Siccome oggi la mia "capa" (
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) mi ha lasciato stranamente libera, il lavoro me lo sono andata a cercare io !
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Ho trovato questo articolo inedito del 24 maggio 2005 del "Los Angeles Times" su Michael Bush e Dennis Tompkins, dove racconta del loro lavoro durante il processo del 2005.
Sono gli uomini dietro a "Man in the Mirror". Per quasi 20 anni, i costumisti Michael Bush e Dennis Tompkins residenti a Los Angeles hanno silenziosamente creato la maggior parte del guardaroba personale di Michael Jackson, dei concerti e dei tour, con decine di migliaia di pezzi.
Hanno creato la camicia nera devastata dalla guerra, i pantaloni che indossò nel video "Man in the Mirror" e il giubbotto con la bandiera americana ricoperta da strass che indossò in un concerto a Washington DC, per sostenere le vittime dell'11 settembre. E, da febbraio, si stanno attrezzando per quella che potrebbe essere tuttavia la sua performance più importante, in un'aula di tribunale di Santa Maria.
Ogni giorno, Bush si sveglia alle 3 del mattino per portare il completo del giorno, in genere un panciotto stampato con colori vivaci e un abito con dettagli militari – dallo studio di casa sua a Los Feliz la Freeway 101 fino a Neverland Ranch. Lì, tra le 6 e le 7 del mattino, veste Jackson, che dice sempre "Grazie" e gli dà un abbraccio, dice Bush. Il designer ritorna a metà pomeriggio, in tempo ad aiutare Tompkins per inserire gli ultimi ritocchi per il look del giorno dopo. Tompkins crea la maggior parte del vestiario di Jackson con una sola prova. La coppia crea il suo guardaroba per l'aula utilizzando il "manichino Michael", costruito con le dimensioni esatte del cantante.
Forse quello di cui sono più orgogliosi è che Jackson non ha mai indossato la stessa cosa due volte.
"Abbiamo 2 o 3 sarti in giro per la città che confezionano le giacche, perché noi non possiamo farle abbastanza in fretta," dice Bush, seduto nella sua stanza di lavoro accanto a un paio di stivaletti di Jackson ricoperti di cristalli.
Cercano di andare a dormire alle 21, ma qualche volta stanno alzati fino alle 11 di sera. "E fotografiamo ogni cosa. Questo perché, per paura che potrebbe chiamarci più tardi per chiedere qualcosa di doppio, abbiamo imparato che potremmo fare qualcosa in più per Michael. Forse un abito va al “Rock and Roll Hall of Fame” a Cleveland o al “Madame Tussauds” a Londra, e uno vuole tenerlo per sé."
Jackson, che è accusato di molestie su minori, è stato criticato sui giornali e altrove, per il suo abbigliamento esibito in tribunale, ma i designers reagiscono e dicono che sono ingiusti. "Se l'avesse indossato qualcun altro, non ci sarebbe stato alcun commento", dice Tompkins dai capelli d'argento.
"L'altro giorno in televisione, Bruce Willis aveva un abito arancione. Robin Williams indossa abiti con i fili tirati e le cravatte rosse. Eppure, nessuno ha commentato. Se Michael Jackson si fosse presentato in tribunale con un vestito da funerale, un Armani, la gente si sarebbe chiesta cosa sta nascondendo".
E il pigiama? "Era in ospedale quel giorno. E cosa indossano tutti in ospedale? Il pigiama!", dice Bush. "Capisco la mentalità giudiziaria da abito gessato", continua, “ma questa è una parte della vita di Michael di cui non ha mai avuto esperienza. Quindi abbiamo dovuto immaginare come avrebbe potuto essere ancora Michael Jackson e adattarlo in tale modo".
Hanno iniziato questo progetto dell'ultimo guardaroba come hanno fatto per gli altri, con la ricerca. "Compriamo ogni rivista del mondo, di uomini, di donne, di bambini, di interior design, tutte con immagini visive", dice Bush. "Poi ci sediamo tutti a braccia e gambe divaricate sul pavimento alla ricerca di idee. Dennis tira fuori il suo taccuino, la matita e comincia a disegnare. Jackson è collaborativo, è molto aperto ai suggerimenti."
La direttiva della pop star ha sempre questa esigenza: "Ciò che viene indossato nel mondo deve essere migliorato."
"Abbiamo iniziato con l'abito bianco, e sono tutti impazziti", dice Bush, riferendosi al vestito che Jackson indossava al primo giorno del processo. "Quindi siamo andati verso gli abiti scuri, il blu "navy", abiti neri, i gessati grigi, poi gli abbiamo messo la giacca rossa a doppiopetto ...beh, il mondo si fermò. La giacca rossa ha ottenuto una mezza pagina su tutti i giornali."
I gilet, che sono diventati brani di conversazione durante il processo, sono stati realizzati con la seta proveniente dall'India, i jacquard dall’Europa, e la stoffa di un finto rettile dal centro di Los Angeles. Alcuni hanno gli strass abbottonati, altri con i bottoni in ottone.
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Jackson adora i dettagli militari, dice Bush. "Le uniformi richiedono attenzione. Hanno linee pulite, e si adattano quasi come i vestiti da ballo. Sono come una seconda pelle ".
Jackson è un cliente abituale della British Collectibles Ltd., un negozio a Santa Monica. "Con tutto il raffinato lavoro di smalto, le medaglie britanniche sono quasi come gioielli", dice Tompkins.
Così, nel corso degli anni, i designers hanno anche accumulato una vasta collezione di divise, caschi e libri sulle insegne militari, tutto in nome della ricerca.
"Al posto di una dichiarazione politica, le fasce sul braccio realizzate da un nastro di filo d'oro e cucito sulla manica destra delle giacche di Jackson, sono destinate a funzionare da richiamo visivo" dice Bush.
"Lo spettacolo sta per iniziare" è una frase che il duo di progettazione usa spesso."Quando ci riuniamo con Michael, inizia lo spettacolo," dice Bush, con un luccichio nei suoi occhi. A quanto pare alcune delle loro idee sono troppo esagerate, persino per Jackson. "E si trattiene dicendo no, no, no, e noi andiamo avanti, sì, sì, sì. E poi, quando la mattina raggiungo Carpinteria (località della California, ndt), mi domando se è troppo. Siamo abituati a realizzare abiti da ballo", dice Bush con un sorriso.
www.lipstickalley.com/f227/dennis-thompkins-mjs-costume-designer-has-passed-away...
R.I.P. Dennis
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