José Pepe Mujica, il Presidente dell’Uruguay che dona in beneficenza il 90% del suo stipendio!

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4everMJJ
00venerdì 25 gennaio 2013 07:46
Discorso del 21/6/2012 alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile Rio+20

Manca un mese alle elezioni italiane, siamo bombardati da tutte le minchiate giornaliere che sparano i nostri politici con l'unico scopo di conquistarsi una o più poltrone... eppure ci sono paesi governati da persone come José Pepe Mujica. Probabilmente ne avrete già sentito parlare e avrete ascoltato il suo discorso (ovviamente solo se siete andati a cercarvelo su internet, figuriamci se i media italiani danno risalto a una persona del genere), se non lo conoscete ve lo presento io



Un mito. Non so definirlo altrimenti. José Pepe Mujica è un mito. In un mondo in cui la gente si scanna per il potere, per l’accumulo di beni materiali, lui, Presidente dell’Uruguay, si trattiene solo 485 dollari dello stipendio per vivere e destina gli altri 7500 alla beneficenza. Vive di poco, anzi di pochissimo, in una vecchia fattoria senza neppure l’acqua corrente, ma solo l’acqua del pozzo. È vegetariano, è sposato, ha un cane. Se non fosse per due energumeni che gli montano la guardia all’inizio della proprietà, nessuno potrebbe immaginare che lì ci vive il presidente della nazione. Alla BBC ha dichiarato “Mi chiamano il presidente più povero, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per cercare di mantenere uno stile di vita costoso, e vogliono sempre di più. E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c’è bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha più tempo per se stessi”. Mujica ha un passato di sinistra nei Tupamaros, un famoso gruppo di combattenti che si ispirava negli anni sessanta-settanta del secolo scorso alla rivoluzione cubana. Per la sua fede ha trascorso 14 anni in carcere.

È qualunquista fare un raffronto tra Mujica ed il nostro comunista migliorista Napolitano, che vive al Quirinale e guadagna 239.192 euro all’anno, aumentati di 8.835 euro nell’anno in corso?

È qualunquista fare un raffronto tra Mujica, che ha rischiato la vita e conosciuto la galera e che dichiara che un politico dovrebbe vivere come la maggioranza dei propri concittadini, con i nostri ex comunisti ed attuali neoliberisti D’Alema, con il suo yacht ormeggiato a Gallipoli, o Fassino, sindaco della città più indebitata d’Italia, con il suo reddito imponibile (anno 2010) di 126.452 euro? (se volete vedere il 730 di Fassino cliccate sul link dell'articolo, non me lo fa incorporare)

Sì, avete ragione, è qualunquista. Scusatemi. Ed allora veniamo al mio campo: l’ambiente. Mujica ha pronunciato a braccio alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Rio+20, il 21 giugno 2012, un discorso rivoluzionario, come solo i grandi uomini sanno pronunciare, in cui ha denunciato l’assurdità del mondo in cui viviamo. Questi alcuni passi del suo discorso: “Veniamo alla luce per essere felici. Perché la vita è corta e se ne va via rapidamente. E nessun bene vale come la vita, questo è elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando per consumare un plus e la società di consumo è il motore, perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma l’economia, e se si ferma l’economia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper consumo è lo stesso che sta aggredendo il pianeta. I vecchi pensatori – Epicuro, Seneca o finanche gli Aymara – dicevano: povero non è colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di più e più. Queste cose che dico sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contrario alla felicità. Deve essere a favore della felicità umana; dell’amore sulla Terra, delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere il giusto, l’elementare. Precisamente. Perché è questo il tesoro più importante che abbiamo: la felicità!”

Esattamente quello che la saggezza suggerirebbe agli uomini: l’attuale modello di vita occidentale è sbagliato. Ma non bisogna cambiarlo perché un giorno neanche tanto lontano porterà all’estinzione dell’intera umanità: e chissenefrega, tutte le specie nascono e muoiono. Bisogna cambiarlo perché non porta la felicità oggi, in questo momento.

Ovviamente, il discorso del grandissimo José Pepe Mujica non ha avuto quasi risonanza sui media. Forse perché andava controcorrente rispetto a quanto pensano e dicono i grandi della Terra, controcorrente rispetto a globalizzazione e sviluppo? Ops, scusatemi, sono di nuovo caduto nel qualunquismo.



youtu.be/uUSzzOHUJ_Y

www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/07/jose-pepe-mujica-presidente-delluruguay-mito...


Vi posto anche la trascrizione integrale del discorso, casomai non aveste il tempo di guardare il video:

“Autoritá presenti di tutte le latitudini e organismi, grazie mille. Grazie al popolo del Brasile e alla sua Presidentessa, Dilma Rousseff. Mille grazie alla buona fede che, sicuramente, hanno avuto tutti gli oratori che mi hanno preceduto.
Esprimiamo la profonda volontá come governanti di sostenere tutti gli accordi che, questa, nostra povera umanitá, possa sottoscrivere. Comunque, permettetteci di fare alcune domande a voce alta. Tutto il pomeriggio si é parlato dello sviluppo sostenibile. Di tirare fuori le immense masse dalle povertá.
Che cosa svolazza nella nostra testa? Il modello di sviluppo e di consumo, che è quello attuale delle società ricche? Mi faccio questa domanda: che cosa succederebbe al pianeta se gli indù in proporzione avessero la stessa quantità di auto per famiglia che hanno i tedeschi?
Quanto ossigeno resterebbe per poter respirare? Più chiaramente: possiede il Mondo oggi gli elementi materiali per rendere possibile che 7 o 8 miliardi di persone possano sostenere lo stesso grado di consumo e sperpero che hanno le più opulente società occidentali? Sarà possibile tutto ciò? O dovremmo sostenere un giorno, un altro tipo di discussione?
Perché abbiamo creato questa civilizzazione nella quale stiamo: figlia del mercato, figlia della competizione e che ha portato un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Ma l’economia di mercato ha creato società di mercato. E ci ha rifilato questa globalizzazione, che significa guardare in tutto il pianeta. Stiamo governando la globalizzazione o la globalizzazione ci governa??? É possibile parlare di solidarietà e dello stare tutti insieme in una economia basata sulla competizione spietata? Fino a dove arriva la nostra fraternità?
Non dico queste cose per negare l’importanza di quest’evento. Ma al contrario: la sfida che abbiamo davanti é di dimensioni colossali e la grande crisi non é ecologica, é politica! L’uomo non governa oggi le forze che ha sprigionato, ma queste forze governano l’uomo…e la vita! Perché non veniamo alla luce per svilupparci solamente, cosí, in generale. Veniamo alla luce per essere felici. Perché la vita é corta e se ne va via rapidamente. E nessun bene vale come la vita, questo é elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando per consumare un plus e la società di consumo é il motore, perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma l’economia, e se si ferma l’economia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper consumo é lo stesso che sta aggredendo il pianeta.
Però loro devono generare questo iper consumo, producono le cose che durano poco, perché devono vendere tanto. Una lampadina elettrica, quindi, non può durare più di 1000 ore accesa. Però esistono lampadine che possono durare 100mila ore accese! Ma questo non si può fare perché il problema é il mercato, perché dobbiamo lavorare e dobbiamo sostenere una civilizzazione dell’usa e getta, e così rimaniamo in un circolo vizioso.
Questi sono problemi di carattere politico che ci stanno indicando che é ora di cominciare a lottare per un’altra cultura. Non si tratta di immaginarci il ritorno all’epoca dell’uomo delle caverne, né di erigere un monumento all’arretratezza. Però non possiamo continuare, indefinitamente, governati dal mercato, dobbiamo cominciare a governare il mercato. Per questo dico, nella mia umile maniera di pensare, che il problema che abbiamo davanti é di carattere politico. I vecchi pensatori – Epicuro, Seneca o finanche gli Aymara – dicevano: “povero non é colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di piú e piú”.
Questa é una chiave di carattere culturale. Quindi, saluterò volentieri lo sforzo e gli accordi che si fanno. E li sosterrò, come governante. So che alcune cose che sto dicendo, stridono. Ma dobbiamo capire che la crisi dell’acqua e dell’aggressione all’ambiente non é la causa. La causa é il modello di civilizzazione che abbiamo montato. E quello che dobbiamo cambiare é la nostra forma di vivere!
Appartengo a un piccolo paese molto dotato di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono poco più di 3 milioni di abitanti. Ma ci sono anche 13 milioni di vacche, delle migliori al mondo. E circa 8 o 10 milioni di meravigliose pecore. Il mio paese é un esportatore di cibo, di latticini, di carne. É una semipianura e quasi il 90% del suo territorio é sfruttabile.
I miei compagni lavoratori, lottarono tanto per le 8 ore di lavoro. E ora stanno ottenendo le 6 ore. Ma quello che lavora 6 ore, poi si cerca due lavori; pertanto, lavora più di prima. Perché? Perché deve pagare una quantità di rate: la moto, l’auto, e paga una quota e un’altra e un’altra e quando si vuole ricordare … é un vecchio reumático – come me – al quale già gli passò la vita davanti!
E allora uno si fa questa domanda: questo é il destino della vita umana?
Queste cose che dico sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contrario alla felicità. Deve essere a favore della felicità umana; dell’amore sulla Terra, delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere il giusto, l’elementare. Precisamente. Perché é questo il tesoro più importante che abbiamo: la felicità!
Quando lottiamo per l’ambiente, dobbiamo ricordare che il primo elemento si chiama felicità umana!”


www.milanocosa.it/temi-e-riflessioni/discorso-di-jose-mujica-presidente-delluruguay-al-summ...
Modesty
00venerdì 25 gennaio 2013 11:52
Tratto da Wikipedia:

Dal 2005 è sposato con la senatrice leader storico del MPP Lucia Topolansky ( [SM=x47979] ma è un cartone animato?) a seguito di una lunga convivenza. E' vegetariano.

Mujica riceve dallo stato uruguaiano un appannaggio di 12.000 dollari al mese per il suo lavoro alla guida del paese, ma ne dona circa il 90% a favore di Organizzazioni non governative ed a persone bisognose. La sua automobile è un Maggiolino degli anni '70. Vive in una piccola fattoria nella periferia di Montevideo. Il resto del suo stipendio è circa di 1.500 dollari; in un' intervista il presidente ha dichiarato: "Questi soldi mi devono bastare perché ci sono molti Uruguaiani che vivono con molto meno!"




Josè... [SM=x3072554] [SM=g27836] [SM=x47928] [SM=g27838]

mimma58
00venerdì 25 gennaio 2013 12:12
Io lo definisco un grande....Nel nostro paese invece i politici sono uno peggio dell'altro!
Grazie Cri...Letto anche il discorso...Sono ancora più inca.... [SM=g27816] [SM=g2927034]
AntonellaP85
00venerdì 25 gennaio 2013 12:52
Non ne ero a conoscenza e mi sembrano davvero dei bei gesti i suoi...anche se non capisco perché, piuttosto che fare così, non avvii una riforma nel suo Paese per ridursi lo stipendio (e di conseguenza a tutti gli altri politici) e usi i soldi risparmiati per il sociale, mi sembrerebbe più sensato, piuttosto che darli alle ong che sono già piuttosto sovvenzionate in genere. E poi non trovo nemmeno molto sensato scadere nel pauperismo, va bene la sobrietà, ma addirittura vivere senza acqua corrente...
Modesty
00lunedì 28 gennaio 2013 18:09
Probabilmente è perché dei suoi beni personali può disporre come vuole, mentre per avviare le riforme ha bisogno del voto favorevole della maggioranza e probabilmente non ce l’ha, chissà perché non me ne stupisco.

Intanto lui comincia a dare il buon esempio e soprattutto a fare la sua parte: in fondo si può dire che mette in pratica l'antico adagio "Se vuoi fare del mondo un posto migliore, comincia dall'uomo nello specchio".

Poi anche per me alcune cose (come il fare a meno dell’acqua corrente) sono esagerate, ma probabilmente se scegli e sei convinto di adottare uno stile di vita diverso poi le cose vengono di conseguenza.

Ma al di là di questo, sapere che in questo mondo di ladri esiste un politico onesto, che non pensa solo ad arricchirsi ma agisce con onestà e secondo principi e valori più autentici, mi sembra quasi un miracolo, per me un uomo così è comunque un mito. [SM=x47963]

mimma58
00lunedì 28 gennaio 2013 22:26
Re:
Modesty, 28/01/2013 18:09:

Probabilmente è perché dei suoi beni personali può disporre come vuole, mentre per avviare le riforme ha bisogno del voto favorevole della maggioranza e probabilmente non ce l’ha, chissà perché non me ne stupisco.

Intanto lui comincia a dare il buon esempio e soprattutto a fare la sua parte: in fondo si può dire che mette in pratica l'antico adagio "Se vuoi fare del mondo un posto migliore, comincia dall'uomo nello specchio".

Poi anche per me alcune cose (come il fare a meno dell’acqua corrente) sono esagerate, ma probabilmente se scegli e sei convinto di adottare uno stile di vita diverso poi le cose vengono di conseguenza.

Ma al di là di questo, sapere che in questo mondo di ladri esiste un politico onesto, che non pensa solo ad arricchirsi ma agisce con onestà e secondo principi e valori più autentici, mi sembra quasi un miracolo, per me un uomo così è comunque un mito. [SM=x47963]




Parole che condivido pienamente Modesty. [SM=g2927031]

AntonellaP85
00giovedì 31 gennaio 2013 09:54
Re:
Modesty, 28/01/2013 18:09:

Probabilmente è perché dei suoi beni personali può disporre come vuole, mentre per avviare le riforme ha bisogno del voto favorevole della maggioranza e probabilmente non ce l’ha, chissà perché non me ne stupisco.

Intanto lui comincia a dare il buon esempio e soprattutto a fare la sua parte: in fondo si può dire che mette in pratica l'antico adagio "Se vuoi fare del mondo un posto migliore, comincia dall'uomo nello specchio".

Poi anche per me alcune cose (come il fare a meno dell’acqua corrente) sono esagerate, ma probabilmente se scegli e sei convinto di adottare uno stile di vita diverso poi le cose vengono di conseguenza.

Ma al di là di questo, sapere che in questo mondo di ladri esiste un politico onesto, che non pensa solo ad arricchirsi ma agisce con onestà e secondo principi e valori più autentici, mi sembra quasi un miracolo, per me un uomo così è comunque un mito. [SM=x47963]




Continuo a non essere convinta, sicuramente (non è l'Italia eh...) un modo per tagliare le spese ce l'avrebbe e così obbligherebbe anche i presidenti futuri a guadagnare meno. Anzi, i politici locali diverrebbero più popolari senza dubbio. Ovvio che uno comincia da se stesso, ma se davvero vuoi fare riforme (e un presidente può eccome), non puoi limitarti a questo e non vedo perché uno stile di vita sobrio debba implicare l'estremismo nella povertà, non sono affatto cose che vengono di conseguenza, mi sembra assurdo e ingiusto, fai passare l'idea che è bello e giusto vivere di in tali condizioni e non lo è. L'autenticità non è pauperismo. Poi sull'onestà nessun dubbio e anche sull'esempio positivo, però appunto non bisogna passare da un estremo all'altro secondo me.
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