Caso Jackson: Giustizia al bivio da 105.net

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Aryn
00venerdì 28 novembre 2003 21:23

Le indagini sul caso-Michael Jackson sono giunte a un bivio. Il Procuratore Distrettuale di San Francisco, l’avvocato Kimberly Guilfoyle-Newsom, afferma di aver messo le mani su un misterioso nastro, un’audiocassetta della durata di 20 minuti nella quale si distinguono le voci del 12enne Gavin Arvizio (la presunta vittima delle molestie del cantante), di suo fratello e della mamma, Janet Arvizio, la principale accusatrice di Jackson. Nella registrazione, la cui provenienza e attendibilità sono ancora da stabilire, i tre direbbero che il Re del Pop non si è mai comportato scorrettamente. Di più. La Newsome sarebbe in possesso anche di un documento legale firmato dai tre membri della famiglia Arvizio, una dichiarazione che mette nero su bianco che Jackson non si è “mai comportato scorrettamente”. Ma se il documento, unito alla scarsa attendibilità della signora Arvizio - la donna non è nuova a questo genere di accuse e di azioni giudiziarie – sembrerebbero scagionare il divo di One More Chance, Tom Sneddon, per intenderci il Procuratore Distrettuale di Santa Barbara che ha avviato le indagini, confida che le prove raccolte sino a oggi gli permetteranno, il 15 dicembre, di accusare formalmente Jackson. Sneddon si scusa con Re Michael per averlo deriso nel corso della conferenza stampa che indisse per informare il mondo del suo imminente arresto - “Penso di essere stato inopportuno”, ha detto il Procuratore – ma ribadisce che qualora venga dimostrato che la registrazione del nastro e la redazione del documento legale risalgono a un momento anteriore alle molestie sessuali oggetto d’indagine, l’impianto accusatorio reggerebbe. Anche se ciò renderebbe questa triste vicenda un complotto degno di un colpo di Stato, è impossibile non considerare l’ipotesi che documento e nastro siano stati realizzati dolosamente e datati a un tempo anteriore alle – presunte – molestie proprio per restituire mordente alle accuse. Il mistero s’infittisce e mentre un doloroso processo sembra ormai inevitabile, Michael Jackson, nella persona del suo avvocato Mark Geragos, decide di far causa alla compagnia aerea, la XtraJet, colpevole di aver permesso che un sedicente reporter – già arrestato dall’FBI – filmasse il suo ritorno a Santa Barbara e registrasse, per poi rivenderle ai media, le conversazioni intercorse tra sé e il proprio difensore il giorno dell’arresto. E’ sconcertante notare come, allo stato attuale, nel mirino della giustizia ci siano tutti i personaggi di questa paradossale vicenda: l’accusato, il suo accusatore, coloro che speculano su entrambi e coloro che dovrebbero garantire la sicurezza di entrambi. Riuscirà la Giustizia a trionfare anche questa volta?
angelico
00venerdì 28 novembre 2003 21:27
bellissimo articolo.....alla fine sembra dire...ki e senza peccato scagli la prim pietra....^_^
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