GRINDHOUSE - A PROVA DI MORTE di Quentin Tarantino

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criticofan
00sabato 7 luglio 2007 10:35
Tarantello ne ha pestata una bella grossa!
Ed ecco che il buon Quentin è caduto vittima della "sindrome dell'onnipotenza", malattia che colpisce gli 'artisti' di successo osannati esageratamente dalla critica e dal (loro) pubblico. Io ho amato tutti i precedenti film di Quentin, ma in questo DEATH PROOF c'è veramente poco da salvare.

Questa volta c'è tutto il Trantino-Pulp degli altri film, ma!

- senza la giusta dose di irionia che stemperi i lunghi( direi anzi interminabili!), surreali ed esageratamente volgari dialoghi che lo hanno sempre contraddistinto.
- senza dei personaggi validi che giustifichino il (debole) soggetto su cui regge il film (ma quanto è scarso lo spessore di queste 8 prostitute sboccate! e quanto risulta alla fin fine patetico e forzato Kurt Russel nel ruolo dello stuntman/serial killer).
Raramente ho desiderato così tanto la fine di un film.

Quentin...genius?
[SM=g27818]
Non questa volta...proprio no.
[SM=x47936]

Qualcuno di voi l'ha visto? [SM=g27833]
stritti
00sabato 7 luglio 2007 11:11
ancora no ma devo rimediare :)
Pietro Saino
00venerdì 19 ottobre 2007 10:15
Raramente ho visto film più brutti e stupidi di questo.

E' un film autocompiacente senza dire nient'altro. Una sceneggiatura ed una regia che cercano il virtuosismo fine a sè. L'amante patologico di cinema potrà anche amare tutte queste cose ma io non credo che questo sia buon cinema.

E' fondamentalmente un film demente e non demenziale.

Si fa citazionismo riprendendo il cinema di serie B anni 70. Ma il citazionismo in sè non è qualcosa di necessariamente positivo. Piace al cinefilo pervertito del mezzo-cinema e non delle (piccole-medie-grandi) verità che il Cinema sa dispensare. Il cinema non è solo cinema. E' soprattutto vita, anche quando è ludico. E quando, invece, è solo cinema diventa inutile, vuoto, vacuo.

E ci dev'essere un senso anche nell'utilizzo della trivialità, che deve essere dosata secondo un principio e un senso, qui del tutto assenti. Invece in Grindhouse c'è compiacimento nella trivialità, nel sesso esibito, nel torpiloquio. E' tutto gratuito. Non so che idea di estetica abbia Tarantino ma a me pare veramente ributtante e stupida. C'è anche un infantilismo esplicito in questo insistere fino alla nausea nel giocare coi cosiddetti "bassi istinti": tutto ciò ricorda molto da vicino l'interesse che i bambini -in tenera età- provano verso le schifezze tipo gli escrementi. E' coprofilia cinematografica. Direi quindi una fiera esibizione di una estetica infelice ed infantile. Oltre che idiota.

Credo sia una moda osannare la genialità visiva di Tarantino. Ovviamente mi baso sul poco repertorio che ho visto, quindi mi esprimo parzialmente. Tarantino è bravo, ha occhio. Ma in questo film si segnala solo in qualche inquadratura degna e nelle piccole trovate cinefile di ricalcare fotografia, difetti di pellicola e feticci anni '70. La sua bravura si manifesta nell'ellissi (giustificata con le cattive condizioni della pellicola) con la quale "salta" l'epilogo di lap-dance di Butterfly. Un po' poco per definire "Maestro" uno che con questo film non fa cinema migliore di quello italiano che critica, anzi. Meglio un imperfetto ma a suo modo poetico Ozpetek che un provocatore senza contenuti.

La stessa sceneggiatura è (spero) volutamente fallimentare. Non riesce ad emozionare. I personaggi comunicano pochissima empatia ed i loro dialoghi sono noiosi. C'è una ricerca dell'anti-narrazione (e non, come qualcuno ha scritto, una ricerca di negare hollywood) ancora una volta senza un perchè...

Tarantino, dunque, commette l'errore di concedersi ad uno degli istinti più sbagliati di chi fa arte/spettacolo, cioè quello di perseguire il nuovo e il diverso a tutti i costi. Errore da radical-chic (ma in realtà mi sembra fin troppo buono ascrivere il regista di un film così alla categoria dei radical-chic) tanto grave quanto quello di prostituire l'arte ad un coservatorismo da cassetta facile. Negli USA Grindhouse è andato male. Non credo che ciò sia da attribuire al senso estetico degli americani. Sarei curioso di vedere quale battage pubblicitario è stato predisposto per questa pellicola. Secondo me il film, negli USA, avrebbe fatto buoni incassi con una adeguata strategia pubblicitaria. Perchè nel suo ricercare la "nicchia", Grindhouse è esattamente l'opposto: un film profondamente commerciale nell'impalcatura, degno dei moderni zulù senza buon gusto che popolano certe sale.

Non è un caso se Godard, uno dei padri della Nouvelle Vague francese, uno di quei registi controversi e provocatori che ha cercato di scuotere il cinema con un nuovo tipo di linguaggio, detesti Tarantino. Godard cercava comunque un senso in quello che faceva. Tarantino cerca (e ostenta) novità senza avere una idea alla base della sua ricerca.
criticofan
00venerdì 19 ottobre 2007 12:50
Re:
Pietro Saino, 19/10/2007 10.15:

Raramente ho visto film più brutti e stupidi di questo.




Splendida analisi, la tua.
Per caso, anzi per sfiga, hai visto il suo 'gemello' PLANET TERROR?

Pietro Saino
00venerdì 19 ottobre 2007 12:55
Re: Re:
criticofan, 19/10/2007 12.50:



Splendida analisi, la tua.
Per caso, anzi per sfiga, hai visto il suo 'gemello' PLANET TERROR?





grazie critico! [SM=g27819]
no planet terror non l'ho ancora visto ma con calma sicuramente lo vedrò. sicuramente della coppia rodriguez-tarantino è molto più interessante sin city, anche se trovo anche questo film un po' eccessivo in alcuni punti!

Keep the faith
00venerdì 19 ottobre 2007 13:05
Re: Re: Re:
Pietro Saino, 19/10/2007 12.55:




grazie critico! [SM=g27819]
no planet terror non l'ho ancora visto ma con calma sicuramente lo vedrò. sicuramente della coppia rodriguez-tarantino è molto più interessante sin city, anche se trovo anche questo film un po' eccessivo in alcuni punti!





d'accordo con te su Sin City, gli ultimi due non li ho visti e non posso giudicare il Tarantino di Pulp Fictio ecc.ecc. era, però, davvero nuovo ed interessante che si sia perso per strada?
compagno grimm
00venerdì 19 ottobre 2007 20:05
Recensione personale
Questo attesissimo episodio del double feature Rodriguez/Tarantino “Grindhouse” si preannunciava come una sorta di action-movie mischiato con un po’di pulp (che non fa mai male) con l’aggiunta della solita ironia e del sacrosanto citazionismo. Tanto diverso poi non è stato: l’azione c’è, l’ingrediente pulp non manca, l’ironia si assapora e di citazionismo ce n’è quanto ne volete. La pellicola parte con la storica schermata anni ’70 che Quentin ci aveva mostrato anche nel primo volume di “Kill Bill” che viene quasi ripetutamente menzionato con musichette, nomi, canzoni ecc. Seconda frazione: la camera inquadra (guarda caso) i graziosi piedi (ossessione di Tarantino) della sfiziosa Sidney Poitier appoggiati sul porta oggetti di un’automobile in corsa. Sempre nelle prime battute, possiamo trovare ancora qualche piccante bocconcino tutto da assaggiare, tra cui l’inquadratura della vita della provocante e sexy Vanessa Ferlito che sullo scorrere dei titoli di testa si tocca la vagina…(è un gesto puramente casuale perché alla Vane scappava la pipì).
Si procede via via e si assiste al primo dialogo puro stile tarantiniano tra le tre amiche in macchina, che ovviamente discutono di argomenti quotidiani, per citarne uno: la vita sessuale di quella e di quell’altra ecc. Il film si può definire perfetto fino a questo punto, ma arrivati già ai primi 20 minuti, un po’ di noia comincia a farsi strada, e se non fosse per le allegre canzoni che tengono su il morale, ci si potrebbe anche addormentare.
Tutto quanto è concentrato sui movimenti delle tre ragazze che bevono e fumano sbaciucchiandosi qualche play boy che gli passa di fianco, tra cui lo stesso Quentin Tarantino che compare in un breve cameo e il regista di “Cabin Fever” e “Hostel 1 e 2” Eli Roth, grande amico di Quentin; appena viene accennata la presenza nel bar di quello che doveva essere il vero protagonista della storia, ovvero il tenebroso e oscuro Kurt Russel con la sua lussuosa e fiammante macchina “a prova di morte”.
Molto interessante la sequenza (che salva un po’ dalla noia) della scintillante lap dance della Ferlito, di cui se ne è parlato tanto anche in televisione, a causa della censura a cui questa scena era stata sottoposta in America…(non è poi così sconcia). La prima parte del film, se così si può chiamare, si conclude tra lo scontro frontale tra le due macchine di Stuntman Mike e le tre ragazze; in questa prima parte si può notare la comparsa dello sceriffo Earl McGraw alias Michael Parks in compagnia del suo figlio “n° 1”.


Seconda parte (che inizia in bianco e nero) riassunta in breve: protagoniste (a parte Kurt Russel) quattro ragazze (Rosario Dawson, Mary Elizabeth Wainsted, Zoe Bell, Tracie Thoms) in viaggio nel bel mezzo del Tenessee; anc’esse incappano nel famelico Stuntman Mike, che le costringerà ad una sfrenata corsa in macchina in cui Quentin ci regalerà sequenze puramente adrenaliniche. Riassumendo, “Death Proof” è una pellicola che non si può catalogare nella lista di un genere specifico: Azione, Thriller, Avventura, Horror (beh, Horror sicuramente no !); fate conto che ci sono più sgommate e più incidenti di “Fast & Furious”… A tratti annoia, a tratti scatena, o ancora lascia impassibili, talvolta perplessi; dove voleva andare a parare Tarantino, questo non l’hanno capito in molti: voleva far paura, voleva spaventare, voleva ricreare una situazione simile a quella de “Le Iene” (con tutti quei dialoghi)… Solo lui può dircelo; nel complesso, un film più che sufficiente...

MA MI ASPETTAVO MOLTO DI PIU' [SM=x47926]
dangerousbadgirl
00venerdì 19 ottobre 2007 23:50
L'ho visto qualche giorno fa e... veramente osceno. Non che mi aspetti molto da Taratino che fa un genere che proprio non mi piace, ma onestamente il trailer mi aveva stuzzicata ed il "seguito" sembra(va?) promettere bene... e invece.
Bellissima la fotografia anni 70, sembra veramente girato in quegli anni, ma per il resto... banalissimo... patetico... e che razza di finale ha? Rosario Dowson alcune volte sembra un UOMO e la cosa la dice lunga, le altre, chi diavolo sono? Ma a parte questo... pessimo, veramente pessimo, soldi buttati.
andriaobe
00sabato 20 ottobre 2007 02:00
L'ho visto al cinema. Tecnicamente è fatto molto bene; ma nel complesso è un film del cavolo, sono d'accordo con tutti voi.
[SM=x47929] [SM=x47929] [SM=x47941] [SM=x47941]
beppemjjam85
00sabato 20 ottobre 2007 14:07
Che film stupido, questa volta Tarantino ha davvero deluso!
Sutterwhite
00sabato 20 ottobre 2007 14:17
Un film privo di idee,una schifezza che si poteva risparmiare...
mrathlon900
00sabato 20 ottobre 2007 14:34
mamma mia io che non sono daccordo con Pietro e Max?? Ragazzi a me il film è piaciuto. Ho visto difetti come i dialoghi ... snervanti ma l idea e anche il finale diciamo... "STRANO" son stati di mio gradimento.....e io e Tarantino non andiamo tanto daccordo!
Vito302
00sabato 20 ottobre 2007 17:02
A me ha divertito da matti, c'è poca storia. E forse anche molto più di Planet Terror per via della mia passione verso quel cinema a cui tarantino ammicca bonariamente. E' ovvio che, se non siete avvezzi al genere, Grindhouse risulta un mattone privo di senso.
FLCMJ
00sabato 20 ottobre 2007 20:22
Re: Recensione personale
compagno grimm, 19/10/2007 20.05:

Sempre nelle prime battute, possiamo trovare ancora qualche piccante bocconcino tutto da assaggiare [SM=x47926]



[SM=g27825] [SM=x47924]
Vito302
00sabato 20 ottobre 2007 20:58
Re: Re: Recensione personale
FLCMJ, 20/10/2007 20.22:



[SM=g27825] [SM=x47924]



Avrà partecipato al buffet pre-visione.. non fare così...
criticofan
00domenica 21 ottobre 2007 03:42
Re:
mrathlon900, 20/10/2007 14.34:

mamma mia io che non sono daccordo con Pietro e Max?? Ragazzi a me il film è piaciuto. Ho visto difetti come i dialoghi ... snervanti ma l idea e anche il finale diciamo... "STRANO" son stati di mio gradimento.....e io e Tarantino non andiamo tanto daccordo!



Giovi carissimo, era già successo con un altro film, dai.
Ma non importa...
Purchè torni a farti vedere più spesso qui dentro!
[SM=x47921]



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