, invece, non hanno limite di tempo). Pertanto, "HIStory: Past, Present and Future, Book I" e "The Essential Michael Jackson" avrebbero venduto la metà di quanto viene indicato sopra, mentre "The Ultimate Collection", soltanto un quarto (250,000 copie).

Ora, dati SoundScan alla mano, sappiamo che Dangerous, solo con lo special edition del 2001, ha venduto 658,000 copie fino al Febbraio 2014. E bisogna considerare che SoundScan non ha mai tenuto in considerazione le vendite dei record club, in cui Michael è sempre stato un grande best seller. Per rendere l'idea di quanto siano stati importanti, ti basti pensare che Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix, secondo SoundScan, ha venduto più di 452,000 copie fino a Novembre 2011. Osservando invece alle certificazioni RIAA, si nota come l'album sia stato certificato Oro (quindi, 500,000 copie) il 17 Luglio 1997 e sia stato poi certificato Platino (1 milione di copie) il 30 Ottobre 2000.

I record club sono stati molto popolari fino agli inizi degli anni '00 e per qualche artista (come Carrie Underwood) anche successivamente, fin quando non chiusero tutti (l'ultimo, credo chiuse proprio nel 2009, pochi giorni prima che morisse Michael).
Quindi, se Dangerous ha venduto 658,000 copie solo con lo special edition del 2001 fino a Febbraio 2014, con molta probabilità quel numero sarà a 750/800 mila copie se aggiungessimo i record club. Aggiungiamoci poi le vendite del Dangerous originale e si arriva facilmente al milione. Tenete anche a mente che la certificazione da 7 milioni che Dangerous ha avuto il 30 Maggio 2000, non significa necessariamente che l'album fosse a 7 milioni di copie spaccate. Può anche aver venduto qualcosa in più e l'etichetta, come suo solito, ha ritardato con la certificazione. Oppure può anche aver venduto qualcosina in meno (per quanto riguarda le copie fisiche, la RIAA certifica in base alle copie distribuite, per questo Michael è Platino ed Xscape è Oro, nonostante a vendite reali non abbiano raggiunto quei valori).

Proprio per la grande mancanza dei record club nel panel di SoundScan, tendo a prendere con le pinze le vendite che questo provider ha raccolto negli anni '90. Decennio in cui tra l'altro escludeva anche supermercati e catene di negozi piuttosto importanti. Per me, quando si parla di SoundScan, si parte dal 2000 e tendo a dare un certo peso alle vendite dei primi anni '00, proprio per la presenza ancora forte dei record club.
Simone Jackson
00martedì 2 febbraio 2016 15:30
A breve vi riporterò le vendite di Nielsen SoundScan per gli album di Michael pubblicati dal 2000 ad oggi. Purtroppo non tutti saranno aggiornati (Nielsen chiede grandi somme in denaro per i dati completi).
alex945
00martedì 2 febbraio 2016 15:51
Grazie Simone, sempre gentile e preciso [SM=g27811]
Simone Jackson
00martedì 2 febbraio 2016 17:40
Re:
Simone Jackson, 02/02/2016 15:30:

A breve vi riporterò le vendite di Nielsen SoundScan per gli album di Michael pubblicati dal 2000 ad oggi. Purtroppo non tutti saranno aggiornati (Nielsen chiede grandi somme in denaro per i dati completi).



In grassetto gli album che hanno venduto almeno 200,000 copie.

Anno di uscita - Titolo - Copie vendute - Ultimo aggiornamento

2000 - 20th Century Masters: The Millennium Collection - 54,185 - 13 Gennaio 2008
2001 - Invincible - 2,138,000 - 15 Luglio 2009 (Link 1 + Link 2)
2001 - Greatest Hits: HIStory, Volume 1 - 1,182,487 - 26 Luglio 2010

2002 - Love Songs - 25,330 - 13 Gennaio 2008
2003 - Number Ones - 5,251,000 - 14 Gennaio 2016
2004 - The Ultimate Collection - 187,167 - 11 Ottobre 2009
2005 - The Essential Michael Jackson - 2,450,000 - 14 Gennaio 2016
2007 - X2 (Off the Wall/Thriller) - 23,858 - 6 Settembre 2009
2008 - Gold - 13,267 - 26 Luglio 2009
2009 - 7CD Mega Bundle - 8,749 - 11 Ottobre 2009
2009 - The Stripped Mixes - 45,747 - 29 Novembre 2009
2009 - The Remix Suite - 8,730 - 29 Novembre 2009
2009 - The Definitive Collection - 115,911 - 19 Dicembre 2010
2009 - Selections from Michael Jackson's This Is It - 6,011 - 1 Novembre 2009
2009 - Michael Jackson's This Is It - 1,734,748 - 11 Agosto 2013
2010 - Michael - 541,000 - 16 Maggio 2014
2011 - Immortal - 202,000 - 8 Novembre 2013

2012 - Icon - 6,614 - 19 Agosto 2012
2013 - The Indispensable Collection - 561 - 7 Luglio 2013
2014 - Xscape - 472,000 - 29 Marzo 2015

NOTA: Secondo Hits Daily Double (una rivista rivale di Billboard e che usa un panel differente da Nielsen SoundScan), Invincible ha venduto 2,329,000 copie fino al 4 Maggio 2014.

Le vendite degli album che hanno una data non reindirizzata ad una fonte sono state raccolte dal nostro Pierp1 e da MJDangerous, ex utente di UKMIX. Fa eccezione solo Xscape, che invece proviene da oldbloke, un utente di UKMIX esperto di vendite SoundScan.
mjj2pantera
00mercoledì 3 febbraio 2016 02:49
Tutti sti numeri si riferiscono SOLO al suolo americano ? A livello mondiale thriller dovrebbe avere 15 diamante almeno.
Simone Jackson
00mercoledì 3 febbraio 2016 03:07
Re:
mjj2pantera, 03/02/2016 02:49:

Tutti sti numeri si riferiscono SOLO al suolo americano ? A livello mondiale thriller dovrebbe avere 15 diamante almeno.



Non esistono certificazioni a livello mondiale, ma solo paese per paese (e l'Europa ne ha anche una su base continentale).
Si, i numeri che ho postato sono solo inerenti gli Stati Uniti. Credevo fosse scontato, visto che il discorso era partito dalla RIAA (che calcola solo le vendite Americane).
Simone Jackson
00giovedì 4 febbraio 2016 15:20
Eccovi il nuovo regolamento integrale per gli album: www.riaa.com/wp-content/uploads/2016/02/ALBUM-AWARD-RIAA-AND-GRF-CERTIFICATION-AUDIT-REQUIREM... (manca uno zero negli incrementi dei Diamanti. Sarebbe ogni 10 milioni, non ogni milione.)

Ciò che di nuovo emerge in questo file è che le raccolte continueranno ad essere conteggiate con le sole vendite, a meno che l'etichetta non decida diversamente. Se l'etichetta volesse conteggiare gli streaming e le vendite delle singole tracce per una raccolta, non può conteggiarli per i rispettivi studio album da cui le tracce provengono.

Quindi, nel caso di Michael, tutti i brani contenuti in Thriller contribuiranno a rinforzare solo ed esclusivamente l'album Thriller. Vediamo cosa decideranno di fare con gli altri album. Sono piuttosto sicuro che decideranno di applicare lo streaming e le vendite digitali solo agli studio album. Perlomeno la Sony. Per la Motown non so, anche se in quel caso è proprio difficile che arrivino nuove certificazioni. Già è un miracolo che Universal abbia deciso di certificare Got to be There nel 2013.
bubbl€$
00venerdì 19 febbraio 2016 21:28
in base a quale legge fisica e dell'universo 1500 stream valgono 10 tracce, ovvero una copia di un disco????
E secondo quale altra legge fisica questi parametri vengono modificati, dato che il numero di stream necessari a determinare una copia sono cambiati? allora di sto passo ogni tot anni cambieranno di nuovo?

che PAGLIACCIATA! Inoltre mischiando le vendite non sapremo più per esempio tra 10 anni a che punto sono le vendite dei vecchi dischi PRE-ERA STREAMING, dato che i numeri saranno un minsetrone che contiene vendite digitali, stream e vendite tradizionali fisiche dei bei tempi andati che furono.
Gran brutta cosa, specie per i classici come i dischi degli anni che vanno dai '50 ai '90 che continuano comunque a macinare un po' di vendite lente ma inesorabili e continue (proprio perchè sono dei classici). Per esempio i PINK FLOYD continuano ad essere sempre acquistati fisicamente. Basterebbe semplicementecontinuare a fare classifiche di vendite fisiche+digitali e creare una classifica APPOSITA riguardante visualizzazioni e streaming sui vari siti e app.
DEL RESTO già fanno chart al limite della perversione in AMERICA, praticamente esiste una classifica per tutto, basti vedere il sito di BILLBOARD. COSA GLI COSTA fare una chart apposita? Come fanno già con la RADIO AIRPLAY CHART...


a proposito SIMONE, l'airplay radiofonico in alcuni paesi lo usano come componente per determinare le vendite? Ovvero: mettono insieme vendite+stream+passaggi radio? Se si in quali paesi?
Simone Jackson
00sabato 20 febbraio 2016 03:45
E' opportuno precisare che Billboard e la RIAA sono due cose diverse e agiscono ognuno per conto proprio. Billboard, nonostante le grandissime cavolate che ha fatto durante la sua esistenza, continua ad avere una classifica per tutto. C'è si la Billboard 200, che conteggia vendite e streaming, ma c'è anche la Top Album Sales, che è la Billboard 200 dei vecchi tempi. E nel suo piccolo, il magazine rende note sia le vendite pure che le vendite mescolate allo streaming.
Purtroppo, si parla delle sole vendite di Nielsen SoundScan, che come detto nei post precedenti, difetta molto quando si parla degli album antecedenti agli anni '00.

La RIAA invece ci mette nell'assurda condizione di non poter più conoscere le vendite vere degli album antecedenti agli anni '00. Cosa che è sempre stata un vanto per questa associazione. E purtroppo, non è l'unica a comportarsi così. In Svezia lo fanno già da qualche anno (anche nelle chart). In Norvegia, se non vado errato, anzichè convertire lo streaming in vendite hanno fatto il contrario. Chi segue le chart oggi, si trova nella scomoda situazione del non riuscire a poter dare una stima realistica di quanto un certo lavoro possa aver venduto a livello globale, o in una certa nazione in cui c'è il minestrone. Spero che non tutti i paesi si lascino trasportare.

No, l'airplay radiofonico non è mai stata una componente per determinare le vendite in alcun paese. Semmai è una componente per alcune classifiche che determinano i brani più popolari (come la Billboard Hot 100). L'unico paese che ha la classifica principale con l'airplay incluso è proprio quello Americano. Certo, ci sarebbero delle classifiche estere compilate da Billboard con lo stesso metodo (come la Canadian Hot 100), ma in questi paesi hanno sempre rifiutato l'"invasione" di Billboard. In Canada ad esempio, rimangono fedeli alla Digital Tracks di Nielsen, oppure in Giappone continuano a preferire la Oricon Singles chart anzichè la Japan Hot 100.
Escludendo Billboard, le uniche altre enti che mescolano l'airplay nella loro chart principale (o perlomeno, le uniche che mi vengono in mente) sono la Dutch Top 40 e la (nuova) Mega Top 50, che sono le principali concorrenti della Top 100 Singles (che non include l'airplay) di GfK. Quest'ultima, è quella che noi prendiamo come punto di riferimento come chart dei Paesi Bassi e viene anche quotata dalla IFPI. Un'altra ente che segue le orme della Billboard Hot 100 è la Tedesca Media Control, che è la principale concorrente di GfK (quest'ultima, punto di riferimento e senza airplay incluso. Quotata dalla IFPI).
bubbl€$
00domenica 21 febbraio 2016 16:01
quindi l'unica chart di peso, influente ad avere anche l'airplay è quella dei singoli in america,la HOT 100. Comunque anche in questo caso chissà quali parametri arbitrari hanno scelto per stabilire quanto vale un passaggio in radio.

Comunque fatto sta che la Hot 200 e la riaa e ormai molte chart in giro per il mondo stanno a mio avviso falsando l'impatto di molti artisti rispetto alla società, la musica è più di un semplice passatempo: caratterizza i nostri tempi da decenni.
Dobbiamo prendere atto che una certa epoca è terminata.
La storia della musica non è fatta solo di numeri e classifiche, però hanno comunque una certa influenza. Dovremo in futuro IGNORARE completamente ogni classifica, piuttosto che stare dietro a ste pagliacciate.

Ho visto la TOP SALES ALBUM, devo dire che è molto più interessante e realistica. Mischia vendite FISICHE e DIGITALI?
Ho notato che certi artisti non compaiono probabilmente perchè il loro pubblico si affida ad altri metodi per fruire un disco.
Simone Jackson
00lunedì 22 febbraio 2016 04:29
Purtroppo non ricordo quanto sia il peso attuale dell'airplay nella Hot 100. Tra la fine degli anni '90 e la prima metà degli anni '00, il peso dell'airplay aveva raggiunto l'apice. Ti basti pensare che One More Chance, pur avendo raggiunto il secondo posto nella Hot Singles Sales, nella Hot 100 fu solo 83esimo, perchè in radio veniva poco promosso e difatti, non riuscì ad entrare nella Radio Songs chart. Ad onor del vero però, erano le radio Pop a snobbarlo. Nella categoria R&B/Hip-Hop infatti, raggiunse il 40esimo posto della Hot R&B/Hip-Hop Songs. Questo fu dovuto al primo posto nella Hot R&B/Hip-Hop Singles Sales e al 43esimo posto nella R&B/Hip-Hop Airplay (che copriva e copre tutt'ora solo le radio R&B/Hip-Hop). Come vedi, l'airplay, in qualsiasi categoria, pesava come un macigno a quei tempi e la vecchia guardia, che si sa, non ha molto i favori delle radio modaiole, si trovava parecchio svantaggiata.

E' impossibile ignorare le classifiche. In un qualche modo il successo di un artista lo devi quantificare. La stessa industria ne ha bisogno per capire cosa va e cosa no e se stanno facendo bene il loro lavoro. Questa realtà distorta dovuta all'inclusione dello streaming alle etichette fa comodo in ambito promozionale, però al tempo stesso, la tengono in considerazione, perchè vogliono uno strumento che calcoli la popolarità assoluta facendo il minestrone.
Cmq, è bene precisare che contrariamente a quanto avvenuto per i singoli, lo streaming negli album è conteggiato solo in pochissimi paesi. Almeno per ora. Spero che nessun altro aderisca a questa follia.

Si, la Top Album Sales è fisico + digitale. Poi c'è la Digital Albums che è solo digitale. Non mi risulta esserci una chart di solo supporto fisico. C'è però una chart per i soli vinili.
Si, molti artisti vendono briciole e campano di streaming, per questo non li trovi nella Top Album Sales. Anche se campare di streaming è un po' un'utopia, visto che i guadagni da quel settore per un artista sono davvero irrisori. Per questo non molto tempo fa ci fu una specie di sciopero, con artisti che scelsero di rimuovere i propri prodotti dai vari cataloghi streaming.
bubbl€$
00lunedì 29 febbraio 2016 11:13
OFF TOPIC:
ti proporrei come direttore della SIAE, della RIAA, Nielsen soundscan, ecc
Sei un mago del settore!
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