Confesso che ho provato ad ascoltare il podcast (purtroppo è solo audio), ma con la pronuncia irlandese è davvero dura
Comunque ho tradotto due articoli che raccolgono qualche aneddoto carino
"L'autista di Michael Jackson" è il nome del nuovo documentario su RTE Radio 1 che racconta la storia incredibile di Ray O'Hara.
"I primi giorni ero in stato di shock", dice O'Hara, "continuavo a guardare nello specchietto retrovisore per essere sicuro che la persona fosse veramente Michael Jackson".
Parlando con Rte TEN, il produttore di documentari e narratore, Ken Sweeney ha spiegato come il programma è nato: "Sono stato un giornalista dello spettacolo per circa dieci anni in Irlanda, lavorando per un sacco di giornali da The Herald al Sunday Tribune a The Irish Independent.
"Una delle storie in cui mi sono imbattuto nella mia carriera è stata la visita di Michael Jackson qui nel 2006. Quello che ha dato la scintilla a questo documentario, "L'autista irlandese di Michael Jackson" in onda sabato su RTE Radio 1, è stata la storia che Paddy Dunning, il proprietario di Grouse Lodge [dove Jackson e la sua famiglia hanno soggiornato e registrato musica e si sono goduti la vacanza] mi ha detto.
"Descrive il viaggio nel 2006 fino a Dublino con Michael Jackson in macchina, stavano attraversando Dublino ed erano quasi a secco di benzina.
"Michael Jackson era sul punto di finire a spingere una macchina attraverso Crumlin. La più grande superstar del pianeta, che ha venduto 750 milioni di album, che stava per spingere una macchina attraverso Crumlin. Ho sentito questo e mi sono detto che dovevo saperne di più.
"Attraverso la collaborazione di Paddy, sono stato presentato a Ray O'Hara, un tassista originario di a Dublino e residente a Westmeath che era stato incaricato come autista personale di Michael Jackson per i sei mesi.
Sweeney ha aggiunto: "Ray non poteva credere alla sua fortuna quando gli fu detto che stava per essere l'autista di Jackson e della sua famiglia. Il nostro documentario è la storia di due uomini e di come sono passati da celebrità e autista a diventare amici.
"La cosa più incredibile era che Michael Jackson ha trascorso tutta la sua vita perseguitato dai media, ma è stato in grado di venire in Irlanda nel 2006 e di vivere come un semplice papà, andare a giocare a bowling, visitare gallerie d'arte e negozi, comportandosi come ogni padre avrebbe fatto".
Ha poi aggiunto: "Era quello che amava tantissimo sull'Irlanda. C'è una storia all'inizio del documentario in cui Ray ha portato Michael al bowling di Westmeath e Michael eea lì che giocava a bowling, con il cappello, tutto quello che ci si aspetterebbe da Michael Jackson.
"Un ragazzo è venuto a consegnare la pizza e lui ha guardato e... ha detto alla donna [che lavora lì]: 'È Michael Jackson quello laggiù?'. E la donna gli ha detto: 'No, no, questo è un ragazzo di Tullamore che crede di essere Michael Jackson, gli lasciamo fare i fatti suoi, non gli chiediamo mai nulla'.
"E l'uomo delle pizze ha detto: 'Ah sì, certo, cosa farebbe Michael Jackson in un bowling a Tullamore!' Perciò ci sono un sacco di piccole storie come quella nel documentario.
"Anche quando i media di tutto il mondo hanno iniziato a fiondarsi a Westmeath, gli agricoltori locali davano loro indicazioni sbagliate perché sapevano che [Jackson] stava passando un bel periodo con la sua famiglia e volevano mantenere quella pace.
"Lui stava davvero pensando di trasferirsi in Irlanda, Ray sarebbe stato il suo autista personale, ma gli eventi purtroppo sono andati in modo diverso, quindi tutto quello che abbiamo è una fotografia istantanea della sua vita in Irlanda".
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Il nuovo documentario di radio RTE, "L'autista irlandese di Michael Jackson" rivela come l'intero paesino di Moate, contea di Westmeath, ha aiutato a nascondere la famosa superstar mondiale del pop per sei mesi.
Jackson si era rifugiato nella regione interna nel 2006, dove è stato ospitato dal proprietario di Grouse Lodge Paddy Dunning e aveva un autista personale, il dublinese Ray O'Hara.
"Mi fu detto due giorni prima e pensai 'non è possibile', non c'è nessuno più famoso, non mi fregate", dice O'Hara nel documentario.
"Quando è arrivato il primo giorno non potete credere quanto ero nervoso. Tremavo. Ha allungato la mano per salutarmi e dopo che ce la siamo stretti eravamo come te e me."
Non importa dove il Re del Pop andava in paese, la sua posizione veniva tenuta segreta dai cittadini. E anche quando è stato alla fine rivelato che era a Moate, la gente del posto dava volutamente ai giornalisti indicazioni sbagliate per tenerlo al sicuro.
Paul Lawless, proprietario del pub di Egan, ha detto: "Quello che facevamo era una pre-apertura e Ray accostava con il van e lui entrava. Gli avevo mostrato quello che avevamo e prendeva un bicchiere di vino. Non ho mai chiesto un autografo, per me siamo tutti uguali. La gente non perseguita o corre dietro all'artista, danno loro il proprio spazio, è inusuale".
Anche se Jackson è arrivato dopo le accuse di molestie su minori, Paddy Dunning ha detto che non aveva problemi che stesse con la sua famiglia.
"E' arrivato con un bus con la sua famiglia, i bambini e una tata. In poche ore i suoi bambini giocavano con i miei figli. Eravamo delle famiglie felici. Lui aveva ricevuto minacce di morte, ma penso che abbia trovato sollievo e conforto, viveva con una famiglia normale. L'intera faccenda del pedofilo, io non credo che lui fosse uno di quei predatori. Io non lo avrei lasciato entrare a casa mia se avessi avuto il minimo sentore che fosse così. Quando l'ho conosciuto ho avuto l'impressione che di questa persona era stato creato un mostro - questa è la mia opinione".
Jackson è andato anche al centro per bambini Jumping Jacks a Tullamore, Contea di Offaly. La gente del posto non credeva che fosse davvero la pop star.
"Ero un po' sorpresa al pensiero che venisse qui pagando, felici di averlo qui ovviamente", ha detto la proprietaria Brenda Carroll.
"La prima sera in cui sono venuti abbiamo chiuso così avevano tutto per sé, ma quando sono venuti per giocare a bowling c'erano altre persone. "Lo hanno lasciato giocare stando a distanza e senza guardarlo, lo hanno lasciato in pace".
Le scarpe con cui Jackson ha giocato hanno il posto d'onore al centro. La signora Carroll ha detto: "Le abbiamo portate subito in ufficio, le abbiamo messi nella teca di vetro. Sono state lì da allora".
Le fonti:
www.rte.ie/ten/news/2013/1011/479738-michael-jacksons-irish...
www.irishcentral.com/news/Chauffeur-tells-story-of-Michael-Jacksons-six-month-hideout-in-rural-Irish-village-227646...
Il podcast:
www.rte.ie/radio1/doconone/documentary-podcast-michael-jackson-irish-dri...