Da net spunta d.s. is a cold man howwwwww

Jackson contro Arvizio o contro Sneddon?
Se è vero che alla pronuncia formale dei capi d’accusa a carico del divo nero mancano meno di 24 ore è altrettanto palese che gli antagonisti di questa – triste – vicenda sembrano non essere più il 13enne Gavin Arvizio - o meglio, sua madre (!) - e il Re del Pop, ma il Procuratore Distrettuale di Santa Barbara Tom Sneddon e il suo nemico numero uno da dieci anni, Michael Jackson. Non tutti infatti sanno che nel 1993, ad avviare le indagini sulla presunta pedofilia di Jackson fu proprio, su denuncia dell’allora 13enne Jordy Chandler, Tom Sneddon. Dopo un linciaggio mediatico in piena regola e nonostante non fosse stata affatto dimostrata la sua colpevolezza, Re Michael riuscì a evitare il processo penale corrispondendo diversi milioni di dollari alla famiglia del ragazzo. Tutto ciò col beneplacito del severo Sneddon. Un anno dopo quell’episodio Wacko Jacko fece dimenticare quelle orribili accuse al suo pubblico confezionando il bestseller HIStory, un doppio album contenente un volume celebrativo e uno che snocciolava 15 tracce nuove di zecca lanciate dall’indimenticabile singolo Scream. E se in questo brano Mike e la sorella Janet duettarono su una sorta di grido contro le ingiustizie, tra un inno al pianeta Terra - Earth Song - e un rap sullo ‘sporco denaro’ - Money - il divo nero infilò un pezzo di ruvido funk-rock scandito dalla chitarra del fedelissimo Slash (Guns’n’Roses). Il titolo? D.S., le iniziali di Dom Sheldon, un personaggio palesemente ispirato a Tom Sheldon. Leggendo il testo della canzone si capisce perfettamente cosa Re Michael pensi del Procuratore Distrettuale di Santa Barbara: un manipolatore, un arrivista, un venduto, a sua volta vittima di un’educazione sbagliata. Di più. Dom Sheldon is a cold man, recita D.S.. Ebbene, 10 anni dopo il primo ‘caso-Jackson’ è ancora Tom Sneddon ad accusarlo di pedofilia. Ma questa volta la faccenda è più complicata: l’avvocato che cura gli interessi del reticente Gavin Arvizio è lo stesso che attaccò Michael nel 1993, sorprendentemente coadiuvato dall’avvocato che nel 93 difese Mr. Jackson. In altre parole, due avvocati un tempo antagonisti si uniscono, in una causa ambigua almeno quanto quella del 1993, al Procuratore Distrettuale di cui sopra. Di carne al fuoco ce n’è parecchia e, nonostante l’opinione pubblica americana – spesso determinante per l’esito di un processo eccellente – propenda per l’innocenza di Re Michael, lui, il divo più eccentrico e controverso del pianeta, è spaventato. Suo fratello Jermaine, musulmano dal 1989, è convinto che dietro alle accuse ci sia un complotto razzista e gli ha consigliato di mettersi nelle mani di Louis Farrakhan e del potente Leonard F.Muhammad, il leader della Nation Of Islam. Inevitabili le voci – assolutamente non confermate – di una repentina quanto segretissima conversione di Mike all’Islam. Ma attenzione: i legali del cantante avvertono di non dare troppo retta a Jermaine e a Jackson senior, più preoccupati delle ripercussioni economiche di questa vicenda – i due, reduci da una bancarotta, dipenderebbero da Michael (!) – che dalla sorte del loro caro. E mentre noi aspettiamo di scoprire con quali imputazioni il divo di Leave Me Alone finirà dinnanzi alla Corte, Tom Sneddon, colui che lo ha arrestato e che più di ogni altro è convinto della sua colpevolezza, gli restituisce il passaporto. Per consentirgli di fare un viaggio d’affari nella Vecchia Europa. I conti non tornano…