I'll Be There - Fan Fiction (in corso). Rating: verde

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invernizzilaura
00mercoledì 21 luglio 2010 23:42
Salve a tutte, premetto che era da molto tempo che volevo scrivere una fan fiction, ma non mi ero mai decisa a farlo prima d'ora; comunque ora ho trovato il tempo e l'ispirazione per cominciarla... non ho avuto molto tempo per seguirne molte, fin'ora ne ho lette solo due, ma mi piacerebbe iniziare anche quelle che fino ad ora non ho seguito..
io ci provo, poi sta a voi giudicare, aspetto i vostri commenti, intanto inizio a postare il primo capitolo.

I'll Be There

Capitolo 1

Era una caldissima giornata d'estate, il sole cocente illuminava e riscaldava ogni angolo della città. Avevo finito di pranzare, decisi di recarmi al parco: volevo trovare un luogo in cui dimenticare tutti i miei problemi, anche se solo per poco tempo, e trovare un attimo di pace.
L'asfalto della strada scottava e, con il passare delle automobili, sembrava dovesse prendere fuoco da un momento all'altro. Io camminavo sul marciapiede laterale, avevo con me la cartelletta dei disegni al carboncino, uno dei pochi modi che ho per liberare a mente è iniziare a disegnare.
I lunghi capelli scuri si muovevano con me al ritmo dei miei passi e me li sentivo scivolare sulle spalle.
Arrivata al parco, camminai lungo le stradine contornate dai prati colmi di fiori dai mille colori, inconsapevoli del loro splendore sconfinato, ma così lampante che riescono a dare un senso di gioia a chiunque; mi sentivo immersa nella bellezza della natura incontaminata.
Mi sedetti su una panchina posizionata al bordo della stradina riparata dai raggi cocenti del sole dall'ombra di una pianta che sorgeva alle mie spalle; sentivo il frusciare delle sue foglie, mosse da un lieve venticello che mi accarezzava delicatamente la fronte.
In quel momento non c'era molta gente e riuscivo ad ascoltare la melodia del canto degli uccellini che si dilettavano a musicare l'atmosfera mentre si riposavano tra le fresche frasche degli alberi e dei cespugli.
Ammiravo i riflessi del sole e le ombre delle piante che si rispecchiavano nel laghetto del parco che si trovava di fronte a me, sull'altro lato della stradina. Le sue onde erano di colore verde-acqua, il plancton luccicava su di esse; era come una leggera stoffa in continuo movimento tempestata da migliaia di lustrini, così vicini, quasi accecanti, impegnati nella loro danza senza tempo.
Chiusi gli occhi e la mia mente si abbandonò a quella dolce quiete, mi isolai dal resto del mondo per qualche secondo..
Dopo alcuni minuti riaprii gli occhi e presi in mano la mia cartelletta appoggiandola sulle ginocchia. La aprii e fui felice di rivedere quei ritratti e quei paesaggi che avevo fatto con tanta dedizione e concentrazione... ognuno di essi aveva dietro di sé un ricordo ben preciso e dei lunghi momenti di ispirazione.
Il paesaggio che appariva di fronte a me era così speciale che mi sembrò un peccato non immortalarne le caratteristiche e i particolari, così piccoli e così perfetti; quindi presi il carboncino e iniziai a riprodurre la rara bellezza della natura, ricca di ombre e riflessi, di certezze e di enigmi.
Ero così assorta nel disegno che persi la cognizione del tempo.
I minuti passarono in fretta alzai lo sguardo e mi sentii girare la testa per qualche secondo a causa della profonda concentrazione; poi guardai l'orologio e mi accorsi che erano già le quattro del pomeriggio.
Avevo spostato la mano dal foglio quando improvvisamente una folata di vento fece volare via tutti i fogli dalle mie gambe. Mi alzai immediatamente per prenderli, ma uno era volato sull'altro lato della stradina, lo rincorsi e rallentai il passo quando vidi che si fermò. Era finito davanti ai piedi di un uomo che si chinò per prenderlo e riportarmelo. Seguii i suoi movimenti con lo sguardo, poi mi voltai verso i fogli che avevo sul braccio, perché mi stavano per cadere di nuovo.
Senza lasciarmi il tempo di rialzare il mio sguardo, l'uomo mi porse il disegno e mi disse:
-Scusi, le deve essere caduto questo.
-Sì, grazie mille per avermelo raccolto!
Mentre dissi queste ultime parole lo vidi in volto... non potevo credere ai miei occhi! Sentii una scossa salirmi lungo la schiena... era Michael Jackson!

Anto (girl on the line)
00giovedì 22 luglio 2010 01:39
Che bello Alice,anche tu ti dedichi alla splendida arte delle fan fiction?? [SM=g27824]
Il primo capitolo è molto interessante,non vedo l'ora di leggere il seguito!!
P.S: Io sarei svenuta al posto della protagonista!! [SM=g27828]
invernizzilaura
00giovedì 22 luglio 2010 16:45
Re:
Anto (girl on the line), 22/07/2010 1.39:

Che bello Alice,anche tu ti dedichi alla splendida arte delle fan fiction?? [SM=g27824]
Il primo capitolo è molto interessante,non vedo l'ora di leggere il seguito!!
P.S: Io sarei svenuta al posto della protagonista!! [SM=g27828]




Grazie Anto, forse questa sera riuscirò a postare l'altro capitolo [SM=g27824] ank'io sarei svenuta, ma ho pensato ke nn sarebbe stato un'ottimo modo x presentarsi [SM=x47979]
marty.jackson
00giovedì 22 luglio 2010 17:04
interessante questo primo capitolo, continuaa [SM=g27811]
BEAT IT 81
00giovedì 22 luglio 2010 17:06
Interessante, direi.....continua continua...Baci Sara
invernizzilaura
00giovedì 22 luglio 2010 17:07
Grazie, sicuramente continuerò..
huhu91
00giovedì 22 luglio 2010 17:33
oh ma che bello *-* anch'io disegno...
che dire, mi piace, cara aspetto il continuo!!!
Michael's fan
00giovedì 22 luglio 2010 20:26
Davvero carino come inizio...comtinua
invernizzilaura
00giovedì 22 luglio 2010 21:25
Grazie a tutte, sono davvero contenta ke vi sia piaciuto..
invernizzilaura
00venerdì 23 luglio 2010 20:22
Ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia [SM=g27817]

Capitolo 2

Indossava una camicia rossa, il suo inseparabile Fedora dal quale scendevano i suoi perfetti ricci che gli ricadevano sulle spalle e i pantaloni neri che lasciavano intravedere le caviglie ricoperte dai calzini di cotone bianchi che portava con i mocassini lucidissimi.
Mi guardava, aveva uno splendido sorriso, uno di quelli che solo lui sapeva regalare a chiunque incontrasse con tanta naturalezza e spontaneità ma capaci di farti sentire la persona a lui più cara al mondo. I suoi occhi erano i più limpidi che io avessi mai visto, profondi, tanto che brillavano al riflesso della luce, ci si poteva perdere dentro...
Mi diede il disegno, mentre io impiegai qualche secondo per rendermi conto che questo stesse accadendo davvero.
- Piacere, io sono Michael.
- E io sono Alice.
Sorridemmo entrambi, poi vidi un attimo di incertezza nei suoi occhi, voleva dirmi qualcosa ma non sapeva se sarebbe stato giusto, poi mi guardò e riprese:
- Ehm... spero che non le dispiaccia se ho visto il disegno mentre l'ho raccolto: è bellissimo!
- Non si preoccupi, perché mi dovrebbe dispiacere, anzi, sono contenta che le piaccia.
Risposi cercando di nascondere il mio arrossire.
- È davvero meraviglioso, l'ha fatto lei?
- Sì, ma non sono una pittrice, disegno solo per hobby, mi piace rappresentare su carta ciò che mi sta intorno e le bellezze della natura.
Mentre dissi ciò ci sedemmo sulla panchina. Michael si sistemò il ricciolo che gli era caduto davanti agli occhi spostandolo con le dita della mano destra. Poi continuò:
- A me è sempre piaciuta l'arte della pittura e del disegno... le posso chiedere di poter vedere anche gli altri?
- Certamente. Ecco.
Gli porsi la cartelletta fra la mani, lui mi sorrise, io ero un po' imbarazzata, non sapevo che opinione potesse avere su una come me: non ero certo una professionista!
- Alice, sono fantastici, nonostante mi interessi di arte, ne ho visti pochi i tuoi, sono così pieni di delicatezza... ma, ti prego, diamoci del tu!
- Ok, certamente, sono felice che li apprezzi ma... - interruppi la frase con incertezza, ma poi continuai – tu sei sempre stato il mio artista preferito e ti ho sempre ammirato come persona, inoltre, con le tue canzoni, le tue parole, hai accompagnato ogni momento della mia vita, da quelli più felici e spensierati a quelli più difficili; c'era sempre la tua musica a risollevarmi. Adesso mi sembra un sogno essere qui con te.
Avevo bisogno di dirglielo, anche se mi resi conto che gli avrei voluto dire molto più di questo.
Lui abbassò lo sguardo e chinò leggermente la testa cercando di nascondere il sorriso, capii che era contento di aver sentito quelle parole, forse nessuno glie l'aveva mai detto con sincerità e per la prima volta si era sentito davvero apprezzato.
- Grazie, per me è bellissimo sentirtelo dire.
Ci guardammo negli occhi a vicenda, anche essendoci detti poco o niente l'uno dell'altro, sentivamo di poterci fidare a vicenda, non potei fare a meno di sorridere. Lui continuò:
- Quando compongo, mentre preparo le coreografie, lo faccio sempre pensando ai miei fans e a coloro che mi ascolteranno e mi guarderanno cercando di trasmettergli la magia della musica. L'arte non può essere chiamata con questo nome se non viene creata per donarla.
- Hai proprio ragione, si vede quanto amore e dedizione impieghi nel tuo lavoro. Ti capisco, io è dall'età di sette anni che studio danza classica e mi dedico a lei con anima e corpo, la sento dentro di me, ce l'ho nel sangue.
- Già, è qualcosa che ti prende completamente e non ti lascia più, quando ballo mi sento toccato da qualcosa di sacro e mi libero da tutto ciò che mi sta intorno, mi sembra di volare.
- Anch'io provo tutto ciò, sei l'unico che riesce a capire come mi sento..
- Forse perché nessuno l'ha mai vissuto come noi..
Mi guardava dolcemente e io mi sentivo perfettamente a mio agio a parlare con lui.
- Ti confesso che anche a me piace la danza classica, ma non penso di poter essere un bravo ballerino.
- In effetti bisogna iniziare da piccoli, ma se credi in te stesso puoi arrivare ovunque il tuo cuore ti vuole portare, niente è impossibile..
Andammo avanti a parlare finché il cielo non si colorò delle tonalità rossastre del tramonto, volle che gli parlassi della mia famiglia, gli dissi che ero italiana e stentò a crederci, perché non si nota affatto, gli spiegai che mi ero laureata in legge, ma dopo essermi trasferita negli Usa avevo iniziato a presentare mostre di quadri e dipinti antichi, mi ascoltava interessato, poi mi parlò dei momenti più felici passati con i fratelli, s'era creata una bellissima atmosfera, non volevamo rovinarla parlando dei brutti ricordi.
Iniziammo a sentire che la temperatura si stava rinfrescando e un leggero venticello iniziava a soffiare. Dopo un breve silenzio Michael mi parlò, quasi sottovoce:
- Ora devo andare, ci rivedremo?
Speravo che me lo chiedesse.
- Ne sarei molto felice.
- Mi lasci il tuo numero di telefono?
- Certamente.
Ci scambiammo i foglietti su cui scrivemmo i nostri numeri, ci alzammo, Michael mi diede un bacio sulla guancia.
- A presto!
- Ok, ci sentiamo, ciao!
Si incamminò nella direzione opposta alla mia, si girò un'ultima volta per salutarmi alzando il braccio.
Mentre tornavo verso casa mi fermai a prendere una pizza d'asporto nella pizzeria che si trovava a cira cento metri da casa, non avevo molta fame e se avessi cucinato la pasta come facevo di solito non l'avrei, di certo, finita tutta. Non mi sembrava vero di aver conosciuto Michael, sin da quando ero piccola era stato il mio sogno più grande, ma ero convinta che fosse irrealizzabile.
Anto (girl on the line)
00venerdì 23 luglio 2010 23:48
Alice,che bello anche questo capitolo!!!
Ma quanto è gentile Mike..Immagino l'imbarazzo di Alice mentre lui visionava i suoi disegni [SM=g27819] [SM=g27821]
E poi che bello,un bacio sulla guancia [SM=g27836]
Non vedo l'ora di leggere il prossimo!!
Un abbraccio tesorina [SM=x47938] [SM=g27838]
Michael's fan
00sabato 24 luglio 2010 10:07
Davvero dolcissimo!
invernizzilaura
00sabato 24 luglio 2010 16:27
Grazie! sono contenta che vi sia piaciuta [SM=g27824] sicuramente continuerò e posterò presto il prossimo capitolo

Baci [SM=x47938]

Alice
BEAT IT 81
00domenica 25 luglio 2010 22:20
Romantico!!!!! Brava Alice, continua così ;-))))) . Baci Sara
Chiar@95
00domenica 25 luglio 2010 22:37
Bellissimo capitolo,ok allora sono una tua nuova fan.
Non vedo l'ora del tuo nuovo capy,sei molto brava a diffeenza di me che faccio pena a scrivere.
Vabbhè ti faccio i complimenti e spero che posterai presto.
invernizzilaura
00domenica 25 luglio 2010 23:05
Re:
BEAT IT 81, 25/07/2010 22.20:

Romantico!!!!! Brava Alice, continua così ;-))))) . Baci Sara




Grazie, non sapete quanto mi rende felice sapere che vi piace e spero che vi piaceranno anche i prossimi [SM=g27838]

Chiar@95, 25/07/2010 22.37:

Bellissimo capitolo,ok allora sono una tua nuova fan.
Non vedo l'ora del tuo nuovo capy,sei molto brava a diffeenza di me che faccio pena a scrivere.
Vabbhè ti faccio i complimenti e spero che posterai presto.



Perchè dovresti far pena a scrivere? anke se non ho letto la tua ff sono sicura ke scrivi divinamente, si capisce da come scrivi i tuoi post [SM=g27835] tranquille, posterò presto, ho già iniziato il nuovo capy [SM=x47991]
invernizzilaura
00lunedì 26 luglio 2010 19:20
Ecco il nuovo capitolo..

Capitolo 3

Il giorno dopo mi alzai presto, nonostante non avessi dormito molto durante la notte a causa dell'insonnia e non avevo fatto altro che pensare a Michael; bevvi un succo ed uscii di casa: ero stata chiamata per andare a presentare una mostra riguardante le opere di Giotto, la quale aveva sede provvisoria nella biblioteca di Los Angeles.
Mi piaceva il mio lavoro, ma non era quello per cu avevo studiato: quando mi laureai in legge, non avrei mai pensato di occuparmi di arte, ma dopo essermi trasferita in America è stato come rinascere in una vita completamente nuova in cui tutto è diverso, ho dovuto rincominciare da capo.
Tornai a casa per pranzo, chiedendomi se e quando Michael mi avrebbe chiamata, non pensavo che si sarebbe ricordato di me, dopotutto, ci eravamo visti una volta sola e per motivi del tutto casuali.
Guardai il mio piatto di insalata con aria interrogativa, come se stessi cercando le risposte a tutte le mie domande tra quelle foglie verdi, ma sapevo benissimo che lì non avrei trovato nessuna risposta.
In poco tempo la mia mente fu affollata dal ricordo di mio padre. Mi chiedevo cosa ne fosse stato di lui. Mi scese una lacrima, che asciugai subito, ne avevo versate già troppe in passato. Sicuramente la decisione di non vederlo più era stata la cosa migliore per me e non me ne ero mai pentita, non avrei mai potuto dimenticare tutto quello che mi aveva fatto passare, ha lasciato una ferita indelebile nella mia vita e quando il suo ricordo riaffiorava mi lasciava un senso di collera che spesso riusciva a rovinarmi la giornata.
Quando ebbi finito di mangiare mi preparai per andare agli allenamenti di danza, presi la borsa, ci misi dentro le calze, il body, il gonnellino e le scarpette, mi pettinai, poi uscii di casa verso le due e mezza del pomeriggio, presi la macchina e mi diressi verso la Los Angeles Ballet Academy, ma non ero di ottimo umore a causa di mio padre.
Entrai e trovai le mie compagne di gruppo, mentre mi stavo cambiando squillò il cellulare e..... era Michael!
Impiagai un attimo a realizzare che fosse Michael, pensavo che si fosse dimenticato di me, e invece era proprio lui! Poi risposi:
- Pronto!
- Ciao, sono Michael. Come stai?
- Ciao, che sorpresa! Io sto bene, grazie, e tu?
- Bene, grazie.. cosa mi risponderesti se ti chiedessi di venire a cena con me questa sera?
- Ti risponderei che questa sera non ho impegni, che sarei felicissima di uscire e quindi accetto con piacere!
- Ok, perfetto, passo a prenderti a casa tua?
- Ok, ma non è un disturbo per te?
- No, assolutamente, però non so dove abiti..
- Allora ti spiego: sai dove si trova il centro sportivo?
- Sì, certo.
- Da lì prosegui dritto per circa settecento metri, poi devi girare a destra e ti troverai davanti al Municipio, poi giri a sinistra e ancora a destra, prosegui per duecento metri e troverai una schera di case, io abito nella prima.
- Bene, passo alle sette?
- Certo, allora ti aspetto.
- Sì, a dopo.
- Ok, grazie, ciao.
Lui riattaccò e anch'io. Ora mi sentivo la ragazza più felice dell'universo... mi aveva invitata a cena!!! È così gentile e sensibile... dopo qualche secondo entrai nella sala-prove, insieme alle altre ragazze che danzavano con me. Quel pomeriggio mi sentivo volare, ogni mio turbamento si era dissolto appena avevo sentito la sua voce; le ore nella sala, piena di specchi, con il pavimento in linoleum fatto apposta per non scivolare e quelle fotografie di ballerine impegnate ad eseguire le loro evoluzioni trascorsero in un batter d'occhio... iniziammo con i pliè per il riscaldamento, come di consueto, poi proseguimmo con gli altri esercizi ed infine arrivò il momento degli inchini e la lezione finì.
Tornai a casa di tutta fretta, erano già le cinque e avevo due ore a disposizione per prepararmi per la cena.
Iniziai a farmi la doccia e a lavarmi i capelli che lasciai sciolti, mi truccai e poi scelsi di indossare un vestito di raso blu lungo fino al ginocchio con una leggera scollatura e le spalline strette e i sandali, poi preparai la borsetta con il cellulare e il portafoglio e un copri-spalle che avrei messo se sarebbe stato più freddo durante il ritorno.
Giusto il tempo di controllare che non avessi dimenticato niente e suonò il campanello. Risposi al citofono:
Michael, sei tu?
- Sì
- Arrivo subito!
Aprii il cancelletto e mi precipitai fuori di casa. Il sole stava tramontando, Michael era bellissimo. Mi guardava con i suoi limpidi occhi, così solari e pieni d'amore...
i suoi riccioli erano lucidi e morbidi, sotto alla giacca e ai pantaloni blu spiccava una camicia bianchissima e portava i mocassini. Era appoggiato al lato della macchina e si stava sistemando la manica della giacca e il suo viso era illuminato dai riflessi dorati del tramonto.
marty.jackson
00lunedì 26 luglio 2010 20:24
belli questi ultimi due capitoli, Alice!! mi piace molto come scrivi!! bravissima! =)
Chiar@95
00martedì 27 luglio 2010 14:45
Bellissimo capitolo [SM=g27811] ,descrivi bene tutto e poi la scena finale di lui sotto il tramonto mi ha fatto morire. [SM=x47962] [SM=x47962]
Complimenti. [SM=x47938] [SM=g27838]
invernizzilaura
00martedì 27 luglio 2010 22:21
Grazie ragazze, non mi merito tutti questi complimenti, quello che scrivo mi esce dal cuore [SM=x47928] [SM=x47938]
angelaserre
00martedì 27 luglio 2010 22:53
brava scrivi bene continua
ludo.94
00giovedì 29 luglio 2010 10:11
ciao alice! ho cominciato adesso a leggere la tua ff che dire questi primi 3 capitoli sono di una dolcezza infinita! descrivi tutto in maniera molto precisa tanto da immaginare perfettamente quello che scrivi! mi raccomando posta prestissimooooo il nuovo capitolo!!
un bacio,ludo!
dirtydiana66
00giovedì 29 luglio 2010 22:29
bellisimi capitoli continua
invernizzilaura
00giovedì 29 luglio 2010 22:45
grazie per i vostri complimenti, spero di non deludervi con il prossimo capitolo, lo stò finendo proprio ora.
invernizzilaura
00venerdì 30 luglio 2010 18:29
Ecco il quarto capitolo, mi è venuto un pò più lungo degli altri...



Capitolo 4

Camminai verso di lui:
- Buona sera- gli dissi io.
Lui mi sorrise e mi baciò la mano.
- Sei bellissima.
- Anche tu sei bellissimo, Michel.
Ero talmente emozionata che quasi non mi uscivano le parole di bocca. Mi fece entrare in macchina aprendomi lui la portiera, come solo un gentiluomo sa fare, poi salì in macchina anche lui.
- Dove andiamo?
- È una sorpresa- mi disse lui, con aria misteriosa e nello stesso tempo divertita.
Viaggiammo per circa un'ora, Michael guidava benissimo, ad un certo punto svoltò in una stradina che portava verso le colline a nord di Los Angeles, la strada era circondata dai verdi boschi che ricoprivano le valli e i versanti dei rilievi della west coast.
Durante il tragitto Michael mi disse che quella mattina aveva era stato a Neverland e aveva iniziato a scrivere una nuova canzone poi nel pomeriggio aveva fatto alcune prove delle coreografie per il Dangerous tour, contento di aver trovato i suoi ballerini in gran forma e preparatissimi.
Arrivammo davanti ad un ristorante in cima alla collina e scendemmo dalla macchina parcheggiandola nello spiazzo sul retro. Intorno a noi regnava la quiete e la pace, ci avvicinammo ad un muretto per ammirare il panorama che si estendeva al nostro orizzonte. Il rumore del terreno ghiaioso che scricchiolava al nostro passaggio si fuse con i tintinnii generati dalle posate del ristorante e le voci degli ospiti. Davanti a noi regnava il verde dei boschi, spezzato qua e là dagli enigmatici e misti colori dei fiori e delle piante che, essendo troppo esposte al sole, assumevano un colore di bruciato. Io e Michael eravamo vicini, davanti a questa meraviglia.
- Michael, è bellissimo qui.
- Ne ero sicuro che ti sarebbe piaciuto, lo trovo un luogo davvero incantevole, quando vengo qui sento la pace dentro me.
Appoggiò la sua mano dietro la mia schiena e vidi i suoi occhi pieni di gioia. Sapevo che aveva bisogno di condividere con qualcuno che lo capisse tutto ciò che provava, senza riserve.
Dopo qualche secondo ci dirigemmo verso l'entrata del ristorante e trovammo i proprietari, quali ci accolsero mostrandoci la saletta che Michael aveva fatto riservare per lui e me: se fossimo stati nella sala da pranzo principale correvamo il rischio di essere disturbati dai fans e non avremmo potuto passare una serata tranquilla.
La saletta era molto carina, le luci erano soffuse perché era apparecchiato al lume di candela, i muri erano color pesca e negli angoli erano posizionati alcuni vasi con delle pianticelle dalle grandi foglie. Ci sedemmo mentre aspettavamo l'antipasto.
- Sono contento che tu sia venuta, sai, ci ho pensato tutta la notte e tutta la mattinata, pensavo non avresti accettato.
- Perché non avrei dovuto accettare?
- Non so, il fatto è che non avevo mai incontrato una ragazza come te, di solito i miei amici sono tutte celebrità famose e non avevo mai parlato con una ragazza come te.
- Se è per questo, nenach'io avrei mai pernsato di potermi ritrovare a cena insieme al “Re del Pop”!
Ci mettemmo a ridere entrambi, sembrava una cosa davvero bizzarra e insolita.
Mentre parlavamo ci fu servita la cena in varie portate. Mi raccontò di quando aveva iniziato a cantare, era ancora molto piccolo, troppo piccolo:
- Mi piaceva cantare, ma mi mancava la libertà di divertirmi come tutti gli altri ragazzi della mia età, ero sempre sotto i riflettori e più diventavo bravo, meno tempo avevo per me stesso.
Abbassò lo sguardo cercando di trattenere una lacrima che però scese rigandogli la guancia. Appoggiai la mia mano sulla sua.
- Michael, stai bene? Non voglio vederti soffrire...
- Scusami... il fatto è che mi sembra di essere sotto gli occhi di tutti, non ho più un momento di privacy, i media mi inseguono sempre ed ovunque, ogni cosa che dico o faccio viene distorta facendomi apparire come un mostro davanti al mondo intero.... a volte peno si non potercela fare ad andare avanti così.
- Michael, so che è difficile, ma tu sei un uomo forte e ce la puoi fare, non sei solo!
- No, non mai avuto nessuno accanto a me e poi non sono così forte..
- Michael, io ci sarò, sarò sempre accanto a te, non sei solo! Non voglio neanche sentirti dire che non ce la farai!
- E io ci sarò per te,sempre. Qualunque cosa accada, sarò sempre con te.
Allungò il braccio e mi prese l'altra mano stringendola forte. Avevamo gli occhi lucidi, riuscivamo a comprenderci anche solo guardandoci, sapevamo leggere a vicenda nelle nostre anime.
Ci lasciammo le mani, eravamo entrambi più sereni.
- Andiamo in giardino?
- Sì, certo.
Uscimmo nel giardino del ristorante; era contornato da una siepe, ai piedi della quale nascevano rose rosse, che con il riflesso del cielo notturno assumevano sfumature violacee, quasi blu. La luna era sopra di noi e la sua luce rischiarava i nostri lineamenti.
- Che bello, è grandissimo.
- Già... ti va di fare una corsa?
Solo lui avrebbe potuto farmi una domanda simile, perché era speciale.
- Sì, volentieri.
- Allora vediamo chi arriva prima a quell'albero laggiù?
- Ok.
Iniziammo a correre, lui mi superò subito, io facevo fatica a correre con i tacchi. Vedevo Michael davanti a me, ma improvvisamente lo vidi inciampare e cadde sul prato.
- Michael! Michael, stai bene?
Continuai a correre verso di lui, ma non mi rispondeva. Quando lo raggiunsi mi chinai verso di lui per capire cosa gli fosse successo, ma non si muoveva.
- Michael, Michael!
Ero davvero preoccupata, non capivo cosa avesse, sembrava svenuto.
- Michael, rispondimi!
Lo guardai in viso ed improvvisamente lui si mise a ridere.
- Michael!?
- Hihihi, Ali, sto bene, ti ho solo presa in giro!
Iniziai a ridere anch'io, era troppo divertente.
- Michael, la prossima volta che mi fai uno scherzo del genere è facile che sia io a svenire!
Continuavamo a ridere, poi ci alzammo in piedi, erano questi i momenti di cui avevamo bisogno..
- Allora, ti sei divertita?
- Sì, da morire! Non ricordo neanche quand'è stata l'ultima volta che mi sono sentita così bene.
- E io mi sono divertito ancora di più quando sei venuta a soccorrermi, sei infinitamente carina quando sei preoccupata.
- E così mi hai fatta quasi svenire perché ti piaccio quando mi preoccupo?- gli dissi sorridendogli ironicamente.
- Sì, proprio così.
Era sorridente più che mai. In quel momento però il cielo si oscurò e dopo pochi secondi iniziò a piovere fortissimo.
- Piove!
- Andiamo, altrimenti ci bagnamo tutti.
Michael mi prese per mano e corremmo sotto la veranda contornata dall'edera del ristorante. Ci sedemmo sulla lunga panca che occupava gran parte della larghezza della parete; eravamo quasi completamente bagnati, i miei capelli gocciolavano e anche quelli di Michael.
A- h, la pioggia non ci voleva proprio! - esclamò Michael- Aspettiamo un po' prima di tornare a Los Angeles, altrimenti ci bagneremo completamente ora che prenderemo la macchina.
- Hai ragione, meglio aspettare.
ludo.94
00venerdì 30 luglio 2010 18:45
quanto è dolce questo capitolo!!! bravissima! ed ora cosa succederà??? mi sa che dovremo ringraziare la pioggia......
continua così un bacio,ludo!
Chiar@95
00venerdì 30 luglio 2010 19:02
Bellissimo,hai descritto tutto alla perfezione,non so cosa dire.
Sei bravissima.
Complimenti!.
invernizzilaura
00domenica 8 agosto 2010 18:38
Buon girono ragazze, grazie x i vostri complimenti, non me li merito [SM=x47984] ! Scusatemi x il ritardo del prossimo capy, lo sto scrivendo, ma essendo stata in vacanza non ho trovato un momento di pace e la giusta concentrazione. Spero possiate perdonarmi.

Alice
ludo.94
00domenica 8 agosto 2010 18:43
Re:
invernizzilaura, 08/08/2010 18.38:

Buon girono ragazze, grazie x i vostri complimenti, non me li merito [SM=x47984] ! Scusatemi x il ritardo del prossimo capy, lo sto scrivendo, ma essendo stata in vacanza non ho trovato un momento di pace e la giusta concentrazione. Spero possiate perdonarmi.

Alice




non preoccuparti Alice!! [SM=g27811] prenditi tutto il tempo che ti serve tanto noi stiamo qua!! [SM=g27823]
Chiar@95
00martedì 10 agosto 2010 22:58
Si che te li meriti e anche tutti.
Sei bravissima,tranquilla,noi attendiamo.
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