Sito internet per i giovani contro anoressia e bulimia
I disturbi alimentari sono sempre più frequenti e affliggono la popolazione giovanile, che troppo spesso non è in grado di affrontare il problema perché incapace di riconoscerlo per poter poi intervenire. A tale scopo, è necessaria un’informazione capillare, che sappia raggiungere i giovani e le loro famiglie e che possa aiutare chi è afflitto da questi disturbi a intraprendere un percorso di cura. Il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, il Sottosegretario di Stato, Paolo Bonaiuti, e i Sottosegretari alla Salute Ferruccio Fazio e Francesca Martini hanno presentato il nuovo sito internet:
www.timshel.it, punto di riferimento nella rete dedicato ai giovani sui disturbi del comportamento alimentare, anoressia e bulimia. Timshel nasce nell'ambito del progetto del Ministero "Guadagnare Salute", finalizzato a rendere più facili le scelte salutari.
Il Ministro Meloni spiega infatti che ''Sono circa 300mila i siti internet in Italia che inneggiano all'anoressia. Un fenomeno dilagante e preoccupante su cui il Governo ha deciso di intervenire su più fronti, tentando di offrire un'alternativa, proprio nella rete, con notizie positive date da esperti nel linguaggio adoperato dai giovani, come email, chat e forum''.
Questa patologia in Italia coinvolge ben 3 milioni di persone tra i 13 e i 35 anni, e la soglia d'età si sta ulteriormente abbassando, arrivando a colpire bambini di dieci anni. Non solo: se il disturbo finora è stato maggiormente femminile, comincia adesso a diffondersi anche nell'universo maschile. Si tratta di disturbi che insorgono in giovane età e tendono a cronicizzarsi, creando seri problemi di salute pubblica, una vera e propria epidemia sociale.
Il Sottosegretario Fazio afferma che "Questo tipo di disturbi richiede un'assistenza multispecialistica, spesso del tutto assente in molte zone del nostro Paese, costringendo di fatto famiglie e malati a un inter diagnostico assai lungo e viaggi della speranza. Il Ministero ha istituito una commissione che si sta occupando di avviare un percorso organizzativo per istituire in ogni regione centri pilota di riferimento, con ambulatori ad hoc accreditati a livello regionale, e servizi di ricovero anche in day hospital o in emergenza".
Per far fronte a disturbi sempre più dilaganti nella popolazione italiana, il ministero del Welfare ha già messo in campo diverse azioni, riprendendo in parte iniziative avviate con il programma "Guadagnare salute". Come spiega Fazio, il primo livello di intervento è stata la creazione di una "rete osservazionale di cinque centri pubblici sentinella per procedere a una mappatura dei servizi di assistenza esistenti e aggiornare le linee guida". A ciò si sono aggiunti interventi di sensibilizzazione nella comunicazione mediatica, dell'industria del cibo e delle diete nel mondo della scuola e dello sport".
Indispensabile, ai fini di una totale guarigione, è il coinvolgimento della famiglia: "E' fondamentale non lasciare fuori le famiglie dalla lotta ai disturbi alimentari - ha sottolineato il sottosegretario Martini - Bisogna aiutare i genitori, anche attraverso una adeguata informazione, a riconoscere i primi campanelli di allarme di questa malattia come, ad esempio, nelle ragazze l’insorgere dell’amenorrea, per arrivare a una diagnosi precoce, a scegliere le cure migliori favorendo l’accesso ai centri specializzati. Altrettanto importante è che le famiglie siano coinvolte nelle scelte terapeutiche e nel percorso di rieducazione alimentare".
Per maggiori informazioni:
Ministero della salute: http://www.ministerosalute.it/
Ministero della gioventù: http://www.gioventu.it/