Earth Song - Fan Fiction (in corso). Rating: verde

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Stefy B.85
00giovedì 3 giugno 2010 00:24
Ok, a dire la verità mi sento un po' stupida a tentare anch'io la strada della FF, ma dopo aver letto quella di Allyss mi sono sentita ispirata (grazie Alice anche se ieri mi hai fatto fare le 4:15 di mattina e stasera è già tardi ugualmente!!! [SM=x47979] ) e devo dire che scrivere qualcosa di fantasioso su Michael (o anche in generale) oltre che divertente è anche emozionalmente bello. Quindi, in attesa che Alice posti un altro capitolo che non vedo l'ora di leggere provo ad intrattenervi e ad intrattenermi con la mia FF.

Che altro dire? Buona lettura e spero che vi piacca il primo capitolo, mentre leggete io però continuo a scrivere... so quanto è dura l'attesa, quindi cerco di portarmi il più avanti possibile. [SM=g27811]
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Capitolo I - La vocazione e il talento

Un’altra allucinante giornata di lavoro era giunta al termine, almeno si sperava. All’apparenza era un lavoro normale, che c’è di strano nel fare il medico veterinario? Eppure per Susanne era una battaglia ogni giorno, ma del resto sapeva fin dall’inizio che non sarebbe stata facile la strada da lei scelta moltissimi anni prima. Di veterinari ce ne sono tanti, per lo più si occupano di cani, gatti, criceti, coniglietti e via discorrendo. Certo il loro lavoro è molto importante per tutti quei milioni di animali che hanno un tetto e dei padroni che li viziano dalla mattina alla sera e soprattutto per i loro fratelli meno fortunati che vengono gettati come spazzatura in mezzo alla strada, abbandonati al loro destino, che se è loro favorevole li porterà in un rifugio fino a trovare una nuova famiglia, oppure li accoglierà fino alla fine dei loro giorni.
Susanne invece si occupava di tutti quegli altri animali che una casa sì l’avevano, era la natura selvaggia ma purtroppo non più incontaminata, anzi al contrario sempre più minacciata dal “progresso” dell’uomo. In particolare Susanne desiderava prendersi cura di tutte quelle specie in pericolo di estinzione, quelle che sono perseguitate e sterminate per le ragioni più svariate ed egoistiche dall’animale peggiore di tutti: l’essere umano. Susanne non sapeva mai se amare od odiare la propria specie, per lo più aveva fiducia, nella convinzione che prima o poi l’umanità si sarebbe resa conto ed avrebbe fatto marcia indietro per ripristinare l’equilibrio naturale del mondo, dall’altra parte però vedeva ogni giorno con i suoi occhi quanto l’impatto dell’uomo sull’ambiente metteva a dura prova l’esistenza stessa delle altre specie animali. Era laureata in medicina veterinaria solo da tre anni, ma le esperienze accumulate in tutta una vita a contatto con gli animali e con persone che hanno alimentato la sua voglia di imparare a conoscere qualsiasi cosa riguardasse le più svariate creature avevano contribuito a farle accumulare un bagaglio enorme, praticamente al pari di un veterinario laureato da dieci anni. Inoltre fare la veterinaria le veniva naturale, come mangiare o bere un bicchier d’acqua, era la sua vocazione, lo sapeva, lo sentiva dentro e non faceva niente per ostacolarla. Anzi, aveva ridotto la sua vita sociale al minimo per poter viaggiare e frequentare i master riguardanti varie specie animali, per non parlare dei tirocini insieme a nomi affermati della medicina veterinaria, nella biologia ed etologia, mesi passati a vivere nella natura come una selvaggia per poter studiare da vicino comportamenti ed abitudini di animali di ogni tipo, passando per l’Africa, il Nord America, varie parti dell’Europa. Era tutto così eccitante e maledettamente stancante, ma la soddisfazione di poter salvare delle vite era tutto ciò di cui Susanne aveva bisogno per vivere.

Comunque grazie a questo particolare talento ed alle numerose esperienze accumulate, nonostante fosse laureata da così poco tempo il suo nome cominciava già a circolare tra gli addetti ai lavori e da poco anche sulle bocche della gente comune. Infatti, mentre era in Africa a studiare gli elefanti era stata protagonista di un singolare salvataggio a favore di un elefantino rimasto impantanato nel fango e i giornalisti non si erano fatti sfuggire l’occasione di pubblicare il tutto sul giornale locale e qualcun altro aveva ben pensato di comprare la storia ed esportarla in Europa ed in America pur di riempire una colonna della terza pagina di uno squallido tabloid con l’intento di far sembrare il mondo un posto migliore dando risalto a qualcuno che faceva della sua vita un ideale, una causa nobile da portare avanti e che si occupava senza sosta degli esseri più sfortunati del pianeta.
Così Susanne cominciò a farsi conoscere al mondo, ma a lei non importava, anzi un po’ la infastidiva quando gli amici le dicevano che avevano scritto di lei su un qualche giornale, magari esagerando nel riportare la storia con particolari falsi e assolutamente inverosimili.
Pazienza, i giornali erano utili solo per foderare i fondi di gabbie-ricovero improvvisate ad infermeria quando c’erano casi di emergenza e si era lontani kilometri dalla civiltà... che bei momenti quelli!
Gli amici per Susanne contavano molto, erano le poche persone che potevano entrare nel suo cerchio della fiducia, si contavano sulle dita di una mano e quando andava bene li vedeva tre o quattro volte l’anno, per lo più i contatti si mantenevano tramite lettere o quando possibile telefonate e le prime rudimentali e-mail o chat. Infatti due cose di cui non poteva fare a meno, soprattutto per ragioni professionali, ma anche per mantenere una sorta di umanità erano il cellulare, più simile ad una cabina telefonica a quel tempo e il suo PowerBook, con i quali collegarsi a quel mondo nuovo e misterioso chiamato internet e dove poter annotare qualsiasi cosa sul comportamento animale e sulle ricerche mediche che avrebbero potuto portare a risultati sempre migliori per la salute degli altri abitanti del pianeta. Susanne era una grande appassionata di informatica, passione ereditata dal padre Richard, americano di nascita e trasferitosi in Italia quando era un ragazzo e poi rimasto lì per sempre dopo aver conosciuto e sposato Laura. Avendo origini in parte americane ovviamente Susanne parlava l’inglese fluentemente, come se fosse un’altra lingua madre insieme all’italiano e per questo non aveva nessun problema quando viaggiava in giro per il mondo. I suoi genitori avevano capito fin da subito, avevano colto i primi segnali della vocazione di Susanne e hanno sempre cercato di fare il possibile per assecondare questa sua scelta di vita, anche se a loro mancava molto avere contatti frequenti con la figlia. Dall’altra parte però avevano Jason il fratellino di Susanne, un bambino africano che la coppia aveva deciso di adottare sei anni dopo aver avuto Susanne. Fratellino era un eufemismo ormai, aveva 22 anni e si stava avviando sulla buona strada per diventare un uomo. Jason aveva una personalità brillante ed era completamente pazzo per la musica... quando Susanne viveva ancora a casa la torturava continuamente con i dischi di Michael Jackson, facendo il moonwalk per il corridoio davanti alla sua stanza mentre lei cercava di studiare per dare gli esami in tempo e laurearsi il prima possibile. A dire la verità non le dispiaceva tanto la musica, ma certe volte Jason diventava davvero insistente ed allora doveva chiudere la porta a chiave e cercare di non sentire il fratello che gridava a squarciagola “Aoooow” mentre sicuramente ascoltava una delle sue canzoni preferite: “Smooth Criminal”.

Susanne era via da ormai due anni, in giro per il mondo e non rientrava a casa nemmeno per le feste, perchè si sa, gli animali non sanno che farsi male a Natale non è contemplato nel mondo degli esseri umani. Le telefonate con la madre e lo scambio di e-mail con il padre erano frequenti e Laura e Richard si consolavano di tanto in tanto rileggendo le poche righe che riusciva ad inviare tramite le lentissime connessioni dell’epoca. A Jason invece di tanto in tanto arrivavano lettere e fotografie della sorella, immortalata insieme a svariati animali: lupi, zebre, elefanti, leoni, tigri, ecc. Inoltre lui raccoglieva come e quando poteva gli articoli di giornale che parlavano della sorella, visto che aveva origini italiane era normale che la stampa nazionale le desse importanza. Una volte rise di gusto quando un giornalista azzardò una possibile perversione di Susanne nei confronti di uno scimpanzè maschio immortalato con lei mentre era intento a dare un bacio scimmiesco sulle labbra della sorella. Giornaletto scandalistico da quattro soldi, cosa non si inventavano per vendere un accumulo di carta straccia.

Proprio in quei giorni però, dall’altra parte del globo, in America, in particolare nella contea di Santa Barbara, Gipsy, un’elefantessa ospite del ranch Neverland del famoso cantante pop Michael Jackson aveva cominciato ad avere problemi di salute ed aveva smesso di mangiare. Mister Jackson si era rivolto a decine di veterinari che non avevano saputo dare una diagnosi precisa sul male che affliggeva Gipsy e lui, nonostante i milioni di dollari a disposizione non poteva fare nulla per la sua adorata elefantessa, donatale dall’amica Liz Taylor.
Poi un giorno, mentre era seduto sul divano di casa notò, su uno dei tabloid che aveva gettato in terra con rabbia per via degli stupidi articoli su di lui, la foto di una ragazza che aveva salvato un’elefantino in Africa e si mise a leggere con interesse l’articolo che la riguardava. Giunto alla fine non aveva dubbi, era la persona che avrebbe salvato Gipsy, mise immediatamente in moto tutto il suo staff per trovare il modo di contattare Susanne Thomas.
Allyss
00giovedì 3 giugno 2010 02:13
Re:
Stefy B.85, 03/06/2010 0.24:

Ok, a dire la verità mi sento un po' stupida a tentare anch'io la strada della FF, ma dopo aver letto quella di Allyss mi sono sentita ispirata (grazie Alice anche se ieri mi hai fatto fare le 4:15 di mattina e stasera è già tardi ugualmente!!! [SM=x47979] ) e devo dire che scrivere qualcosa di fantasioso su Michael (o anche in generale) oltre che divertente è anche emozionalmente bello. Quindi, in attesa che Alice posti un altro capitolo che non vedo l'ora di leggere provo ad intrattenervi e ad intrattenermi con la mia FF.

Che altro dire? Buona lettura e spero che vi piacca il primo capitolo, mentre leggete io però continuo a scrivere... so quanto è dura l'attesa, quindi cerco di portarmi il più avanti possibile. [SM=g27811]





Stefy!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma è fantastico...sono felicissima di sapere che ti ho dato l'ispirazione......mi si è stampato un mega sorriso in faccia tanto che mi verrà una paresi....adesso corro a leggere il tuo primo capitolo...e non vedo l'ora....ma dovevo assolutamente dirti quanto mi abbia fatto felice sapere di esserti stata di ispirazione....Grazie!! è molto più che un complimento!!!
un abbraccio
Aly
Allyss
00giovedì 3 giugno 2010 02:19
Evvai....veterinaria in arrivo sul binario 1 !!!!....
ehehehehe....mi piace....l'inizio è molto promettente.....e dato che già hai annunciato di essere all'opera.....sbrigatiiiiiiii!!! :-p
brava....
bacio

p.s. e non sentirti stupida.....anzi...e poi sognare fa bene all'anima!!!

al prossimo...:-)))))
Stefy B.85
00giovedì 3 giugno 2010 02:45
Re:
Allyss, 03/06/2010 2.19:

Evvai....veterinaria in arrivo sul binario 1 !!!!....
ehehehehe....mi piace....l'inizio è molto promettente.....e dato che già hai annunciato di essere all'opera.....sbrigatiiiiiiii!!! :-p
brava....
bacio

p.s. e non sentirti stupida.....anzi...e poi sognare fa bene all'anima!!!

al prossimo...:-)))))




Mi fa piacere averti stampato un sorriso in faccia, potrei dire la stessa cosa io in questo momento.

Eh sì, temo che ci sia molto di autobiografico in questo racconto... pur avendo cambiato i nomi e pur non avendo realizzato il mio sogno di fare la veterinaria direi che mi sto raccontando attraverso Susanne...

Sto scrivendo già il terzo capitolo, ma voglio più commenti prima di postare il secondo, perchè se piace solo a te faccio prima a mandarteli in privato [SM=x47983]
manu 62
00giovedì 3 giugno 2010 06:43
no no piace anche a me!continua per favore!
BEAT IT 81
00giovedì 3 giugno 2010 08:30
Bellissimo inizio Stefy!!!! Continua ti prego, sono curiosa di vedere come procede ;-))))). Baci Sara
marty.jackson
00giovedì 3 giugno 2010 12:29
bello questo inizio!!brava, continua sono curiosa! [SM=g27811]
Allyss
00giovedì 3 giugno 2010 16:22
Re: Re:
Stefy B.85, 03/06/2010 2.45:




Mi fa piacere averti stampato un sorriso in faccia, potrei dire la stessa cosa io in questo momento.

Eh sì, temo che ci sia molto di autobiografico in questo racconto... pur avendo cambiato i nomi e pur non avendo realizzato il mio sogno di fare la veterinaria direi che mi sto raccontando attraverso Susanne...

Sto scrivendo già il terzo capitolo, ma voglio più commenti prima di postare il secondo, perchè se piace solo a te faccio prima a mandarteli in privato [SM=x47983]




ahahahah....scema!!!! cmq se me li vuoi mandare in anteprima, in pvt...io felicissima.... [SM=x47979] [SM=x47979] [SM=x47918] [SM=x47938]
Stefy B.85
00giovedì 3 giugno 2010 19:08
Ok, ecco il secondo capitolo. L'ho dovuto revisionare un po' per questo non l'ho postato prima. Spero che vi piaccia... forse è un po' surreale, non so se Michael sapesse davvero usare un computer, inviare e-mail e chattare... io penso di sì, in fondo in America queste cose sono entrate nel quotidiano molto prima che qui da noi.

Ad ogni modo, buona lettura.

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Capitolo II - Siamo spiacenti, l’utente da lei selezionato non è al momento raggiungibile

“Siamo spiacenti, l’utente da lei selezionato non è al momento raggiungibile”. Questo continuava a ripetere quella vocina registrata e fastidiosa nell’orecchio di Michael che aveva per miracolo rintracciato il numero di cellulare della signorina Thomas. Maledizione, chissà in quale posto sperduto dell’universo si trovava ora, ora che Gipsy aveva bisogno di lei, era qualche giorno che non mangiava anche se quella mattina aveva dato segni di miglioramento accettando qualche frutto e poche manciate di fieno.
Ad un certo punto il telefono di Michael, squillò e subito rispose un po’ agitato:

-Pronto!?-
-Mister Jackson abbiamo trovato l’indirizzo e-mail della dott.sa Thomas- era un membro dello staff al telefono che gli comunicava i risultati delle ricerche.
-Oh, fantastico! Mi metto subito in contatto con lei, ottimo lavoro ragazzi-
-Grazie Mister Jackson, è sempre un piacere aiutarla.-

Così Michael ebbe l’indirizzo e-mail. Precipitandosi al computer rimase bloccato per alcuni istanti davanti alla pagina bianca e pensò:

“Ok, ho la sua e-mail, ma cosa le scrivo? Non crederebbe mai che Michael Jackson in persona la sta cercando perchè la sua elefantessa è molto malata. Ma non posso nemmeno perdere troppo tempo perchè Gipsy non andrà avanti a lungo. Ok, le chiederò dove posso rintracciarla e le spiegherò la situazione, cercando di rimanere sul vago.”

Alla fine l’e-mail recitava così:

“Salve signorina Thomas, mi chiamo Michael e ho letto di lei sui giornali, mi piacerebbe sottoporle un caso di un animale malato, al quale molti veterinari non hanno saputo diagnosticare niente di preciso. Dove posso rintracciarla per spiegarle meglio la situazione? E’ abbastanza urgente e quindi la prego di rispondere a questo messaggio appena lo riceve.

Con stima

Michael”

Le ore passavano e la risposta sembrava non dovesse arrivare mai, finchè alle 21 arrivò la tanto attesa e-mail della signorina Thomas, Michael era contento di averla ricevuta e si apprestò a leggerla velocemente:

“Gentile signor Michael, al momento mi è purtroppo impossibile lasciare il luogo in cui mi trovo a causa di un’emergenza con un branco di lupi in serio pericolo di vita. Se vuole possiamo discutere del suo caso in chat, conosco bene gli elefanti e potrei tentare una diagnosi a distanza. Mi può trovare collegata in questo momento al seguente indirizzo.

Susanne Thomas”

Meglio di niente pensò Michael un po’ triste per non poter avere la dottoressa Thomas a disposizione per Gipsy, ma almeno avrebbero potuto parlare in chat del caso e chissà magari l’esperienza della dottoressa avrebbe permesso a Gipsy di stare comunque meglio. Così appena letta la risposta Michael si collegò all’indirizzo di chat indicato ed entrò nella stanza riservata con l’apposita password. La dottoressa Thomas era già collegata e a quanto pare stava parlando con dei suoi amici in Italia, nonostante il fuso orario.
Michael salutò in fretta e passò subito al dunque, descrivendo per filo e per segno i sintomi più evidenti di Gipsy e quello che gli altri medici avevano ipotizzato.
Susanne rispose dopo qualche minuto, cercando di elaborare una diagnosi e dicendo a Michael quali medicine far prescrivere alla gigantesca bestiola. Secondo la dottoressa era un problema al fegato, difficile da diagnosticare se non si osserva bene la sclera degli occhi. Ma quel particolare non era l’unico sintomo che poteva far arrivare alla medesima conclusione quindi Susanne era abbastanza sicura della sua diagnosi, ad ogni modo raccomandò a Michael di contattare uno dei veterinari di sua fiducia e di far controllare alcune cose, se corrispondevano alla sua teoria gli aveva preparato una lista di medicine per Gipsy.
La dottoressa Thomas, una volta eseguita la diagnosi, restò qualche altro minuto a parlare con la sua amica Chiara in italiano, chiedendo scusa a Michael perchè probabilmente non avrebbe capito una parola di quello che si stavano scrivendo, poi si congedò da entrambi, dicendo che aveva bisogno di riposare un po’ prima di tornare a controllare i lupi.
Michael non fece in tempo a salutarla perchè appena avuta la diagnosi si era precipitato il telefono in cerca di un veterinario da far venire immediatamente al ranch, dimenticandosi completamente di scriverlo in chat. Quando tornò al computer, la chatroom era vuota e lui era mortificato per questo, non voleva passare da maleducato e si ripromise di scriverle un’altra e-mail il giorno seguente per scusarsi e farle sapere com’era andata con Gipsy.

Il veterinario di fiducia arrivò il prima possibile ed effettivamente constatò che la dottoressa non si sbagliava e subito somministrò le prime medicine a Gipsy restando d’accordo con Michael che sarebbe passato nei giorni seguenti per continuare la cura e monitorare la situazione. Michael ringraziò il dottore e gli si stampò in faccia un sorriso a trentadue denti, perchè finalmente qualcuno aveva trovato una cura per Gipsy e molto probabilmente si sarebbe salvata. Non sopportava l’idea di poterla perdere.

Il giorno seguente, appena sveglio mandò un’altra e-mail alla dott.sa Thomas per scusarsi della sera precedente e per farle avere le ultime novità:

“Salve signorina Thomas,
mi volevo scusare enormemente con lei per non averla salutata ieri sera, ma mi sono precipitato a contattare il mio veterinario di fiducia e quando sono tornato al computer lei era già andata via. Inoltre volevo dirle che aveva ragione, c’è stato un riscontro positivo con la sua diagnosi e il dottore ha già cominciato le cure. Non so davvero come ringraziarla, se potessi avere il suo indirizzo per inviarle qualcosa ne sarei felice.

Con affetto
Michael”

La risposta questa volta tardava ad arrivare, due giorni dopo infatti della mail della dottoressa non c’era traccia. Più le ore passavano più Michael perdeva le speranze di ricevere altre notizie dalla dott.sa Thomas, era davvero ansioso di ricambiarla per il bene che aveva fatto a Gipsy e di riflesso anche a lui che, fino a qualche giorno prima non si dava pace per la sua elefantessa. In quei due giorni infatti Gipsy era molto migliorata e le era tornato l’appetito degno di un’elefante. Fortunatamente a distrarre Michael dalla situazione c’era la preparazione del suo prossimo album che lo teneva occupato per la maggior parte del tempo, a Giugno infatti, dopo pochi mesi, sarebbe uscito “HIStory”, il quale conteneva proprio una canzone sulla natura: “Earth Song”.
dirtydiana66
00giovedì 3 giugno 2010 19:12
piace anche a me... ti prego continua
brava
manu 62
00giovedì 3 giugno 2010 19:16
bella!mi piace sempre di piu'!
marty.jackson
00giovedì 3 giugno 2010 19:22
bella mi piace!! [SM=g27811] continua!!
michaelina96@
00giovedì 3 giugno 2010 19:46
mi piace moltissimo come inizio e già so che mi piacerà molto anche il seguito.posta il seguito quando puoi ^_^!!!
Allyss
00giovedì 3 giugno 2010 20:21
Bellissimo capitolo Stefy.....bella trovata quella della diagnosi via chat... :-))))))
si, si....mi piiiiiiace!!!

pero' ora quanto ci metterà la Signorina Thomas a rispondere???? sono già in ansia.....
Stefy B.85
00giovedì 3 giugno 2010 20:33
Re:
Allyss, 03/06/2010 20.21:

Bellissimo capitolo Stefy.....bella trovata quella della diagnosi via chat... :-))))))
si, si....mi piiiiiiace!!!

pero' ora quanto ci metterà la Signorina Thomas a rispondere???? sono già in ansia.....




Hehe, mica si possono incontrare subito, altrimenti che gusto c'è???

La risposta arriverà ma non posso dire altro... [SM=g27816]

Più tardi revisiono il terzo capitolo, abbiate pazienza e poi la suspance aumenta il desiderio...o era la lontananza? [SM=x47979]
BEAT IT 81
00giovedì 3 giugno 2010 21:56
Bello bello, continua x favore, la tua ff mi piace un sacco, soprattutto leggere di Mj alle prese con mail e chatroom ;-)))))). Nn vedo l'ora di leggere il seguito. Continua così !!!!!!! Baci Sara
Allyss
00giovedì 3 giugno 2010 22:04
Re: Re:
Stefy B.85, 03/06/2010 20.33:




Hehe, mica si possono incontrare subito, altrimenti che gusto c'è???

La risposta arriverà ma non posso dire altro... [SM=g27816]

Più tardi revisiono il terzo capitolo, abbiate pazienza e poi la suspance aumenta il desiderio...o era la lontananza? [SM=x47979]



è uguale....fatto stà che qui il desiderio aumenta davvero....:-p
io curiossissima......!!!! [SM=x47918]
sono già dipendente.... [SM=x47979]
Stefy B.85
00giovedì 3 giugno 2010 22:37
Uff, non resisto, non riesco a farvi "soffrire" troppo e visto che anche il terzo capitolo è pronto ve lo posto... in fondo anch'io non resisto e mi piace leggere i vostri commenti e vi ringrazio tanto per i complimenti! Spero che la fantasia non mi abbandoni, per ora galoppa come non faceva da un bel po' di tempo.

Buona lettura! [SM=g27811]

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Capitolo III - Sconfinate opportunità

“Salve Michael,
scusi se le do del tu, ma non mi ha detto nemmeno il suo cognome e quindi non so come regolarmi. Ad ogni modo non si preoccupi, non mi interessa avere niente in cambio, mi basta sapere che l’elefantessa sta bene e che tutto si risolverà per il meglio.
Se avesse ancora bisogno di me ormai conosce il mio indirizzo e-mail, anche se sarei molto curiosa di sapere come l’ha avuto, ma non importa, mi sembra una persona educata e che tiene molto ai suoi animali (suppongo che se ha un elefante avrà anche altre specie ospiti nella sua proprietà) quindi non esiti a contattarmi in caso di necessità, appena possibile cercherò di rispondere.

Arrivederci

Susanne Thomas”

Susanne aveva cercato di essere il più gentile possibile perchè c’erano di mezzo delle vite, ma il fatto che qualcuno che lei non conosceva era venuto in possesso del suo prezioso indirizzo e-mail la faceva andare su tutte le furie e per di più un tizio strambo che tiene un elefante a casa.
“Gli elefanti vanno lasciati nel loro ambiente, come tutti gli animali selvatici, ma perchè la gente non lo capisce? Loro stanno bene a casa loro, dove sono nati, non sopporto queste persone. Ok, calma, cerchiamo di non giudicare troppo in fretta, magari faceva parte di un circo, magari è nata in uno zoo... magari, bah, non ci voglio più pensare, il branco di lupi mi aspetta. Speriamo che quei bracconieri maledetti abbiano recepito il messaggio e se ne siano andati una volta per tutte, perdere altri cuccioli sarebbe un vero disastro.” pensò.

Susanne ovviamente non aveva il minimo sospetto che il Michael che aveva un elefante a casa e che aveva chiesto il suo aiuto fosse proprio Michael Jackson - The King of Pop. I giornali avevano scritto milioni di articoli riguardo lo zoo di Neverland e mezzo mondo ne era a conoscenza, tranne lei. Semplice spiegazione: Susanne non leggeva alcun tipo di tabloid o giornaletto scandalistico e non aveva nemmeno il tempo di guardare la TV, in effetti l’ultima volta che vide qualcosa in TV furono dei cartoni animati quando era piccola. Lo spettacolo che preferiva era quello che la natura le offriva ogni giorno con i suoi colori, le sue particolarità, le sue stranezze così affascinanti e misteriose.

Quel giorno Michael era andato in sala d’incisione per registrare proprio “Earth Song” e si emozionò molto sul finale mentre cantava:

“What about animals (che sarà degli animali)
we’ve turned kingdoms to dust (abbiamo ridotto i loro regni in polvere)
what about elephants (che sarà degli elefanti)
have we lost their trust (abbiamo perso la loro fiducia)”

Non gli piaceva l’idea di perdere la fiducia di un animale, faceva già fatica ad accettare la perdita di fiducia da parte degli esseri umani, gli stessi in cui tante volte lui aveva riposto la sua di fiducia e che purtroppo tante volte era stata tradita, violata e violentata, ma non avrebbe mai potuto accettare questo dagli animali per questo li trattava tutti in modo impeccabile, cercando di offrire loro il meglio che potevano avere in una vita non del tutto libera. Per lui gli animali e la natura erano la cosa più bella a cui potesse pensare, insieme ai bambini di tutto il mondo, innocenti e puri.
Dopo quella giornata di registrazioni, dove lui come sempre aveva messo tutto il suo impegno e la sua professionalità tornò a casa, curioso di vedere se finalmente c’erano notizie dalla dott.sa Thomas, anche se non ci sperava. Un po’ svogliato accese il computer e cercò l’e-mail tanto attesa. Eccola! Aveva risposto! Michael era molto eccitato e aprì subito la finestra per leggere quelle poche righe sullo schermo.

“Oh, peccato non abbia voluto niente in cambio, ma per fortuna ha detto che se dovesse esserci bisogno posso ricontattarla! Mi piacerebbe invitarla qui al ranch una volta, sembra una persona interessante con mille storie da raccontare, ma non penso prenderebbe sul serio un invito da me... probabilmente suonerebbe come uno scherzo di cattivo gusto. Ah certe volte proprio odio essere famoso, vorrei vivere una vita normale”. Pensò in preda ad emozioni contrastanti.
Ma non si diede per vinto, non faceva parte del suo carattere arrendersi, non l’avevano fatto arrendere nemmeno quelle stupide accuse per cui era stato letteralmente trascinato in tribunale, non lo avrebbe fermato di certo qualche kilometro di distanza e poi anche se nessuno dei due poteva muoversi dal luogo in cui erano potevano comunicare, senza bisogno di essere contemporaneamente collegati. Che bella invenzione la posta elettronica!
In realtà Michael non sapeva nemmeno in quale parte d’America di trovasse Susanne, la quale si stava occupando di un branco di lupi. La zona più probabile era il Minnesota, anche se i lupi in America erano un po’ ovunque. Ma non gli importava in quel momento, sentiva l’impulso irrefrenabile di scriverle ancora, senza apparente motivo, semplicemente per riuscire ad instaurare un legame sincero con qualcuno, l’e-mail gli dava questa fantastica opportunità e solo ora se ne stava realmente rendendo conto: poteva comunicare con una persona, senza farle sapere chi era veramente, ma non era come mentire, era semplicemente essere sè stessi senza che l’altro sapesse le tue generalità come il cognome, il luogo di nascita, la vera professione. Insomma poteva nascondere quella parte di lui che lo metteva in difficoltà quando voleva conoscere meglio qualcuno, perchè di fronte a Michael Jackson tutti cambiavano espressione e modo di fare, non sapeva mai se chi aveva di fronte era vero o finto. Una vera tortura.

“Gentile dott.sa Thomas,
non voglio disturbarla più di tanto, ma mi sto ancora chiedendo come ha fatto a capire senza nemmeno vederla che cosa aveva la mia Gipsy. Voglio dire, è stupefacente, il suo talento è davvero magnifico ed è bello che lei lo usi per aiutare creature indifese, sa anche a me piacciono molto gli animali e anche i bambini e cerco sempre di aiutarli come posso. Se non le crea problemi mi piacerebbe conoscerla meglio, la mail ha il vantaggio di essere silenziosa, di essere letta quando si vuole e di non pretendere risposta immediata. Sarò paziente ed aspetterò che lei risponda se le fa piacere.

Con affetto
Michael”

Susanne era proprio collegata in quel momento, durante una di quelle rare pause dal lavoro, per scrivere a papà e mamma e far sapere loro come stavano andando le cose. Non gli scrisse niente di questo misterioso Michael, per lei era stata solo una parentesi che si era già chiusa. Invece, eccola lì, un’altra mail di Michael.

“Ma cosa diavolo vuole da me? Insomma non ha capito che ho mille impegni e cose da fare, non posso certo mettermi qui a intraprendere una relazione virtuale con qualcuno che nemmeno conosco, che non mi ha nemmeno detto dove si trova, che cosa fa per vivere e qual’è il suo cognome. Basta, non gli risponderò più.” pensò furiosa.
Quella notte Susanne doveva tornare dal branco di lupi sulle montagne del Minnesota, dove la aspettava il suo assistente di fiducia, Lucas, un giovane biologo molto promettente, quindi era meglio non perdere tempo e preparasi ad una nottata poco comoda, al freddo e per di più con cattivi pensieri in testa.
Infatti, involontariamente, Michael aveva risvegliato in lei il sentimento della solitudine, non ricordava più di provarlo e quando capitava di tanto in tanto, quando lo sentiva salire fino in gola lo ricacciava giù pensando che in fondo non poteva trovare nessuno che potesse capire il suo lavoro e che riuscisse a starle accanto anche a distanza. A quel punto i pensieri tornarono rapidamente a Giorgio, il ragazzo conosciuto quando ancora lei era una matricola universitaria, erano stati insieme per quasi cinque anni, lui aveva scelto di fare il veterinario di piccoli animali, come la maggior parte degli studenti. Era un ragazzo pratico, non che non amasse davvero gli animali, ma considerava anche il lato economico del mestiere e sapeva che curando cani e gatti si guadagnava certamente di più che andando in giro per il mondo a salvare vite praticamente gratis. Ne avevano parlato tante volte della decisione di Susanne e lui era sempre rimasto delle sua idea, che avrebbero potuto aprire uno studio insieme, che non voleva che lei se ne andasse in giro per il mondo... insomma alla fine arrivò la fatidica frase che non si dovrebbe dire mai, lui le chiese: “Scegli, o me o gli animali selvatici”. Mai come in quel momento Susanne non ebbe alcuna esitazione, se Giorgio era tanto egoista di sicuro non meritava il suo amore, gli animali non le avrebbero mai chiesto di fare una simile scelta quindi la risposta fu la fine del loro legame.
In quel momento era dentro la sua piccola tenda canadese, avvolta dalle spiacevoli sensazioni date dai ricordi e dal suo sacco a pelo, aveva anche iniziato a piovere a dirotto e lei e Lucas non erano riusciti ad avvistare il branco di lupi. Era proprio una serata da dimenticare e in quel momento odiava quel Michael, chiunque egli fosse, con tutta se stessa perchè aveva fatto riemergere quei brutti ricordi. Alla fine, con le lacrime che le rigavano le guance si addormentò.
dirtydiana66
00giovedì 3 giugno 2010 22:59
bella qsta ff e brava !! continua... sono già in ansia del prossimo capy nn farmi stare sulle spine
michaelina96@
00giovedì 3 giugno 2010 23:15
molto bello questo capitolo,sei davvero molto brava,non vedo l'ora di leggere il seguito!^_^
manu 62
00venerdì 4 giugno 2010 07:16
Brava!Ma perchè odiare Michael?!Povero cucciolo!Ma durera' poco...come lo conoscera' se ne innamorera' come una pazza!...e lui di lei!
marty.jackson
00venerdì 4 giugno 2010 14:36
bello questo capitolo!! no rispondi alla mail!!!! vi doverete incontrareeeeeeeeeeeee!!!
Allyss
00venerdì 4 giugno 2010 16:08
brava!!!! bello anche questo.....pero' come se la tira....ahahahaha
scherzo ovviamente....
sono proprio curiosa di vedere come si evolverà la cosa....si si....proprio curiosa!!!!

un bacio
Alice
Stefy B.85
00venerdì 4 giugno 2010 19:18
Re:
Allyss, 04/06/2010 16.08:

brava!!!! bello anche questo.....pero' come se la tira....ahahahaha
scherzo ovviamente....
sono proprio curiosa di vedere come si evolverà la cosa....si si....proprio curiosa!!!!

un bacio
Alice



Hehe, diciamo che non è proprio tirarsela, è che è rimasta scottata da precedenti esperienze e il genere umano in generale non è che le garba poi molto... insomma ha le sue ragioni, magari un po' estreme, ma fondate.

Più tardi revisiono il prox capitolo. Prometto che smette di tirarsela e svelerà il suo lato umano e dolce. Come sempre ho parlato troppo! [SM=x47982] [SM=g27816]

[SM=x47981] per l'apprezzamento!

(angel66)
00venerdì 4 giugno 2010 19:29
bella brava continua
Stefy B.85
00venerdì 4 giugno 2010 23:50
Ok, siete pronti? Susanne sta migliorando spero non vi stia troppo antipatica, presto scoprirete il suo lato migliore. Michael invece è il solito galantuomo, non ci sono abbastanza aggettivi da usare per descriverlo. [SM=x47928]

Buona lettura!

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Capitolo IV - Il tormento della curiosità

Era passata un’intera settimana dall’ultima e-mail che Michael aveva inviato e alla quale non era mai stata data una risposta, lui ormai pensava di aver detto qualcosa di sbagliato e si era ripromesso di non scriverle più nonostante moriva dalla voglia di scusarsi per non si sa bene cosa e di chiedere se andava tutto bene. La cortesia e la gentilezza di quell’uomo erano rare sulla Terra.
Tra una registrazione e l’altra dell’album non poteva fare a meno di pensare a quanto era stato stupido nel credere di poter instaurare un legame virtuale con qualcuno. No, non era roba per lui, come non lo era nella vita reale, non lo era nemmeno in quella fatta solo di parole sopra uno schermo. Probabilmente solo la musica, o meglio la musica di Michael Jackson, con il suo mix di parole e note riusciva ad arrivare al cuore delle persone, ma nessuno era realmente interessato a Michael e basta. In lui vedevano solo l’artista, l’animale da palco così aggressivo e sicuro di sè, ma difficilmente intravedevano l’uomo timido, riservato e dal cuore grande che in realtà era dentro di lui.
Ad ogni modo quel breve incontro virtuale gli aveva dato idee ed ispirazione per il videoclip di “Earth Song”, era in qualche modo grato una seconda volta alla dott.sa Thomas, ma doveva trattenersi dal ringraziarla e soprattutto dal dirle che “Earth Song” l’aveva scritta e cantata lui, perchè se mai l’avesse sentita da qualche parte una volta uscito l’album sarebbe crollata la possibilità di conoscere qualcuno senza far sapere la sua vera identità. Possibilità ormai inesistente visto che non c’era stata nessuna risposta.

“Chissà perchè non mi ha risposto, magari posso scriverle di nuovo e vedere se questa volta mi risponde... no, no! Ho detto che sarei stato paziente, meglio lasciar perdere... peccato però, non volevo essere maleducato, avevo solo voglia di parlare con qualcuno...” pensò triste mentre accompagnato dai suoi bodyguard rincasava dopo un pomeriggio di lavoro.
Mancava poco al lancio di “HIStory”, ormai le registrazioni erano terminate, c’era solo qualche ritocco da fare e poi si sarebbe passati alla fase finale di masterizzazione e distribuzione. Quella era la parte che lo annoiava di più perchè non c’era da cantare e creare, ma comunque faceva parte del lavoro ed era ugualmente importante per questo Michael negli ultimi giorni ci si era dedicato anima e corpo, per questo e anche per non pensare troppo a Susanne.

Nel frattempo Susanne si era spostata dal Minnesota allo Utah, regno dei puma, una specie di cui si sapeva davvero poco e che la affascinava moltissimo. Stranamente non c’era nessuna emergenza in quel momento, era lì semplicemente per godersi il panorama e studiare questi misteriosi felini di montagna.
Non era solita chiedere consigli a nessuno, ma c’era una cosa che le frullava in testa da giorni e non sapeva darsi risposta. Così decise di chiedere all’unica persona che era lì con lei in quel momento, il suo assistente Lucas:
- Senti, ti devo fare una domanda un po’ strana, prometti di non ridere e di non prendermi in giro come tuo solito o ti scaravento giù dal prossimo canyon visto che qui nello Utah è pieno!”
- Lucas stava già ridendo a denti stretti, ma era meglio trattenersi ancora un po’ altrimenti lei non avrebbe più detto una parola.
- Dimmi pure Susanne, sono a tua completa disposizione.- sorrise sardonico.
- Mmmh... non mi piace il tono sarcastico nella tua voce e quel sorrisetto mal celato, ma te lo dirò lo stesso... alcuni giorni fa mi ha scritto un tizio sconosciuto, ha detto solo di chiamarsi Michael e mi ha chiesto aiuto per un’elefante che tiene a casa sua, gli ho risolto il caso, mi ha ringraziata, io sono stata cortese e gli ho detto che se aveva ancora bisogno mi poteva contattare, ma non pensavo che fraintendesse le mie parole. Per farla breve mi ha scritto di nuovo dicendo che gli sarebbe piaciuto intraprendere una specie di corrispondenza, per conoscermi meglio. A me suona tutto così strano... io non gli ho più risposto, ma continuo a pensare che forse avrei dovuto.- disse tutto d’un fiato lasciando il collega un po’ interdetto.
- Ahahahahahah!- a quel punto Lucas non riuscì più a trattenersi.
- Ehi! Ti avevo detto di non ridere, maledetto sgorbietto che non sei altro!- cominciò a tirargli qualche schiaffetto sul braccio in modo affettuoso.
- Ok, ok, scusami. E’ che vorrei tanto scrivere a questo Michael dicendogli che non sa in che guaio si troverebbe conoscendoti veramente!- le sorrise in modo disarmante e lei non potè arrabbiarsi con lui, perchè in fondo sapeva che aveva ragione.
- Sì, hai ragione, sarà meglio che gli risponda magari dicendogli che non è il caso di continuare a scriversi.- disse a voce bassa lei con uno sguardo un po’ malinconico.
- Ehi, conosco quell’espressione, di nuovo brutti pensieri?- chiese Lucas preoccupato.
- Eh? No, no... solo che, non so a volte, nonostante il mio lavoro mi appaghi moltissimo e non chiederei niente di meglio che starmene tutto il giorno ad osservare anche una sola, insignificante formica, beh ecco... capita che mi senta sola.- non riusciva più a guardare Lucas in faccia, quando si affrontava questo tipo di argomenti per evitare qualsiasi reazione incontrollata preferiva volgere lo sguardo nel vuoto. Era fatta così, dura fuori ma dolce dentro, anche se pochi se ne accorgevano.
- Beh è normale, guardati intorno, non c’è nessuno nel raggio di kilometri e kilometri, solo io che ti prendo in giro.- Lui le sorrise di nuovo come prima e lei non reagì nemmeno - Ad ogni modo, secondo me dovresti rispondergli e vedere se è ancora disposto ad intraprendere quella strada pericolosa di nome Susanne e che Dio gliela mandi buona!.-
- Ah Lucas, lo sai che ti voglio maledettamente bene? Riesci a farmi ridere anche quando non voglio, sei un buon amico, anzi sei migliore come amico che come biologo!- quella battuta dell’amico aveva rimandato indietro quel nodo alla gola che le stava salendo, così scoppiò a ridere fragorosamente osservando la faccia stizzita di lui.
- Non sei affatto divertente, spero che questo Michael sappia quello che sta facendo!-

Quella sera, dopo aver osservato i puma per tutto il giorno tornarono al campo e finita la cena Lucas andò a letto, era molto stanco. Susanne invece non riusciva a dormire e prese il suo portatile, lo collegò alla rete e rispose a Michael.

“Ciao Michael,
ormai penso di poterti dare del tu, e tu puoi fare altrettanto. Scusami se non ti ho risposto prima ma sono stata molto occupata con il lavoro. Gli animali certo non aspettano i nostri comodi e hanno bisogno quando meno te lo aspetti. Ad ogni modo penso che potremmo continuare a scriverci o magari sentirci in chat qualche volta, se ti va. Per quanto riguarda la diagnosi all’elefante, beh, devi sapere che in realtà non era così semplice, ma ho collegato alcuni elementi e ho azzardato una diagnosi, sperando fosse quella la causa del suo malessere. Non è facile curare animali di cui si sa così poco riguardo alle loro malattie e per di più a distanza!
Spero che questo non intacchi la fiducia che hai riposto in me come medico, ma piuttosto dimmi qualcosa in più su di te. In fondo tu sai il mio cognome, sai che lavoro faccio, io so solo che tieni un elefante in giardino! Non è molto! Quanti anni hai? Dove vivi? Che lavoro fai? Scusa le tante domande è che mi piacerebbe sapere qualcosa in più sulla persona che sembra tanto desiderosa di conoscermi.

A presto
Susanne”

Michael si alzò tardi quel mattino, di rado pioveva in California, ma quel giorno un gruppetto di nuvole scure si era accumulato sopra Neverland e minacciava di piovere da un momento all’altro. Sembrava la giornata perfetta per accompagnare l’umore triste e malinconico di Michael che ancora aspettava una risposta dalla dottoressa Thomas... o meglio: Susanne. Sentiva di essere in qualche modo in sintonia con lei pur non conoscendola di persona. Sentiva che dietro quell’atteggiamento distaccato c’era una persona profonda, con tante esperienze alle spalle e che, nonostante la giovane età aveva già visto molte cose della vita. Di rado il suo intuito falliva riguardo alle persone, anche se aveva imparato che chiunque, anche il tuo migliore amico un giorno potrebbe tradirti e farti molto male.
Pigramente scese le scale per fare colazione, non aveva voglia di accendere il computer, sapeva che non avrebbe trovato quello che cercava, ma doveva comunque farlo perchè aspettava alcuni file dalla casa discografica per l’imminente uscita del suo nuovo album. Così, finito l’ultimo sorso di succo d’arancia andò al computer per scaricare la posta. Sapeva che la mail con i file ci avrebbe messo un po’ a scaricarsi, ma quando vide che i messaggi in arrivo erano due rimase incredulo. Fortunatamente quello di Susanne era stato spedito pochi minuti prima dell’altro così non avrebbe dovuto aspettare ancora per avere la tanto desiderata risposta! Di nuovo quell’eccitazione da bambino curioso si impossessò di lui e come per magia il brutto tempo fuori non aveva più alcun effetto negativo sul suo umore, ormai gioioso!
Non gli importava cosa aveva scritto Susanne, anche se l’avesse mandato all’inferno era comunque contento di aver ricevuto la risposta.

“Spero che non si sia arrabbiata e che voglia continuare a scrivermi, è tutto così emozionante.” pensò mentre cliccava per aprire l’e-mail di Susanne.

Lesse tutto velocemente, con grande avidità e stava per rispondere di getto quando si fermò a pensare a come avrebbe risposto alle domande, più che lecite che le lei aveva posto, tutte in una volta per giunta!
Una sorta di panico lo pervadeva: non poteva svelare la sua vera identità, ma non poteva nemmeno mentirle... in che guaio si era cacciato? Non sarebbe durata a lungo e lei lo avrebbe sicuramente smascherato e tutto il sogno gli sarebbe crollato addosso! Rimase qualche minuto a pensare e ripensare, valutando con attenzione ogni singola parola, era troppo importante per lui non farle sapere chi era ma ancora più importante era non mentirle... odiava le bugie, ne era stato vittima troppe volte, tutte le menzogne che avevano scritto su di lui, sapeva quanto dolore poteva portare mentire. No, non era quel tipo di uomo.

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Cosa risponderà Mike a queste domande così dirette? Mentirà o le dirà la verità? Cercherà di fuggire o si ostinerà a tentare di creare questo legame?

Ci vediamo al prossimo capitolo! [SM=g27811]
dirtydiana66
00sabato 5 giugno 2010 00:13
e no così nn vale!!!
cosa risponderà? e un po' difficile da dire, per me dirà la verità ma nn tutta
Stefy B.85
00sabato 5 giugno 2010 10:25
Ok, qui c'è la prova che ho collocato i fatti inventati nel periodo giusto (cosa che mi premeva moltissimo a dir la verità) e che Michael chattava, anche se in quel video non scrive lui (per ovvie ragioni di affollamento e velocità di dita sulla tastiera). Almeno era a conoscenza delle chat e nei primi secondi si vede che comunque un po' di dimestichezza col pc ce l'ha. [SM=g27811]

mjj.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9275410

(come vorrei essere stata quel pc portatile di fronte a lui [SM=x47928] )
marty.jackson
00sabato 5 giugno 2010 12:49
che bel capitolo!! bravissima!!
(angel66)
00sabato 5 giugno 2010 12:54
brava
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