I'll never let your part, for you're always in my heart... (in corso). Rating: rosso

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Jackson's Queen
00venerdì 4 giugno 2010 19:56
Michael Jackson's Fan-Fiction by JQ
Buongiorno, sono nuova del forum ed ho deciso, anche se mi vergogno da morire, di postare la mia prima Fan-Fiction su Michael... Molto probabilmente non sarà mai all'altezza delle vostre bellissime storie, ma spero comunque che vi piaccia [SM=x47984] se non dovesse piacere, prometto che non la continuerò [SM=g27829] con la speranza che questo mio primo racconto sia di vostro gradimento, ecco a voi il primo piccolo capitolo...

I'LL NEVER LET YOU PART, FOR YOU'RE ALWAYS IN MY HEART...



1° Capitolo
Tutto ebbe inizio il 3 ottobre 1988, nello stadio rimbombavano le prime note di She's out of my life e da li a pochi minuti Michael avrebbe invitato una fan a salire sul palco. Da alcuni minuti la mia testa aveva cominciato a girare come una giostra, non mi sentivo per niente bene e speravo con tutto il cuore che Michael chiamasse proprio me anche solo per riprendere un po' fiato. Ero schiacciata contro le transenne, mi sentivo soffocare ed ero pallidissima e come se mi avesse letto nel pensiero, Michael mi indicò alle guardie del corpo che, con molta "delicatezza", strattonandomi, mi accompagnarono sul palco. Salì le scalette barcollando e mi avvicinai a Michael molto lentamente, non avevo nemmeno la forza per camminare, e appena arrivai vicino a lui le mie gambe cedettero, riuscii solo a dire due semplici parole...
- Scusami Michael -
E mi accasciai al suolo svenuta. Sentì due braccia delicate che mi sollevarono senza sforzo, dopodiché più nulla, tutto buio. Mi svegliai dopo un tempo a me indeterminato, distesa su un lettino, in un tendone allestito poco al di fuori dello stadio come Pronto Soccorso. Richiamai l'attenzione di un medico che si trovava a poca distanza da me e gli chiesi cosa avessi avuto e come mai fossi svenuta...
- Non si preoccupi signorina, niente di preoccupante, ha solo accusato un piccolo malore a causa del caldo. Ancora qualche minuto e sarà libera di andarsene -
- Grazie mille -
Mi sedetti su una poltrona e aspettai pazientemente il via libera. Dal tendone si potevano sentire benissimo le urla dei fan e le note della canzone che Michael stava cantando in quel momento "Man in the mirror" e capii che il concerto stava per giungere al termine. Mentre mi mettevo il cappotto e mi preparavo per andare via, arrivò un uomo alto quasi due metri vestito di nero che senza molti complimenti mi disse
- Il signor Jackson vuole vederla, la sta aspettando nel suo camerino... Venga con me -
Non opposi resistenza e lo seguii senza fiatare, il gigante mi guidò in un labirinto pieno di cavi elettrici, il backstage, e si fermò davanti ad una porta di legno lucido. L'uomo bussò...
- Signor Jackson la ragazza che stava aspettando è arrivata -
Una voce delicata rispose da dietro la porta
- Grazie mille Waine falla entrare -

To be continued [SM=x47984]


Aspetto i vostri commenti, sperando che gradirete questo piccolo capitolo... Alla prossima
Michael's fan
00venerdì 4 giugno 2010 20:01
Mamma...mi intriga continua please
Jackson's Queen
00venerdì 4 giugno 2010 20:38
Grazie [SM=g27821] sono contenta che ti piaccia, posto un altro piccolo pezzo, sono molto avanti con la stesura della FF e penso di riuscire a postare abbastanza velocemente... Spero solo che sia di vostro gradimento...

2° Capitolo

Il bodyguard aprì la porta e quando fui dentro al camerino la richiuse senza molte smancerie alle mie spalle. Michael era seduto su una comoda poltrona di pelle nera davanti allo specchio e si stava asciugando il sudore con un asciugamano. Era bellissimo... I riccioli neri ricadevano delicatamente sulle spalle, perfetti in ogni loro sfaccettatura, gli occhi neri come il petrolio sembravano due pozzi profondi in cui ti potevi perdere per sempre, le labbra carnose e delicate facevano da cornice al sorriso più bello del mondo. Michael indossava un paio di pantaloni neri aderenti, calzini bianchi, camicia blu e i suoi immancabili mocassini neri...
- Presumo che vorrai sapere perché ti ho fatta venire qui... -
Annuii
- Ecco quando sei svenuta sul palco mi sono preoccupato tantissimo... Avevo paura che fosse qualcosa di grave e volevo assicurarmi che stessi bene -
- Grazie per il tuo interesse ma non devi preoccuparti, il dottore ha detto che non è niente... E' stato solo un piccolo svenimento causato dal caldo, comunque scusami se sono svenuta, non era mia intenzione, non volevo farti fare brutta figura davanti a migliaia di persone -
- Non lo dire nemmeno per scherzo! Quale brutta figura? L'importante è che stai meglio... Ma dimmi, come ti chiami? -
- Oh è vero non mi sono neanche presentata! Che maleducata... Scusami... Comunque piacere, mi chiamo Elisa -
- E' veramente un nome bellissimo, mi piace... Mi sembra di capire dal tuo accento che non sei di qui... -
- No infatti sono italiana, mi sono trasferita qui qualche anno fa -
- Oh sei italiana! Avrei dovuto capirlo dal nome... Bellissima l'Italia, ci sono stato una volta sola, proprio poco tempo fa... E' stata la prima tappa europea del mio bad tour e mi è piaciuta tantissimo, il cibo è ottimo e Roma è una città meravigliosa... In futuro mi piacerebbe visitarla con più calma... -
- Spero che un giorno visiterai la mia Firenze ne vale assolutamente la pena... Comunque adesso è meglio che vada... Sarai stanco per il concerto e non voglio disturbarti oltre... Grazie per esserti interessato a me, sei stato molto gentile -
- No aspetta, non te ne andare... Parlami un po' di te... Sei una delle poche ragazze che quando mi vedono non mi saltano addosso, mi piacerebbe conoscerti meglio... Sempre che a te non dispiaccia -
- No non mi dispiace affatto, ma non saprei proprio da dove cominciare... Non vedo come possa interessarti la vita di una semplice ragazza come me... -
- Invece mi interessa e come... E non pensare che la mia vita sia molto più bella ed interessante della tua perché non è assolutamente così -
Sembrava essersi offeso per quella mia sincera affermazione...
- Io non ho detto questo, è solo che mi sembra tutto così strano... -
- Facciamo una cosa, io faccio le domande e tu rispondi... Cosa ne dici? -
- Ok... Mi sa che è meglio, perché in questo momento non sono in grado di formulare una frase articolata di senso compiuto -
- Ok... Iniziamo... Quanti anni hai? -
- Ho 26 anni, compiuti il 31 marzo -
- Quali sono i tuoi hobbies? -
- Durante il tempo libero, quando non lavoro, prendo lezioni di pianoforte e mi diletto nel canto... Ho sempre avuto la passione per la musica... Fin da bambina -
- Un giorno mi piacerebbe ascoltarti... Sono sicuro che sei bravissima -
- Grazie, ma non mi reputo poi così brava -
- Non devi sottovalutarti... Comunque passiamo alla prossima domanda... Cosa fai nella vita? -
- Lavoro in un salone di bellezza, sono esperta di make-up, manicure, pedicure, hair-style e massaggi di ogni tipo -
- Sul serio? Ma allora capiti proprio a pennello! Sai la mia truccatrice personale Karen Faye sta diventando un po' anzianotta ed io avrei bisogno di una mente fresca ed innovativa come la tua... Ti andrebbe di fare una prova trucco per me? -
- Certo, perché no -
- Benissimo, così se mi piacerà come lavori entrerai a far parte del mio staff... Adesso si è fatto veramente tardi, continueremo la nostra chiacchierata un'altra volta... Lasciami il tuo numero, ti chiamerò io per fissare la data della prova -
- Ok (scrissi il numero su un foglietto e glielo porsi)... Ciao e grazie ancora -
- Ma figurati... Era il minimo che potessi fare... Ciao a presto -
Una volta fuori dal camerino ripercorsi la strada che avevo fatto con il gigante all'andata (per mia fortuna avevo una buona memoria visiva ed un buon senso dell'orientamento) e fortunatamente quando uscii da quel labirinto di cavi la folla si era già dispersa... Salii in macchina e mi avviai verso casa, era già mezzanotte e mezzo e cominciavo ad avere sonno...

To be continued [SM=x47984]
marty.jackson
00venerdì 4 giugno 2010 20:40
bello questo inizio, brava!! continua [SM=g27811] [SM=g27811]
Michael's fan
00venerdì 4 giugno 2010 21:40
Sempre più interessante
dirtydiana66
00venerdì 4 giugno 2010 21:54
BRAVA CONTINUAAAAAA
Jackson's Queen
00venerdì 4 giugno 2010 21:55
Posto un altro capitolo [SM=g27828] l'ultimo per stasera... So che questa FF non è un granchè, se non vi piace non la continuerò, eviterò così di fare brutte figure [SM=x47984]

3° Capitolo

Arrivata a casa non mi spogliai neanche, mi tolsi le scarpe e appena toccai la superficie morbida del letto mi addormentai immediatamente. Il mattino seguente mi svegliai con un fortissimo mal di testa e quasi mi dimenticai che dovevo andare a lavoro; ero in ritardo e come ormai mi capitava abitualmente da qualche settimana arrivai tardi... Daniel, il direttore, mi aspettava come un avvoltoio affamato all'ingresso del salone e appena gli fui di fronte mi fulminò con lo sguardo...
- Buongiorno signor Jefferson -
- Buongiorno signorina De Carli, puntuale come sempre vedo -
Il suo tono era pacato ma gli si leggeva negli occhi che era arrabbiato
- Mi scusi, ho avuto un contrattempo e ho fatto tardi, ma le prometto che non succederà più -
- Promesse, promesse, promesse che lei non mantiene mai, sono tre settimane che arriva in ritardo a lavoro, ho sempre chiuso un occhio ma adesso basta, non lo posso più tollerare, mi dispiace dirglielo ma è licenziata -
- Come scusi? Licenziata? -
- Si, ha capito bene, L-I-C-E-N-Z-I-A-T-A -
- No per favore non mi licenzi, le giuro che non accadrà più... Non so cosa mi stia succedendo in questo periodo ma non lo faccio volontariamente, mi dispiace davvero tanto -
- Sono mortificato signorina ma ormai è troppo tardi... La mia decisione è definitiva e irremovibile, adesso per favore se ne vada, abbiamo molto lavoro da sbrigare -
- Va bene... Arrivederci Signor Jefferson -
- Arrivederci Signorina -
Non potevo crederci, come sarei sopravvissuta senza lavoro e di conseguenza senza soldi? Montai in macchina e mi diressi verso il drive-in più vicino per comperare qualcosa da mettere sotto i denti, non avevo punta voglia di cucinare, poi, tornai a casa più demoralizzata che mai. Mangiai il mio pranzo controvoglia, mi era passata completamente la fame, accesi la tv e mi buttai a peso morto sul divano. Mi stavo per appisolare quando il mio telefono squillò e le note di "beat it" risuonarono nella stanza...
- Pronto, con chi parlo? -
- Pronto, sono Michael, ti ricordi di me? -
- Ciao Michael, certo che mi ricordo... Come stai? -
- Ciao Elisa, io sto bene grazie, tu? -
- Abbastanza male direi -
- L'avevo intuito... Posso sapere cosa è successo? Sempre se non sono troppo indiscreto -
- Beh... Ecco... Io... Ho perso il lavoro... -
- Mi dispiace, posso aiutarti in qualche modo? -
- A meno che tu non mi abbia chiamata per offrirmi un lavoro, non c'è niente che possa fare -
- Allora direi che ho chiamato al momento giusto... Che ne dici se oggi verso le 16:30 vengo da te e facciamo la prova trucco che ti avevo promesso? -
- Certo! Tanto non ho niente da fare -
- Perfetto, allora è deciso... Però devi darmi il tuo indirizzo -
- Ah già è vero... Quartiere La Palma via R. Stanton 128 -
- Ok, allora ci vediamo dopo, ciao -
- Ciao a dopo -
Fissai per cinque minuti la tv senza vedere niente poi, decisi di alzarmi e cominciai a riordinare la casa per renderla più accogliente ed ordinata. Finito il lavoro di casalinga, sistemai il set per il trucco sul cassettone con lo specchio situato nel soggiorno dopodiché mi dedicai completamente a me stessa. Mi feci una rilassante doccia calda e poi con molta calma scelsi l'abbigliamento più adatto. Optai per un paio di jeans a sigaretta, stivali di camoscio beige e camicetta a maniche lunghe bianca. Lasciai i capelli sciolti, misi un velo di ombretto argentato sugli occhi ed un leggero strato di lucido per risaltare le mie labbra carnose. Indossai una catenina d'oro con un ciondolo a forma di cuore di vero smeraldo verde scuro, un paio di orecchini a mezza luna di fine oro bianco e, completata l'opera di "restauro", mi accomodai sul divano aspettando l'arrivo dell'ospite. Erano le 16:20 quando il campanello suonò, mi alzai barcollando dal divano e mi precipitai ad aprire la porta e dopo qualche minuto Michael apparve davanti a me come una visione in tutta la sua bellezza. I capelli ricci erano raccolti in un codino basso ed un ciuffo ribelle ricadeva delicato sugli occhi a loro volta coperti da un paio di Ray ban a goccia, Michael indossava un paio di jeans stretti leggermente strappati sulle ginocchia, una maglietta semplice bianca, un giubbotto di pelle borchiato ed i suoi immancabili mocassini neri...
- Ciao... Ma come siamo eleganti oggi... Dove devi andare? Ad un Gran Galà? Comunque, a parte gli scherzi... Sei molto bella -
- Grazie, tu invece sei... -
Mi bloccai, stavo per dire una parola di troppo...
- Sei? -
- No niente... -
- Adesso voglio saperlo! -
- No davvero, niente di importante -
- Dai ti prego dimmelo! Ormai mi hai messo la pulce nell'orecchio! -
- E va bene... Volevo solo dire che sei veramente bellissimo... Vestito così... Contento? -
- Si direi di si... Comunque io sono SEMPRE bellissimo -
- Molto modesto devo dire! -
- Stavo scherzando! Io personalmente non mi reputo bello, anzi non mi piaccio per niente... Se potessi cambierei tutto di me, piuttosto, tu si che sei bellissima... I tuoi occhi verdi sono meravigliosi, sembrano gli occhi di una cerbiatta e vengono messi in risalto dai tuoi capelli color cioccolato, hai un sorriso stupendo, sincero ed innocente e... -
- Grazie ma adesso basta con tutti questi complimenti... Sono timida sai? E poi non dire cavolate! Non sono l'unica a pensare che tu sia un gran pezzo di figliolo, anzi, scommetto che molte ragazze vorrebbero essere al mio posto in questo momento... Possiedi una bellezza disarmante, sei perfetto, sotto tutti i punti di vista... Possibile che non te ne renda conto? Proprio non ti capisco -
- Dici sul serio? -
- Certo! Più seria di così si muore! -
- Grazie -
- Ma figurati, è la pura verità -
- Comunque adesso basta complimenti sai, anche io, infondo, sono un gran timidone, forse molto più di te! Quindi bando alle ciance ed iniziamo questa benedetta prova trucco ok? -
- Si hai ragione, mettiamoci all'opera! -
- Aspetta però, dimenticavo... Prima devo dirti una cosa importantissima... -
- Dimmi pure -
- Devi sapere che... Non è vero quello che dicono i giornali sul mio conto, io non mi sono schiarito la pelle, non sono razzista e non voglio che le persone pensino questo di me... Sono tutte bugie... Sono afflitto da una malattia auto-immune della pelle chiamata vitiligine che crea delle chiazze scolorite su tutto il mio corpo, causate dalla mancanza di melanina... Non è una cosa grave perché non causa disturbi fisici ma è molto imbarazzante per un personaggio pubblico del mio calibro mostrarsi al mondo ricoperto di macchie... Mi è successo una volta, mi sono sentito dare del lebbroso e non voglio che accada di nuovo... Questa malattia non può essere curata e con il passare degli anni peggiora sempre più, prima quando le chiazze erano poche le coprivo con il trucco scuro, adesso che ricomprono la maggior parte del mio corpo sono costretto a schiarire la mia pelle con dei colori pallidi... Le persone mi feriscono quando dicono che sono razzista e che voglio rinnegare le mie origini perché non è assolutamente così... Ti ho detto tutto questo perché voglio che tu sappia la verità e perché essendo da oggi la mia truccatrice personale, mi vedrai molto spesso struccato e senza maglia e prima o poi lo avresti scoperto... Spero che questo non ti crei problemi, ti capirei se non volessi lavorare per me -
- Senti Michael, potresti anche avere più macchie di un dalmata, ma sinceramente non m'importa un accidente... Sono contenta che tu abbia avuto il coraggio di confidarti con me e puoi contare sulla mia massima discrezione... Sei bellissimo con o senza macchie e per niente al mondo rinuncerei a questo lavoro... Lascia che le persone pensino quello che vogliono... Fregatene... Lo so che fa male perché ci sono passata anch'io ma tu sei una persona eccezionale e la gente che dice queste stronzate non merita assolutamente la tua attenzione -
- Grazie mille... Sono contento della tua decisione, già mi sono affezionato a te... Comunque adesso direi che possiamo iniziare, forza Elisa mettiamoci a lavoro! -
- Agli ordini capo! -
Michael si accomodo sulla poltrona girevole dando le spalle allo specchio ed io cominciai a lavorare. Solo in quel momento, guardandolo più da vicino, notai che il collo ed il viso erano ricoperti da tante piccole chiazze bianche, ma era comunque bellissimo ed estremamente sexy. Cominciai stendendo un velo leggero di crema sulla sua pelle delicata per proteggerla dalle irritazioni del trucco, dopodiché passai alla stesura del fondotinta. Ci misi un po' prima di trovare la tonalità giusta per la carnagione color caffelatte di Michael, ma, il risultato fu perfetto, le macchie erano sparite e il colore era omogeneo e molto realistico. Passai una mano leggera di burro cacao sulle sue labbra carnose per ammorbidirle e fui presa da una voglia matta di baciarle che per fortuna riuscii a reprimere... Mentre lavoravo sentivo lo sguardo di Michael fisso su di me e questo non mi aiutava, anzi, mi sentivo tremendamente in imbarazzo, seguiva attentamente tutte le mie mosse ed era estremamente curioso... Contornai i suoi bellissimi occhi scuri con un rigo di matita nera che sfumai leggermente con il pennello così da risaltare il loro taglio perfetto, poi, conclusa la prova trucco, mi dedicai all'acconciatura. Slegai i capelli di Michael, che ricaddero delicatamente sulle sue spalle ancora umidi e profumati, li spuntai leggermente togliendo la parte sciupata e vi spruzzai una piccola quantità di lacca per fermare la piega, rendendoli morbidi e luminosi. Venti minuti dopo l'inizio, la prova era arrivata al termine ed io ero orgogliosa del risultato... Michael era più bello che mai e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso...
- Ok, ho finito -
Michael esitò un attimo prima di guardarsi poi, molto lentamente, apri gli occhi e fissò la sua immagine riflesso allo specchio. La sua espressione era indecifrabile, avevo paura di non averlo accontentato ed ero molto preoccupata... Quando sulle sue labbra apparve un sorriso a 360° capì di aver fatto un buon lavoro e che da quel giorno la mia vita sarebbe cambiata completamente...
- Perfetto! Ottimo lavoro Elisa, davvero bravissima, sei assunta... Però ti avverto, sono un perfezionista quindi se avrò bisogno ti chiamerò anche nel bel mezzo della notte e i ritmi durante i tour mondiali saranno serratissimi... Sei pronta per tutto questo? -
- Certo, sono nata pronta! Questo non è solo un lavoro per me, è una passione, lo faccio con il cuore perché mi piace ed i tuoi orari non mi spaventano... Stai tranquillo, non ti deluderò -
- Benissimo, sono sicuro che non mi pentirò di questa decisione... Adesso devo andare ma ci rivedremo presto... Domani mattina alle 11:00 nella mia casa di Encino, si terrà la riunione di tutto lo staff, devi venire "ASSOLUTAMENTE" così conoscerai i tuoi nuovi colleghi... Sii puntuale ok? -
- Sarò puntuale come un orologio svizzero -
Sorrise divertito per la mia "battutaccia"...
- Ottimo, ci vediamo domani allora, ciao Elisa -
- Ciao Michael, a domani -
Quando Michael se ne fu andato, verso le 18:00, dopo aver sistemato il soggiorno, chiamai Logan, il mio migliore amico, e lo invitai a casa mia per la cena, dovevamo festeggiare...

To be continued [SM=x47984]
Michael's fan
00venerdì 4 giugno 2010 22:00
te credo che c'è da festeggiare!!!!!
billiejean76
00venerdì 4 giugno 2010 22:01
Sei molto brava, continua appena puoi...... mi piace! che onore truccare Michael
billiejean76
00venerdì 4 giugno 2010 22:14
Sempre meglio, aspetto il seguito.
Jackson's Queen
00venerdì 4 giugno 2010 22:49
Ultimo capitolo per oggi [SM=g27822] grazie a tutte ^.^ sono contenta che vi piaccia [SM=x47984]

4° Capitolo

Cucinai: lasagne alla bolognese, bistecca alla fiorentina con contorno di pomodorini ed insalata, insaporiti da un goccio di aceto balsamico, cheese cake al cioccolato e cenammo insieme per festeggiare il mio nuovo lavoro. Bevemmo un po' troppo e finimmo per addormentarci sul divano, io appoggiata a lui e viceversa con la tv accesa e leggermente brilli. Il giorno dopo mi svegliai di soprassalto, ritrovandomi con la testa poggiata al petto di Logan e notai che lui con un braccio mi avvolgeva la vita ancora profondamente addormentato. Erano le 9:30 così decisi di alzarmi, feci attenzione a non svegliare il mio migliore amico e mi recai in cucina per preparare la colazione; bevvi una tazza di latte caldo con i cereali dopodiché cominciai a prepararmi. Avevo promesso a Michael che sarei stata puntuale e non volevo deluderlo, così mi vestii in fretta, facendo comunque attenzione a cosa indossavo, scrissi un bigliettino a Logan e dopo aver preso la borsa uscii velocemente di casa. Arrivai di fronte casa di Michael con dieci minuti di anticipo e dopo aver parcheggiato la macchina suonai il campanello aspettando che qualcuno venisse ad aprirmi. Poco dopo una bella signora di colore sulla sessantina, apparve alla porta, e mi invitò molto gentilmente ad entrare facendomi accomodare sul divano. La casa era enorme, arredata con gusto e finezza, il colore dominante era il bianco, che rendeva l'ambiente molto luminoso, i mobili invece erano di pregiato ebano scuro, caratterizzati da eleganti incisioni settecentesche. La gentile signora tornò poco tempo dopo invitandomi a seguirla, mi fece strada attraverso i lunghi ed interminabili corridoi della villa e mi accompagnò nella sala ricevimenti. Quando entrai nella stanza, tutti gli ospiti si voltarono a guardarmi e Michael, che stava tranquillamente chiacchierando con un gruppo di omoni vestiti di nero, appena mi vide, sorrise felice e venne verso di me per salutarmi...
- Ciao Elisa, vedo che sei puntuale, lo apprezzo molto, vieni con me ti presento il resto dello staff, non vedono l’ora di conoscerti -
- Ok -
Mi prese per mano e mi trascinò per la stanza presentandomi uno ad uno tutti gli invitati ed io, timida com’ero, mi vergognai moltissimo, diventando rossa come un pomodoro. Erano tutti molto gentili e disponibili, non smettevano più di farmi complimenti di ogni genere e notai che ero una delle poche donne dello staff. Vedevo che gli uomini, tutti di una certa età, dai 40 ai 50 anni, mi lanciavano occhiate provocatorie e maliziose, mi si avvicinavano attaccando bottone e allungavano le mani cercando di passare inosservati. Questo loro comportamento mi dava molto fastidio, avrebbero potuto benissimo essere mio padre, e tentavo in tutti i modi di allontanarli, scappando alle loro provocazioni. Per fortuna Michael se ne accorse e, con una scusa, mi chiese di seguirlo, lontano da quei maniaci pervertiti...
- Vedo che hai fatto colpo... -
Disse Michael, scherzando per provocarmi...
- Smettila Michael, sinceramente non mi interessa fare colpo su uomini che potrebbero benissimo essere mio padre o addirittura mio nonno, mi fanno solo schifo, sono dei pervertiti -
- Ehi non ti arrabbiare signorina, stavo scherzando! Non piace nemmeno a me il modo in cui ti guardano, sembra che ti stiano spogliando con gli occhi, per questo ti ho portata via da lì... Però non hanno tutti i torti, sei una bellissima ragazza e lo sai come sono gli uomini... Ragionano solo con gli ormoni -
- Lo so, purtroppo voi uomini siete degli energumeni, avete solo una cosa in testa e quando sentite il richiamo della cosiddetta “passera”, i vostri ormoni partono come navicelle spaziali e non vi ferma più nessuno... Siete tutti uguali -
- Moderiamo i termini eh! Non è vero che siamo tutti uguali, ci sono anche uomini seri che ragionano con il cervello, io non mi reputo un energumeno anzi, trovo che il sesso senza amore sia una cosa insensata, credo fermamente nell’anima gemella e quando vedo una bella ragazza non penso a portarmela a letto! Si vede che non mi conosci bene, mi dispiace che pensi questo di me -
- No Michael scusa, non volevo offenderti o essere scortese, non penso assolutamente che tu sia un ragazzo superficiale, è solo che sono arrabbiata e quando mi arrabbio divento intrattabile, queste cose mi danno veramente fastidio... Scusami, mi dispiace davvero tanto -
- Non ti preoccupare, non è niente -
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai per fargli capire che mi dispiaceva e che gli volevo bene e lui ricambiò stringendomi forte a se, gli detti un bacio sulla guancia e mi scusai nuovamente per le brutte cose che gli avevo detto senza motivo...
- Te la senti di tornare di là? -
- No, è meglio che vada a casa adesso, devo calmarmi un po’, se mi ritrovo quei maniaci per le mani non so cosa potrei fargli... Però tu vai pure, ti staranno aspettando e non voglio trattenerti oltre -
- Ok, come preferisci, ti chiamo dopo va bene? -
- Ok, allora ci sentiamo dopo, ciao Michael e grazie per avermi salvata da quella sottospecie di “uomini adulti" -
- Figurati, lo faccio volentieri, d’ora in poi sarai sotto la mia protezione, mi sento in dovere di proteggere una bella ragazza in difficoltà -
Scoppiammo a ridere come due bambini, Michael sapeva essere maturo e molto saggio ma al tempo stesso sapeva divertire e far ridere, lo adoravo per questo...
- Va bene, se lo dici tu... Adesso devo proprio andare, ciao Michael -
- Ciao Elisa, a dopo -
Quando arrivai a casa, Logan era già andato via così, mi preparai velocemente un piatto di pasta dopodiché mi infilai in vasca e ci rimasi per 1 ora intera rilassandomi. Mi vestii comoda, con una tuta da ginnastica, legai i capelli in una lunga coda di cavallo e decisi di andare da Blockbuster per noleggiare qualche film da vedere nel pomeriggio. Optai per “I passi dell’amore” (ero un inguaribile romantica) e “La vera storia di Jack lo squartatore” (ero anche una gran fifona e sicuramente avrei urlato come una pazza dall’inizio alla fine, ma mi piacevano troppo i film dell'orrore e non rinunciavo mai a guardarli). Presi un pacchetto di pop corn ed una lattina di coca, abbassai le tapparelle, spensi le luci, mi sdraiai sul divano e proprio quando il film stava per iniziare, il campanello suonò e mi fece sobbalzare dalla paura. Chi osava disturbarmi in quel momento di completo relax? Mi alzai di scatto e borbottando per la rabbia andai ad aprire la porta...
- Chi è? -
Domandai con tono aggressivo...
- Elisa sono Michael, disturbo? -
Appena udii la sua voce, la rabbia passò immediatamente...
- No Michael non ti preoccupare, vieni, entra pure
Non mi ricordavo di essere in pigiama e quando me ne accorsi mi vergognai da morire...
- Scusa non volevo disturbare, se vuoi me ne vado -
- No Michael non importa, scusami se sono in pigiama, è solo che non ti aspettavo -
- Figurati, questa è casa tua, puoi vestirti come vuoi, sono io l’intruso... Comunque sei ancora più bella al naturale e il tuo pigiama mi piace tantissimo, ti dona, sembri una bambola di porcellana -
Le mie guance stavano andando a fuoco, tutti quei complimenti mi facevano impazzire, era bellissimo sentirsi dire quelle cose, soprattutto da Michael, l’uomo più bello del mondo, l’uomo che amavo da quando avevo dieci anni...
- Grazie -
- Figurati, sto solo dicendo la verità... Ma dimmi, cosa avevi intenzione di fare prima che arrivassi io a romperti le uova nel paniere? -
- Ho noleggiato due film e avevo intenzione di stare tutto il pomeriggio davanti alla TV, ingozzandomi di pop corn -
- Bella idea, che film hai scelto? -
- Un film romantico prima, “I passi dell’amore” e un film horror dopo, “La vera storia di Jack lo squartatore” anche se sono un emerita fifona -
- Non li ho mai visti, ti dispiace se mi unisco a te? -
- No, certo che no, anzi, mi farebbe molto piacere, però ti avverto, tieniti pronto a tapparti le orecchie perché tirerò certi urli che non ti puoi nemmeno lontanamente immaginare, potresti ritrovarti con un timpano sfondato -
- Non preoccuparti, sopravvivrò, sono abituato con mia sorella Janet, caso mai ti infilerò un calzino in bocca così stai zitta -
- Ok ci sto! Vieni, accomodati pure, il film sta per iniziare -
- Ok arrivo -
Ci sedemmo comodamente sul divano, pericolosamente vicini, potevo sentire il suo dolcissimo profumo alla menta che mi mandava letteralmente fuori di testa e se non fosse stato buio pesto, Michael si sarebbe sicuramente accorto del mio imbarazzo. Non seguii molto il film perché non riuscivo a staccare gli occhi dal suo viso, mi ipnotizzava e non lo sapeva. Qualche volta ci ritrovammo a fissarci, ero sempre la prima a distogliere lo sguardo perché i suoi occhi erano talmente profondi che mi mettevano in soggezione, mi sentivo in imbarazzo, ma lo sguardo di Michael su di me mi rendeva felice, ogni volta che mi guardava, un piacevole brivido percorreva la mia schiena. Sentivo il desiderio di avvicinarmi sempre di più a lui, un’attrazione magnetica tra i nostri corpi che non potevo ignorare tanto era forte ed insistente. Finito “I passi dell’amore”, mi alzai, misi “La vera storia di Jack lo squartatore” e dopo aver fatto scorta di pop corn, coca cola e succo di frutta, mi accomodai a pochi centimetri da Michael appoggiando la testa sulla sua spalla. Avevo paura che si sarebbe ritratto invece, si avvicinò a me, annullando la distanza tra i nostri corpi cosicché potei sentire per la prima volta la sua pelle calda e liscia come la seta accarezzare delicatamente la mia. Ero terrorizzata dal film, sobbalzavo e cacciavo un urlo ogni volta che la scena cambiava, mentre Michael al contrario, se la rideva di gusto alla faccia mia che me la facevo sotto. Era però anche molto dolce e premuroso, mi accarezzava la guancia, mi teneva per mano e ogni volta che c’era una scena che avrebbe potuto spaventarmi, posava delicatamente la sua mano sui miei occhi di modo che non potessi vedere. Parlammo poco durante la serata ma non mi importava, sentirlo così vicino a me, così presente, mi faceva toccare il cielo con un dito e questo mi bastava...
- Sai, sono stato benissimo con te questa sera, sei dolcissima quando hai paura e i tuoi urli sono molto “sexy”... Ringrazio dio per averci fatto incontrare, sento di aver trovato un’amica, una vera amica su cui posso sempre contare, ti voglio bene e non lascerò che qualcuno ti faccia del male, ci sarò sempre per te e non ti lascerò mai... -
Stavo per mettermi a piangere, non volevo essere solo sua “amica”, non mi bastava, volevo di più perché lo amavo ma dovevo accontentarmi...
- Anche io sono stata bene con te, ci sarò sempre quando vorrai confidarti o quando avrai bisogno di una spalla su cui piangere, conta sempre sul mio aiuto, sei un amico speciale, ti voglio bene -
- Vieni qua -
Mi prese per la vita e mi avvicinò a se dopodiché mi strinse in un delicato abbraccio, che avrei voluto non finisse mai...
- Adesso devo andare, ti chiamo domani -
- Ok, buonanotte Michael -
- Buonanotte Eli -
Mi dette un lieve bacio all’angolo della bocca, provocandomi quasi uno svenimento e se ne andò senza dire altro. Non avevo fame, il "quasi bacio" di Michael mi aveva chiuso lo stomaco, quindi mi buttai a letto e mi addormentai subito dopo, ancora stordita per la serata appena trascorsa...

To be continued
billiejean76
00sabato 5 giugno 2010 09:16
Ma che carina questa storia, non sminuirti scrivi benissimo.
Jackson's Queen
00sabato 5 giugno 2010 12:54
Lo so, questa FF è orribile [SM=g27819] prometto che questo è l'ultimo capitolo che posto [SM=g27829] ecco a voi...

5° Capitolo

Passarono cinque mesi da quella sera, non vidi molto Michael durante quel periodo, ma la nostra amicizia diventava sempre più solida, era il mio migliore amico nonché mio datore di lavoro. Nel giro di una settimana saremmo dovuti partire per la seconda parte del Bad Tour e non vedevo l’ora. Sapevo però che per lui ero solo un’amica, la sua migliore amica, non riusciva a vedermi sotto un altro aspetto ed io mi dovevo accontentare. Soffrivo per questo ma il solo fatto di averlo vicino mi rendeva felice. Scoprii anche che aveva una storia con Brooke Shields e anche se non lo ammettevo, rodevo dalla gelosia. Quando me lo raccontò, gli brillavano gli occhi dalla felicità, era al settimo cielo e non si rendeva conto che io stavo male, che dentro piangevo. Dovevo far finta di essere contenta per lui, odiavo mentirgli ma dovevo farlo, per il suo bene. Per fortuna durante il tour mondiale Brooke non ci sarebbe stata ed io avrei potuto passare più tempo da sola con Michael, senza preoccupazioni e segrete gelosie...
- Allora, sei pronta per partire? -
- Se devo essere sincera sono un po’ preoccupata, però non vedo l’ora, mi è sempre piaciuto viaggiare -
- Non devi aver paura, sarai con me, sei la mia piccolina, vedrai ci divertiremo e avremo più tempo per stare insieme no? -
- Si certo, ed è proprio per questo che sono contenta, nell’ultimo periodo con la storia di Brooke mi sentivo un’intrusa, ci siamo visti poco in queste settimane e mi sei mancato tanto -
- Piccola anche tu mi sei mancata, non volevo trascurarti, non era mia intenzione farti sentire un’intrusa, perché per me sei sempre la benvenuta, ti voglio un bene dell’anima, sei la mia migliore amica, ed ora avremo quasi sette mesi per recuperare il tempo perduto, anche se devo ammettere che Brooke mi mancherà -
- Lo so, la ami ed è giusto che pensi a lei, se potessi rimarrei io qui a L.A. per cedere il posto a Brooke, lo farei, sono sicura che preferiresti così -
- Non dire così Eli, amo Brooke e mi mancherà, ma non rinuncerei mai a te, al tuo bellissimo sorriso, al tuo dolcissimo abbraccio, al tuo conforto, alla tua comprensione, ho bisogno di te, per me sei indispensabile, sei vita, non resisterei sette mesi senza vederti... Sarebbe come morire -
- Michael posso solo dirti che, anche io ti voglio un bene dell’anima, non sai quanto vorrei poterti dire quello che provo per te, ma non posso -
- Perché non puoi? -
- Perché è un sentimento troppo forte da esprimere a parole, perché rovinerebbe tutto, e non voglio che accada, e poi adesso stai con Brooke, sei felice e non voglio fare la guasta feste, anche se questa segretezza mi fa soffrire... Posso solo dirti che sei la persona più importante della mia vita, sei ossigeno per i miei polmoni, e sono grata a Dio di averti come amico... Il mio migliore amico... Grazie -
- Non aver paura di mostrare i tuoi veri sentimenti, non sei tu quella che deve ringraziarmi, dovrei ringraziarti io perché da quanto ti ho conosciuta sono felice, non sono più solo, sento di potermi fidare di te ed è per questo che sei la mia migliore amica -
- Potrai sempre contare su di me Michael e ti prometto che quando arriverà il momento giusto ti svelerò i miei veri sentimenti però adesso devo andare, ci vediamo domani mattina ok? -
- Ok, quando vorrai sarò sempre disposto ad ascoltarti, ci vediamo domani, passo a prenderti alle 5:30 e andremo insieme all’aeroporto, destinazione Australia -
- Perfetto, a domani Mike -
- A domani piccola -
L’indomani mattina, mi svegliai alle 4:30 e mi preparai con calma. Decisi di indossare un paio di jeans chiari a sigaretta, una canottiera con scollo a V rossa, una maglia a maniche lunghe con scollo a barca bianca, una felpa rossa avvitata, un paio di converse con il pelo dello stesso colore e il mio immancabile Woolrich marrone. Prima mi feci una doccia veloce poi, appena fui pronta, presi le valige ed aspettai impazientemente l’arrivo della limousine. Dieci minuti dopo il campanello suonò ed io mi affrettai ad uscire di casa. Michael mi aspettava, poggiato alla portiera posteriore dell’auto, meraviglioso come sempre. Quando mi vide, sfoderò uno dei suoi sorrisi smaglianti e mozzafiato che quasi non mi fece svenire e mi strinse delicatamente tra le sue braccia. Appoggiai la testa sul suo petto ed ascoltai in silenzio il ritmo regolare del suo cuore, leggermente accelerato...
- Sei stupenda sai? Diventi ogni giorno più bella, qual è il tuo segreto piccola? -
- Non ho nessun segreto, sono solo me stessa... E comunque potrei dire lo stesso di te -
Rise dolcemente, arrossiva sempre quando gli facevo i complimenti, non voleva ammetterlo ma era un gran timidone...
- Mi sei mancata da morire, non immagini neanche quanto -
- Anche tu Mike... -
Mi avvicinai a lui, volevo baciarlo, dargli un piccolo ed innocente bacio sull’angolo delle sue bellissime, morbide labbra, quando l’autista richiamò la nostra attenzione...
- Non vorrei sembrare sgarbato, ma è davvero molto tardi, dobbiamo andare all’aeroporto, il jet ci sta aspettando per partire -
Eravamo ancora un po’ storditi, Michael fu il primo a tornare sulla terra, quindi riuscii a rispondere prima di me...
- Ah si, hai ragione Steve scusa, vieni andiamo piccola o partono senza di noi -
- D’accordo -
Mi prese per mano, salimmo in macchina e partimmo alla volta di L.A.X. Arrivammo all’aeroporto, dove una folla di fan adoranti aspettavano l’arrivo del re del pop da chissà quanto tempo. Michael, scortato da due guardie del corpo, decise di accontentarli, andò a salutarli e a firmare qualche autografo mentre io, accompagnata da uno dei giganti di Mike, mi diressi, cercando di non farmi vedere, al gate dal quale sarebbe decollato il nostro aereo. Salii sul velivolo e mi recai al mio posto in seconda classe, dove viaggiava lo staff, sperando di non dover sopportare quei pervertiti per tutto il volo. Per fortuna, accanto a me si sedette una ragazza dai lunghi capelli color caramello e grandi occhi celesti, il suo nome era Sara ed era la costumista del tour. Anche lei era entrata a far parte della grande famiglia da pochi mesi, non aveva mai avuto rapporti stretti con Michael, se non per questioni lavorative, e mi rivelò che le sarebbe piaciuto conoscerlo meglio perché, oltre ad essere educato e disponibile, era anche un bel ragazzo. Quando finalmente anche Michael fu salito a bordo, alle sette meno un quarto, l’aereo decollò delicatamente verso il cielo chiaro, velato da soffici nuvole grigiastre. Io e Sara parlammo del più e del meno per parecchio tempo, scoprì che era sud americana, argentina per la precisione, e che, come me, si era trasferita a Los Angeles per lavoro. Dopo qualche ora però, i miei occhi cominciarono a farsi pensanti e la stanchezza si fece sentire, ero sveglia dalle 4:30, avevo dormito pochissimo così, scusandomi con Sara, decisi che sarebbe stato meglio provare a riposare; calai la mascherina sugli occhi e dopo aver trovato la posizione giusta, mi rannicchiai su di un fianco e mi addormentai dopo pochi minuti. Dormii per la maggior parte del viaggio, mi svegliai solo per pranzare e dopo undici lunghissime ore di volo, sentii finalmente le ruote toccare bruscamente terra, eravamo arrivati all’aeroporto internazionale di Sidney. In Australia erano le 12 del giorno dopo e la differenza di fuso orario era enorme, tra Los Angeles e Sidney c’erano ben 18 ore di differenza. Montammo sul pulmino adibito per i membri dello staff e partimmo alla volta dell’albergo. Il tragitto non durò molto e dopo venticinque minuti la macchina si fermò nel parcheggio dell’hotel più bello che avessi mai visto, il “Park Hyatt hotel”, rigorosamente a 5 stelle, lussuoso e soprattutto costosissimo. Chiesi espressamente al receptionist di poter condividere la stanza con Sara e fortunatamente la mia richiesta fu accolta, presi la copia delle mie chiavi e insieme a lei mi diressi in camera. Prendemmo l’ascensore, la nostra stanza era la numero 1935, si trovava al settimo piano e sinceramente non mi andava di salire a piedi sette rampe di scale. L’appartamento era molto spazioso, ampie finestre illuminavano la stanza e il panorama era mozzafiato, il nostro balcone dava proprio sull’oceano e si intravedeva da lontano il monumento per eccellenza di Sidney, L’Opera House. La stanza era composta da un grande salone con un divano a quattro posti e due poltrone di pelle beige, un tappeto raffinato ricopriva il delicato pavimento di parquet ed un televisore di ultima generazione era posizionato sulla parete in tutta la sua maestosità. Il salone si apriva in altre due stanze anch’esse molto grandi e confortevoli: la camera da letto, con due letti da una piazza e mezzo l’uno al fianco dell’altro, due comodini di legno pregiato sovrastati da altrettante eleganti abat-jour, un enorme armadio a quattro ante e un cassettone posizionato di fronte ai letti con una piccola televisione a schermo piatto, ed il bagno, altrettanto ampio e luminoso con una costosissima vasca idromassaggio Jacuzzi ed il lavandino e il resto dei servizi igienici in finissimo marmo di Carrara. Ancora sbalordite da tutto quello sfarzo, io e Sara, decidemmo di disfare le valige mentre chiacchieravamo allegramente raccontandoci le nostre avventure. All’improvviso qualcuno bussò alla porta e la mia coinquilina andò ad aprire...
- Buongiorno, lei è la signorina Elisa De Carli? -
- No, io sono una sua amica, Elisa è di là... Aspetti, vado a chiamarla -
- Grazie mille -
...
- Eli, c’è un signore alla porta, ha chiesto di te, vai a sentire cosa vuole -
- Davvero? Chi è? Io non conosco nessuno qui -
- Non lo so, so solo che sta cercando te -
- Ok, adesso vado -
...
- Buongiorno, mi stava cercando? -
- Buongiorno signorina De Carli, la stavo cercando perché mi è stato chiesto espressamente di consegnarle questo bigliettino -
- Grazie, per caso sa chi me lo manda? -
- No mi dispiace, mi hanno solo detto di consegnarglielo e di non leggerlo assolutamente -
- Ok, grazie mille -
- E’ stato un piacere, arrivederci signorina -
- Arrivederci -
Chiusi la porta e mi recai in camera, mi sedetti sul letto e, mentre Sara era in bagno, lessi il bigliettino curiosa di sapere chi me lo avesse mandato...

Ciao piccola mia
volevo scusarmi con te per averti lasciata sola con quel burbero di Waine all’aeroporto, ma il dovere mi chiamava e non potevo ignorare i miei FANS, volevo chiederti di venire in prima classe con me ma non volevo destare sospetti, la gente è pettegola, avrebbe potuto pensare male e non volevo che questo accadesse perché tra me e te c’è una splendida amicizia e non voglio che questo bellissimo rapporto che c’è tra noi venga rovinato da pettegolezzi infondati. Vieni in camera mia, stanza 1927, settimo piano, ma stai attenta a non farti vedere da nessuno, agisci con la massima discrezione... Ti aspetto...
Tuo Mickey

Ripiegai il bigliettino ed avvertii Sara che sarei uscita...
- Sara io esco -
- Dove vai? -
- Vado giù al bar a prendere qualcosa da bere, torno tra poco -
- Ok, a dopo -
Uscii dalla stanza e percorsi in punta di piedi, senza farmi vedere, tutto il corridoio del settimo piano, fino ad arrivare all’appartamento di Michael, bussai ed aspettai che venisse ad aprirmi. Pochi secondi dopo la testa di Michael sbucò da dietro la porta, mi tirò per un braccio facendomi quasi cadere e richiuse velocemente la porta alle mie spalle...
- Vieni qua piccola mia -
Stavo perdendo l’equilibrio per la strattonata di prima, Michael mi sorresse senza sforzo e mi strinse forte contro il suo petto...
- Non preoccuparti per oggi, non fa niente, non voglio, per nessun motivo al mondo, che la nostra amicizia venga rovinata, non sopravvivrei senza la tua amicizia -
- Nemmeno io, è per questo che dobbiamo mantenere un certo distacco quando siamo con gli altri -
- Lo so -
- A proposito piccola mia, chi è la tua coinquilina? -
- Sara, la costumista -
- Ah si, ho capito, gran bella ragazza, mi piacerebbe conoscerla meglio -
Disse scherzando, io non apprezzai la sua battuta e gli lanciai un occhiataccia...
- Mi hai fatta venire fin qui solo per chiedermi chi era la mia coinquilina e per fare apprezzamenti alquanto inappropriati su quanto sia bella, oppure avevi intenzione di fare qualcosa di costruttivo? -
- Ehi stavo scherzando! Non fare la gelosa, non ne hai motivo, anche perché non mi sembra di essere il tuo ragazzo! -
- Primo, non sono affatto gelosa, secondo, hai ragione non sei il mio ragazzo, per fortuna mia, perché non ti sopporto proprio, pensa ad averti tutti i giorni tra i piedi, ma ti ricordo che hai una bellissima ragazza a Los Angeles che ti ama, quindi non fare il donnaiolo e smettila di trattarmi come una deficiente! Come se non sapessi che non sei il mio ragazzo! -
- Perché mi dici questo? -
Sembrava un cucciolo bastonato, c’era rimasto veramente male e mi dispiaceva da morire, ma non risposi, mi aveva fatto arrabbiare e non avevo intenzione di perdonarlo su due piedi...
- Perché? -
Stava quasi per mettersi a piangere, non potevo vederlo così, decisi di parlare...
- Perché, perché sentirti dire certe cose con un certo tono mi ferisce, ma tu non lo capisci... Per te sono solo un’amica su cui contare quando hai bisogno, che deve sempre correre in tuo aiuto, ma non pensi mai ai miei sentimenti -
- Mi dispiace, l’ultima cosa che voglio è farti soffrire, ma se non cerchi di aprirti di più con me, se non cerchi di spiegarmi i tuoi sentimenti, non posso aiutarti... Non capisco cosa posso aver detto di sbagliato... -
- Ecco vedi? Non capisci, eppure è così palese... Sei un ragazzo intelligente, dovresti arrivarci, ma il problema è che NON VUOI! Perché non ti importa un accidente di me ed io non ho intenzione di spiegarti niente... Ora ho capito perché non vuoi farti vedere dagli altri in mia compagnia, perché ti vergogni di ME... Non c’era bisogno che tu mi ricordassi di non essere il mio ragazzo, lo so da sola... Ma non è colpa tua, è solo ed esclusivamente colpa mia, troppo innamorata di te per capire che sei solo un opportunista, mi hai sempre usata come un burattino... Quando ti sentivi solo, chi sopportava le tue paranoie? Io! Sfogavi tutte le tue paure, le tue frustrazioni su di me... Quando invece poi è arrivata Brooke, io sono passata in secondo piano, non mi chiamavi mai, non ti sei mai preoccupato se stavo bene, se avevo bisogno di te, ma come ho già detto la colpa è solo mia... Come ho potuto essere così cieca? Adesso è meglio che vada, tranquillo, nessuno mi noterà se è questo che ti preoccupa... Addio Michael -
- No aspetta! Dove vai? Vieni qui, per favore! Scusami, hai ragione, perdonami... Eli torna qui! -
Non volevo più ascoltarlo, uscii sbattendo la porta e notai, con una fitta al cuore, che Michael non mi seguì, non cercò di fermarmi e questo mi fece capire che avevo ragione...

To be continued... (forse) solo se vorrete continuare a leggerla...
manu 62
00sabato 5 giugno 2010 13:05
scusami...questa storia è bella e tu sei molto brava ma...io l'ho gia' letta!Non chiedermi dove perchè non ricordo...Per caso l'avevi gia' postata su di un altro forum?
Jackson's Queen
00sabato 5 giugno 2010 13:10
Si ^.^ su due forum addirittura ^.^ su efp il sito di FanFiction, dal quale adesso l'ho cancellata e su un altro forum italiano dedicato a Michael ^.^ spero soltanto che sia di vostro gradimento, altrimenti non continuerò a postarla :) comunque sono contenta che ti piaccia ^.^
manu 62
00sabato 5 giugno 2010 13:27
ah,ecco!Mi sembrava...non ricordo fino a che punto eri arrivata ma mi piaceva,percio'...continua per favore.
(martiii)
00sabato 5 giugno 2010 16:37
Ciao Jackson's Queen ^^
Seguivo la tua FF in incognito nell'altro forum, ma visto che non ho mai commentato, lo faccio per la prima volta qui, visto che mi piace tanto *-*
Continua presto! Baci !
billiejean76
00sabato 5 giugno 2010 16:49
Mi associo, vai avanti, voglio proprio vedere cosa succede tra quei due : sono cotti l'uno dell'altra.
Jackson's Queen
00sabato 5 giugno 2010 19:11
Grazie a tutte per i vostri commenti [SM=g27817] sono davvero contenta che vi piaccia, ho deciso infatti di postare un altro pezzo, l'ultimo per oggi... Spero sia di vostro gradimento, ecco a voi il sesto capitolo [SM=x47984]

6° Capitolo

Corsi giù per le scale, le lacrime scendevano dai miei occhi senza sosta e non vedevo neanche dove stavo andando; non tornai in camera da Sara, mi precipitai fuori dall’edificio, non conoscevo Sidney ma non mi importava, volevo scappare da lì, presi in prestito una macchina dell’hotel e mi diressi verso il centro dell’enorme città. Parcheggiai l’auto, cercando di calmarmi ed entrai nel primo bar che incontrai sulla strada. Mi sedetti ad un tavolo, ordinai un bicchiere di coca e dopo aver sorseggiato la mia bibita senza avere realmente sete, pagai con i pochi spiccioli che avevo in tasca ed uscii dal locale ancora tra i singhiozzi. Decisi di fare due passi, camminare mi tranquillizzava, e dopo aver girovagato senza meta per molto tempo, entrai in un grande parco e mi distesi su di una panchina, esausta, addormentandomi senza nemmeno accorgermene. Mi svegliai di soprassalto, non so quanto tempo avevo dormito ma era già buio pesto ed io ero l’unica persona nel raggio di chilometri. Mi ritrovai sola in una città sconosciuta, magari anche pericolosa e cominciavo ad avere paura. Cercai la macchina in lungo e in largo, senza risultati, sconvolta com’ero, non avevo prestato attenzione al luogo dove avevo parcheggiato. Avevo freddo, il terrore si stava impossessando di me, ogni tanto passava qualche macchina solitaria, ma nessuno sembrava disposto ad aiutarmi, facevano finta di non vedermi e la cosa mi innervosiva molto. Mi rannicchiai sul marciapiede, per proteggermi dal vento gelido, ero completamente congelata, pietrificata dal freddo e dalla paura, in quel momento, desiderai con tutta me stessa di morire, mi lasciai completamente andare, le ultime forze mi stavano abbandonando così mi lasciai svenire, sperando di non svegliarmi più...
- Piccola svegliati per favore! -
Sentivo una voce disperata, che tra le lacrime mi chiedeva di svegliarmi, potevo sentirla, ma ero ancora troppo debole e non riuscivo ad aprire gli occhi, anche solo per vedere chi era...
- Perché non si sveglia? E’ tutta colpa mia! Avrei dovuto seguirla appena è uscita dalla mia stanza! Mi dica solo che starà bene, non potrei vivere senza di lei... Mi sono comportato come uno stupido, devo dirgli troppe cose, deve sapere la verità... -
- Non si preoccupi signor Jackson, è solo svenuta, abbia pazienza, vedrà che tra poco si sveglierà -
- Non ce la faccio più ad aspettare, ho paura... Menomale l’abbiamo trovata, rabbrividisco al solo pensiero di quello che gli sarebbe potuto accadere... Ed è tutta colpa mia -
Avevo riconosciuto la voce di Michael, era davvero preoccupato, dovevo tranquillizzarlo, dirgli che stavo bene e dopo sarei sparita per sempre dalla sua vita, non volevo avere più nulla a che fare con lui, avrebbe dovuto cercarsi una nuova truccatrice. Finalmente riuscii a schiudere le palpebre, ancora molto pesanti, e mi ritrovai su un morbido letto, in una stanza che, sicuramente, non era la mia. Michael, appena si accorse che avevo aperto gli occhi, si illuminò in un grande sorriso, non lo avevo mai visto così felice, così... Bello... Era veramente una visione angelica...
- Piccola mia finalmente ti sei svegliata, per un attimo ho temuto il peggio, avevo paura di perderti e non me lo sarei mai perdonato. Quando ti ho vista distesa sul marciapiede, pensavo di morire, ti ho presa in braccio, non rispondevi, non eri cosciente, se non fosse stato per il fatto che respiravi, avrei pensato che eri morta, eri bianca e gelida come il ghiaccio... Ero terrorizzato, non sapevo cosa fare, ti ho avvolta in una coperta e ti ho riportato all’hotel, ho chiamato immediatamente il medico, ti ha fatto una puntura e hai cominciato a riprendere colore, la tua temperatura corporea è salita, ma ancora non ti svegliavi ed avevo paura... Scusami, è tutta colpa mia... Scusami... Scusami... Ti prego perdonami, sono stato uno stupido, un insensibile, non... -
Non avevo più intenzione di ascoltarlo, non mi interessavano le sue scuse, la mia voce era flebile ma decisi di sforzarmi, doveva sapere...
- Michael basta... Non mi va di ascoltare le tue scuse... Grazie per esserti occupato di me, so che per te sono solo un peso, fai tutto questo per sentirti in pace con la tua coscienza, ma non ti preoccupare ti risparmierò questa messa in scena, ho preso la mia decisione... Domani prenderò il primo volo per Los Angeles e tornerò a casa, non saprai più niente di me, sarà come se non fossi mai esistita, non voglio più soffrire... Dovrai trovarti un’altra truccatrice, ma sinceramente è l’ultimo dei miei pensieri... Mi dispiace Michael -
- Per favore, ascoltami! -
Prese il mio volto tra le sue mani forti ma delicate, aveva le lacrime agli occhi, cominciò ad accarezzarmi le guance...
- So che sei arrabbiata con me, ne hai tutto il diritto, ma ti prego di ascoltarmi... Mi sono comportato da idiota, hai completamente ragione, in questi mesi ti ho trascurata, è vero, ma non perché non mi importasse di te, sei la persona più importante della mia vita, devi credermi... A volte le persone agiscono senza pensare alle conseguenze, ho dato ascolto al mio cervello e non al mio cuore ed è stato l’errore più grande della mia vita... Ho sempre cercato di nasconderlo, in questi mesi ho fatto finta di niente, cercando di reprimere il mio sentimento, non volevo ammetterlo, non so perché, forse per paura, in realtà non lo so nemmeno io, la mente umana è così distorta, così complicata da capire... Non volevo ammettere che il sentimento che provavo per te non era semplicemente amicizia, ma qualcosa di più forte, di più passionale, un sentimento che non provavo da molto tempo... Perché io ti amo più della mia stessa vita, adesso l’ho capito, ho capito che sei quella giusta... Per favore non te ne andare, non adesso, non lasciarmi, ho bisogno di te... Potrei non sopravvivere... Non devi assolutamente pensare che di te non mi importi niente perché è la bugia più grossa a cui tu possa credere -
Quelle parole mi avevano colpita dritta al cuore, ero ancora diffidente ma il suo sguardo era sincero, continuava ad accarezzarmi il viso delicatamente, non riuscivo a guardarlo negli occhi...
- Per favore guardami -
Non ce la facevo, era più forte di me, gli occhi mi bruciavano, stavo per piangere, di nuovo. Non sapevo cosa dire, ero rimasta senza parole, avevo perso tutta la mia determinazione, infondo amavo Michael da sempre, sapere che lui ricambiava il mio amore mi rendeva felice. Il mio istinto mi diceva di non fidarmi mentre il mio cuore scoppiava di gioia, piangevo perché dentro di me si era scatenata una lotta, ero confusa, non sapevo cosa fare...
- Ti prego non piangere, mi fa male vederti così -
Cercai di calmarmi, le lacrime cominciarono a rallentare, stavo cercando di riprendere in mano la situazione, di schiarirmi le idee. Michael avvicinò il suo volto al mio, con la bocca cominciò ad asciugarmi le lacrime, ricoprì il mio viso e il mio collo di dolci baci profumati poi, spingendomi delicatamente, mi distese sul letto, si abbassò su di me, facendo attenzione a non farmi male e poggiò per la prima volta, le sue morbide labbra sulle mie. Chiusi gli occhi e non opposi resistenza, fu un semplice bacio a stampo, ma fu ugualmente un emozione indescrivibile, un brivido percorse velocemente la mia schiena ed il suo dolce profumo mi mando fuori di testa. Non so quanto durò quel bacio, probabilmente poco ma a me sembrò un eternità perché persi completamente la cognizione del tempo e i miei sforzi per schiarirmi le idee andarono letteralmente a farsi benedire...
- Adesso devi riposare piccola -
- Resterai qui con me? -
- Certo, non avevo intenzione di andarmene, non ti lascerò mai più sola, non ti permetterò di andare via un’altra volta -
- Non vado da nessuna parte perché... Ti amo -
- Anche io piccola mia -
Si sdraiò sul letto accanto a me, mi rimboccò le coperte e mi accolse tra le sue calde braccia. Michael mi baciava la fronte e mi accarezzava i capelli, era tutto così romantico, così rilassante che non ci misi molto ad addormentarmi beatamente, cullata dal suo tenero abbraccio...

To be continued
Michael's fan
00sabato 5 giugno 2010 20:08
lo sai che mi hai qusi fatta svenire?????????????
marty.jackson
00sabato 5 giugno 2010 21:21
che bella questa storia!! sei molto brava!! ti prego continuaaaaa!!!
billiejean76
00sabato 5 giugno 2010 21:35
dolcissimi... mi immedesimo in Elisa.
BEAT IT 81
00domenica 6 giugno 2010 01:19
Bella la tua Ff, brava!!!!! Baci Sara
billiejean76
00domenica 6 giugno 2010 09:14
Ti aspettiamo per continuare a leggere......
Jackson's Queen
00domenica 6 giugno 2010 20:29
Grazie a tutte [SM=x47984] siete gentilissime, ecco a voi un altro capitolo, sperando che sia di vostro gradimento...

7° Capitolo

Quando mi svegliai, notai che Michael si era addormentato e dormiva profondamente ancora avvolgendomi nel suo abbraccio. Feci attenzione a non svegliarlo, mi alzai senza far rumore e andai in bagno, avevo proprio bisogno di una doccia calda e rilassante, chiusi la porta a chiave, riempii la vasca con acqua e tanto sapone alla vaniglia e mi ci immersi, completamente rilassata. Ero totalmente immersa nei miei pensieri, quando la voce di Michael giunse alle mie orecchie, distogliendomi dai miei ragionamenti contorti...
- Piccola, sei in bagno? -
- Si Michael sono qui, avevo bisogno di un bagno caldo, ho quasi finito, adesso esco -
- Non ti preoccupare piccola, fai pure con calma, io non ho fretta -
- Ok -
Rimasi li immobile, per altri cinque minuti, cullata dal lento movimento dell’acqua, poi, uscii dalla vasca e mi infilai l’unico accappatoio che trovai nella stanza, doveva essere di Michael perché mi stava enorme. Mi asciugai i capelli con un asciugamano, lasciandoli poi ricadere, ancora umidi e profumati, sulle spalle, dopodiché insorse un problema, non avevo il ricambio e non potevo di certo mettermi i vestiti sporchi, così chiesi aiuto a Michael...
- Michael? -
- Dimmi piccola -
- Avrei un problemino -
- Cosa è successo? -
- Non preoccuparti niente di allarmante... E’ solo che... non ho niente da indossare e volevo evitare di mettermi i vestiti sporchi... -
- Nessun problema, puoi prendere i miei vestiti, ti staranno un po’ larghi ma per adesso possono andar bene -
- Grazie Mike -
- Di niente -
Indossai il completino intimo nero che indossavo prima ed uscii dal bagno in mutande e reggiseno. Mi vergognavo da morire, cercai di non farmi notare, senza successo, ma fortunatamente Michael non fece commenti e si limitò a lanciarmi uno sguardo divertito. Entrai in camera di Michael ed aprii l’enorme armadio di ciliegio che occupava 1/3 della stanza, era stracolmo di indumenti di ogni genere, avevo solo l’imbarazzo della scelta. Scelsi un paio di jeans, cinque taglie in più della mia, e una maglia a maniche corte bianca, enorme per le mie misure, a cui dovetti fare un nodo alla vita perché mi arrivava alle ginocchia. Mi guardai un attimo allo specchio, valutando la mia immagine; quando finalmente mi convinsi di essere presentabile, tornai nel salone da Michael...
- Sei stupenda, davvero -
- Grazie -
Mi avvicinò a se, mi guardò per un attimo negli occhi, poi, mi baciò, un bacio passionale, focoso, bellissimo, le nostre lingue si incontrarono e si intrecciarono in un dolce abbraccio, sentivo il suo sapore e non avrei mai voluto staccarmi da lui. Quando, alla fine, ci separammo, eravamo senza fiato e i nostri battiti erano leggermente accelerati...
- Ti amo -
- Dimmelo ancora -
- Ti amo -
- Non smettere mai di dirlo -
- Ti amo ti amo ti amo ti amo... -
- Anche io -
Nei giorni seguenti non vidi molto Michael, era impegnato tutto il giorno con le prove per il concerto; ma la sera, quando finalmente tornava in hotel, cenavamo insieme, ci distendevamo sul letto e dormivamo l’uno accanto all’altra, coccolandoci fino a che non prendevamo sonno. Non facemmo l’amore, sia io che Michael non eravamo pronti per quel passo importante, stavamo insieme da poco e non volevamo affrettare i tempi. Lo amavo con tutta me stessa, ma il sesso veniva dopo, non era il mio pallino fisso e potevo aspettare, anche se non vedevo l’ora di appartenere a lui, di amarlo completamente. Il giorno del concerto arrivò presto, ero molto emozionata perché era il mio primo lavoro “ufficiale” e non volevo deludere Michael. Nel backstage il ritmo era frenetico, tecnici, musicisti, bodyguard ed altre centinaia di persone correvano frettolosamente tra migliaia di cavi elettrici facendo attenzione a non inciampare, ognuno concentrato sul proprio lavoro. Io mi trovavo nel camerino, stavo sistemando il set per il trucco, mentre Michael provava per l’ennesima volta la scaletta della canzoni. Era tutto pronto, da li a cinque minuti il concerto avrebbe avuto inizio, ritoccai per l’ultima volta il trucco di Michael e gli augurai buona fortuna, poggiando le mie labbra sulle sue...
- Buona fortuna, sarai fantastico... Come sempre -
- Grazie amore mio, andrà tutto bene perché ci sei tu al mio fianco... Ti amo -
- Anche io, adesso però devi andare, i FANS ti stanno chiamando a gran voce, io sarò qui ad aspettarti, ci vediamo dopo -
- Va bene, a dopo -
E se ne andò chiudendosi la porta alle spalle. Non rimasi a lungo nel camerino, volevo vedere il concerto, così, senza dare nell’occhio, mi appostai sul lato destro del palco, dove la visuale era ottima e mi godetti lo spettacolo da una postazione privilegiata. La prima canzone fu “Wanna be startin’ somethin’” seguita da “This place hotel”, “Another part of me”, “I just can’t stop loving you”, “She’s out of my life”, il medley dei Jackson 5: “I want you back”, “The love you save” e “I’ll be there” poi “Rock with you”, “Human nature”, “Smooth Criminal”, “Dirty Diana”, “Thriller”, “Bad groove”, “Workin’ day and night”, “Beat it”, “Billie Jean”, “Bad”, “The way you make me feel” (con quell’arpia di Tatiana che si strusciava a Michael come una gatta morta ed io che da dietro il palcoscenico rodevo di gelosia! Avrei davvero voluto andare da lei e strapparle tutti i capelli uno ad uno! Ed il problema era che Michael stava al gioco! Poggiava le sue mani sulle forme di quella tr**a... Ma dopo mi avrebbe sentita! Gli avrei fatto passare un brutto quarto d’ora!) e per ultima “Man in the mirror” la mia canzone preferita, una delle poche canzoni che sapevano commuovermi ogni volta che l’ascoltavo, facendo scivolare sul mio viso tante lacrime di tristezza. Mentre Michael finiva di salutare il pubblico io, senza farmi vedere, tornai in punta di piedi nel camerino, decisa a tenere il muso per chissà quanto tempo; quella sera, era sicuro, avremmo litigato, per l’ennesima volta... Ma come si dice, l’amore non è bello se non è litigarello. Dieci minuti dopo la porta si aprì e Michael fece il suo ingresso nel camerino, gli voltai le spalle e non lo salutai, si lasciò sprofondare sulla morbida poltrona di pelle, esausto, e prese un asciugamano per asciugare il sudore che colava dalla sua fronte. Continuavo a sistemare il set per il trucco senza proferire parola, quando Michael ruppe il silenzio, aveva capito che c’era qualcosa che non andava...
- Sono veramente esausto... Ti è piaciuto il concerto amore? -
- Si, interessante -
Risposi con indifferenza...
- C’è qualcosa che non va? E’ successo qualcosa? -
- No figurati, cosa potrebbe mai essere successo? Niente... -
- Per favore amore non mentirmi, ormai ti conosco come le mie tasche, so che c’è qualcosa che non va -
- Vuoi sapere davvero cosa c’è che non va? -
- Si, certo -
- C’è che non mi piace per niente il modo in cui si comporta con te Tatiana! Ti si struscia addosso come una pu****a! Ma quello che mi da più fastidio è che tu stai al gioco e non ti tiri indietro, anzi, allunghi anche le mani! Ho notato come la guardi, e non posso tollerarlo... Mi sono stancata di essere presa per il c**o da te! -
- Per favore amore smettila con queste stupide scenate di gelosia, sai che non ne hai motivo -
- Stupide scenate di gelosia? Adesso non posso neanche essere gelosa del mio ragazzo? Che quando io non ci sono se la fa con la prima che passa? Questo è veramente troppo! -
Raccolsi la mia roba e feci per andarmene, ero nera di rabbia e se fossi rimasta lì ancora per un po’ avrei potuto ucciderlo, ma Michael si alzò, mi prese per i polsi e mi spinse contro il muro con forza e decisione. Mi dimenavo, volevo scappare ma non riuscivo a muovermi...
- Lasciami immediatamente! Non puoi farmi fare qualcosa contro la mia volontà, LASCIAMI! -
Michael mi zittì infilandomi senza molti complimenti la lingua in bocca, cercai di oppormi, di scansarmi, ma non resistetti a lungo e mi abbandonai al suo dolce sapore. Fu un bacio rabbioso, ma ugualmente bellissimo, ci baciammo con foga per non so quanto tempo, non avevo ancora trovato l’antidoto ai suoi baci letali; mentre le nostre bocche erano incollate in un abbraccio passionale, calde lacrime salate cominciarono a scendere sul mio viso, odiavo litigare con lui, non lo sopportavo e finivo sempre per sentirmi tremendamente in colpa...
- Shhh, non piangere amore mio, non devi essere gelosa, il mio cuore batte solo per te e lo sai... Senti -
Poggiò la mia mano sul suo petto così che potei sentire il ritmo regolare e leggermente accelerato del suo cuore...
- Tatiana non significa niente per me, quelle cose che hai visto fanno solo parte della scenografia, è tutta una finta... Certo non tolgo che sia una bella ragazza ma non sarà mai stupenda e importante come lo sei tu per me... Questo bacio te lo ha dimostrato... Ti amo amore mio -
Ero schiacciata contro il muro, con Michael che mi teneva ancora saldamente per i polsi...
- Scusami... Sono una stupida egoista gelosa, so che lo fai per lavoro è solo che non posso farne a meno... Ti amo talmente tanto che al solo pensiero di perderti mi sento morire, qualche volta ho paura che tu non mi ami abbastanza, ho paura di non essere alla tua altezza e... Scusami Michael -
Piangevo a dirotto, non riuscivo a smettere... Perché ero così stupida?
- Ma cosa dici? Non ti rendi conto delle ca****e che stai dicendo! Mi fai diventare pure volgare! Come puoi pensare che non ti ami abbastanza? Ti amo più della mia stessa vita, sei la cosa più importante del mondo per me, cosa devo fare ancora per dimostrartelo? Non devi avere paura di perdermi perché non ti lascerei mai, non potrei vivere senza di te, lo capisci questo? Adesso basta piangere amore mio, non vorrai mica sciupare qui bellissimi occhi da cerbiatta che mi piacciono tanto… Vieni andiamo, prendiamo la limousine e torniamo in albergo, sono stanchissimo e non vedo l’ora di buttarmi sul letto con te -
- Ok andiamo -
Mi dette un ultimo bacio a stampo e ci avviammo verso l’uscita, sul retro dello stadio, dove la macchina ci stava aspettando. Una folla di fan stava aspettando l’arrivo di Michael da chissà quanto tempo e appena lo videro, cominciarono ad acclamarlo a gran voce gridando “MICHAEL! MICHAEL!”, sventolando striscioni e cartelloni di ogni genere... Come sempre Michael non si tirò indietro e come solo lui sapeva fare salutò i fan uno ad uno e firmò centinaia di autografi. Le ragazze gli saltavano addosso, piangevano, strillavano e quasi si strappavano i capelli e lui, dolcemente, le abbracciava e gli sussurrava all’orecchio parole che, anche se ero al suo fianco, non riuscii a sentire ma che comunque riuscivano a tranquillizzarle; era infinitamente dolce e disponibile ed era la cosa che più amavo di lui. Quando stavamo per salire sull’automobile e la folla si era già dispersa, una ragazza, una fan sicuramente, si avvicinò a Michael e, vedendomi accanto a lui, storse la bocca in un espressione alquanto odiosa e disgustata...
- Guarda chi si rivede... Il famoso Re del pop... Michael, Michael, Michael, quanto tempo... Vedo che non hai tardato a trovartene un’altra... Chi sarebbe questa deliziosa sgualdrinella? Un’altra da una botta e via immagino... Dove l’hai trovata, sotto un ponte? -
- Smettila Ashley, ma come ti permetti eh? Lei è la mia truccatrice, nonchè mia fidanzata e non azzardarti più a chiamarla in quel modo... Sono stato chiaro? -
- Cristallino... Ma ti avverto, non è finita qui... Io ricordo perfettamente quello che c’è stato tra di noi quella notte e tu non puoi negarlo... Sappi che farò di tutto per separarvi, vi renderò la vita impossibile -
- E’ una minaccia? -
- No, è una promessa... Bye bye baby -
Se ne andò sculettando, ero shoccata, non riuscivo a parlare... Chi era quella ragazza? Cosa voleva da Michael? Di sicuro avrei indagato, avevo il diritto di sapere e Michael aveva il dovere di dirmelo...
- Michael chi era quella? -
- Nessuno amore, una pazza da rinchiudere al manicomio, non ti preoccupare, non le permetterò di farti del male -
- Non mi preoccupo di questo, è l’ultimo dei miei pensieri, so difendermi molto bene anche da sola... Voglio solo sapere cosa c’è stato tra di voi, ho il diritto di saperlo -
Ci fu un lungo minuto di silenzio, poi Michael prese fiato e cominciò a parlare...
- Hai ragione, hai il diritto di saperlo e voglio essere sincero con te, perché ti amo e non resisterei all’idea di mentirti... Vedi, conobbi Ashley cinque anni fa, lavorava come ballerina di lap dance in un locale che frequentavo qualche volta con Quincy, era una ragazza molto attraente ma nonostante questo non mi interessava... Una sera mi seguì mentre uscivo dal locale per tornare a casa e con la scusa di volere un mio autografo, attaccò bottone e cominciammo a parlare del più e del meno... Mi trovai molto bene con lei e decidemmo di rivederci... Qualche giorno dopo la chiamai, avevo voglia di rivederla, di parlare con lei, mi era sembrata una brava ragazza, ma mi sbagliavo... Quella volta si comportava in modo strano, si comportava da gatta morta, mi portò a casa sua e mi si presentò davanti tutta nuda, voleva solo quello da me, per poi andare dai giornalisti a dire che aveva “fatto sesso” con MICHAEL JACKSON e ricavarne un ingente quantità di denaro ed io ovviamente rifiutai, non sono un maniaco del sesso e nemmeno la conoscevo, sono sempre stato all’antica su queste cose e poi non ero ancora pronto a farlo soprattutto con una donna che non amavo... La trattai male, dicendogli che era una pervertita e che si stava comportando da vera sgualdrina, gli dissi di non volerla più vedere e me ne andai senza farmi più sentire... Ma per chi mi aveva preso? Pensava davvero che sarei andato a letto con la prima che capitava? Comunque non me lo ha mai perdonato, continua a perseguitarmi, ed ogni volta che mi vede con un altra salta fuori inventando storie alquanto fantasiose... Non è la prima volta che mi minaccia, anche quando stavo con Brooke è venuta a cercarmi, se continua sarò costretto a chiamare la polizia, non è successo niente con lei e mai succederà... Questa è la verità, mi credi amore mio? -
- Certo che ti credo... Come potrebbe essere il contrario? Di gente pazza al mondo ce n’è tanta e moltissime ragazze si sarebbero comportate come lei, non capita mica tutti i giorni di incontrare Michael Jackson... Magari a lei piacevi veramente ma i soldi portano alla pazzia e non ha saputo resistere... Sappi comunque che io non ti farei mai una cosa del genere, ti amo da morire e anche se vorrei tanto fare l’amore con il ragazzo che amo, sono disposta ad aspettare tutto il tempo che vuoi, sono già fortunata ad avere al mio fianco un ragazzo semplice, dolce, generoso come te che riesce a riempirmi di amore e di attenzioni nonostante sia l’uomo più impegnato del mondo... Ti amo -
- Anche io e non immagini neanche quanto... Grazie per essermi vicina... Non sai quanto anche io vorrei fare l’amore con te, non desidero altro, ogni giorno sei sempre più bella e mi attiri a te come una calamita, anche io sono un uomo e gli ormoni si fanno sentire ma, sono terrorizzato al solo pensiero della parola SESSO, non so il perché... Forse mi vergogno, non lo so ma ti prometto che non sarà un’attesa lunga, voglio che tu appartenga a me completamente e non aspetterò ancora molto -
Mi prese le mani e cominciò ad accarezzarle, mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulla fronte, dopodiché appoggiai la testa sul suo petto e mi lasciai cullare dal suo dolce profumo. Arrivammo in albergo pochi minuti dopo e ci affrettammo a salire in camera di Michael, ci spogliammo, rimanendo in intimo e ci distendemmo sul letto. Michael era bellissimo, il suo fisico asciutto era una meraviglia da guardare e mi piaceva accarezzare il suo ventre cosparso di tante piccolissime macchie bianche, sentendo con le dita la sua bellissima pelle liscia. Lui tracciava con le mani il mio profilo, partendo dal mio viso fino ad arrivare alla mia pancia, facendomi il solletico, era estremamente delicato sempre attento a non farmi male, come se fossi di porcellana. Michael appoggiò la sua testa sui miei seni, ascoltando il ritmo regolare del mio cuore, continuando ad accarezzarmi, fino a quando non crollò, profondamente addormentato, sempre poggiato su di me, mentre io accarezzavo i sui bellissimi riccioli, fissandolo, ammaliata dalla sua bellezza infinita...

To be continued...
Michael's fan
00domenica 6 giugno 2010 20:43
Bellissimo................Però ce ne è sempre una cavolo

p.s anche io ho una fan fiction se vuoi leggerla mi farebbe piacere, vorrei sapere cpsa ne pensi isto che sei così brava
Jackson's Queen
00domenica 6 giugno 2010 20:51
Grazie mille ^.^ sei gentilissima... Certo! Leggerò più che volentieri la tua FF, sono sicura che sarà bellissima
Michael's fan
00domenica 6 giugno 2010 20:56
Re:
Jackson's Queen, 06/06/2010 20.51:

Grazie mille ^.^ sei gentilissima... Certo! Leggerò più che volentieri la tua FF, sono sicura che sarà bellissima




Mi fai già arrossire [SM=x47984]
billiejean76
00domenica 6 giugno 2010 21:15
Applauso...... sei di una dolcezza unica a scrivere.
BEAT IT 81
00domenica 6 giugno 2010 21:33
Bello il capitolo nuovo!!!!!! Porca paletta xò, deve sempre esserci qualcuno o qualcosa fra i piedi, uffa!!!!!! Speriamo bene ;-)))) . Continua così !!!!!!! Baci Sara
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